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Autore: starmoon    16/02/2016    1 recensioni
L'aeroporto è pieno di passeggeri, tra i tanti una famiglia entra velocemente dalla porta di vetro dell'ingresso. Emma Swan corre veloce verso la biglietteria, dietro di lei Killian Jones cammina con un passo più moderato, trascinando con se due grossi trolley. Emma appoggia le braccia sul bancone prendendo dalla borsa i soldi per i biglietti. La ragazza da dietro il bancone osserva la donna muoversi con velocità. Emma da i soldi dopo averli contati.
Emma: quattro biglietti per Storybook
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve! Scusate se non ho pubblicato, ma ho vari problemi di linea, la pubblico velocemte prima che la ristacchino. Infatti non lo riletta per correggere verbi ed errori. Scusate ancora. Questa volta ho scritto dal punto di vista dei protagonisti, volevo che si percepisse cosa provassero. Spero di esserci riuscita. Buona lettura ^_^

PLANE
 

 

 

 

Liam esce dal palazzo, non ama particolarmente stare rinchiuso in quelle mura, nonostante il freddo glaciale che penetra fin dentro le ossa. Il paesaggio in lontananza è bellissimo, un manto bianco in cui perdersi. Ci sono alberi simili ai nostri pini. Le nubi in alto nel cielo gli ricordano molto il mondo in cui è cresciuto, un mondo che gli manca profondamente. In quel manto bianco nota un cappuccio rosso fuoco. La riconoscerebbe ovunque quella figura bionda seduta sulla neve fredda. 

Liam: Liz 

Liz si volta, gli occhi chiarissimi si voltano verso di lui, la ragazza si alza in piedi. Nel suo volto c'è ancora quell'aria angelica, fanciullesca. Il suo sguardo è come un abisso, un mare profondo in cui Liam ci si perde ogni volta, un mare dove cerca di non affogare nel dolore racchiuso in esso. Liz è diventata un anima persa, lo si capisce nei movimenti svogliati e disinteressanti in cui fa ogni cosa. Ma lui non si è mai arreso, nonostante vorrebbe, semplicemente non ci riesce. Non può lasciarla andare, non ne è capace. Liz si muove con movimenti lenti verso di lui. 

Liz: hanno pranzato?

Liam la guarda, a volte ha anche paura a parlare con lei, è diventata così fragile che ha quasi paura di romperla. 

Liz: sono 1825 giorni esatti che non vedo i miei genitori 

Liz trema in ogni movimento che fa, ma non è un semplice tremare per il freddo, è un fremere, come una rabbia contenuta troppo. Glielo legge negli occhi. Nei gesti che nascondono un impulso che non comprende.

Liz: dovrei essere abituata 

Liam: vieni qui 

Liz si muove verso di lui, non replica, non dice niente, si limita ad accovacciarsi sul suo petto lasciandosi abbracciare, cullare dalle braccia del ragazzo. In un momento di distrazione Liz si lascia scappare una lacrima, Liam non se ne accorge, accarezza i capelli della ragazza. 

Liam: io ci sono, non vado da nessuna parte 

Liz si stringe nella maglia pesante del ragazzo, sente il cuore di lui battere forte, quasi all'unisono con il suo, sono sempre stati così loro, per anni interi, uniti, due corpi che non fanno altro che attrarsi come una calamita. 


Liam apre gli occhi, sente bussare con forza alla porta. Si alza, indossa solo un pezzo di tuta grigia chiara. Svogliatamente, e ancora addormentato, apre la porta. Spalanca gli occhi appena nota quella chioma castana che conosce a memoria. Eveline sprizza di energia da tutti i pori, salta addosso al ragazzo abbracciandolo, lui incredulao l'abbraccia a sua volta - Cosa ci fai qui?- lui si allontana di poco per vederla meglio, Eve cambia totalmente espressione - Waoo che bel saluto, un ciao cognatina come stai non sarebbe sgradito..- Liam la guarda male e poi sospira facendo spazio per farla entrare, richiudendo la porta alle sue spalle. 

- Dobbiamo parlare di Lizzie 

Lo sguardo serio della gemella dai cappelli castani non preannuncia nulla di buono, Liam lo sa bene, Eveline è quella più maturata, è diventa una donna forte, un'ottima madre e una regina stimabile. Ma se lei in persona ha lasciato il suo regno per tornare indietro nel tempo allora le cose sono ancora più gravi di quello che si aspettava. Si morde il labbro, vorrebbe solo che Liz fosse con lui, parlare con lei, chiedere cosa avesse in mente, invece si torturava ogni notte, con incubi in cui la persona che ama di più non c'è più. Non gli importa di lui, vuole solo che lei sia salva, felice, ma soprattutto, salva. 

