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Autore: Persefone3    15/02/2016    6 recensioni
SPOILER per chi non segue la quinta stagione americana!!
Hook ha appena sacrificato la sua vita per salvare la città ed Emma dall'Oscurità che stava riportando dagli Inferi. Il gesto che Emma ha dovuto compiere l'ha distrutta e a malincuore ha dovuto lasciare andare l'uomo della sua vita, il suo unico e vero amore dopo aver fatto di tutto per tenerlo in vita. Non ha più ll'Oscurità dentro, ma da essa qualcosa ha imparato: lottare ostinatamente per quello a cui tiene. Sarà quest'ostinazione a spingerla verso il viaggio più insidioso di tutti, quello verso l'Averno per riprendersi il suo amore. Se ci riuscirà o meno questo sarà tutto da vedere.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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VIII. A Drop of Oblivion
 
- Ci siamo! – disse Ade osservando dallo specchio tutto quello che stava succedendo in casa – Questo è il momento della partita che preferisco: la fine del gioco. Miei cari, ora scopriremo esattamente e senza ombra di dubbio a chi appartiene il cuore del tenebroso capitano.

Nella sua stanza, Milah camminava inquieta. Dunque era Emma la scelta di Killian. Quando li aveva visti abbracciati e addormentati sul divano, aveva avuto la nuda e cruda verità davanti agli occhi. Aveva capito quanto era forte il legame tra i due dal mondo in cui lui la stringeva sé, i visi vicini e le mani intrecciate saldamente. Tirò fuori dalla giacca la fialetta e tornò a letto in attesa della sesta ora: sarebbe sgattaiolata in cucina e avrebbe così preparato un caffè molto speciale per Killian, quello che l’avrebbe ricondotto a lei.

Fu il rintocco della quinta ora a svegliare Emma. Sentì qualcosa di morbido e caldo accanto a lei. Un leggero mugolio di disapprovazione. Si tirò su e si rese conto di essere tra le braccia di Killian. Si erano addormentati sul divano senza neanche accorgersene. Guardò in direzione delle scale. Tutto al piano di sopra sembrava tranquillo. Depose un dolce bacio sulla guancia del pirata.
 
- Emma … - disse lui assonnato – che succede? Che ore sono?
- Devo tornare su prima che gli altri si sveglino.
 
Killian si tirò su e guardò l’orologio preoccupato.
 
- Ci siamo addormentati
 
Emma si alzò dal divano ma Killian la trattenne per una mano e la fece ricadere tra le sue braccia.
 
- Un attimo ancora – sussurrò il pirata – ti prego. È così bello tenerti stretta a me. Mi fa sentire completo, finito, in pace con il mondo.
 
Emma lo baciò ancora con passione. Affondò le labbra nelle sue sostenendone il viso con le mani, prendendosi tutto quello che ancora poteva condividere con lui. Nel momento in cui gli altri, o meglio Milah, si sarebbero svegliati non avrebbero più potuto liberarsi a tali effusioni.
 
- Voglio essere tutto per te Killian. Sono pronta a tutto. E se all’inizio l’intensità di questi sentimenti mi spaventava, ora non chiedo altro che di poterli vivere liberamente. Ti amo.
- Sei già tutto e sono io che di solito lo dico per primo
- Già …
- Ti amo anche io
 
Killian le rubò un ultimo bacio prima di metterle la sua giacca sulle spalle perché non sentisse freddo. Emma lo guardò con occhi scintillanti mentre si dirigeva verso le scale. La convinzione di aver fatto la scelta giusta si radicò in lui con forza sempre crescente.

Attenta ad ogni minimo rumore, Milah sentì Emma rientrare nella sua stanza. Il che voleva dire che Killian era solo al piano di sotto. Il suo piano poteva dunque essere attuato: doveva agire prima che gli altri scendessero a fare colazione e soprattutto Liam. Era lui l’unico che poteva interferire.

