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Autore: rora02L    16/02/2016    5 recensioni
Parodia da me scritta dell'omonimo romanzo scritto da Steve Harvey, cedo i diritti di alcune idee a lui, ma molte cose verranno rimaneggiate e ridicolizzate dalla sottoscritta pazzoide romanticosa. Si accettano idee e suggerimenti, non vuole essere una vera e propria guida sul mondo della seduzione e dei rapporti di coppia, ma spero di dare qualche spunto ... e sottolineo che le cose che scrivo non sono oro colato ... prendetele con le pinze.
Genere: Comico, Parodia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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4. Il primo attacco.



Ed eccoci qua. Siamo arrivati al fatidico primo appuntamento (chiesto rigorosamente da LUI) e vorreste dei consigli su come comportarvi, ma anche su come “smascherarlo”.
Prima di tutto, ci tengo a precisare che sono SEMPRE i ragazzi a dover chiedere di uscire per primi, non le ragazze, per un semplice fatto: una signorina non dovrebbe mai essere messa in una posizione scomoda, tocca all’uomo mettersi in gioco. Voi potete al massimo fargli capire velatamente che potreste essere interessate. Ah, sarebbe meglio se ve lo chiedesse a voce, anche solo con una telefonata, e non per messaggio … almeno i primi tempi, dai. Avrà sempre un momento per parlare con voi … e se pensa di non averlo, lo troverà.
Se riuscite, tenetelo un pochino sulle spine, magari posticipando di una settimana o due. Insomma, è come una ricetta.
“Fate cuocere il pesce (poi capirete perché) nel suo brodo a fuoco lento, facendolo soffriggere un pochino, aggiungete del vino rosso e servite in tavola caldo, davanti ad un bel lume di candela.”
La location sarebbe meglio romantica, se permettete. Ora veniamo alle fasi di attacco da mettere in pratica, come sempre metterò dei punti per rendere più semplice la cosa a te, lettore (non che tu sia stupido, ma in questo modo troverai le cose più facilmente):

- “Men Respect Standards—Get Some” è il titolo del nono capitolo del libro da cui mi sono ispirata, ossia “Gli uomini rispettano gli standard, dategliene.” Noi ragazze tendiamo a lasciar passare tante cose, ma sarebbe meglio mettere subito in chiaro chi è che comanda e chi è prezioso: voi, mie care donzelle. Ovviamente non esagerate: “mettere sale e pepe in proporzione, un pizzico basterà, ma mettetelo. Non esiste piatto di pesce senza sale.”
Che standard potreste mettere? Iniziamo da una cosa semplice, come il fatto che, per galanteria, dovrebbe aprirvi la porta. Si precipiterà come un paggetto ad aprirvi il cancelletto e vi dirà: “Prima le signore.” Voi sorriderete lusingate e compiaciute, accettando l’offerta da gentiluomo. Ma solitamente i ragazzi si dimenticano che anche le auto hanno delle porte e la regola vale anche per esse. Vi ritrovate davanti alla sua punto giallo canarino, con la vostra borsetta fra le mani. Lui invece si precipita al posto di guida, fremendo dalla voglia di accendere il suo bolide e partire a tutta birra. Colpo di tosse. Alza il capo e vede che voi non avete alcuna intenzione di entrare. “Cosa non va?” vi chiede, senza capire il problema. Voi gli dite candidamente: “Non esco con gli uomini che non aprono la portiera.” Il ragazzo, dopo avervi guardata confuso, potrà comportarsi in due modi: stufarsi subito (non è interessato davvero) o sospirare rassegnato e correre nuovamente in modalità paggetto da voi.
Oppure siete al cinema. Bene, dovete quasi pretendere che sia lui a chiedere i biglietti, non tanto a pagare. Ma chiedere i biglietti sì, perché se si vergogna di fare una cosa simile … ha dei Teletubbies nei pantaloni, che giocano con delle palline da tennis in un campo erboso non ben curato.
Queste piccole cose vi faranno ottenere un minimo di rispetto, cosa che non guasta mai in un rapporto;