Lizzie apre gli occhi, il sole filtra prepotente dalla finestra, si guarda intorno, Eveline non c'è. Allora non ha sognato nulla? continua a ripeterselo ogni volta che si è svegliata durante la notte. Con ancora le occhiaie ben visibili e il pigiama improvvisato da una maglietta lunga e larga scende le scale. Emma è li, solitamente la mattina non si vede mai in giro, ma adesso sono li, tutti e due i suoi genitori. Il pirata è seduto sul divano con un espressione assorta e preoccupata. Emma invece se ne sta appoggiata alla finestra, come se da un momento all'altro Eveline spuntasse in giardino. Indossano ancora i vestiti di ieri, segno che non hanno chiuso occhio tutto la notte. 

- Dobbiamo portarla indietro 

I due si voltano e la guardano, non l'hanno nemmeno sentita scendere le scale, certo con i calzettoni ai piedi non l'avrebbero mai sentita, ma loro sono proprio distratti. Lizzie avanza nel soggiorno, ha uno sguardo deciso. 

- Allora cosa facciamo? Voi avete sempre un piano no? Tu sei un pirata, tu una salvatrice…non ci arrendiamo così vero?

Elizabeth inizia a preoccuparsi, le facce decisamente sconvolte dei suoi genitori non le capisce, perché non facevano niente? Perché è l'unica che rivuole in dietro sua sorella? Emma si avvicina a Lizzie facendola sedere sul divano in mezzo tre lei e suo padre. La guarda nervosa. 

- Tesoro…c'è una cosa di cui dobbiamo parlare

 

POV LIZZIE 

 

I miei mi hanno raccontato tutto, il mio piano, tanto elaborato e tanto disperato. Guardo il mio giardino così vuoto, privo di alcun fiore, siamo qui solo da poche settimane e già è successo di tutto. Il fatto che anche la Eveline del futuro fosse qui mi ha rincuorato parecchio, almeno so che la riporteremo a casa. Per tutta la notte non ho pensato ad altro che a Eve e alle parole di Liam, parole che mi sono sempre voluta sentire, lui le ha dette, a me e a nessun'altra. Quel pensiero mi rende felice e triste allo stesso tempo. Sono felice che lui ricambi i miei sentimenti, ma lui è il ragazzo di mia sorella. Torturo l'erba verde del giardino. Sento dei passi, alzo lo sguardo curiosa. Hanna. Cosa ci fa qui? Si siede silenziosa di fianco a me, sulle scale del portico di casa mia. I suoi occhi blu elettrici sono cupi, tristi, forse sua madre le ha già raccontato tutto. Quando la sento parlare ne ho la conferma.

- Mi dispiace 

Appoggio il capo sulla sua spalla, non piango, non ci riesco. Sono solo vuota. 

- L'altro giorno mi hai chiesto cosa avessi…

Alzo il capo e la guardo negli occhi curiosa, almeno mi sarei distratta per pochi secondi. 

- Una donna era fuori dalla mia porta, diceva di essere mia madre, quella vera, non mi sono mai spaventata tanto, era strana, sembrava pazza…non posso essere sua figlia, io ho una madre…- La vedo poco convinta delle sue parole, in fondo pensandoci bene la cosa non mi sorprenderebbe più di tanto. 

- Ma quando lei stava per toccarmi una ragazza mi ha salvato, da quello che mi hanno raccontato credo che si tratti di te

La guardo ancora più sorpresa, consolata però dal fatto che anche la mia versione più grande tenga ad Hanna, faccio un lieve sorriso e prendo un grosso respiro. 

- A quanto pare io dal futuro vorrò uccidermi 

La vedo spalancare gli occhi e aprire basita la bocca - TU COSA?

- Ne sono quanto te, quest'uomo ha portato via tutto, Jackson si sacrificherà per me e morirà al mio posto, forse questo pensiero non lo retto…in effetti anche solo pensarci è terribile

Hanna mi guarda, ha uno strano luccichio negli occhi, come se avesse appena avuto un idea geniale. 

- Ci sono varianti diverse questa volta- Mi guarda di nuovo con quel piccolo sorriso da furba - Noi lo sappiamo, quindi dobbiamo solo nascondere Jackson no?

Perché non ci ho pensato subito? Dio è la soluzione più ovvia, mi alzo di scatto facendola quasi spaventare, ma poi mi segue alzandosi a sua volta. 

- Cerchiamo Jackson e Hanna…devi parlare con tua madre- Lei annuisce, la vedo preoccupata e disorientata, forse c'è qualcos'altro che non mi ha detto. Mi incammino lungo il giardino seguita da quella che ormai per me è la mia migliore amica. 

