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Autore: Tinucha    15/02/2016    1 recensioni
"Non ricordo esattamente quando mi sono innamorata di te. Ero piccola, questo non l'ho dimenticato. Mi avevano sempre detto che quando sarebbe accaduto, INSIEME, avremmo toccato il cielo con un dito. Non so se avessero ragione, ma tu non c'eri al mio fianco ed io quel fottutissimo e tanto agoniato pezzo di cielo, non ho potuto toccarlo. Dannazione, sei contento adesso? Ero solo una dannata bambina dall'animo puro che voleva scoprire qualcosa che veniva definito come sensazionale, fenomenale"
[È la mia prima storia, spero tanto vi piaccia]
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jorge Blanco, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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POV JORGE
Apro gli occhi sbadigliando e lanciando una fugace occhiata a Martina. Sorrido guardandola di pancia in giù, con il viso voltato verso di me e la guancia schiacciata contro il cuscino. I capelli sono spettinati e sparpagliati ovunque e le sue gote arrossate. Degli strani versi cominciano a fuoriuscire dalle sue labbra mentre un sorriso ci si estende. Si avvinghia a me Facendomi sussultare e mi accorgo delle nostre gambe intrecciate. Il mio braccio è ancora posato sulla sua vita. I suoi occhi si aprono piano infastiditi dalla luce del sole che splende. << Buongiorno >> sorride dandomi un bacio sulle labbra e sedendosi, coprendosi con il lenzuolo. << 'Giorno Bellissima >> sorrido di rimando seguendola nei movimenti. Guarda un punto indefinito davanti a se assumendo un colore scarlatto. << Sei sveglio da molto? >> << Qualche minuto >> scrollo le spalle carezzandole la coscia nuda. Deglutisce. << Sono inguardabile, vero? >> sghignazzo rocamente avvicinando le labbra al lobo del suo orecchio e piazzandomi su di lei schiacciandola contro il letto continuando comunque a reggermi con i pugni. << Sei terribilmente eccitante >> sussurro sensualmente facendola sobbalzare di colpo e avvampare oltre i limiti. Sorride innocentemente alzando lo sguardo e portando una sua gamba tra le mie cosce. Inarco un sopracciglio. Non sa con chi ha a che fare. << Che stai facendo? >> le domando divertito. << Nulla >> continua con il tono di voce di una bambina di 5 anni sbattendo le ciglia dolcemente. E credetemi, la tratterei come tale se non fosse nuda contro di me. Insomma, quale ragazzo resisterebbe ad un occasione del genere con affianco la ragazza che ama? La bacio dolcemente ma intensamente e poi sbuffo sollevandomi e facendo leva sui gomiti. << Ehi tutto ok? >> domanda dolcemente carezzandomi una guancia cercando di coprirsi alla bell'e meglio attirando le ginocchia al suo petto. Sorrido piano. << Devo fare una cosa, oggi >> annuisce senza chiedere spiegazioni e le sono infinitamente grato. << Non ti chiederò nulla ma sono sicura che sia qualcosa che non ti fa piacere >> << Purtroppo si, Bimba >> la bacio ancora per poi alzarmi in piedi mentre lei si copre il viso con entrambe le mani. << Dio Jorge, copriti >> grida imbarazzata Facendomi ridacchiare. Raccolgo i miei boxer da terra infilandomi per poi passarle la mia maglietta. << Tieni Nena >> le faccio un occhiolino. Una volta che siamo fuori di casa l'accompagno a scuola, mollandole anche se non troppo convinto per poi guidare verso la prossima destinazione. Scendo dall'auto chiudendola, e camminando verso la mia meta. A passo svelto raggiungo mio padre sorpassando dei tipi loschi. Quasi più di me. Del vecchio me. Del me che ero prima di conoscere la donna che mi ha cambiato la vita. Tiene la testa bassa e le mani incrociate su quella specie di tavolino di ferro graffiato e segnato da vecchie ed inquietanti scritte. << Perché sei qui? >> serra la mascella, ma questa volta non è arrabbiato come sempre. << Non per mia volontà >> sbotto << Non sarei mai tornato dall'uomo che mi ha messo le mani addosso e minacciato per anni ma che soprattutto ha abusato di mia madre >> stringe forte i pugni << Te l'ha chiesto Lei? >> << Purtroppo >> << Vattene Jorge >> qualcosa mi prende allo stomaco quando fa il mio nome, non è mai stato così dolce (?) forse. << Perché cazzo lo hai fatto? Perché mi hai fatto del male ma soprattutto perché ne hai fatto a Lei? Era la cosa più pulita e pura nella tua vita >> << Anche tu lo eri, anche tu lo sei >> si corregge poi. Scuoto il capo. << No papà, io sono viscido. Come te >> sputo acido e meccanicamente mentre mi pento delle parole che ho appena pronunciato. << No, non è vero. Sei speciale Jorge, hai qualcosa che gli altri non hanno e non lo dico solo perché sono tuo padre, Credimi >> << Crederti?! >> rido amareggiato << VAFFANCULO >> mi alzo di scatto sbattendo una mano sul tavolo. << Addio >> sussurro mentre lo vedo con lo sguardo basso e perso. << Ero sotto effetto della droga >> mi fermo dandogli ancora le spalle. << So che non giustifica il mio comportamento ma non ero in me. Mai >> << Non ti credo >> deglutisco, quasi non ho più voce. << Tua madre se n'era andata e tu non c'entravi niente, e neanche lei che lo aveva fatto per noi. Ma io non lo sopportavo, non sapevo se ne fosse andata perché era malata e allora ho cominciato come i ragazzini, con qualche spinello, poi le pasticche e poi.. >> << Basta, basta non voglio più sentirti >> sbotto senza guardarlo, ancora. << Ora me ne andrò, ma questa è l'ultima volta in cui mi vedrai >> << Voi non c'entrate niente Jorge, niente. Sono io, sono solo io il colpevole >> mi grida quasi mentre il poliziotto lo ammanetta per riportarlo in carcere. 
   
 
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