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Autore: onedandzayns    14/02/2016    0 recensioni
Brooklyn e Louis.
Lui è il famoso cantante degli One Direction.
Lei una ragazza come tutte le altre.
Si amano da quando si sono conosciuti un giorno alle scuole superiori ma con il lavoro Louis andrà in tour in America, lei non potrà seguirlo per continuare gli studi ma un giorno una telefonata da parte di lei cambierà le cose e Louis potrà scoprirlo solo quando tornerà a Londra due mesi dopo.
Cosa è successo a Brooklyn? Perchè ha lasciato il suo più grande amore? Le cose si risolveranno oppure no?
Leggete e scoprirete!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1

Erano ormai due settimane che Louis era partito insieme agli altri ragazzi per il tour in America,ogni giorno mi mancava sempre di più, ogni giorno vedevo le foto che erano uscite su internet del concerto della sera precedente e ogni mattina,pomeriggio o sera -secondo il fuso orario- parlavo al telefono con Louis che mi raccontava tutto quello che vedeva e cercava di farmi sentire meglio. Le nostre chiamate erano circa di un'ora secondo se lui aveva tempo o no ma a me bastava solo qualche minuto per sentire la sua voce che mi mancava molto,ogni volta che parlavamo ci raccontavamo come era andata la nostra giornata, cosa avevamo mangiato e finiva sempre con un 'mi manchi' e un 'ti amo'.

Durante quelle prime due settimane io ero uscita di casa solo per andare a scuola e a volte per uscire con Ermione che non riusciva più a vedermi triste per l'assenza di Louis, così quella sera, dopo tante suppliche da parte della mia migliore amica decisi di uscire insieme a lei e ad altri compagni di classe.

Saremmo andate in un pub per divertirci un po', così dopo aver finito i compiti per il giorno seguente, girovagato un po' su twitter e infine chiamato Louis per la solita chiamata giornaliera e per informarlo della mia uscita insieme a Ermione e dei nostri compagni. Non era molto entusiasta del fatto che ci sarebbero anche stati Jason e Alex ma alla fine disse che anch'io dovevo divertirmi durante quei mesi che lui era in tour.

"Ti amo" sentii dire dal mio fidanzato dall'altra parte del telefono

"Anch'io ti amo"risposi per poi mandargli un bacio e infine riattaccare per cominciare a prepararmi.
Andai a farmi una doccia calda,mi asciugai i ricci capelli e poi misi un po' di matita negli occhi e l'eye-liner sulle palpebre e infine il rimmel. Dopo aver sistemato tutto tornai in camera per cambiarmi.
Quella sera indossai un paio di leggins neri, un maglione/vestito bianco e dei stivali con il tacco neri; dopo aver guardato il tutto allo specchio presi il telefono e feci una foto di me allo specchio e la mandai a Louis chiedendogli come stavo, la risposta arrivò dopo pochi minuti:

<< Sei splendida, come sempre.
Dovrò mandare qualcuno che stia attento
Che i ragazzi non ti si avvicinano.
Ti amo. xx
Louis >>

Sorrisi leggendo il suo commento, poi digitai il prossimo messaggio e lo mandai :
<< Tranquillo sono tua.
Ti amo. xx
Brooklyn >>

Dopo poco ricevetti risposta e mentre aspettavo che Ermione,Jason e Alex venissero a prendermi continuai a mandare messaggi a Louis e dopo poco cominciammo a mandarci delle nostre foto con facce buffe e cominciai a ridere dalla prima che mi ha mandato, così non sembrava che stava dall'altra parte del mondo.

Erano ormai le 21.00 e mia madre aveva già bussato tre volte alla porta per dirmi che l'ora della cena era passata da un pezzo e che non avevo per niente mangiato, io -come le precedenti volte- avevo rifiutato di mangiare dicendo che avrei mangiato dopo insieme ai miei amici; lei mi guardò preoccupata e poi richiuse di nuovo la porta della mia camera alle sue spalle.

<< Scendi siamo qui sotto.
Ermione >>

Mi arrivò il messaggio da parte della mia migliore amica così presi il giubbotto nell'armadio, la borsa che avevo posato sulla scrivania e andai a salutare i miei che si trovavano in salotto a vedere qualche programma televisivo, diedi un bacio sulla guancia ad entrambi e dopo un loro 'stai attenta' scesi le scale e uscii in strada.
Il vento freddo mi spostò i capelli del viso e li mandò indietro -mi maledii per non aver preso almeno un cappello- poco più lontano vidi la macchina di Jason e mi avviai verso di essa e mi sedetti nel sedile posteriore dove mi aspettava Ermione.

