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Autore: MaryFangirl    15/02/2016    1 recensioni
Ryo, Kaori e i loro amici vengono invitati a una festa di Halloween. Subito hanno inizio le solite buffonate, ma un progetto sinistro, l'arrivo di un fantasma e una storia d'amore vecchia di decenni metteranno alla prova la relazione tra Ryo e Kaori.
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Nuovo personaggio, Ryo Saeba, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Kaori continuò a cercare Ryo nella sala da ballo ottenendo scarso successo. Le ragazze vestite da domestiche alla fine avevano incontrato i loro accompagnatori per la festa, e Ryo era riuscito a sparire pochi secondi dopo. Poi, la situazione si era acquietata, e Kaori si era agitata ancora di più.
-Dov'è sgattaiolato quel pervertito?- si chiese. -Non dirmi che è riuscito a convincere una donna per un mokkori-.
Kaori serrò la presa sulla spada, ma alla fine la ripose nella guaina. Anche se di solito non le piaceva l'idea di sprecare i soldi, aveva la sensazione che avrebbe avuto bisogno di uno dei suoi martelloni quando l'avesse trovato.
 
 
 
Nel frattempo, su un balcone rialzato da terra, Ryo era accanto a una donna che indossava un abito nero a maniche lunghe e un cappello da strega.
"Allora, Casanova, sei qui tutto da solo?" chiese la donna, un sorriso sul volto. Ryo ricambiò il sorriso e le si avvicinò.
"Sono venuto con degli amici" replicò. "Ma in realtà, stavo sperando di incontrare una visione come te a questa festa"
"Oh, una visione come me?" rise lei. "E hai dei piani per dopo la festa?"
"Potrei averne qualcuno adesso" ghignò Ryo, mettendole un braccio intorno. "Penso che tu mi abbia fatto un incantesimo"
"Davvero? Ma che mi dici delle altre ragazze che ti ho visto rincorrere prima?" gli chiese. Ryo le mise intorno anche l'altro braccio e l'avvicinò a sé.
"Beh, sono Casanova" sorrise. "Non posso fare a meno di notare tutte le donne intorno a me. Ma potrei essere solo tuo per questa notte"
La donna sorrise di nuovo e posò la mano sul suo volto, scorrendo con le dita lungo la sua guancia fino al mento.
"Mmh, sei bellissimo" disse. "Proprio il mio tipo. Devo ammettere che la tua offerta è allettante"
"Allora andiamo in un posto più privato" disse Ryo. "E ti mostrerò perché mi sono vestito come il più grande amante del mondo"
Il sorriso della donna si allargò e i suoi occhi si chiusero mentre inclinava il capo verso di lui. Ryo posò la mano sotto il suo mento e chiuse gli occhi mentre si abbassava per baciarla.
Il bacio fu interrotto, tuttavia da uno dei martelloni di Kaori che lo appiccicarono al pavimento.
"Ryo!" gli gridò. "Tu maniaco del mokkori senza cuore"
"Kaori" grugnì Ryo riuscendo a riemergere dal martello. "Avevi detto che non avresti usato i martelli"
"Che significa?" chiese la donna, incrociando le braccia sopra il petto. "Pensavo che avessi detto di essere venuto alla festa con degli amici. Non avevi menzionato tua moglie"
"Non è mia moglie!" protestò Ryo riuscendo a rimettersi in piedi. "Mi prendi in giro? Cosa ti fa pensare che sposerei un travestito?"
"Chi è il travestito?!" ringhiò Kaori, sollevando il martello per un secondo colpo.
"No, Kaori!" esclamò Ryo, mettendosi le mani sopra la testa. "Distruggerai completamente il costume"
"E sarà tutta colpa tua" disse Kaori, socchiudendo gli occhi mentre alzava il martello. "Dovrai pagare utilizzando la tua parte"
"Beh, io me ne vado" disse la donna, voltando le spalle a Ryo e Kaori. "Chiaramente, non c'è spazio per me qui"
"Aspetta...aspetta, non andartene" disse Ryo.
"Oh, no" fece la donna con disappunto. "Non mi sognerei di intromettermi tra te e la tua amante" E si dileguò, lasciando Ryo con una mano tesa versa di lei.
"Non è la mia amante" insistette Ryo. "E' solo la mia assistente"
"Quindi? È questo ciò che sono?" disse Kaori. "Non una donna, non la tua partner, solo la tua assistente?"
Ryo la ignorò e continuò a osservare la donna che si allontanava. Non appena fu sparita dalla sua vista, si girò verso Kaori, un'espressione arrabbiata sul viso.
"E nemmeno una buona assistente" sbraitò. "Idiota, perché l'hai fatto? Non era una cliente né una delle tue amiche. Non avevi il diritto di interromperci"
"Non avevo il diritto?" gli fece echo Kaori. "Come ti permetti? Come ti permetti di dirmi certe cose?"
"Dirti cosa?" Ryo si accigliò. "Che mi piacerebbe passare un po' di tempo con una donna che è interessata a me? Che mi piacerebbe stare con qualcuno che non mi grida addosso tutto il tempo e che non mi colpisce costantemente con un martello? Dire che mi piacerebbe davvero stare con una donna che non pensa sempre il peggio di me e che non mi dà del pervertito?"
La bocca di Kaori si spalancò mentre Ryo parlava e abbassò il martello. Ryo si lisciò la camicia e la giacca e le si mise direttamente di fronte.
"Quindi, dimmi" fece lui "Esattamente che diritto hai per fermarmi?"
Il viso di Kaori diventò rosso e iniziò a tremare.
"Tu" balbettò. "Tu hai detto...hai detto che ero...che ero..."
Il martello di Kaori sparì mentre lei arretrava, le lacrime brillanti negli occhi, e l'espressione di Ryo iniziò ad ammorbidirsi.
"Kaori..."
"Hai detto che...che ero la persona che ami" sussurrò Kaori. Poi si voltò e corse via da lui più veloce che poté.
 