Al piano di sotto, Killian era rimasto sdraiato con un braccio dietro la testa e la mano sulle labbra per assaporare i residui dei baci che si erano scambiati fino a quel momento. Ma quello che aveva in mente di fare con il suo cuore lo preoccupava, era troppo rischioso e lui non si sarebbe mai sognato di esporla in questo modo. Ci doveva essere un altro modo e lo avrebbero trovato insieme. Magari Liam poteva aiutarli in questo. Improvvisamente sentì dei leggeri passi scendere le scale. Non era il passo di Emma. Si tirò la coperta sulle spalle e si girò su un fianco fingendo di dormire. La figura passò accanto al divano e si diresse in cucina. Era Milah. Killian doveva assolutamente chiarire con lei e voleva farlo subito. A tu per tu.

Nel momento in cui versò il contenuto della fiala in una tazza, le mani di Milah tremarono. Qualcosa dentro di lei, le stava dicendo che stava facendo una cazzata enorme. È il prezzo da pagare per riavere Killian, si ripeteva, posso farcela, devo farcela.
 
- Buongiorno Milah
 
La voce di lui la colse improvvisamente e la donna dovette fare ricorso a tutto il suo autocontrollo per apparire serena.
 
- Buongiorno Killian – rispose lei porgendogli la tazza in cui aveva sciolto l’acqua del fiume Lete – hai dormito bene?
- Abbastanza e tu?
- Lo stesso, grazie.
- Strano. Mentire ti ha sempre procurato l’insonnia. Me lo ricordo benissimo.
- Non capisco a cosa ti riferisci.
- Al fatto di aver fatto credere ad Emma che ci fosse stato qualcosa tra noi. Come hai potuto fare una cosa del genere? La Milah che conoscevo io non sarebbe mai ricorsa ad un simile trucchetto.
- Hai perfettamente ragione. Ieri non ero in me. Mi è difficile accettare che sia lei la tua scelta, non solo nel mondo dei vivi ma anche qui. Ti chiedo scusa.
- Più che  a me, è a lei che dovresti dirlo.
- Lo farò non appena scenderà a fare colazione. Te lo prometto. E ora bevi, so che il caffè non ti piace freddo.
 
Il capitano portò la tazza alle labbra ed iniziò a sorseggiare inconsapevole di quello che stava per succedere.

In quelle due ore, Emma non aveva fatto altro che stringersi nella giacca di Killian come per avere ancora la sensazione di averlo vicino. Non appena suonò la settima ora, si tirò su dal letto con un enorme sorriso per vestirsi e scendere. Prese tutte le sue cose ed andò in bagno. Quando ne uscì quindici minuti dopo, pronta ad affrontare tutto per tornare a casa, vide Liam nel corridoio davanti alla porta di Milah.
 
- Buongiorno Emma.
- Buongiorno Liam, che cosa fai?
- Cercavo Milah. Non mi risponde, forse è già di sotto. Andiamo giù anche noi?
- Ma certo, dammi solo un minuto.
 
Un senso di sollievo attraversò Liam. Il viso di Emma era più tranquillo e sollevato rispetto alla sera precedente. Probabilmente lei e suo fratello erano riusciti a chiarirsi e ne fu davvero felice. Quando Emma uscì con la giacca di Killian, a Liam venne da sorridere: a dispetto di quello che aveva detto la sera precedente suo fratello, aveva passato con lei la notte o parte di essa.
 
- Perché ridi? – chiese Emma candidamente
- Niente. Come mai hai tu la giacca di mio fratello?
 
Emma avvampò e iniziò a balbettare per l’imbarazzo.
 
- Non mi devi spiegazioni, Emma. Ma sono felice per voi. E ora muoviamoci.
 
Dopo aver poggiato la giacca su una delle sedie del salone, Emma e Liam si diressero in cucina entrambi abbastanza sollevati. Emma gli aveva confermato che lei e Killian si erano chiariti e che presto sarebbero tornati alle loro vite nel mondo di sopra. Liam ne fu felice. Ma quella felicità fu bruscamente interrotta quando, entrando in cucina, sentì nell’aria una puzza a lui nota. La riconobbe immediatamente era quella del fiume dell’oblio. Si guardò immediatamente intorno per capire da dove venisse e tra lo stupore dei presenti si avvicinò a Killian per togliergli la tazza dalle mani.
 