"Ehi Brooklyn!" mi salutò Alex che si trovava nel sedile del passeggero mentre Jason mi fece cenno con un mano e poi partì con la macchina verso il Blue Violet, il pub che frequentavamo spesso.
Durante il tragitto che fu molto lungo a causa del traffico al centro di Londra, feci vedere alcune foto che Louis mi aveva mandato ad Ermione e lei rise a molte di quelle. Quando finalmente arrivammo al pub mandai l'ultimo messaggio a Louis per salutarlo e poco dopo mi arrivò il suo:
<< Stai attenta. Ti amo >>
Sorrisi alla sua premura e entrai nel pub. Molto persone si girarono verso di noi riconoscendomi come la ragazza di Louis Tomlinson e io cercai di sorridere anche se mi sentivo a disagio quando tutti mi fissavano. I miei amici intanto andarono a sedersi a un tavolo libero,li raggiunsi e appena mi sedetti una cameriera con dei menu e un blocchetto per segnare le nostre ordinazioni ci consigliava cosa potevamo prendere.

Io presi una birra media, Ermione una birra piccola mentre i ragazzi presero due Jack Daniels intanto parlammo un pò del più e del meno.

"Brooklyn, sei dimagrita" mi disse Jason appena la cameriera ci aveva portato le nostre ordinazioni, presi un sorso dalla mia bevanda fredda e alzai le spalle.

"Ti sbagli Jas" dissi io continuando a bere la mia birra mentre gli altri mi guardarono come se dicessi delle scemenze.

"Ha ragione"disse Ermione "hai perso qualche chilo" continuò guardandomi un po' preoccupata,come mi aveva guardato la mamma quella sera prima di uscire quando avevo rifiutato la cena. "Hai cenato?" mi chiese poi la mia migliore amica.
Scossi la testa in risposta e posai il bicchiere ormai mezzo vuoto sul tavolo di legno.
"Cosa?" mi chiese lei quasi arrabbiata, posando pesantemente il bicchiere vicino al mio "ieri non hai pranzato, oggi non hai cenato. Cosa ti è preso?" mi chiese ancora più furiosa.

"Semplicemente non ho fame" dissi alzando le spalle e riprendendo il mio bicchiere di birra intenzionata a finirlo, intanto i ragazzi avevano puntato gli occhi su due ragazze a qualche tavolo da noi così -scusandosi- si alzarono e andarono a parlare con loro. Ermione mi mandava occhiatacce da sopra il bicchiere mentre anche lei finiva la sua birra.

"Senti" dissi "non devi preoccuparti, non è per Louis che non mangio e solo che nell'ultimo periodo non ho fame ma io mi sento sana come un pesce,okay?" le dissi guardandola nei suoi occhi verdi e infine annuì.
Passammo il resto della serata a bere, parlare e ridere mentre Jason e Alex ci provavano ancora con quelle due ragazze che non erano intenzionate a lasciare il loro numero di telefono ai nostri due amici.
Alla fine, verso le 2.30 del mattino tornammo a casa, Ermione per paura che i genitori si accorgessero che avesse bevuto molto dormì da me, così dopo esserci cambiate e struccate ci gettammo di peso sul letto e cademmo in un sonno profondo.

La mattina seguente mi svegliai con un forte mal di testa a causa dell'alcol che avevo ingerito la sera prima al pub e con un po' di nausea. Mentre ancora la mia famiglia e Ermione dormivano decisi di andarmi a fare una doccia, e mentre mi stavo cambiando in camera sentì l'alcol della sera precedente tornarmi su così corsi in bagno e rigettai tutto nel water, infine mi lavai i denti e cercai di truccarmi in modo che il mio volto dimagrito -come dicevano i miei amici la sera prima- e pallido non mettesse paura alle persone che avrei incontrato a scuola quella mattina. Tornai nella mia stanza, svegliai Ermione che si lamentò un po' per alzarsi ma alla fine andò in bagno a prepararsi io intanto guardai l'ora per vedere se potevo mandare un messaggio a Louis, erano le 7.30 del mattino a New York era notte, così decisi di aspettare.

Quando anche Ermione fu pronta, presi la borsa con i libri e uscimmo per andare a fare colazione e poi andare a scuola dove ci aspettavano diverse ore di lezione.
Quella mattina mi sentivo stanca, molto. Ma continuavo a ripetermi che era solo per la serata che avevo passato, l'alcol che avevo ingerito e il mal di testa che -anche dopo due aspirine- non riusciva a passare.

Le lezioni passarono molto lentamente, tra una verifica a sorpresa di storia, matematica che non avevo ascoltato e non avevo neanche capito il nuovo argomento che la professoressa aveva spiegato, arrivò l'ora di pranzo dove in mensa mi incontrai con Ermione e altre nostre amiche che parlavano della prossima festa a casa di qualcuno della nostra scuola.
Presi solo un po' di pasta e poi andai a sedermi insieme a loro, annuendo e ogni tanto sorridendo proprio come avevo fatto per tutta la mattinata.