 
 
Diversi minuti dopo, Ryo era ancora sul bancone e fissava il cielo notturno.
Sapeva, ovviamente, di che cosa Kaori aveva parlato. Ripensò al giorno del matrimonio di Miki e Umibozu, al sequestro di Kaori, e alla battaglia con il generale Croiz avvenuta tre mesi prima.
-Ho detto che avrei protetto la persona che amo...-
Era questo che aveva dettoo a Croiz dopo averlo finalmente sconfitto e aver salvato la vita di Kaori. Kaori aveva sentito tutto, la sua promessa di proteggere la persona che amava e la dichiarazione che nulla, nemmeno la morte, era terribile tanto quanto osservare la persona che si amava mentre si sacrificava. Kaori aveva sentito tutto, e Ryo sapeva che l'aveva presa sul serio.
Ma nonostante lui avesse detto quelle parole per davvero, in seguito Ryo era stato nuovamente riempito dai suoi dubbi. Dubbi sulla loro situazione e dubbi su se stesso. Aveva voluto credere di poter avere qualcosa di più con lei, qualcosa di più profondo della collaborazione che condividevano, ma le sue vecchie paure erano rimaste.
Il confronto con Shin Kaibara, suo padre, avvenuto non molto prima, avevano riportato tali paure ancora più vicino alla superficie. Non solo Ryo si era ricordato dei pericoli che Kaori affrontava come sua partner, ma la dipartita di suo padre era stato un altro doloroso avviso di come la morte sembrasse essere sua compagna costante, si portava via le persone più vicine al suo cuore di continuo. Quindi si era trattenuto, riluttante a fare il passo finale per trasformare la sua relazione con Kaori in una completa unione nel corpo, nella mente e nell'anima. Ryo tentava di dire a stesso che si trattava solo del fatto di essere preoccupato della sua sicurezza e di non voler rischiare con la sua vita.
Tutto per evitare di affrontare l'altra faccia della realtà: aveva paura di non essere abbastanza per lei.
-Che cosa pensa, di offrire il suo cuore a uno come me? A uno che ha ucciso centinaia di persone ed è andato a letto quasi con lo stesso numero di donne. Cosa potrei offrire a qualcuno come lei? Una casa tranquilla? Una famiglia? Un vero futuro? Non potrei mai darle nulla di tutto ciò.-
Ryo sospirò e si appoggiò alla ringhiera del balcone mentre tirava le increspature all'estremità delle maniche. Pensò di nuovo a Kaori nel suo costume di Giovanna d'Arco. Aveva trovato appropriato che lei avesse scelto una personalità così mascolina, ma si domandò se lei si era resa conto di quanto tale decisione fosse adatta.
-Giovanna d'Arco...forte, coraggiosa, un cuore puro disposto a sacrificarsi per la giustizia...la vera essenza di Kaori...-
Ryo chiuse gli occhi. Sapeva che Kaori stava aspettando da tre mesi una sua mossa all'interno della loro relazione, e aveva sofferto per tutto il tempo. Lei continuava a prendersi cura di lui, della sua casa e del suo lavoro, come aveva fatto per anni. Continuava a dargli così tanto, e Ryo sapeva che lei desiderava soltanto una cosa in cambio...l'unica che semplicemente non riusciva a darle.
