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Autore: ShannaInLuv    15/02/2016    2 recensioni
Tratto dal prologo: " « Te lo dico io, quest’uomo è pazzo! » gridò Naruto Uzumaki, uno dei suoi migliori amici mentre guidava furiosamente ed evitava quei corpi barcollanti e quelle macchine lasciate andare.
« Pazzo sì, ma dobbiamo trovare Sas’ke-kun e uscire di qui. » Se è ancora vivo, ribatté Sakura.
Naruto annuì, strinse gli occhi azzurri fissi sul vetro scheggiato della sua macchina. Erano appena riusciti a prendere la macchina prima che uno di quei cosi li attaccasse. « Speriamo che Hinata-chan sia viva. » "
Quartiere commerciale Shinjuku, Tokyo, il pazzo presidente di turno ha deciso di rinchiudere tutto il quartiere in una misteriosa cupola, all'interno, si trovano uomini che sembrano usciti da un racconto horror di pessimo gusto, appunto gli zombie.
Tra queste vittime-cittadini spiccheranno alcuni personaggi...
Pairing?
SasuSaku, NaruHina, NejiTen, InoShika, e alcune di minor importanza come SuiKa o GaaraMatsu.
Enjoy it! ;)
Shanna
Genere: Avventura, Azione, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Karin/Suigetsu, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Ino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Fandom: Naruto
Rating: Giallo
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Neji Hyuga, Tenten, Ino Yamanaka, Shikamaru Nara, Hinata Hyuga, Suigetsu Hozuki, Karin, un po’ tutti.
Coppie: SasuSaku, NaruHina, ShikaIno, NejiTen. Accenni SuiKa, GaaraMatsu
Tipologia: long
Genere: Horror, azione.
Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro ed è stata ispirata da un flash mentale di mia personale ed esclusiva proprietà.


 
City of the Dead

Capitolo 1 : Prologue [ under The dome]
 
«  La speranza è l’unica cosa più forte della paura. »
[Hunger Games, Katniss Everdeen.]
 
 
 
Batté le palpebre, non sapeva assolutamente cos’era successo, sentiva solo un gran dolore sul retro della testa. C’era odore di muffa e, ora che ci faceva caso era sdraiata su un pavimento freddo e umido.
Passò la mano sulle mattonelle, per farsi forza sui gomiti e alzarsi. Inspirò sforzatamente quando una fitta le attraverso la spina dorsale per intero.
Si guardò intorno ma la sua vista non riuscì ad attenuarsi al buio, vedeva soltanto macchie grigie sfocate, spalancò la bocca e respirò forte quando un odore pungente le invase le narici e le fece venire un conato di vomito.
Si alzò sulle ginocchia, poi cercò di mantenersi dritta in piedi.
Cos’era successo? Cosa stava facendo prima di ritrovarsi lì ?
Si grattò la base del collo, cercò di ricordare...
Sono Sakura Haruno, ho diciannove anni. Vivo a Shinjuku, il quartiere della metropoli del Giappone. Frequento la scuola superiore Hana... pratico pallavolo e....
Crack!
Sakura si voltò di scatto verso dietro di sé, sentì dei passi. Grazie al cielo, pensò. Qualcuno.
« Ehy, ciao! » tentennò.
Un gemito rispose all’appello. Forse era un uomo ferito, forse aveva bisogno di cure...
Avanzò verso il rumore dei passi, un tanfo fetido le arrivò alle narici, un odore di putrefazione e sangue acido. Trattenne a stento un secondo conato di vomito, più forte.
Si tappò la bocca con la mano e inciampò all’indietro, finendo seduta di nuovo sul pavimento umido e acquoso.
Quando qualcosa illuminò l’area per un attimo, un lampione, poi si spense e poi si riaccese, continuò così , accendendosi e spegnendosi come un giocattolo rotto.
Sakura appoggiò una mano sulla sua gonna e si accorse con orrore che non era acqua quella su cui stava sdraiata prima e seduta ora, era una pozza di sangue. Aveva le mani piene di sangue rappreso e fresco e i suoi vestiti erano impregnati di quell’odore disgustoso. Sentì gli occhi pizzicarle.
Era un incubo.
I passi si avvicinarono sempre di più, sempre di più, Sakura puntò gli occhi davanti a sé e da dietro una macchina abbandonata e rotta comparve un uomo che zampettava in avanti a ogni passo. Con la testa china in avanti che faceva su e giù come un peso morto a ogni passo.
Ma non era quella la cosa orribile.
Innanzitutto l’uomo era ricoperto di sangue e il cui colorito era ceruleo. Aveva ciocche di capelli staccati e di tanto in tanto cadevano mentre camminava. Poi non aveva un braccio, la manica lacera della camicia penzolava al suo fianco e, infine, aveva un grosso buco al posto della pancia.
Non è vivo. Non può essere vivo.
Una fitta le costrinse a portare la mano insanguinata ai capelli rosa,dietro la nuca. Stridette con i denti. Ora ricordava tutto:
 