 

 

POV EVELINE 

 

Le mura del castello sono giganti, alte e imponenti. Ne ho visti pochi nella mia vita. La maggior parte durante le gite scolastiche, ma sono sempre stata troppo intenta a divertiti con gli altri per pensare alla gita stessa. Mi sento frastornata, è un luogo sconosciuto, per fortuna Will mi sta vicino. Cammina al mio fianco guidandomi in questi corridoi lungi e larghi. Guardo le grandi finestre maestose. Lui sicuramente si è accorto che ho la testa un po' in aria - Andrà tutto bene, mia madre ti piacerà- Non è questo quello che mi preoccupa, mi preoccupa il fatto che io so la verità. Conosco suo figlio, devo dirle di Liam? Si devo farlo, devo almeno rassicurare quella donna, dirle che sta bene, che è bello, alto…okay sto vaneggiando. Sospiro quando le grandi ante della porta in legno si aprono. Una stanza grande e immensa. Ci sono le guardie ai lati della porta e altre due vicino ai due troni. Eccola li la madre dei ragazzi, la regina. E' bella, davvero una bella donna.. Il vestito è coperto dal mantello, il freddo in effetti qui è dieci volte sulla terra, forse qui è un'altra stagione. Avanzo titubante, ho più paura delle mie parole che di quello che lei mi possa dire o chiedere. 

- Madre 

Will si inchina leggermente, forse ancora non è re. Ora che ci penso vuol dire che lui e Liam sono principi. Beh mia sorella ha scelto bene, con questo pensiero almeno alleggerisco la tensione dentro di me. Lei mi guarda con i suoi occhi celesti, gli stessi occhi di Liam, Dio sono precisi. Mi torturo le labbra aspettando che lei parli.

- William potresti lasciarci sole…tutti quanti 

Will mi guarda, non vuole lasciarmi da sola, sa che sono in difficoltà, gli faccio un sorriso rassicurante. E' bello sapere che c'è qualcuno che tiene a me. Davvero una bella sensazione. Le guardie escono seguite da Will, anche se è poco convinto, anzi lo vedo alquanto irritato. Si chiudono le porte e io rimango da sola in quella grande stanza, sotto gli occhi attenti e scrutatori di Aurora. Lei si alza togliendo via quel mantello pesante, ha un vestito bellissimo, rosa e ornato da piccoli fiori dorati. Si avvicina a me addolcendo lo sguardo, forse lo solo giudicata male. Ora vedo solo lo sguardo di una madre premurosa. 

- Vieni da Storybook?- Io annuisco deglutendo, ecco che arriva la domanda - Conosco persone che vengono da li- Non me lo ha chiesto? Forse ha paura della risposta, devo dirlo, devo liberarmi di questo piccolo peso che diventa ogni momento più opprimente. 

- Conosco suo figlio, il suo secondo figlio…- Dico decisa, i suoi occhi celesti si illuminano, ora so che ho fatto bene a dirle tutto - Sta bene, è un bravo ragazzo- Ripenso al nostro ultimo incontro, per un attimo spero vivamente che lui e Liz chiariscono, voglio il bene di entrambi e non sono io. Lei mi sorride commossa, si l'avevo proprio giudicata male. 

- Ho fatto allontanare William perché non voglio che si faccia strane speranze, si ritiene ancora il colpevole per quello che è successo. Mi chiedo come tu sia arrivata qui?

Lei mi guarda curiosa e scrupolosa - E' stato un uomo…non ho idea di come ci sia riuscito 

E' tutto così surreale, voglio tornare a casa, è passato solo un giorno, ma mi mancano tutti, Liz, la mamma, mio padre. Mi manca persino Storybook. 

 

 

Pov Hanna 

 https://www.youtube.com/watch?v=RPG2ZKJTlKY&spfreload=10

 

Io e Liz abbiamo cercato tutto il giorno Jackson, ma sembra essere sparito nel nulla. Sono le sei di sera, abbiamo deciso di concederci una pausa, anche perché c'è una cosa importante che devo fare, entro nella cucina. Mio padre e mia madre stanno discutendo, sicuramente della situazione attuale. Mi guardano sorpresi di vedermi li, in effetti avevo detto che sarei rimasta fuori fino a tardi. Mi mordo la lingua senza farmi notare, ho seriamente paura di quello che possano dirmi. Mi prenderanno per pazza? Mi diranno che è vero? Preferisco la prima opzione, almeno so che non mi hanno mentito per sedici lunghi anni. Prendo un bel po' di aria prima di iniziare a parlare. 

- L'altro giorno fuori in giardino c'era una donna 

Ora che ho la loro attenzione devo continuare, ma non ci riesco, sento la paura bloccarmi la gola, voglio solo correre lontano da li. Mia madre mi si avvicina, ha visto il mio viso leggermente sconvolto. Mio padre mi accarezza la guancia, forse ho davvero una faccia troppo sconvolta. 

