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Autore: Crepuscolina13    15/02/2016    2 recensioni
E se Emma fosse un angelo custode con il compito di vegliare, e di rendere di nuovo buona la famosa Evil Queen ?
Ovviamente SwanQueen.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Buongiorno vostra maestà, è ora di svegliarsi-
Questa fu la spiacevole voce che svegliò Regina dal suo sonno.
-Cosa stai facendo inutile ragazzina?- brontolò Regina dopo aver nascosto la testa sotto il cuscino perché la bionda cameriera entrata in stanza aveva spalancato le tende, facendo così entrare alcuni abbaglianti raggi di sole.
-Vostra maestà, la servitù mi ha raccomandato di venirvi a svegliare ed aiutarvi a vestirvi per l'incontro reale- spiegò tranquilla la giovane ragazza mentre si lisciava il grembiule spiegazzato.
-Quale incontro?- mormorò Regina tenendo gli occhi chiusi.
Chissà perché la mattina Regina sembrava tutt'altra persone.
Io intanto mi ero alzata dalla sedia dove la sera mi precedente mi ero addormenta ed ora stavo osservando il magnifico abito che la ragazza aveva poggiato sul letto.
Era composto da un'ampia gonna rosa, ma di un rosa chiaro ma allo stesso tempo scuro, quasi opaco, forse perché ricoperta da un velo di tulle nero, il corpetto invece era fatto di pizzo nero e ogni dove era ricoperto di piccoli diamantini, soprattutto sulla schiena perché sul davanti c'era poca stoffa da far luccicare visto che il decoltè di Regina sarebbe stato ampiamente mostrato.
Il tutto era contornato da una piccola tiara.
Sapevo già che le starebbe stato divinamente.
-Quello con la regina Elsa di Arendelle, vostra maestà, ve lo siete forse dimenticato?- chiese la cameriera rispondendo alla domanda di Regina.
A quelle parole la mia protetta scattò in piedi aprendo subito gli occhi.
-O mio dio che ore sono? Perché non mi avete svegliato prima, piccoli inutili esseri!!?-
-Se la tua gentilezza raggiunge già questi alti livelli la mattina non oso immaginarmi come ti comporterai la sera- commentai io per farla arrabbiare.
-Oh sta zitta Emma!- si lamentò infatti lanciandomi di sfuggita uno sguardo di fuoco.
-Chieso scusa  vostra maestà, stavate parlando con me?- chiese la piccola ragazza, ignorante della mia presenza.
-No no stavo parlando da sola, ma basta con le chiacchiere aiutami ad indossare questo magnifico abito- rispose Regina liquidando in fretta la faccenda.
La ragazza dal nome ignoto non ribatté e avvicinandosi a lei cominciò a sciogliere i nodi sulla schiena della vestaglia ma prima si allontanò un attimo a cercare qualcosa nell'armadio.
Una volta che fu sicura che la cameriera non l'avrebbe vista regina mi bisbigliò:
-Emma girati-
-Cosa?- bisbigliai io, anche se non ne avevo motivo visto che la mia voce era inudibile.
-Non ho intenzione di cambiarmi mentre tu mi fissi- mormorò arrossendo.
Per un attimo mi immobilizzai ma decisi di prendere questa richiesta in modo ironico.
-Cosa? Una perfetta sconosciuta ti sta praticamente spogliando e tu ti vergogni di me?- chiesi facendo finta di essere scioccata.
-Ho detto girati!- ma non ebbi modo di ribattere perché la biondina ritornò, così sbuffando mi girai verso un'altra parte.
Ripensando a stanotte decisi che appena saremmo rimaste sole avremmo dovuto parlare dello strano sogno che aveva fatto, insomma aveva sognato suo figlio, questo aveva dovuto per forza sconvolgerla e poi c'era quella questione delle "mamme".
Questi miei pensieri però vennero interrotti quando notai un dettaglio importante.