***

Era passato un mese dalla partenza di Louis, come le prime due settimane ci chiamavamo ogni sera prima di andare a dormire e parlavamo della nostra giornata, a volte la sera lui cantava qualcosa al telefono proprio come faceva quando io rimanevo a dormire da lui e così molte delle volte mi addormentavo.
I giorni passavano velocemente, molti di essi non andai a scuola perché non mi sentivo abbastanza bene e infatti dopo l'ennesima assenza da scuola mia madre decise che il giorno seguente sarei andata dalla dottoressa per fare un visita, anche se ripetevo che era solo influenza, ma la mamma non la vedeva così.
Il giorno seguente un martedì di febbraio, dopo la scuola, andai dalla dottoressa.

"Buonasera" dissi quando entrai nello studio della dottoressa Cooper, era una donna sulla cinquantina, indossava un paio di occhiali rossi, i suoi capelli biondi erano legati in una cipolla ordinata e quando mi vide sorrise.

"Buonasera Brooklyn" disse indicando la sedia davanti a lei in modo che mi sedessi "allora, tua madre mi ha chiamato questa mattina dicendomi che saresti venuta, che cosa hai?" mi chiese togliendosi gli occhiali e poggiarli vicino alla sua agenda sulla scrivania di mogano ordinata.

"Negli ultimi giorni mi sento molto stanca, e ho mal di testa" dissi posando la borsa che avevo in mano sulla sedia vicino a me "alla mamma ho detto che è solo un'influenza ma lei non mi crede così mi ha fatto venire per essere certa che non è niente di quello che pensa lei" dissi sorridendo alla dottoressa.

"Bene" disse "spostati sul lettino" indicò il lettino dove mi sedetti poco dopo.

Dopo avermi visitato, la dottoressa tornò alla scrivania e mentre io mi rimettevo la maglietta lei mi scrisse la ricetta per fare delle analisi e delle pastiglie che potevo prendere il mal di testa.
Salutai la dottoressa Cooper e quando uscì il cellulare iniziò a squillare, sullo schermo lampeggiava la foto di Louis mentre dormiva che gli avevo scattato la sera prima che partisse.

"Ciao" dissi mentre scendevo le scale.

"Ehi" rispose lui dall'altro capo del telefono "come va?" mi chiese subito dopo, gli avevo detto che avevo saltato qualche giorno di scuola perché non mi ero sentita molto bene.

"Oggi sto bene" dissi "sono appena stata dalla dottoressa che mi ha segnato delle analisi, tu come stai?" gli chiesi e intanto tornavo a casa per continuare a parlare con il mio fidanzato che proprio in quel momento mi stava raccontando come era stata la festa in cui era stato la sera prima, mi raccontava degli scherzi che si facevano tra di loro e quando sentivo la sua risata, io sorridevo sapendo che mancavano solo due mesi al suo ritorno.

***
Stavo salendo le scale che portavano allo studio della dottoressa Cooper, erano passati dieci giorni dall'ultima volta che ci ero stata, la stanchezza che provavo prima della visita non era passata e con essa avevo perso qualche chilo e sia i miei genitori che Ermione erano preoccupati,Louis non ne sapeva niente.

Mentre aspettavo il mio turno, leggevo un libro che avevo preso qualche giorno prima, intanto intorno a me c'erano altre signore con le proprie figlie che mi fissavano ,forse, come mi capitava spesso, mi avevano riconosciuta come la ragazza di Louis, quindi sorrisi e tornai a leggere finchè la segretaria della dottoressa chiamò il mio nome, misi il segnalibro e dopo aver preso la borsa entrai nello studio con le pareti bianche, la scrivania e la libreria -piena di libri di medicina- in mogano, le sedie nere e marroni sui cui mi sedetti, porgendo alla dottoressa -sorridente- la busta con dentro i risultati.

Non so per quale motivo, forse lo sguardo serio e inespressivo della dottoressa mentre legge e rileggeva le mie analisi, cominciai contorcermi le mani per la tensione, mi sentivo che qualcosa non andava.
Infatti la dottoressa quando alzò lo sguardo dai fogli mi guardò per qualche minuto, senza dire una parola ma dal suo sguardo si capiva qualcosa. Alla fine si decise a parlare.

"Brooklyn, tu non stai bene"

Spazio autrice

Ecco il primo capitolo della storia 
spero vi piaccia perchè veramente mi sto 
impegnado molto con questa storia!!!!

Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione!!!

Bacii!

Arianna

(twitter: @onedandzayns)

  
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