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Autore: Robigna88    15/02/2016    2 recensioni
SEQUEL DI THE FAMILY BUSINESS
Elijah ed Allison stanno insieme da poco quando John Constantine, che di solito preferisce lavorare da solo, chiede aiuto alla cacciatrice. Lei è l'unica di cui, a parte Chas e Zed, si fida a sufficienza. E' una persona che come lui conosce le atrocità di quella vita e che nonostante tutto combatte ancora. Una persona che ha molti amici e molti nemici, che ha stabilito alleanze e ha una grande abilità nel cacciare. I loro cammini si sono incrociati diverse volte per piccoli casi risolti velocemente. Stavolta però si tratterà di lavorare fianco a fianco per lungo tempo, dare vita a nuove collaborazioni e combattere nuovi e oscuri nemici. Questa collaborazione quanto minerà gli equilibri della appena nata relazione tra l'Originale elegante e la bella cacciatrice?
IL CROSSOVER COMPRENDE, OLTRE A CONSTANTINE, ANCHE SPN E TVD.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elijah, Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The family Business'
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NDA: Colpi di scena.... e il meglio deve ancora venire. O forse è il peggio... fatemi sapere cosa ne pensate :) e m farebbe grande piacere se passaste a leggere la mia nuova storia A Blast From the Past
Buona lettura, Roby.

adunacondizione


27.

 

 

 

 

 

Allison si scostò giusto in tempo e con uno scatto repentino mise al tappeto il suo avversario.

“Però…” mormorò lui rialzandosi con un sorriso stampato sulle labbra. “Sei in forma, sorellina.”

Lei annuì legandosi i capelli, poi bevve un sorso d’acqua. Ripensando a quando due mesi prima aveva deciso che dare a Matt la possibilità di fare ammenda era una buona idea, si disse che aveva fatto bene; suo fratello era diverso, ovviamente, ma era lo stesso Matthew che ricordava prima della trasformazione.

Amorevole, premuroso, simpatico e brillante.

Era ancora ben lontana dal perdonarlo e forse non sarebbe mai successo, ma era tutto ciò che rimaneva della sua famiglia ed era certa che se i suoi genitori avessero potuto avere voce in capitolo le avrebbero detto che niente li avrebbe resi più felici di rivedere i loro figli uniti come ogni famiglia dovrebbe essere.

Victor dal canto suo non sembrava pensarla allo stesso modo e lo dimostrava il fatto che da quando gli aveva riferito di Matt le aveva detto che non voleva saperne assolutamente nulla, né di lui né di lei, non più.

Dopodiché aveva fatto i bagagli e si era rifugiato in Europa dall’unico cugino che gli era rimasto.

Allison lo capiva e aveva deciso di non insistere troppo, di dargli un po’ di tempo come i Winchester le avevano suggerito quando a loro volta avevano espresso disappunto per la sua scelta di farlo rientrare in casa. Persino John aveva definito la sua decisione una follia…

L’unico che le aveva mostrato sostegno nonostante la diffidenza, era stato Elijah quando l’aveva raggiunta a Los Angeles per due giorni due settimane prima. In quell’occasione avevano avuto modo di sciogliere, più o meno, le tensioni che si erano accumulate dopo il suo stupido ultimatum.

 

 

DUE SETTIMANE PRIMA

 

“Matt, dove diavolo sei?”

Allison chiuse la porta di ingresso con un piede mentre teneva in mano le due grandi buste della spesa. Di suo fratello però non c’era l’ombra, nonostante avesse detto che sarebbe rimasto a casa.

“Affidabile come ogni altro uomo della mia vita…” mormorò ancora lei facendo un grosso respiro e abbassando lo sguardo. “Matt!”

“Non è in casa.”

La cacciatrice rialzò gli occhi, pietrificata da quella voce calda ed elegante che conosceva fin troppo bene, di cui conosceva ogni sfumatura.

“Abbiamo fatto quattro chiacchiere e poi ha detto che sarebbe andato a fare una passeggiata” continuò la voce. “Posso aiutarti?”

Lei annuì porgendogli le buste, poi lo precedette in cucina con un lieve ed immotivato imbarazzo a farle compagnia.

“Grazie” gli disse sistemando tutto su un angolo dell’isola.

Elijah sorrise, si sbottonò la giacca e mise le mani in tasca. “Mi dispiace di essere piombato qui senza preavviso, io…”

Le restanti parole gli morirono in bocca, bloccate dalle labbra di Allison sulle sue. Con decisione le prese il viso tra le mani piegando poco il capo e approfondendo quel contatto. Dio quanto gli era mancato il sapore di quella bocca, il calore di quella lingua, la morbidezza di quel corpo magro ma formoso, con ogni curva al posto giusto.

“Mi dispiace tanto” gli disse lei staccandosi per un attimo, poggiandogli le mani sul petto. “Non pensavo davvero quello che ho detto quando ci siamo visti l’ultima volta. Non voglio che tu scelga tra me e la tua famiglia, era una richiesta folle… sono stata una stupida.”

