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Autore: RoyalDreamer91    15/02/2016    1 recensioni
[Il paradiso delle signore]
[Il paradiso delle signore]
Questa storia è frutto della mia invezione e i personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà della fiction "Il paradiso delle Signore", mandata in onda dall RAI. Cerco di dare un seguito ai vari personaggi che popolano la serie tv. Questo sequel è pura fantasia e in nessuno mod rispecchia la seconda stagione della fiction. Inoltre, è il mio primo approccio alla scrittura, quindi tutte le critiche ed osservazioni sono ben accette, purchè siano esposte con garbo ed educazione! Grazie!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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Corrado montò in sella alla sua bicicletta e si avviò verso l’ex “nido d’amore” di Quinto, come lui l’aveva definito, per prestare un po’ di assistenza al ragazzo. L’aria fresca della sera gli entrava nei polmoni e gli faceva bene al corpo e all’anima. Era una temporanea medicina ai suoi pensieri che ultimamente non gli davano tregua. Innanzitutto era molto preoccupato per Quinto. Per lui, quel giovane magazziniere era molto più di un collega, era un po’ come un figlio, un po’ come un fratello. Un amico, insomma. Da quasi tre settimane Quinto giaceva sul quel letto con la voglia di vivere ormai andata a farsi friggere. E tutto per colpa di quella ragazza! A Corrado salì un’onda di rabbia: eppure lui glielo aveva detto mille volte, l’aveva avvertito che quella Anna puntava in alto, che gli avrebbe spezzato il cuore prima o poi. Adesso, quel povero ragazzo ne subiva le conseguenze, amare e dolorose. Si era spinto troppo in là, aveva rinunciato a tutto per lei, costruendole pure una casa in una sola notte, rinunciando ai suoi sogni per renderla felice. E lei come lo aveva ricambiato? Lasciandolo con una lettera dopo averlo illuso. Per Corrado non aveva senso struggersi così per una che neanche lo amava. Non ne valeva la pena. Mentre pedalava i suoi pensieri si spostarono verso il secondo soggetto che occupava la sua mente. Clara. Già, non poteva proprio farci niente e si sentiva un ipocrita. Come poteva rimproverare Quinto per essersi innamorato se anche lui stesso era cascato nella rete dell’amore? O forse no? Aveva le idee molto confuse a riguardo, sebbene non fosse da lui. Corrado non si era mai aspettato molto dalla vita. Gli bastava un lavoro decente che gli permettesse un buon salario da arrotondare con qualche sigaretta di contrabbando. Ma poi era arrivata lei. E pensare che tutto era iniziato come uno scherzo, neanche gli piaceva sul serio. Eppure c’era rimasto di stucco quando Clara gli aveva detto con occhi glaciali che era finita tra loro. Aveva cercato di non darci molta importanza, in fondo era solo sesso, vero? Più cercava di convincersi più il suo cuore gli diceva di no. Forse era iniziata così, ma Corrado ricordava ancora come fosse ieri le minacce di Jacobi di fare del male a Clara… Le sue membra erano state invase da un sudore freddo al solo pensiero. Sapeva che Clara stava bene quando ci aveva parlato l’ultima volta e ringraziò ancora il cielo che nessuno l’aveva toccata. Ormai tra loro era finita da quasi tre settimane e lui si era limitato a gettarle qualche occhiata furtiva quando la incrociava nei corridoi del grande magazzino. Adesso però, che “Il Paradiso” aveva concesso le ferie estive ad alcuni dipendenti, ne sentiva la mancanza. Odiava ammetterlo ma i suoi pensieri si posavo troppo spesso su di lei. Tra una settimana, in occasione del suo rientro, l’avrebbe rivista. Sapeva che nulla sarebbe cambiato tra loro ma il suo cuore si rallegrò un po’ al pensiero che avrebbe potuto rivedere il suo volto. Almeno poteva continuare a guardarla. Si sentiva ridicolo, doveva ammetterlo. E anche debole. Si odiava per questo. Si scrollò il pensiero di lei scuotendo la testa e si concentrò sul ritmo che usciva dalla ruote della sua amata bicicletta. Era quasi arrivato da Quinto. Chissà se questa volta il ragazzo avrebbe mangiato la cena senza proteste. Dio solo sa quante volte Corrado aveva dovuto urlargli contro per fargli mandare giù un boccone, in queste giornate afose di metà agosto.
   
 
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