- No Killian! fermo!
 
Troppo tardi. Quando Liam riuscì a togliere la tazza dalle mani del fratello aveva già bevuto. Emma, impietrita, era rimasta ferma sulla soglia della cucina senza capire cosa stava succedendo. Fu il rumore della tazza in frantumi a ridestarla.
 
- Killian! – chiamò Liam ancora – mi riconosci?
 
Il pirata aveva gli occhi sbarrati come se fosse in trance e non sembrava minimamente presente.
 
- Che succede? – domandò Emma spaventata avvicinandosi
- Ha bevuto l’acqua del fiume Lete. Sta perdendo i suoi ricordi
 
La risata di Milah, rimasta fino a quel momento sullo sfondo, esplose trionfante nella stanza.
 
- Tu … - disse Emma capendo e sentendo dentro montare una rabbia senza confini – sei stata tu!
 
Si avventò sulla sua rivale con furia cieca, come se l’Oscurità fosse ancora dentro di lei.
 
- Sì mocciosa, sono stata io! Ora non ha la minima idea di chi tu sia e rimarrà con me!
- Come hai potuto fargli questo? è questo l’amore che dici di provare? Questo è solo egoismo!
- Tu sei l’ultima persona a potermi fare la predica! Lo hai trasformato in Oscuro!
- Volevo solo salvargli la vita! Ma non avrei mai fatto in modo che si scordasse di te, non gli avrei mai negato quella parte importante della sua vita!
 
Emma stava per colpire Milah con un pugno quando Liam si frappose tra le due donne. Dopo aver adagiato Killian su una sedia, si era precipitato a dividerle.
 
- Emma, ferma! Killian non avrebbe mai voluto vedervi litigare così!
- Non sono stata io la prima a cominciare! – replicò Emma
- Lo so. Ma la priorità è capire come sta Killian e cercare di rimediare.
- Non c’è rimedio – rispose Milah fredda – lo sai Liam. Gli effetti di quell’acqua infernale sono irreversibili.
- No … - disse Emma
 
La salvatrice si avvicinò immediatamente al corpo di Killian. Era rimasto rigido per tutto il tempo. Passarono altri interminabili minuti prima che il corpo del pirata sembrò rianimarsi.
 
- Killian – disse Emma dolcemente accarezzandogli la mano – sono io, come ti senti?
 
Il capitano lo guardò con occhi perplessi, come se non aveva idea di chi fosse.
 
- Chi sei tu?
 
Il cuore di Emma andò in frantumi. Gli azzurri occhi che tanto amava e che l’avevano sempre guardata in un modo tutto loro, ora non avevano la più pallida idea di chi fosse. Con un colpo di spugna era stato cancellato tutto quello che c’era stato tra loro. Cercò comunque di mantenere la calma.
 
- Sono Emma – rispose con la voce incrinata e accarezzandogli una guancia – la tua Emma.
- Emma? Io non conosco nessuna Emma. Perché è qui Liam? – chiese rivolgendosi al fratello
- Sai chi sono – rispose Liam
- Certo, non dire sciocchezze. Piuttosto cosa ci fa qui questa donna?
 
Emma si girò nuovamente verso Milah il cui sguardo non aveva perso un grammo della saccenza che aveva avuto fino a quel momento.
 
- Cosa gli hai fatto? – ruggì Emma furibonda
- Ho fatto in modo che si scordasse solo di te, biondina da quattro soldi.
- Hai fatto un patto con Ade? – sbottò Liam perdendo la calma per la prima volta – sciocca! Lo sai che è molto pericoloso!
- Pericoloso? Mi ha ridato il mio amore, cosa potrei chiedere di più, vero Killian?
 
Per la prima volta gli occhi di Killian si spostarono da Emma a lei che si stava avvicinando suadente.
 
- Fratellone, chi è quest’altra donna? – chiese indicando Milah
 
Milah si fermò impietrita: qualcosa era andata storta.
 