“Sei tante cose Allison Morgan, ma non stupida.” Elijah la baciò di nuovo. “sei bellissima, sei forte, indipendente e testarda” disse abbozzando un sorriso. “Ma ti amo anche per questo.”

“Anche io ti amo, ti amo da morire” sussurrò lei avvolgendogli il collo con le braccia, sollevandosi sulla punta dei piedi per stringersi meglio al suo corpo. “Vorrei solo che non fosse tutto così difficile.”

“Tutte le cose belle lo sono” le rispose lui mentre la prendeva in braccio. “Ora però basta parlare” mormorò baciandola ancora e avviandosi verso le scale.

 

 

“Allison!”

Lei sobbalzò ridestandosi dai suoi pensieri; quella era l’ultima volta che aveva visto Elijah, dopo di allora si erano limitati a telefonarsi, troppo impegnati con le loro faccende, con ancora l’oscura presenza di quella profezia sopra le loro teste.

“Cosa c’è?”

Matt le sorrise poggiandole una mano sul viso. “Stai bene?”

“Sto bene” lei annuì. “Basta allenamento per oggi, non sono concentrata.”

Suo fratello corrugò la fronte. Stava per parlare quando suonarono alla porta e tutto quello che fece fu guardarla allontanarsi con una camminata lenta e quasi insicura. Una camminata che non era da lei.

La sentì ringraziare qualcuno e curioso la raggiunse in cucina. Quando arrivò la vide con gli occhi pieni di lacrime fermi su una scatola e un foglio di carta in mano.

“Allison, che succede?” chiese avvicinandosi.

Lei non rispose, ma gli porse il foglio che teneva in mano. Su quella carta spessa e dorata una scrittura ordinata che gli era familiare;

 

Cara Allison, ho chiesto alla mia strega personale di recapitarti magicamente un piccolo omaggio. Il mezzo cuore che vedi dentro la scatola appartiene a Jackson. L ’ altra metà è stata recapitata ai Mikaelson ma al contrario di quello che credi non ho provato nessun piacere a strapparglielo dal petto. Avevo bisogno di attirare la tua attenzione e visto che so quanto odi vedere la gente che ami soffrire, ho pensato che questo fosse il modo migliore di farlo.

Perdona la mia mancanza di sensibilità… ma non rispondendo alle mie telefonate non mi hai lasciato scelta.

Ho preso anche Hayley, ma come ben sai tengo in modo particolare a te e lei è tua amica, quindi ti darò la possibilità di salvarle la vita.

Vieni a New Orleans, al magazzino sulla Nona, entro mezzanotte e lei sopravvivrà.

Ritarda e il prossimo cuore dentro una scatola sarà il suo.

Con amore, Tristan.

 

 

“Sapevo che Tristan era pazzo, ma non credevo che lo fosse fino a questo punto…” mormorò Matt ripiegando il foglio.

“È tutta colpa mia. Sono io la minaccia che la Strige è tornata ad eliminare” Allison tirò fuori il suo cellulare componendo velocemente un numero. “E Tristan ha un debole per me, avrei dovuto approfittarne e farlo fuori e non l’ho fatto… ma non commetterò di nuovo lo stesso errore.”

“Tu non andrai a New Orleans, Allison. Chiameremo Elijah e lasceremo che siano loro ad occuparsi di tutto.”

“La ucciderà!” esclamò lei tirando fuori da un ripostiglio un borsone.

“Quel tizio è pericoloso, okay?”

La donna scosse il capo, poi sospirò. “Andiamo rispondi!” urlò. “Oliver, ho bisogno di te, ora” disse quando dall’altro capo del telefono risposero.

Passarono pochi secondi e un tizio comparve in casa, dal nulla.

“E tu chi sei?” chiese Matthew perplesso.

“È il mio passaggio…” gli spiegò sua sorella posando il cellulare in tasca.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Hayley stava piangendo disperata quando Allison era arrivata, molto prima di mezzanotte. Ad uno delle sue braccia c’era attaccata una sacca di acqua piena di strozzalupo, il corpo senza vita di Jackson era accanto a lei.

Pensò che era una scena terribile, non riusciva neppure ad immaginare come si sentisse la donna, col corpo di suo marito lì accanto. Suo marito morto a causa di un assurdo capriccio da parte di un antico vampiro che era ossessionato da lei.

“Hayley” le disse mettendosi davanti a lei, piegandosi sulle ginocchia per guardarla meglio. “Hey…”

“Allison” mormorò l’altra. “Che ci fai qui?”

“È una lunga storia” rispose la cacciatrice tirando fuori il suo pugnale e tagliando il filo direttamente collegato al braccio della sua amica. Dopo si tagliò il braccio e glielo avvicinò. “Bevi” le disse. “Hai bisogno di rimetterti in forze.”