"Ryo, che stai facendo?"
Ryo si voltò e vide Mick avvicinarsi a lui. Tornò a guardare il cielo mentre Mick gli si metteva accanto.
"Potrei farti la stessa domanda" sospirò Ryo. "Perché non sei con Kazue-chan? Sono sicuro che gli manchi"
"Kazue è con Miki e Falcon" rispose Mick. "E tu? Perché non passi il tuo tempo con Kaori?"
"Pensavo di essere stato invitato per divertirmi" s'imbronciò Ryo. "Come posso farlo se vengo inseguito da una donna con un martello?"
"Ryo...piantala"
Ryo gli lanciò uno sguardo e vide il viso di Mick accigliato e i suoi occhi blu che si stringevano.
"Perché stai trattando Kaori così?" proseguì Mick. "So che ti ama, e tu mi hai già confessato di tenere a lei. Quindi perché continui con questo gioco?"
"Lo sai meglio di chiunque altro il perché" replicò Ryo, rivolgendo di nuovo lo sguardo al cielo. "Sai quanto sia pericoloso avvicinarsi a una donna continuando con questa professione. Perché a volte non chiedi a Umibozu come si è sentito mentre osservava Miki che veniva colpita durante il loro matrimonio?"
"Ryo, questa è solo una scusa e tu lo sai" ribatté Mick. "Falcon non se n'è andato da Miki, e io non mi sto allontanando da Kazue. E so che sia Miki che Kazue non rimpiangono la scelta di essere rimaste con l'uomo che amano. Kaori è legata a te e a questo tipo di vita...la vita che ha già scelto negli ultimi sei anni"
"O forse è possibile che io non sia legato a lei" replicò Ryo. "Forse è la mia partner all'interno di City Hunter e basta. Mi conosci da anni, Mick. Sono mai stato in grado di legarmi a una donna sola? Pensi onestamente che potrei farlo adesso?"
"So che sei stato con molte donne" rispose Mick. "Ma sono anche certo che tu non sia mai stato con una come Kaori. Vale molto di più di tutte le altre messe insieme. Francamente, non penso che tu abbia scelta quando si tratta di decidere se sei legato a lei o meno. Perché non ammetti che lo sei già e basta?"
Ryo emise un lungo sospiro e si voltò ignorando lo sguardo di Mick.
"Ryo, per favore, pensa a Kaori" proseguì. "Non hai visto quanto ha sofferto negli ultimi mesi? Poche parole da parte tua potrebbero spazzare via tutta la sua tristezza. Non pensi che lei lo meriti?"
"E' così" disse Ryo, ancora rivolgendogli le spalle. "In effetti merita molto di più...molto di più di quanto io potrò mai offrirle"
Ryo si cacciò le mani nelle tasche e rapidamente si allontanò prima che Mick potesse dire altro. Mick serrò le mani per la frustrazione, ma non lo seguì.
-Sei un idiota, Ryo- pensò. -Una donna come Kaori...non è una che si innamora di chiunque. Si è innamorata di te esattamente perché potevi darle tutto ciò che desiderava. Perché non riesci a capirlo?-
 
 
 