- È Milah, non la riconosci?
- Sono stanco di tutti questi misteri, perché queste due donne sono qui? Cosa sta succedendo?
 
Emma si alzò di scatto. Non era possibile, non era vero. Si trovava sicuramente nel bel mezzo di un incubo. Quando si sarebbe svegliata, Killian sarebbe tornato ad essere l’uomo che era sempre stato, l’uomo che amava e da cui era amata.
 
- Emma! – disse Liam girandosi verso di lei – aspetta!
 
La ragazza a stento riuscì a trattenere le lacrime. Corse immediatamente fuori dalla cucina per rifugiarsi nello studio. Chiuse la porta dietro di sé e si accasciò a terra. Affondò la testa nelle ginocchia e strinse l’anello che aveva al collo. Passarono secondi, minuti, ore forse. Poi Emma sentì qualcuno bussare alla porta.
 
- Emma, sono io, Liam. Fammi entrare per favore.
- Cosa vuoi? Lasciami in pace!
- Voglio solo parlarti un momento ti prego.
 
Emma si alzò e lo lasciò entrare. Lo fece accomodare su una delle sedie ma aspettò che fosse lui a parlare per primo.
 
- Ascoltami, so che sei ancora sconvolta per quello che è successo e lo capisco. Ma adesso scendi e vai a parlare con Killian.
 
La richiesta stupì Emma non poco.
 
- E a cosa servirebbe? Non sa nemmeno chi sono. E poi avrà sempre Milah intorno.
- Non vuole parlare con lei
- E perché con me dovrebbe essere diverso?
- Sono stato con lui tutto il giorno. Dopo lo smarrimento iniziale ha chiesto sempre di te.
- E allora?
- Ogni volta che ha pronunciato il tuo nome lo ha fatto con un calore che nemmeno lui sapeva spiegarsi. Prova a parlarci.
 
Seduto nel porticato, Killian aveva in testa i verdi occhi di Emma. Non era riuscito a toglierseli dalla mente per un solo momento. C’era qualcosa in Emma che lo aveva colpito subito, come un fulmine, come se ci fosse un feeling particolare con quella sconosciuta. Era come una calamita cui il suo corpo rispondeva con una volontà sua così come la sua anima. Era una connessione forte ed intensa, un’empatia che non provava nei confronti dell’altra donna. Eppure non sapeva cosa fare per riavvicinarsi a lei, per godere di nuovo di quella connessione, per esplorarla a fondo. E aveva un’irrefrenabile voglia di baciarla fino a farle mancare il respiro.

Mentre Emma si guardava intorno al piano di sotto, vide una rassegnata Milah seduta sul divano.
 
- Dov’è lui? – chiese senza guardarla
- È fuori nel porticato. A parte Liam non ha voluto vedere nessuno.
- Non ha voluto vedere te.
- Già, perché tu invece riesci sempre dove io fallisco – disse sarcastica.
 
Emma ignorò l’osservazione e si diresse alla porta. Era bilia la priorità e non aveva energie da sprecare con lei. Uscì e tirò fuori dalla tasca posteriore dei jeans la fiaschetta. Sperò di riuscire in qualche modo a stabilire un contatto con lui. A Camelot gli aveva promesso che non lo avrebbe mai abbandonato e così sarebbe stato.
Come Killian la vide comparire nel giardino, una pazza immotivata gioia invase il suo cuore. Si alzò e le sorrise nella maniera più dolce che poté.
 
- Emma dove eri finita? Volevo scusarmi con te, non sono stato proprio un gentiluomo.
- Non preoccuparti. Posso sedermi vicino a te?
- Mi farebbe molto piacere
 
Emma posò la fiaschetta sul tavolo prima di accomodarsi sulla sedia vuota accanto al pirata
 
- Rhum! Ne riconoscerei l’odore ovunque. C’è un piccolo pirata in te dunque!
- Una persona a me molto cara era solita condividere la sua fiaschetta con me.
- Un uomo scommetto.
- Proprio così. Questa fiaschetta era sua.
- È stato un uomo molto fortunato. Potrei quasi esserne geloso sai – rispose Killian cercando di sdrammatizzare quella punta di gelosia che aveva davvero provato in quel momento facciamo un brindisi per lui allora.
 
