14/02/2016
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Kenma si era presentato in orario in palestra e dopo aver finito gli allenamenti, il coach aveva trattenuto la Nekoma per informarli di un evento.
“Ragazzi, prima di tutto grazie per il vostro impegno, a seguire voglio dirvi che domani avremo un’amichevole con la Karasuno.
So che è presto per un’amichevole, ma questo confronto ci farà capire se l’allenamento che stiamo portando avanti sta dando frutti, quindi riposatevi oggi e in anticipo domani!”
“La Karasuno ehh?” ghignò Kuroo, attirando l’attenzione di Kenma che subito capì a cosa, o per meglio dire a chi stava pensando.
“Evviva! Potrò far vedere loro di nuovo il grande asso nascente del Nekoma!” esultò Lev stringendo un pugno in aria per dare più enfasi alle sue parole.
“Pensa ad arrivare in orario” lo ammutolì Yaku.
“Sisi non ti preoccupare” rassicurò Lev incamminandosi verso gli spogliatoi.
Il giorno dopo le ore scolastiche passarono come sempre lente e noiose, solo l’intervallo spezzava quella monotonia distruttrice.
“Hey Kenma, andiamo a mangiare?” domandò Kuroo entrando di nuovo nella classe 3 del secondo anno.
“Ok” acconsentì il compagno.
Salirono di nuovo sul tetto e mangiarono il loro pranza tranquillamente, parlando del più e del meno, fin quando non parlarono della partita che avrebbero avuto a breve.
“Non vedo l’ora di giocare! Tu Kenma?”
“Ah si… più che altro sono contento di rivedere Shouyou” sorrise Kenma ripensando all’amico.
“Ti capisco, anche io sono in trepidazione di rivedere Tsukki!” frase che fece sussultare il biondo.
“Ti è mancato molto vedo…” indagò Kenma.
“Beh si, come a te Shouyou, no?”
“Direi di si…”
In effetti aveva ragione Kuroo.
Anche a Kenma era mancato un membro della Karasuno, ma allora perché si sentiva sempre strano quando ci si metteva in mezzo Tsukishima?
Non lo sapeva e non voleva saperlo, almeno non per adesso.
La cosa importante era pensare solo a giocare bene e a vincere la partita contro i corvi, questo contava adesso.
Proprio in quel momento suonò la campanella, facendo finire l’intervallo.
Giunse finalmente il tanto atteso scontro.
La Nekoma e la Karasuno si trovavano uno di fronte all’altro in palestra e manco il tempo di batter ciglio che subito si salutarono contenti.
“Da quanto tempo Kenma!” urlò Hinata avvicinandosi alla persona appena chiamata.
“Ci siamo sentiti ieri per telefono” fece notare Kenma venendo ignorato subito da Hinata che lo abbracciò.
“Ti vedo bene Tsukki, pronto per una bella batosta?” sentì domandare Kuroo al famoso Tsukishima, Kenma, rizzando le orecchie involontariamente.
“Mai quanto te gatto da quattro soldi, ti farò a pezzi” ghignò il rivale, facendo nascere una risatina in Kuroo.
“Forza ragazzi, basta con i saluti, adesso si gioca!” proclamò l’allenatore Ukai, facendo iniziare la partita.
Subito la partita prese un andamento forte e aggressivo da tutte e due le parti, nessuno voleva perdere e nessuno voleva perdere l’occasione per fare un punto.
Nel prima set aveva vinto la Nekoma, ma questo non scoraggiò i corvi, anzi li spronò a dare ancora di più , tanto da vincere il secondo set, facendo di conseguenza dare inizio al terzo set decisivo.
A metà partita Kuroo provò un attacco che voleva perfezionare, ma purtroppo non andò a segno, perché la murata di Tsukishima non lo permise.
“Tsk e bravo a Tsukki!” complimentò Kuroo asciugandosi il sufore.
“Fin troppo facile, la tua schiacciata era debole” insultò il numero 8, facendo ridere l’altro.
“Ahahah così mi piaci! Ma preparati che la prossma andrà a segno!” si posizionò Kuroo per riprendere la partita.
Il rumore della palla che sbatteva al suolo e le urla del suo possesso erano le uniche cose che si udivano, fin quando un urlò diverso dagli altri non ruppe quella sinfonia.
“Oi Kenma! KENMA!” chiamò a squarcia gola Kuroo, portando in se Kenma troppo tardi per notare la palla che stava cadendo su di lui.
Kenma cercò di salvare la palla, ma ripresosi all’improvviso, ancora non capendo bene cosa stesse succedendo e di conseguenza come muoversi, inciampò sui suoi stessi piedi, cadendo a terra portando con se un tonfo di palla.
Ci fu un attimo di silenzio, per assimilare bene l’accaduto.
Accaduto che non era mai avvenuto prima, che fece preoccupare il Nekoma che si avvicinò allarmato al povero alzatore.
“Kenma stai bene??” domandò Yaku spaventato.
“Kenma cos’è successo!?” quasi urlò Kuroo ansioso.
“Io… s-si, sto bene…” rassicurò Kenma, non sapendo cosa rispondere di preciso, ma fu l’unica cose che gli venne da dire.
Non sentiva male da nessuna parte del corpo, più che altro sentiva come se dentro di se si fosse rotto qualcosa.
Quel qualcosa era il suo buon proposito di pensare solo alla partita, proposito che si ruppe appena sentì pronunciare “Così mi piaci Tsukki” uscire dalle labbra di Kuroo.
Non c’era niente di strano in quelle quattro parole, ma poi notando gli sguardi che si scambiavano appunto Kuroo e Tsukishima, la sua mente non poté che estraniarsi dalla partita, portandolo a sbagliare e cadere.
“Ce la fai a continuare Kenma?” chiese il coach.
“Sisi” rispose subito Kenma, alzandosi piano, rassicurando i suoi compagni e anche Shouyou che gli si era avvicinato preoccupato, facendo riprendere la partita, che si concluse con la vincita della Karasuno.
Dopo i saluti, le congratulazioni e le promesse di rivincita, la Karasuno tornò a casa.
“Ragazzi… mi dispiace… non so cosa mi sia preso..” si scuso Kenma, che si sentiva responsabile per la perdita della partita.
“Non ti preoccupare Kenma, l’importante è che stai bene!” gli sorrise Yaku.
“L’importante è che non sia niente di grave” continuò Kuroo, guardando Kenma che invece abbassò lo sguardo per non incontrare i suoi occhi.
Non sapeva perché non riuscisse a essere normale con lui in quel momento, ma questa voglia di evitarlo si stava facendo strada in lui, non lasciando la possibilità di fare altrimenti.
Angolo autrice!
Salve gente eccovi il secondo capitolo!
Come vi sembra? Fatemelo sapere! ;)
Grazie a tutti coloro che leggeranno e recensiranno o chi leggerà soltanto!
Alla prossima! Ciao!
By animedoro <3