Hayley bevve per qualche secondo, riacquistando subito colore. “L’ha ucciso” singhiozzò quando si allontanò dal braccio di Allison. “Gli ha strappato il cuore.”

Allison annuì sentendo gli occhi riempirsi di lacrime e con un gesto rapido si sfilò il cappotto e coprì il corpo di Jackson dandogli prima una carezza amichevole.

“Mi dispiace tanto Hayley” disse all’amica. “Ti prometto che la pagherà, ma prima devo liberarti così potrai andartene da qui.”

“Allison!” sentì esclamare e uno sguardo all’entrata le fece vedere che Tristan stava avanzando verso di loro. “Sei arrivata. E con largo anticipo anche… la puntualità è una qualità che apprezzo molto in una donna.”

“Sei un bastardo” sibilò lei guardandolo. “Uccidere uno dei miei amici e torturare l’altra è il tuo modo di tenere a me?”

“Mi dispiace per Jackson” replicò lui stringendosi nelle spalle. “Ma Hayley mi ha torturato tempo fa, per come la vedo siamo pari.”

La donna diede un’altra occhiata all’Ibrida, infine chiuse per un attimo gli occhi. Sentiva di non avere altra scelta e lei odiava quella sensazione. “Hai detto che se fossi venuta l’avresti lasciata andare, sono qui quindi liberala.”

“A dire il vero ho detto che non l’avrei uccisa” precisò Tristan. “Non ho mai parlato di lasciarla andare. Ma visto che sembri tenerci così tanto lo farò… ad una condizione.”

“E sarebbe?” Allison lo osservò mentre si avvicinava e liberava Hayley dalle catene che la tenevano ferma.

Il vampiro sorrise mettendo le mani nelle tasche del cappotto. “Una volta che l’avrò lasciata libera lei correrà ad avvertire Elijah e loro verranno a salvarti. Quando verranno tu mi aiuterai a rinchiuderli con l’uso della serratura e dopo che lo avremo fatto lasceremo la città, tu ed io. Sono stato solo per così tanto tempo… e dopo aver visto quello che tu ed Elijah condividete, ho deciso che lo voglio anche io. Voglio una donna al mio fianco e una vita serena e la voglio con te.”

“Io non ti amo.”

“Imparerai a farlo, vedrai. Questa è la condizione. Accetta ed Hayley è libera di andare.”

“Allison, non farlo…” sussurrò proprio lei alzando la testa per guardarla.

Allison rimase in silenzio ed immobile per un istante, poi la guardò. “Vai” le disse. “Di' ad Elijah che mi dispiace.”

“No!” esclamò Hayley rimettendosi in piedi, sbandando.

“Ho detto di andare!” ripeté l’altra dura.

Ed Hayley andò.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

“Io dico di andare a riprenderci Hayley, dopodiché uccidiamo Tristan e dopo di lui ci liberiamo anche di Aurora e Lucien… L’attacco è la miglior difesa.”

“Dobbiamo essere cauti” ragionò Elijah guardando suo fratello. “Tristan ha più di un vantaggio, oltre ad aver preso Hayley ha anche la serratura.”

“Forse dovremmo procurarci anche noi un vantaggio” mormorò Freya. “Forse dovremmo prendere Aurora e usarla come merce di scambio e una volta lì liberarci anche di lei. Rinchiuderli entrambi lascerebbe solo Lucien e non credo sia pericoloso come i fratelli De Martel.”

“Hayley ha la priorità” disse Klaus. “È la madre di mia figlia e fa parte della famiglia.”

“Non sono io ad avere la priorità” sentirono ed Hayley comparve sulla porta.

“Come sei scappata?” chiese Freya raggiungendola e sorreggendola fino ad una sedia.

“Non l’ho fatto.”

“Tristan ti ha lasciata andare?”

L’Ibrida scosse il capo. “Allison mi ha salvato la vita…”

Elijah sentì il viso impallidire. “Allison è in città?”

“Elijah, Tristan è fuori di testa. È innamorato di lei ma in un modo… malsano e spaventoso. Ha un folle piano e lei ne è parte integrante.”

“Lo ucciderò!” urlò l’Originale elegante incamminandosi verso le scale.

“Fermati” gli disse Freya afferrandolo per un braccio. “Abbiamo bisogno di un piano prima.”

“Quel pazzo lunatico ha la mia fidanzata, il piano è andare e liberarmi di lui.”

“Elijah, non le farà del male. Ma se piombiamo lì senza un piano ci sarà un bagno di sangue e lei potrebbe finirci in mezzo.”

Il vampiro si passò una mano sul viso, sentiva ogni fibra del suo essere in subbuglio ma sapeva anche che sua sorella aveva ragione. “Cosa facciamo?”

Freya fece cenno a Vincent. “Portatemi qui qualcosa che appartiene ad Aurora, e qualcuno di sacrificabile.”

 

 

 

   
 
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