Kaori continuò a correre lontana da Ryo, dalla festa e da tutte le persone che la osservavano sfrecciare. Alla fine, si ritrovò da sola in un corridoio fiocamente illuminato, e crollò sul pavimento. Si portò le ginocchia al petto e se le strinse addosso. La sua mente tornò a tre mesi prima. Si era sbalordita quando Ryo si era riferito a lei definendola la persone che amava e il suo cuore era quasi esploso dalla felicità. Dopo che l'aveva salvata, e dopo che lei gli si era stretta contro, Kaori si era convinta che l'ultima barriera fosse stata distrutta e che Ryo fosse pronto per aprirle il suo cuore.
Ma poi il tempo era trascorso e nulla era cambiato. La vita ricominciò come prima, e Ryo non aveva mai detto una parola riguardo a quello che era successo o alle cose che aveva detto quel giorno.
-Si è pentito?- rifletté. -O forse non è mai stato serio. Forse quelle parole sono state dette solo nell'impeto della battaglia. Parole per prendere in giro e turbare il suo nemico-
Kaori portò le braccia sopra le ginocchia e appoggiò il mento sulle mani. A pensarci obiettivamente, doveva ammettere che non sapeva davvero come avrebbe dovuto aspettarsi dopo quel giorno. Ryo era Ryo e non è che Kaori poteva aspettarsi che lui cambiasse solo per lei.
-Sto con lui da sei anni. Dovrei sapere che cosa scelgo se decido di rimanere al suo fianco. Ma...sarà sufficiente? Posso essere felice soltanto...così? Con questa relazione che abbiamo adesso? Adesso e per il resto della mia vita?-
Kaori sospirò e scosse il capo. Sapeva che quella era lontana dall'essere una domanda semplice con delle risposte semplici. Una parte di lei sapeva che il suo cuore si sarebbe appassito se avesse persistito nel tentativo di vivere senza amore, senza nemmeno la speranza dell'amore. Ma una parte più ampia di lei sapeva che non poteva lasciare Ryo. Non volontariamente. La sua vita, il suo cuore appartenevano già a lui. Non avrebbe mai potuto riprenderseli, non importava quanto lo avesse voluto.
"Mi scusi, signorina, si sente bene?"
Kaori sollevò lo sguardo e vide un uomo alto con capelli di un chiaro castano e sfumature ingrigite alle tempie e occhi grigi che la guardavano. Indossava uno smoking nero e una maschera nera che incorniciava i suoi occhi.
"Sto...sto bene" disse Kaori. "Scusi, non volevo..." L'uomo le tese la mano e Kaori l'afferrò. Poi arrossì mentre lui l'aiutava ad alzarsi.
"E' da sola alla festa, Giovanna d'Arco?" le sorrise. Il rossore di Kaori aumentò.
"Ah, sono venuta con degli amici" disse. "Temo di essermi persa. Questa villa è così grande..."
L'uomo rise mentre le porgeva il braccio.
"Ha ragione, è un posto enorme, vero?" disse. "Beh, allora, se non ha un accompagnatore, mi concederete il piacere di offrirle la mia compagnia per un po', signorina...?"
"Kaori" replicò lei. "Kaori Makimura. E mi piacerebbe molto"
"Kaori, che nome adorabile" l'uomo annuì mentre lei lo prendeva a braccetto. "Può chiamarmi Bruce"
"Bruce?" disse Kaori. "Che coincidenza. A quanto pare l'uomo che ha dato questa festa e che possiede la villa si chiama proprio Bruce. Ma pensavo che..."
"Sì?" disse Bruce. Kaori arrossì nuovamente per poi scuotere il capo.
"Oh non importa, è una sciocchezza" ridacchiò nervosamente. "Per un momento ho pensato che lei potesse essere Bruce Tremwell, l'uomo che vive qui. Ma è ridicolo. Il signor Tremwell si è trasferito qui cinquant'anni fa, e lei non sembra averne più di trenta. Non può essere lui"
"E' piuttosto improbabile, no?" rise Bruce. "E' delusa?"
"Niente affatto" disse Kaori. "E...mi piacerebbe davvero tornare alla festa con lei"
"Allora andiamo" disse Bruce, guidandola. "La notte è ancora giovane, e ho la sensazione che migliorerà parecchio" 
  
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