- Che ti succede, Hanna?- Mi chiede mia madre spronandomi. 

- Ha detto di essere mia madre

Ecco, quello che temevo, l'espressione incupita e sconvolta di mia madre, una chiara risposta, quel volto terrorizzato, si allontana di poco portando la mano sulla bocca carnosa, mio padre mi guarda con una faccia triste, almeno lui è mio padre? Vorrei davvero chiederglielo, forse sono solo adottata e me lo hanno tenuto nascosto? Ma sento che c'è di più, molto di più. Sento i miei occhi bruciacchiare. 

- E' tutto vero…- Faccio alcuni passi indietro. In un attimo non ci vedo più, corro veloce lontano da li, li sento chiamarmi, gridano il mio nome preoccupati e spaventati, ma io voglio solo svegliarmi da questo incubo. Quella donna ha detto la verità, quella pazza è mia madre, non ha per niente l'aspetto di una persona buona. Corro così tanto che mi ritrovo da Granny's. Forse è il destino che vuole che questa giornata peggiori, perché dalla porta vetrata esce proprio lui: Neal. Con la sua solita aria nervosa. La barbetta bionda gli contorna leggermente le labbra. Mi blocco quando lui si accorge di me. Il suo sguardo si fa preoccupato, posso immaginario perfettamente perché ho ancora il sapore delle lacrime sulle labbra. D'istinto corro verso di lui. Affondo il volto nella sua maglia. Mi sento un idiota, non è proprio da me. Ma le sue braccia calde e confortevoli mi rassicurano. E' come respirare, ma molto meglio. Sento le sue mani stringermi la vita, vorrei che durasse per sempre, sentire così vicino il suo battito, avere il suo profumo sotto il naso. Le sue labbra accarezzare i miei capelli biondi. Mi sto innamorando di lui, ora ne sono certa, il punto è che ho paura, paura che mi possa ferire. 

 

 

POV Lizzie

 

Il tramonto è vicino, si possono vedere i colori caldi tingere il cielo privo di nuvole. Alzo gli occhi verdi al cielo, questi occhi così diversi da quelli di mia sorella. Mai ho pensato che potesse mancarmi così tanto. Eppure io e lei non facciamo altro che litigare, per ogni cosa. Qualcosa si è spezzato con il tempo e ci stiamo provando davvero a rimetterlo insieme. Guardo il mare di fronte a me, uno spettacolo bellissimo, impetuoso e blu profondo, proprio come Eveline. Sento i passi di qualcuno arrivare alle mie spalle, mi volto. Vedo Liam e tutto ciò a cui stavo pensando semplicemente svanisce, come se il solo suo sguardo scacciasse via ogni mio pensiero dalla testa. Ci guardiamo entrambi negli occhi, ma sappiamo bene che non possiamo dire niente, che non c'è niente da dire in questo momento, c'è solo d'agire, perché riporterò indietro mia sorella e impedirò a me stessa di mettere in atto il suo piano. 

- Grazie per essere venuto- soffio quasi quando lui annuisce e sposto lo sguardo di lato, non guardandomi, fa male, per entrambi, ma adesso va bene così. 

- Dobbiamo trovare Jackson no? 

Annuisco. Auto-convincendomi che di averlo chiamato solo per questo. Mi avvicino a lui incamminandomi. 

- Che carini 

Una voce sarcastica, fine, quasi divertita. Mi volto di scatto insieme a Liam. Una ragazza, chiaramente non lo mai vista, ma il suo sguardo è così famigliare, lo sento quasi mio, poi faccio un passo indietro capendo che quella ragazza non sono altro che io. La mia versione del futuro. E' bella, più di quanto io mi sia mai immaginata nella mia vita, ma il suo sguardo vuoto non mi appartiene, quel dolore celato non è mio, non ancora almeno. Liam si pone davanti a me, come se mi vuole proteggere. Lei sorride, ha un bel sorriso, troppo controllato per qualcuno che vuole uccidersi. 

- Sei me…cioè tu

- Sono te? Direi una versione migliorata 

Lei si avvicina a me e Liam indietreggia costringendomi ad indietreggiare. Lei lo guarda per un secondo, ma riesco a vederla, una piccola scintilla, malinconia, lo guarda con malinconia, come se fosse lui l'unica cosa che rimpiange di tutto questo. Che anche nel futuro questi sentimenti non se ne andranno? Non voglio essere condannata ad un amore a senso unico. Lei poi guarda me, sospira quasi annoiata. Con un gesto alla mano fa volare via Liam che cade a terra sbattendo sicuramente la testa. E' privo di sensi. 

- LIAM 

Corro verso di lui, è istintivo, ma non riesco a muovermi, come se il mio corpo non mi obbedisse. 