- La conversazione potrebbe riguardare gli argomenti più disparati, dalla sua infanzia a quante ragazze ha avuto in passato. Che il suo primo cane si chiamava Bill ci interessa poco, donzelle. Avrete tempo per saperlo, ora dovreste capire cosa vuole il ragazzo davanti a voi.
E qui viene la questione del “pesce”. No, questa volta non era una metafora per indicare quello. Esistono due tipi di pescatori: quelli che lo fanno per sport e quelli che lo fanno per mangiare. Gli sportivi, una volta ottenuto il loro bel pescione, lo rigettano in acqua non appena la foto commemorativa viene scattata e non si curano più di quel pesce, intenzionati ora a scovarne uno più grosso e più raro. Gli altri, invece, portano la loro preda a casa, condividendola con i famigliari e ringraziando per aver avuto fortuna nella pesca. Ora, mi chiederete, che diavolo c’entra la pesca con il nostro argomento. Bè, anche la “caccia alle femmine” si svolge in modo simile, con i tipi “sportivi” e quelli “seri”. I primi vogliono solo giocare, una botta e tanti saluti, mentre i secondi vogliono una relazione stabile e cercano una compagna fissa.
Sta a voi capire davanti a quale tipo di “pescatore” siete. Magari con delle semplici domande o con degli accorgimenti sul modo di fare. So che solitamente si dice che la prima impressione è sbagliata, ma sono del parere che se un ragazzo, al primo appuntamento, fa il deficiente … è un deficiente. Perché dovrebbe tenerci a voi e a fare bella figura, non a inseguire le gallinelle che gli cascano ai piedi o a sbavare come un vampiro assetato di sangue davanti ad un sacchetto di 0 negativo; - “La regola dei 90 giorni” o, come da me battezzata, “Immagina, puoi per almeno 90 giorni”: in cosa consiste questa regola? Semplice. Ciò che distingue voi dalle altre ragazze, che magari si concedono subito per insicurezza o debolezza, è che voi direte sempre no. Per i primi 90 giorni in cui uscirete insieme. E non un no a tutto … ma a quella cosa che il vostro lui vorrà sempre, insomma … non fatemi essere esplicita.
Cercherà sicuramente di ottenerlo fin dai primi appuntamenti, ma voi non dovete mollare. E non per una questione religiosa o che, ma semplicemente perché altrimenti sarebbe troppo facile e, se è un tipo sportivo, cambierebbe subito preda senza batter ciglio, dimenticandosi di voi e usandovi solo come trofeo temporaneo, finché non troverà di meglio. Non penso che vogliate questo, ragazze;

- Andare coi piedi di piombo: può essere vero può essere non vero… scopriamolo! Non sapete se le intenzioni del vostro lui siano sincere e nemmeno se è davvero lui il vostro principe azzurro tanto atteso, dato che non sappiamo neanche se esiste seriamente l’anima gemella di ognuno di noi. Andate a piccoli passi, procedete per gradi e non strafate. Il resto verrà da sé.

