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Autore: Vanel    16/02/2016    2 recensioni
"Ero all'ottavo mese di gravidanza, avvertivo delle forti contrazioni così andai dal ginecologo.
Mi disse che c'erano dei problemi e che erano molto seri: di due gemelle ne potevo salvare solo una, e io avevo già preparato la cameretta di voi due, avevate già un nome, Carmela e Anastasia.
Carmela, nome che proveniva dall'ebraico e significava Giardino di Dio, e Anastasia che significava Resurrezione.
Il dottore mi disse che dovevo fare un parto d'urgenza, e mi chiese di scegliere quale delle due salvare.
Fu terribile, perché la scelta dipendeva da me.
Tra le due era Carmela quella più sana e in forma, e scelsi lei.
Ma il dottore sbagliò, non salvò Carmela, bensì te, una bambina piena di problemi, troppo piccola e magra, rifiutavi il latte, avevi sempre qualche problema, e non smettevi mai di piangere.
Ti odiai per questo, perché se tu non ci fossi stata, sarebbe stata Carmela quella a nascere, una bambina sana e in forma, non una malaticcia lagnosa.
Anastasia, tu sei nata per sbaglio."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Nata per sbaglio'
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Primavera




Il mattino dopo mi alzai con una strana leggerezza nel corpo ma anche con un insolito turbamento, ci misi qualche istante per ricordarmi di Luca  e di tutti i pensieri che mi avevano accompagnata fino a prendere sonno.
Non ero mai stata quel tipo di ragazza che piaceva ai ragazzi , qualcuno poteva azzardarsi a definirmi "carina", ma mai nessuno mi aveva detto le cose di Luca e Michele.
Una parte di me si chiedeva "me lo merito davvero?".
Ero un po' furiosa con Michele, se lui non se ne fosse andato non sarebbe successo assolutamente nulla... eppure... non potevo del tutto biasimarlo.
E con Luca? Con lui non sapevo cosa dire o provare.
Che amavo Michele era chiaro, perché anche se la mia morale mi faceva tentennare, il mio cuore sapeva già cosa voleva.
Feci un lungo respiro, dovevo essere forte, cercare di non rompere nulla, provarci almeno...
"Possiamo incontrarci questo pomeriggio?"-scrissi a Luca.
"Va bene, al solito posto?"-rispose quasi subito
"Si, stessa ora"
Che emozioni particolari che stavo provando!
Avevo il ragazzo che amavo che voleva tornare, che mi amava, e avevo un altro ragazzo, a cui tenevo tantissimo, amarmi ma non essere ricambiato nel medesimo modo.
Mi sentivo terribile ogni volta che ero felice per Michele.

Raccontai ad Ambra ciò che era successo tra me e Luca, sembrò sorpresa del nostro bacio.
-Ti ha baciata?-mi chiese sconcertata.
-Si-risposi a disagio.
-E poi?
-Gli ho detto che volevo tornare a casa.
Sembrava affranta, non l'avevo mai vista tanto turbata.
-Hei, lo so che volevi vedermi fidanzata solo che...
-Ti capisco.-mi disse lei facendomi un sorriso.
Mi abbracciò e scoppiai in lacrime, non le avevo detto di Michele... per quanto tempo ancora avrei potuto mantenere il segreto?



E' strano, ma quando si teme qualcosa e si farebbe di tutto per rallentare il tempo, quello ha l'insolita abitudine di accelerare.
Ero nel parco ad aspettare Luca, avevo preferito arrivare in anticipo, provavo una strana pesantezza al petto...
-Anastasia!-mi disse lui con voce allegra.
Lo guardai, era felice come non lo era stato mai, sorrideva così di rado! Quando lo faceva metteva in risalto le sue fossette. Aveva i capelli spettinati come al solito e mentre si avvicinava a me sentii il suo profumo di menta.
Io ero il contrario: agitata, angosciata...
Era così felice perché pensava che avrei ricambiato i suoi sentimenti?
Non riuscii a resistere: scoppiai a piangere.
Lui turbato mi strinse in un abbraccio, il che mi fece piangere ancora di più... non me lo meritavo!
-Hei... che succede?-mi chiese accarezzandomi i capelli con dolcezza.
Chiusi gli occhi senza rispondere e cercai di calmarmi mentre il mio viso era seppelito interamente nella sua spalla, come avrei potuto dirlo?
Sapevo che se lo avessi fatto il nostro rapporto sarebbe cambiato, esattamente come un bellissimo bicchiere di cristallo, si sarebbe rotto e non sarebbe tornato mai più come prima.
Il che significava rinunciare ai suoi confortanti abbracci, al suo profumo di menta così vicino e così sicuro, alla sua voce carica sempre pronta a farmi sorridere, ai nostri sguardi di complicità... ad ogni singola cosa.
Qualunque cosa volessi, una era certa: non volevo perdere Luca, volevo che restasse nella mia vita; eppure il cambiamento era inevitabile.
Continuai a piangere e mi morsi la lingua sperando di riuscire a smettere, ma ottenni l'effetto contrario e iniziai a singhiozzare, Dio, ero così patetica!
Luca mi scostò delicatamente dalla sua spalla in maniera tale da potermi guardare negli occhi.
-Non sai come dirmelo, vero?-mi disse con voce senza un vero e proprio tono.
L'aveva capito, certo che lo aveva capito, come ero ingenua!
-Anastasia, sei troppo pura, troppo buona per ferire qualcuno. Lo so, è per questo che ti amo.-continuò con voce un po' rotta.
-Sono confusa.-riuscii solo a dire a voce bassisima.
-Confusa nel senso che non sai se provi le stesse cose?-mi chiese con dolcezza.
-E' che... penso di essere innamorata di un altro.
Ecco, le ho dette, le parole da cui non si torna più indietro.
Lo sguardo di Luca si rabbuiò, e nei suoi occhi vi lessi il nome del ragazzo che non potevo smettere di amare.
Non potevo.
-Lui non saprà mai chi sei davvero.-commentò con voce risentita.
-Non puoi dire questo di lui...-risposi io con voce roca dal pianto.
-No? Lui che ne sa di te, di me... lui è stato abituato a vivere la bella vita, è la persona sbagliata per te, Anastasia. Non saprà mai comprenderti fino in fondo.
Sapevo che era inopportuno prendersela per quelle parole, eppure lo feci, perché Luca non conosceva il vero Michele, Luca non conosceva neanche me per quello che ero diventata.
-Non puoi saperlo, non puoi.-gli dissi con le lacrime agli occhi.
-Già, hai ragione. Non posso.-disse.
E cos' Luca si alzò dalla panchina e mi diede le spalle per raggiungere il cancello di uscita del Parco.
Quel giorno, Luca uscì anche dalla mia vita, mentre i primi fiori timidamente cominciarono a sbocciare.










  
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