- Abbiamo un lavoretto da fare 

Si avvicina a me, non riesco a pensare ad altro che ha Liam, ho bisogno di sapere che lui sta bene, che è vivo, non importa cosa vuole farmi lei, voglio solo sapere che lui sta bene. Sento gli occhi chiudersi soli, come se un sonno improvviso mi avesse colto alla sprovvista. Li chiudo non riuscendo a reagire in alcun modo. 

Il rumore dei tacchi è piuttosto assordante. Li sento ticchettare sul pavimento. Apro lentamente gli occhi, la prima cosa che vedo è il pavimento in legno polveroso. Tossisco più volte non appena mi alzo. Mi guardo intorno, sono in una stanza, intorno a me c'è disegnato un cerchio. Mi muovo in avanti per andare via da questo posto, ma oltre la scritta non posso mettere piede, come se ci fosse un barriera invisibile che mi impedisce di oltrepassare oltre la linea. 

- Ti hanno fatto un incantesimo 

Mi volto sconcertata riconoscendo la voce, è Jackson. Legato in una sedia, ha uno sguardo stanco e annoiata. 

- Jackson 

Ha uno aspetto diverso, molto più duro e freddo, non sembra il solito Jackson. 

- Stai bene?

Gli chiedo con un po' di timore, lui sospira in modo nervoso. 

- Mi ha detto che morirò…mi ha detto che tutto quello che sta facendo è per proteggermi…ma dimmi Elizabeth, perché mi hai rinchiuso qui? Cosa diavolo succede nella tua testa 

Io faccio dei passi indietro, non mi aspettavo questo da lui, è come se fosse diverso. O forse sono solo io che credevo di conoscerlo meglio di quanto pensassi. 

- Non ho fatto niente non io 

Jackson abbassa il capo, come mortificato, forse è stato solo uno scatto di rabbia, per altro più che giustificabile visto la situazione. 

- Scusami, me la prendo pure con te…Liz giusto tu non sei lei…Devi andartene adesso, fallo per me, vattene da qui immediatamente, cerca di usare i tuoi poteri, fa qualcosa, devi uscire da questa casa adesso 

Il suo sguardo deciso e preoccupato mi mette paura. Mi tremano le gambe, ma non lo do a vedere, sono fatta cosi, cerco sempre di non cadere mai. Il cuore sento che va a mille, riesco a malapena a dire qualche frase di senso compiuto. 

 

 

Pov Eveline

Il tramonto da dietro queste finestre è qualcosa di immenso, è come se non esistesse altro, lo fisso da parecchi minuti e per quanto sembra così bello non posso fare a meno di sentire la mancanza della mia casa. Ogni singolo centimetro, anche i miei cassetti disordinati, ho un disperato bisogno di sentire l'odore di vaniglia e gelsomino della mai camera. Voglio rivedere mia sorella, i miei genitori. Sento gli occhi pungermi, ma i passi che vengono verso di me mi deconcentrano. Passo una mano velocemente sugli occhi struccati. Will mi affianca, ha un espressione preoccupata. 

- è raro vedere questi tramonti 

Mi volto verso di lui, credevo che questi momenti momenti per loro fossero la quotidianità.

- Qui non è sempre così bello come sembra…siamo pochi e non c'è peggior cosa della solitudine, un tramonto non toglie via questo sentimento 

Lo guardo, capisco perché la madre non gli abbia detto niente, che non gli abbia fatto ascoltare la nostra conversazione. Posso leggere nei suoi occhi cristallini il senso di colpa. Ha vissuto per tutti questi anni sentendosi colpevole della separazione della sua famiglia. 

- Vuoi tornare a casa

Non me lo chiede, lo dice e basta, come se già sapesse di cosa ho bisogno. Si prende cura di me, in un modo che nessuno a mai fatto. Sento le guance avvampare e mi volto immediatamente verso il tramonto che ormai va svanendo. Lui sorride divertito e poi mi guarda con i suoi occhi celesti. 

- Ci sarà qualcuno che ti aspetta?

- La mia famiglia 

Sorrido malinconica guardandolo negli occhi, ci si potrebbe perdere da quanto sono chiari e limpidi. Non sono tormentati e misteriosi come quelli di Liam, quelli di Will sembrano quasi puri, coraggiosi, una fierezza che non appartiene al mondo umano. E' chiaramente destinato a diventare un re. 

- Vieni con me 

Will allunga la mano verso di me. Tentenno, ho paura a fidarmi, sento che se dovessi lasciarmi andare un'altra volta verrei ferita, come è successo con Liam. Ma i suoi occhi sono così sinceri che non posso tirarmi indietro, afferro la sua mano e mi lascio guidare lungo i corridoi.