Potevo giurarlo su quello che avevo più caro che non era stata mia intenzione girarmi proprio verso la direzione dello specchio che rifletteva l'immagine svestita di Regina, alla perfezione.
Subito decisi di cambiare posizione per rispettare il suo volare ma qualcosa o piuttosto qualcuno mi aveva incollato i piedi al pavimento.
Ero praticamente incantata.
Regina aveva indosso solo una sottile veste bianca che faceva trasparire tutte le sue magnifiche curve.
Per mia sfortuna o forse fortuna il sole batteva proprio nella sua direzione, in questo modo quel sottile strato di stoffa era praticamente superfluo.
Riuscivo a vedere il suo prosperoso seno, di un colore rosa chiaro e per un attimo mi chiesi che sensazione avrei provato a toccare quella pelle così morbida.
Poi il mio sguardo scese più in giu, verso la sua piatta pancia che finiva con una v, come a voler sottolineare ancora di più la posizione del suo sesso femminile.
All'improvviso la mia mente fu invasa da alcune immagino mie e di Regina, intente a fare qualcosa di non propiamente angelico.
Subito le mie guance si tinsero di rosa, ma divenni praticamente un pomodoro quando notai Regina guardarmi dal riflesso nello specchio.
Si era accorta che la stavo spiando; mortificata abbassai lo sguardo e non osai più dare una sbirciata fino a che la cameriera annunciò:
-Ecco fatto vostra maestà, siete veramente uno splendore.-
A quelle parole mi girai e i miei occhi si posarono su Regina....
Se prima avevo provato una sensazione di lussuria all'altezza dello stomaco, questo volta stavo provando una sensazione di meraviglia all'altezza del cuore.
Era così bella..
Quel colore rosa le stava molto bene con il colore dei suoi capelli e bè il pizzo mostrava ampie parti di pelle come se già non bastasse l'ampia scollature a renderla decisamente troppo svestita.
-Grazie mille Cenerentola, di alla servitù di preparare la sala del trono per il ricevimento, scendo subito-
La ragazza di nome Cenerontola annuì con il capo e velocemente se ne andò dalla stanza.
-Piaciuta la vista mia cara?- mi chiese con quel suo tono di voce così accattivante.
Per fortuna in quel momento era intenta a sistemarsi un orecchino così per me fu più facile mentire e cambiare discorso.
-Non so di cosa tu stia parlando, ma credo che dovremmo parlare del sogno di questa notte-.
A quelle parole lei mi si avvicinò e guardandomi in volto rispose:
-Ho rivisto mio figlio morto e sono molto felice, di cos'altro vuoi parlare?-
-Della questione delle mamme- dissi prendendo coraggio da non so dove.
-Non so di cosa tu stia parlando- e dopo avermi fatto l'occhiolino uscì dalla stanza.


Solo durante il tragitto notai come il castello sembrasse più pulito, più nuovo.
Dovunque guardassi c'erano persone che ritoccavano gli ultimi addobbi decorativi, evidentemente questa regina era veramente di alto rango ed io non vedevo l'ora di incontrarla.
Regina fece sistemare un tavolo da buffè ed alcuni tavolini nella sala del trono, dopo ciò si sistemó sul seggio reale, assumendo il suo tipico sguardo altezzoso e sicuro di se e insieme a tutti i presenti in sala aspettó con impazienza l'arrivo degli ospiti.
Dopo cinque minuti gli enormi portoni si aprirono ed un valletto si fece avanti parlando ad alta voce.
-Vostra maestà, con somma gioia vi annuncio l'arrivo della regina Elsa di Arendelle accompagnata dal Duca di Waferton e da alcuni suoi ministri di corte-
In lontananza sentì qualcuno mormorare arrabbiato :
-È weselton-, poi il valletto sparì dalla porta e al suo posto comparve un ometto basso ed occhialuto, seguito dalla donna più bella che io avessi mai visto, ovviamente solo seconda a Regina.