 
 
 
« Te lo dico io, quest’uomo è pazzo! » gridò Naruto Uzumaki, uno dei suoi migliori amici mentre guidava furiosamente ed evitava quei corpi barcollanti e quelle macchine lasciate andare.
« Pazzo sì, ma dobbiamo trovare Sas’ke-kun e uscire di qui. » Se è ancora vivo, ribatté Sakura.
Naruto annuì, strinse gli occhi azzurri fissi sul vetro scheggiato della sua macchina. Erano appena riusciti a prendere la macchina prima che uno di quei cosi li attaccasse. « Speriamo che Hinata-chan sia viva. »
Sakura si morse un labbro.
« Spero che tutti i nostri amici siano vivi. »
Naruto acquisì una strana espressione, guardò nello specchietto retrovisore interno, e urlò: « Sakura-chan , dietro!»
Sakura si voltò di scatto e vide la faccia scarna e senza pelle di quel mostro, aveva già i denti marci proprio come un cadavere. Strillò. Il mostro allungò una mano verso di loro, Naruto cercò di sferzare con il volante, ma lo fece troppo e perse il controllo. Andarono a sbattere contro una pompa di benzina, l’airbag della macchina si gonfiò, schiacciandoli tutti e tre. Sakura sgusciò via dalla macchina, prima che esplodesse o, peggio, implodesse, si gettò fuori quando un’esplosione scoppiò alle sue spalle e Sakura venne sbalzata a qualche metro più in là.
 
 
 
Sakura si ricordava,ormai. Come l’aveva chiamati quel pazzo? Zombie? Morti viventi? Beh, qualsiasi cosa fossero non erano tanto diversi da quei stupidi film che si guardavano Naruto e Kiba...
Si guardò intorno e riconobbe la pompa di benzina più in là. Ora capiva tutti i dolori, era un miracolo che non fosse morta.
Un gemito del coso la distrasse, stava quasi vicino a lei. Che cosa avrebbe fatto quando l’avrebbe raggiunta? L’avrebbe mangiata ?
Si guardò intorno, camminò indietro, a destra e a sinistra in cerca di un’arma... perfino una pistola sarebbe andata bene... ma solo i poliziotti l’avevano,naturalmente...
Stava per urlare di frustrazione quando vide un’asse a terra, non era molto robusta ma aveva dei chiodini storti attaccati sopra, per colpire quel mostro e almeno farlo cadere a terra poteva andare bene.
Il mostro gemette di nuovo e avanzò verso di lei; questa volta la ragazza gli andò incontro, caricò il colpo d’asse e gliel’abbatté dritta in testa. La testa dell’uomo si ruppe come purè e cadde rotolando via, il corpo cadde con un tonfo e alzò un polverone nauseante. Era putrefatto, d’altronde.
Sakura non gettò la tavola, se la tenne con sé. Non si sa mai...
 
 
« Non li vedi i film al cinema? » protestò il ragazzo strillando. « Non sai che gli zombie devi colpirli alla testa, Karin? »
La ragazza dai lunghi capelli rossi bestemmiò.  Passò le braccia sotto la fontanella e poi ci passò la faccia e i capelli. « Sta’ zitto, Suigetsu! »
Suigetsu Hozuki era un ragazzo con i capelli a caschetto, era albino e indossava una maglietta viola e dei bermuda, nonostante fosse Marzo e non facesse poi così caldo. « Dovremo trovare un arma. »
« Dovremo trovare un modo per uscire di qui. »
« La città è fortificata, ricordi? Hanno piantato questa merda di cupola... » Suigetsu si guardò intorno. Quella mattina si era svegliato con così tanti buoni propositi... e invece quel maniaco d’un presidente Giapponese aveva deciso di giocare con le loro vite. Cos’avevano fatto poi di tanto sbagliato?
« Quale malato di mente rinchiude un quartiere intero in una cupola, gigante e spessa con un branco di... » a Karin mancarono le parole. Si alzò dalla fontanella e si spostò con il peso da un piede a l’altro, era tutta sporca di sangue schifoso... dopo che quei mostri l’avevano attaccati.
«  Zombie. » sogghignò Suigetsu. « Ora che facciamo,rossa? »
« Troviamo Sas’ke-kun e ce ne usciamo di qui. » si aggiustò gli occhiali ovali sul naso, erano rigati ma meglio di  niente.
« E gli altri? » domandò Suigetsu.
« Me ne sbatto. » replicò Karin. « Andiamo. »
 