 

 

 

Pov Hanna 

 

Abbiamo chiesto ovunque, siamo anche andati a casa di Belle, ma non si trovava nessuno. Inizio seriamente a preoccuparmi. Neal e Connor stanno chiedendo a degli amici del Granny's, ma dalle loro facce non si presunta nulla di buono. 

- Non l'hanno visto nemmeno qui

Connor sembra veramente nervoso, parla arrabbiato e preoccupato. Neal invece si avvicina a me, e da questo pomeriggio che non mi lascia un attimo da sola, non gli ho raccontato nulla, non mi sembra il caso, non ora con la situazione di Jackson. 

- Dovremmo tornare da Liz forse lei ha novità 

Mi dice speranzoso, io annuisco, mi sembra una buona idea. Ci voltiamo verso Connor per vedere se è d'accordo, ma è troppo occupato a provare a richiamare al telefono il suo migliore amico. 

- Non può essere sparito nel nulla..- Connor ringhia mentre si allontana, io e Neal ci guardiamo in faccia, preoccupati, la situazione è veramente degenerata. Ormai il tramonto è passato. 

La casa di Liz sembra ormai il ritrovo della squadra, c'è pure mia madre, ma cerco di evitare i suoi sguardi procurati su di me, mi sento in colpa, ma allo stesso tempo mi sento ferita da loro. Neal è vicino ad Emma parlano di qualcosa che non riesco a sentire. Sento un rumore, mi volto verso la finestra, ma non c'è niente, poi ancora, è come se fosse solo nella mia testa. E' una voce. Mi guardo intorno cercando qualcosa o qualcuno, sono tutti impegnati a cercare soluzioni per dare retta a me. Poi vedo il volto di Neal avvicinarsi a me e parlarmi, ma non lo sento, il rumore è troppo forte. Mi volto verso la finestra e la vedo. Lei. 

Quella donna che dice di essere mia madre, quella donna che a quanto pare è mia madre. " Ti sto aspettando figliola"

Sento le sua parole nella testa, ma come è possibile? Tutti si accorgono della sua presenza e si precipitano fuori, in prima linea, mia madre ed Emma. 

- Oh ma guarda l'intera squadra di eroi, ma come siamo poetici 

Zelena parla sorridendo in modo quasi inquietante, non posso credere che mia madre sia lei. Di sfuggita guardo Regina, la mia mamma è lei, non importa da chi io sia nata, è lei che ricordo ad ogni mia recita, ogni mio compleanno, ogni mio incubo. 

- TU 

Grida mia madre avventandosi su di lei, ma Zelena con un semplice gesto alla mano la scaraventa lontano, io guardo la scena pietrificata, sento che devo fare qualcosa, ma non so cosa. Non riesco a muovermi. 

- La magia? 

Mia madre si alza sconvolta, in questo mondo non c'era più. 

- Divertente vero? come adesso siete tutti quanti dei piccoli, insignificanti burattini

Si avvicina a me immobilizzando chiunque mi si avvicini. Mi arriva di fronte, il suo sguardo per un attimo si addolcisce. I suoi occhi celesti mi fissano quasi con uno strano amore che non avevo mai visto. Forse è così che ci si sente? a rivedere dopo tanto la propria figlia. 

- Mi ha sempre preso tutto…Hanna che nome! Avevo già scelto un altro nome per te, qualcosa di più malvagio 

E di nuovo quel sorriso inquietante che mi mette paura. Faccio un passo indietro. 

- Zelena?

Una voce sconosciuta e femminile diventa la mia salvatrice, Zelena si sposta e posso vedere una ragazza bella dagli occhi chiari, è accompagnata da un ragazzo troppo somigliante a Liam e Liam stesso.

- Non posso credere che Liz si sia unita a te 

Zelena sbuffa. Si muove annoiata voltandosi verso di loro.

- Bla bla bla…finito di parlare moscerino?

- Oh ho finito eccome 

La ragazza avanza minacciosamente verso di lei, ma il ragazzo la blocca. 

- Non puoi sconfiggerla lo sai 

Lei abbassa lo sguardo incattivito e poi lui la libera quando sente che i suoi muscoli più rilassati. 

- Oh non sei forte quanto tua sorella poverina, messa a paragone con la più potente strega dei tutti i tempi 

Spalanco gli occhi. Liz? Liz sarà così potente? Allora perché non uccidere Rumple? perché questo piano? Cosa ha Rumple di così prezioso che la rende vulnerabile? 

 

 

Pov Lizzie 

 

I passi del corridoio accanto si fanno sempre più vicini, non trovo nessun modo per uscire da qui. La porta si apre mostrandomi me, o meglio la futura me. Un atteggiamento sicuro di se, forte, fiero, qualcosa che sicuramente adesso non mi appartiene per nulla. 