I suoi lunghi e biondissima capelli erano legati in un treccia che le ricadeva su una spalla, il corpo era avvolto da un delicato e fragile abito azzurro, era molto luccicante soprattutto lo strascico che partendo dalle spalle nude fungeva anche da  mantello.
I bracci erano avvolti da lunghe maniche di un tessuto leggero che le arrivava fino ai diti della mano donandogli in questo modo un'aspetto reale ed autorevole.
Regina si alzò dal trono e gli andò incontro, una volta arrivata di fronte alla regina non degnò di uno sguardò il duca che si era inchinato a lei e sorridendo fece il baciamano ad Elsa.
A quella vista un ago lungo e freddo mi trapassò lo stomaco.
-Benvenuti nella Foresta Incantanta, consideratevi come a casa vostra- disse Regina gentilmente.
-Grazie mille, lo faremo sicuramente- rispose la donna con una voce deliziosa.
-Venga con me al tavolo vostra maestà, abbiamo molto di cui parlare- propose regina indicando con una mano il piccolo buffè.
-Puoi chiamarmi Elsa, Regina, ormai dovresti saperlo bene- le due donne si lanciarono uno sguardo insolito e poi si accomodarono al tavolo più lussuoso che c'era nella stanza.
Gli altri funzionari di Arendelle si accomodarono ad altri tavoli disponibili e subito furono serviti e riveriti dai camerieri del palazzo.
-Ed io dove mi metto?- chiesi a Regina seguendola.
Come riscossa da qualche pensiero mi guardò in volto, poi guardò elsa, poi mi riguardò e sorridendo sussurró:
-Stai in piedi-
-Oh tante grazie, è questo il trattamento che riservi a chi sta cercando di renderti buona?- chiesi nervosa ma non ottenni nessuna risposta.
Sbuffando mi posizionai dietro la schiena di Elsa, in questo modo tutte le volte che Regina le avrebbe parlato avrebbe inevitabilmente visto anche me.
-Allora cosa mi racconti Elsa, sempre dietro a tua sorela Anna?-
-È gia, e tu Regina? Sempre dietro a quella Biancaneve?-
-Pare proprio di si-
Le due donne si sorrisero poi Regina chiese:
-Ti obbligano ancora a trovare un pretendente per la successione al trono?-
-Purtroppo si, ma credo che nominerò il figlio di Anna mio erede in questo modo potrò stare con chi voglio- spiegò sbuffando la bionda per poi lanciare uno sguardo languido a Regina.
Sbaglio o Elsa ci stava provando con Regina?
-Spero con tutta me stessa che il tuo piano funzioni- rispose la bruna sbattendo le ciglia.
Sbaglio o Regina ci stava provando con Elsa??
-Porta le mie congratulazioni a tua sorella per la lieta notizia- aggiunse poi la mia protetta.
-Lo farò certamente, magari prima del parto potresti essere tu a venire a visitare il mio regno, in questo modo potresti farglieli di persona- propose la regina di Arendelle speranzosa.
-Grazie dell'invito Elsa, ci penserò ma adesso pensiamo agli affari-
-Certamente- rispose la donna facendo un cenno ad un cameriere di riempirgli il piatto con qualche sfizzioso stuzzichino.
-Se tu sei d'accordo volevo rinnovare il nostro precedente accordo- disse Regina bevendo un po d'acqua da un prezioso calice.
-Mi sta bene, se comprerai 1000 chili all'anno di ghiaccio rinnoverò l'ordine di cattura di Biancaneve nel mio paese,e caso mai riuscissi a catturarla la consegnerei a te-
-Perfetto- confermò Regina sorridendo.
Ed io mi chiesi curiosa chi mai fosse questa famosa Biancaneve.
-Allora che ne dici di siglare il nostro accordo come un tempo?- chiese Elsa fissando le labbra di Regina e la mia pelle si coprì di brividi.
Sentivo che stava per accadere qualcosa di brutto.