 
 
I capelli raccolti in due chignon cadevano mollemente sulla spalla, sentiva il sangue rappreso sulla guancia, sulle ginocchia e sulle braccia. Dopo che era calata la cupola, tutt’intorno aveva iniziato a trasformarsi... Alcuni di loro si erano letteralmente trasformati in bestie morte ma affamate che sbranavano chiunque capitasse a tiro. Lei era Tenten e ora stava rifugiata nella sua cantina umida, rannicchiata sotto il tavolo polveroso, ammassata tra le scatole vecchie, con solo una torcia come arma.
Aveva vent’anni, Tenten, e aveva appena visto morire i suoi genitori...
Quando era successo il tutto, lei e i suoi si erano barricati in casa, ma quattro di quelle bestie erano riuscite a sfondare un vetro ed entrare, così avevano morso i suoi genitori. Suo padre era restato su a farsi divorare, mentre sua madre l’aveva trascinata in cantina...
Avevano sentito le urla di suo padre mentre inchiodavano delle assi ammuffite contro la porta della cantina, poi suo padre era morto.
Sua madre invece era ferita, aveva un braccio sanguinante, e lo avevano fasciato più che potevano.
Poi, il peggio. Anche sua mamma si era trasformata come gli altri, aveva cercato di mangiarla e lei l’aveva ucciso con un trapano mezzo scarico che ora giaceva completamente al suolo privo di utilità.
Ho ucciso mia madre, pensò orribilmente.
Singhiozzò. Probabilmente sarebbe morta anche lei di lì a poco. Lo pensò, mentre i mostri battevano la porta della cantina.
 
Non fu difficile trovare Sasuke Uchiha . Era vicino al  Shin- Okubo City Hotel, lo trovò mentre prendeva a calci uno zombie e cercava di liberarsene.
Fortunatamente, di sera le insegne notturne dei negozi del quartiere erano sempre accese, anche se queste si accendevano e si spegnevano con dei fari d’allarme, ma Naruto pensò di essere già fortunato così.
Quel tipo era proprio pazzo.
«  Sas’ke! » strillò agitando una mano in sua direzione, catturò l’attenzione di Sasuke ma anche dei morti che camminano, si maledisse tra sé e sé.
Naruto non aveva trovato un’arma, quindi si limitò a saettare tra i nemici in modo che non lo mordessero. Non sapeva se erano zombie come quelli dei film che guardava lui, però era meglio starsene alla larga, perché se fosse stato così, sarebbe diventato uno di loro con un solo morso o anche un goccio del loro sangue nel suo occhio.
Raggiunse Sasuke e entrambi entrarono dentro, poi Sasuke con un gesto secco della mano fece calare la saracinesca, così gli zombie rimasero fuori.
« Fiuu, Sas’ke, c’è mancato poco. »
« Non fare lo scemo. » ribattè lui, si guardò intorno. « Potrebbero essercene qui intorno. »
« Giusto. »
Sasuke lo guardo e si fermò per un secondo con lo sguardo assente. « Dov’è Sakura ? »
Naruto sentì un tuffo al cuore, si rabbuiò. Gli raccontò tutto: che erano insieme, che avevano preso la macchina, che si erano schiantati e quando si era ritrovato delle macerie lo dividevano dalle macchine ed era talmente buio che aveva camminato lentissimo per non inciampare.
Sasuke grugnì. « E tu l’hai lasciata lì?! »
« Andiamo a recuperarla... »
« Se è ancora viva. »
« Ma certo che è viva!»
Sasuke distolse lo sguardo e guardò la hall dell’Hotel. Sospirò. « Troviamo dell’equipaggiamento, non sappiamo cosa ci attende. »


AngolinoAutrice(?)
Sono tornata, dopo would do you rather ecco la rinascita del mio sadicismo ( ma quanto mi oiace farvi soffrire cuccioli *3* ) con questa nuyova fic, che fin'ora è arrivata sul mio pc a una bellezza di cinque capitoli, contando che ognuno è lungo circa 1922 kb sul mio worpad.
Non sarò in ritardo, cercherò di non esserlo. Per quanto riguarda me avete la garanzia, tranne se internet ci si mette di mezzo ( sono stata tre mesi e mezzo senza internet, è tornato venerdì ), ordunque...
Beh, spero di ricevere recensioni e che la storia piaccia. Gli aggiornamenti non saranno lenti ma dipenderà anche dalle recensioni.
Un saluto,
Shanna
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