- è il momento 

Lei mi guarda seria in volto, cosa vuole fare con me? Perché le servo io?

Lei entra nel cerchio, come se ne fosse totalmente immune. I suoi occhi glaciali fissano i miei, mi sfiora la guancia lentamente, come farebbe una madre. 

- Mi dispiace, avrei dovuto salvarci tutti molto tempo fa 

Io la guardo impassibile, non capisco cosa dice, ne dove voglia andare a parare. 

- Ormai posso dirtelo sai? Non ha più importanza, so che vuoi saperlo

Ora sono decisamente più spaventata e confusa di prima. 

- Lui ha scelto te, ha sempre scelto te, tutt'ora. Avremmo dovuto avere una semplice vita, io e lui e…e il nostro bambino 

Perdo un battito, sento il respiro farsi pesante, un figlio? Liam non ha mai parlato di nessun figlio. Lei sorride malinconica. 

- Lo perso, per colpa sua, quando ha rinchiuso i miei genitori, ho lottato…non sapevo di averlo in grembo 

La sua voce trema quasi. Un dolore che non posso comprendere, non posso sentire mio, ma posso vederlo nei suoi occhi, tutta quella rabbia, quei sentimenti così forti da trafiggere con il solo sguardo. 

- Liam lo sa?

Chiedo a fior di voce, ho paura che qualsiasi cosa io dica lei possa fare qualcosa. I suoi occhi diventano lucidi e si induriscono nello stesso momento in cui sente pronunciare il suo nome. 

- Perché dargli altro dolore? 

Sento un dolore atroce alla testa, un suono che mi fracassa i timpani. So che è lei, perché mi sta facendo questo? Perché fa del male a se stessa? Non mi rendo conto nemmeno di essere finita con le ginocchia sul pavimento freddo e sporco. I suoi occhi glaciali sono l'ultima cosa che vedo, azzurri e pieni di rimorsi, pieni di un vuoto incolmabile. Poi semplicemente non vedo più niente, come se la mia testa semplicemente smettesse di funzionare, un sonno che mi fa sbattere la testa a terra, sento solo il dolore iniziale, poi non sento nemmeno più quello. 

 

 

Pov Eve

 

Il giardino dove Will mi ha portato è qualcosa di bellissimo, ormai il sole è calato da un po', ma le luci della notte e della luna rendono il tutto così perfetto, ogni cosa è come dovrebbe essere. Le rose emanano un profumo che mi ricorda la mai casa, mi viene da sorridere al solo pensiero che la nonna amerebbe questo posto. Will guarda verso la luna, vorrei sapere cosa gli passa per la testa, a cosa sta pensando. Ha uno sguardo perso verso il cielo stellato, non sorride, semplicemente è come se non ci fosse. Poi la sua voce mi arriva alle orecchie come una delle più belle canzoni - Ogni sera passo di qui e guardo le stelle, lo so che è da femmine e robe varie, ma ogni volta che guardo il cielo…- Si ferma un attimo abbassando il capo e guardandomi, non mi ero resa conto che avesse degli occhi così chiari, così simili a Liam, ma hanno una sfumatura diversa, una luce diversa, qui non vedo l'amore per Liz, quando guardo Will, sento che lui guarda me, e non pensa a nessun altra. 

- Ogni volta che lo guardo penso che l'altra parte della mai famiglia sia li, oltre le stelle 

Dice le ultime parole con il cuore spezzato, glielo si legge sul volto. Io cerco di sorridere, voglio che stia meglio. Guardo verso l'alto, anche a me fanno pensare alla Terra, mi ricordano le sere al campeggio con Liz, le volte in cui tornavo tardi ubriaca e lei fingeva di dormire e invece mi aveva aspettata sveglia perché anche se non mi rivolgeva la parola lei si preoccupava per me. 

- Stai piangendo 

Lui si affretta ad asciugare l'unica lacrima che non mi ero accorta neanche di aver versato. E' assurdo quanto Liz mi manchi più di chiunque altro, so di essere egoista, ma anche più dei miei genitori. Io sorrido nuovamente cercando di sdrammatizzare la situazione, è tutto un grosso casino e io non so come uscirne. Sento come se qualcosa mi opprimesse, una terribile sensazione al petto, un dolore che non comprendo. Lascio perdere concentrandomi solo su Will. 

- Non preoccupati mi è solo venuta in mente una cosa 

Sorride con i suoi splendidi denti bianchi. Okay adesso guardo pure il suo sorriso, sono messa male. Alzo lo sguardo al cielo, almeno delle stesse non posso prendermi una cotta. Sento il suo sguardo su di me, vorrei che non smettesse mai di guardarmi in quel modo, mi fa sentire, importante, amata. Qualcosa che Liam non era mai riuscito a fare. 