-Certo mia cara- e Regina con un gesto della mano fece un incantesimo a me ignoto, dopo ciò si avvicinò ad Elsa e la baciò sulle labbra.
Io ci rimasi malissimo ed ebbi una gran voglia di girarmi da un' altra parte ma non ci riuscì, i miei occhi inorriditi erano incantati su quelle due bocche che si univano sempre di più, e ricambiavano il bacio iniziato dalla mia protetta ma dopo un minuto non c'è la feci più:
-Potreste anche smetterla adesso- commentai acida e Regina rise.
-Ti faccio ridere?- chiese Elsa felice, almeno una cosa positiva l'avevo ottenuta, avevano smesso di baciarsi.
-No no cara, avevo solo alcuni pensieri per la testa- spiegò Regina e dopo aver sorriso tranquillamente sciolse l'incantesimo che supposi essere di mascheramento ed insieme si misero a mangiare.
Per il resto della giornata Elsa e Regina furono praticamente inseparabili, fecero tutto il giro del castello, si intrattenerono con i funzionari di corte e con la servitù di Regina ed io per tutto il tempo le seguì come un fantasma, invisibile e silenziosa.
Molto spesso Elsa ebbe la capacità di far ridere Regina, cosa che anche io riuscivo a fare raramente.
E fu lì che un pensiero ghiacciante mi invase.
E se Elsa fosse stata il vero amore di Regina?
Forse la strega si era sbagliata.
Forse Elsa sarebbe stata colei che avrebbe reso felice Regina.
Certo il cuore mi diceva di essere triste e di provare in tutti i modi ad allontanare quelle due donne.
Eppure la mia testa mi diceva di essere felice, in questo modo avrei portato a termine la mia missione e sarei potuta tornare in paradiso senza alcuna sofferenza inutile.
In fondo non era questo che facevano i salvatori?
Sacrificavano loro stessi per il bene di un altra persona.
Se amavo veramente Regina avrei dovuto lasciarla andare e permettergli di essere felice.
Ma prima però avrei ottenuto alcune informazioni in più, fu per questo che appena Elsa si fu allontanata un po,' richiamata da qualche persona, e dopo che Regina fu rimasta relativamente sola mi avvicinai e le parlai.
-Sei innamorata di Elsa?- chiesi senza giri di parole.
-Ma ciao anche a te Emma e no, non ne sono innamorata- rispose sarcastica evitando accuratamente di guardarmi in viso.
A quelle parole avrei dovuto essere sollevata o afflitta??
Non mi seppi rispondere e posi un'altra domanda a Regina.
-Ma siete amanti?-
Lei sbuffó ma rispose.
-Siamo semplicemente due donne che quando si incontrano  condividono i piaceri della vita-
-Quindi non la ami?- chiesi nervosa.
-Mi sembra di aver già risposto alla tua domanda- rispose sottovoce, sorridendo a un signore che le era appena passato accanto.
-Sei per caso gelosa Emma?- mi chiese provocatoria.
-Cosa?Io..ma.cioè- per fortuna Elsa ritornò al momento giusto e non risposi alla domanda di Regina.
Ma qualcosa però non mi convinceva.
Quella era stata una domanda piuttosto sospettosa.
Avevo la sensazione che Regina fosse a consapevole dei miei sentimenti per lei, ma come era stato possibile?
Se non ricordava più quel sogno dove mi ero praticamente dichiarata come aveva fatto a venirne a conoscenza?
Mi scervellai con quella domanda per tutto il resto della giornata ma purtroppo non ne venni a capo.
Sul far della sera ci spostammo tutti in giardino, vicino a un piccolo laghetto, anche se non ne capì il motivo finchè Elsa non si fece avanti.
-Popolo della Foresta Incantata, per ringraziarvi della vostra generosa ospitalità ho deciso di concedervi un piccolo dono-
Detto questo impose le sue mani sull'acqua e congelò all'istante la superficie del lago, poi fece comparire a tutti i presenti delle strane scarpe e poi i suoi funzionari abituati a questo genere di cose si lanciarono sulla superficie ghiacciata e cominciarono a pattinare.