Passo ad illustrarvi due esempi, presi dalla mia personale esperienza ed ovviamente rimaneggiati, di primi appuntamenti.
Il mio primissimo appuntamento è stato dettato dalla pietà e dalla curiosità, non c’era del vero interesse romantico. Dopo esserci conosciuti, questo ragazzo, che indicheremo come F, ha iniziato a scrivermi in tono di amicizia, finché non mi ha chiesto di uscire al cinema. Ora, da brava carogna quale sono (magari), gli ho chiesto se voleva invitare altri nostri amici in comune per vedere se aveva il fegato di dirmi esplicitamente che era una uscita a due e non in comunitaria. Almeno questo è riuscito a farlo.
Siamo andati a vedere un film che interessava ad entrambi e, dopo avermi fatto un discorsone incomprensibile per me sulla bellezza di un videogioco in cui uccidevi una specie di lumaca gigante verde, durante il film era quello che rideva più sguaiatamente in sala.
Ora, chi mi conosce bene sa che io per prima rido da impazzire senza trattenermi solitamente… ma eravamo in una sala, con altre persone, ed in teoria doveva essere un appuntamento. Usciti dal cinema, mi rimetto la sciarpa e la giacca, essendo pieno inverno. E arriva un ulteriore campanello d’allarme: “Hai la stessa sciarpa della mia ex.” Pessima frase da dirsi, in particolare al primo appuntamento.
C’è da dire che non mi ha sfiorata nemmeno con un dito, il massimo del contatto fisico è stato quando gli ho pestato un piede accidentalmente (sì, sul serio, è successo). Ma, oltre alla frase infelice sulla sua ex, c’è stata anche la scena allo sportello per i biglietti: ho dovuto chiedergli io. Ma vi pare possibile? Non avere nemmeno il coraggio di chiedere due biglietti, pazienza.
Infine, scena epica in pratica, si mette a parlare dei suoi genitori e viene fuori che suo padre era un militare e che per questo tradiva la madre in missione. “I militari sono tutti dei traditori” Allora io, dopo essermi schiarita la gola, dissi: “Mio padre è un militare. Quindi non osare parlare male di lui, dato che non sono tutti uguali.”
La ciliegina sulla torta è stata questa: dopo due settimane senza farsi sentire, né rispondere ai due messaggi che gli avevo scritto per assicurarmi che fosse vivo (non mi risultava ci fossero attacchi zombie), mi scrive che non voleva giocare con me, ma pensa ancora alla sua ex. Figo. (Se qualcuno se lo è chiesto, sono sarcastica qua).

Ora arriva il mio secondo primo appuntamento, totalmente differente. Conoscevo questo ragazzo da un paio di mesi e c’era dell’interesse reciproco, penso si sentisse da entrambe le parti.
Lui era stato rifiutato da qualche tempo dall’amica, che lo ha friendzonato (dai, mettiamoci questo termine moderno) dopo mesi in cui lui la scarrozzava qua e là e pagava il conto per lei. Inizia a scrivermi (sì, io non scrivo MAI per prima ad un ragazzo, ma vedete voi se è il caso di farlo…) e, dopo qualche altro mese di frequentazione, mi chiede di uscire, esplicitando il fatto che saremmo andati via solo io e lui. Lo faccio aspettare due settimane, causa esami.
Viene a prendermi a casa e mi porta in auto al posto, location molto romantica. Dopo qualche discorso leggero su interessi, amici e famiglia, lui tocca il tasto dolente. Mentre gli spiego la mia legge ferrea sul fatto che è il ragazzo a doversi esporre, mi bacia. Così, mentre stavo ancora parlando. Shock assoluto, non capivo nemmeno cos’era appena successo. Ed era il mio primo bacio. “Spero che adesso le mie intenzioni ti siano chiare.” Metodo un po’ poco ortodosso per dichiarare interesse. Infatti, questo metodo, a mio parere, può avere due effetti diametralmente opposti: rifiuto totale al massimo con repulsione o innamoramento istantaneo. Gli è andata bene.

Vorrei sapere com’è stato il vostro primo appuntamento, se ne avete avuto uno, come avevo già chiesto nel capitolo precedente. Scusate l’attesa per questo capitolo, ma ero sotto esami e non mi veniva l’ispirazione.
Mi auguro che vi sia piaciuto e, se avete proposte o altro, sarò ben lieta di esaudire i vostri desideri. Vi ricordate il mio primo capitolo? Una lettrice mi ha chiesto se si poteva fare una “classificazione” simile anche per le ragazze. Ora, magari vi chiederete perché non l’ho già fatta. La risposta è semplice: questa FF è scritta per voi, girls. E ragazze, non prendiamoci in giro: sapete benissimo come siamo fatte. Se però altre persone sono interessate alla cosa (magari qualche maschietto che legge ugualmente questo mio esperimento sociale), mi dia pure l’ok. L’idea non è male e ci si potrebbe divertire. Per il momento, il prossimo capitolo parlerà non tanto della classificazione delle ragazze, ma di come esse si relazionano con gli uomini e di quali comportamenti sono sconsigliati. In un certo senso, rispetterò la richiesta della lettrice in questione.
A presto, allora!

La vostra Rora.

  
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