 

 

Pov Hanna 

 

- Non posso credere che sia venuta qui! Con quale faccia poi??- Mia madre è veramente adirata, si muove con velocità, nonostante il vestito nero stretto e i tacchi altissimi che io sicuramente non saprei mai portare. Io sono rimasta seduta sul divano con Neal accanto, gli sto torturando la mano da un paio di minuti, Emma e Hook sono decisamente preoccupati, lui guarda ogni minuto la finestra, nella speranza che la figlia bionda faccia ritorno a casa, Emma invece si tortura le unghie e lancia sguardi verso la porta con la stessa speranza del marito. Da quello che ho capito la ragazza che è intervenuta è Eveline, quella del futuro, è diversa da quella che conosciamo, molto più calma, loquace, assomiglia molto a Lizzie da quello che vedo. Mentre la futura Liz, tutto l'opposto, non sembra più lei, i pieni, i segreti, mi chiedo se siamo ancora amiche nel futuro. Emma si volta di scatto verso Eve, scatta, un'espressione corrucciata e infuriata. 

- Devi dirci tutto quello che sai, non importa le ripercussioni con il futuro devi dirmi dove si trovano le mie bambine, perché io vedo solo una ragazza cresciuta e una donna la fuori fuori di testa che decisamente non è mia figlia- Hook le si avvicina, appoggiando la mano sulla spalla della donna dandole contorto e facendole capire che è dalla sua parte. Eve abbassa il capo, non so perché abbia quell'espressione amareggiata. Ma la voce di Liam interrompe il silenzio imbarazzante e teso. 

- Hai ragione, ormai tanto vale che vi diciamo tutto…Rumple in futuro vi terra tutti prigionieri, tutti intendo compresi Hanna, Neal, Connor, persino i vostri cittadini, sono solo cinque le persone che non è riuscito a catturare. Me, Liz, Eve e mio fratello e Belle, credo si sentisse troppo in colpo per quello che le aveva fatto…Per anni io e Lizzie abbiamo vissuto in un castello al nord, nel gelo della neve, un posto lontano da tutti, ha vissuto sentendosi in colpa, con tutti i suoi poteri non era riuscita a liberarvi 

- Perché non ci è riuscita?- domanda innocentemente Neal, io lo guardo, mi ponevo la stessa domanda. Lui lo guarda, incerto se proseguire o meno. 

- Perché anche se sarebbe riuscita a salvare voi, non avrebbe avuto il tempo di proteggere uno delle persone che più ama al mondo 

- Sua sorella…- Emma lo dice in soffio, una cosa naturale, talmente ovvia che era quasi troppo scontata, ma vera. In fondo è quello che farei io per Roland, per mio fratello, nonostante non lo vedi spesso, nonostante tutto darei la vita per lui e sacrificherei ogni cosa. Così ha fatto Liz, per il bene di Eve. Non oso immaginare i sensi di colpa, il dolore che si parta alle spalle in questo momento. 

- Non manca molto al giorno dell'incidente…- interviene finalmente Eveline, i suoi occhi azzurri si posano sul calendario dietro il divano.

- E' domani 

Gli occhi di tutti noi sono shoccati. I volti paonazzi, mi volto istintivamente verso Neal, cercando come una sicurezza, qualcosa che non mi facesse cadere nello sconforto. Lui scuote il capo e mi guarda stringendo di più la mano. Posso sentire che lui c'è, non mi lascia. Una sensazione che non avevo mai provato. D'istinto mi volto verso Liam, quello della mai età, non ha detto nulla per tutto il tempo, ma riconosco quello sguardo, si sente in colpa, non so di preciso per cosa, ma i suoi occhi lucidi e il volto rivolto verso il basso sono chiari segnali. 

 

 

Pov Lizzie 

Il dolore alla testa è forte, sento una strana sensazione di nausea. Cerco di alzarmi ma per poco non inciampo nel mio vestito. Vestito? Spalanco gli occhi quando mi vedo addosso il vestito nero che solitamente indossa lei. Alzo lo sguardo verso Jackson che ha uno sguardo terrorizzato. 

- Cosa è successo?

Lui non mi risponde, quasi intimorito da me. La mia voce è diversa, più acuta del solito. Lui cerca di parlare, ma non ci riesce. Poi lo vedo prendere fiato. 

- Ha preso il tuo corpo… tu, tu non sei tu 

Mi sfioro con la mano il volto, questi lineamenti sono simili ai miei, ma allo stesso tempo non mi appartengono. Mi guardo le mani lunghe e bianche, belle, delicate. Un corpo perfetto che non è mio, non mi appartiene. 

- Ha scambiato i nostri corpi…- lo dico sussurrando, facendo fatica io stessa a crederci. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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