Killian prese la fiaschetta e la stappò. Ne bevve un lungo sorso e poi la passò ad Emma che lo imitò a sua volta. Seguirono dei momenti di silenzio. La voglia di lei cresceva sempre più e tutto quello che Killian bramava era di posare la mano sulla sua, intrecciarne le dita e assaporare quelle morbide labbra così dolci.
 
- Perché non mi racconti qualcosa di te?
- Non c’è molto da dire
 
Killian si sporse verso di lei e le accarezzo i capelli dolcemente in un gesto che lo sorprese per quanto risultò naturale.
 
- Una ragazza bella come te sono sicuro che avrà molte cose da raccontare. Lo sai, da quando ti ho vista ho come la sensazione di averti sempre conosciuta. Quello che mi fa rabbia è che se così fosse me lo sarei ricordato.
 
Killian le fissò le labbra. La voglia di baciarla cresceva in lui di minuto in minuto. Averla così vicina stava alimentando quel fuoco che lo stava consumando. Ne aveva avute di donne nella sua lunga vita da pirata, ma quella che aveva di fronte smuoveva dentro di lui un qualcosa che nessuna era mai riuscita a catturare. La voleva disperatamente.
 
- Sto per fare una cosa e spero davvero che non me lo impedirai perché io davvero non resisto più
 
Senza nessun preavviso e senza chiedere il permesso, la baciò con intenso trasporto. Le sue labbra combaciavano perfettamente con quelle della bionda. Le assaporò, le stuzzicò, si schiusero per lui come ad acconsentire a quell’impeto improvviso di passione. Killian avvicinò ancora di più la sedia a lui. Senza staccarsi da lei la fece alzare e la abbracciò forte. Nel momento in cui anche Emma si abbandonò completamente ai suoi sentimenti per lui, una potente nube di magia bianca si sprigionò investendo tutto il perimetro della casa. La mano dell’uomo scivolò dalla schiena di Emma al fianco che strinse con passione crescente. E immediatamente tutti i ricordi tornarono nella sua mente. Rimase con la fronte appoggiata alla sua.
 
- Amore mio, lo sapevo che avrebbe funzionato anche tra noi prima o poi.
- Cosa?
- Il bacio del vero amore. Ha spezzato l’incantesimo dell’acqua infernale.
 
Emma lo afferrò per il bavero della giacca e lo attirò di nuovo a sé per baciarlo ancora. Di lui non ne aveva mai abbastanza.
 
- E ora che hai i tuoi ricordi non ci resta altro che tornare a casa amore mio.
 
Nel suo castello Ade era al settimo cielo.
 
- È stato un incontro acceso, ma ne è davvero valsa la pena. È ora di andare a conoscere di persona i nostri impavidi innamorati e giocare le mie carte.



ANGOLO DELL'AUTRICE:

Non mi ammazzate, su alla fine è stato lo smemorato dell'Underworld solo per mezzo capitolo! E siccome il loro è stato un True Love Kiss, non potete avercela troppo con me! *le tenta tutte per evitare di essere uccisa*
E adesso non c'è davvero più ombra di dubbio su quelli che sono i sentimenti che legano Emma e Killian e gli altri dovranno farsene una ragione. Ma questo era anche quello che Ade stava aspettando per palesare la sua presenza. Perchè lui un piano in testa lo ha e nel prossimo la scopriremo per bene.
Non crediate che il gesto di Milah sia caduto in cavalleria, io credo che questa Killian non gliela perdonerà facilmente e no, non parlo della faccenda dei ricordi solo ...
Grazie ancora davvero per i riscontri positivi, mi caricano davvero anche quelli silenziosi!
Ho buttato giù una scaletta di massima, siamo all'incirca a metà storia che conta almeno una quindicina di capitoli totali.
A lunedì Prossimo!
Un bacione
Persefone
  
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