Io come il resto del popolo di Regina ero rimasta a bocca aperta, affascinata da quella meravigliosa magia.
Io purtroppo fui l'unica a non divertirmi e in più dovetti pure sopportare la vista di Elsa e Regina che ballavano insieme, divertendosi come non mai.
Cavolo, ero veramente gelosa.
Sapevo di non doverlo essere visto che Regina mi aveva assicurato di non amarla, ma non potevo farne a meno.
Ero gelosa di Elsa perché avrei tanto voluto essere al suo posto.
Sarei voluta essere io quella persona che era stata in grado di farla ridere spesso, avrei voluto stringere e far ballare Regina come lei stava facendo in questo momento, ma non potevo, e per questo ero gelosa al massimo.
Dopo ore, che mi sembrarono giorni quella stupida cosa finì e tutti si ritirarono all'interno per cenare.
La sala era meravigliosa, addobbata da fiori e palline colorate.
Grazie ad Elsa dal soffito nevicava e poi quei magici fiocchi di neve scomparivano prima di toccare il suolo.
Era uno spettacolo mozzafiato.
Ed ancora una fitta di gelosia mi ferì allo stomaco, io non sarei mai stata capace di fare ciò che sapeva fare lei.
Regina ed Elsa si diressero a capotavola dove era apparecchiato per loro e poi si sedettero.
Per fortuna non ebbero modo di parlare molto perché ogni tre per due un fastidioso uomo, ma in realtà simpatico per me, le interruppeva; un certo Duca di qualcosa.
Grazie a quel piccolo esserino occhialuto e alla totale assenza di conversazione tra la bruna e la bionda il mio umore si risollevò notevolmente.
Per fortuna la cena ed anche quella giornata finì, ed una volta essersi congedate ed aver augurato la buonanotte a tutti, Regina accompagnò Elsa alla stanza riservata agli ospiti di alto rango.
Per tutto il tragitto Elsa guardò maliziosamente Regina ed una volta sulla porta, fece ciò che più temevo.
-Vuoi farmi compagnia stanotte?-
Regina sorrise e pensai che avrebbe accettato, ma poi mi guardò e questa volta sorrise a me, come se avesse voluto tranquillizzarmi e rispose:
-Sono molto lusingata della tua proposta, ma credo che sia meglio che ognuno dorma nelle proprie stanze-
A quelle parole il mio cuore fece una giravolta su se stesso.
-Come desideri- rispose Elsa, seccata per essere stata rifiutata ma tutto sommata abbastanza tranquilla e dopo aver augurato la buonanotte a Regina e dopo averle lasciato, a mio avviso inopportunamente, un bacio sulla guancia entrò nella camera, chiudendo dietro di se la porta.
Regina sospirò e poi si incamminò verso l'ala del castello dove si trovavano le sue camere.
-Perchè non hai accettato il suo invito?- chiesi felice ma curiosa.
-Perchè avevo sonno- rispose aumentando il passo.
-Stai mentendo-
-Oddio Emma, volevo passare del tempo con te, adesso sei contenta?- confessò imbarazzandosi e fermandosi per squadrarmi in faccia.
-Ti sono mancata?- chiesi speranzosa.
Lei mi guardò in viso cercando di assumere una faccia seria, poi però non ci riuscì e scoppiò a ridere.
-Si mi sei mancata-
Dopo aver risposto riprese a camminare per raggiungere la sua stanza.
Io la seguì in silenzio, felice come non mai e l'unica cosa a cui riuscì a pensare fu:
- Beccati questo Elsa-.

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Ho pubblicato subito questo capitolo per farmi perdonare e ringraziarvi per la pazienza che avete avuto nell'aspettare la pubblicazione del capitolo 10.
Spero che vi piaccia.
  
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