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Autore: Robigna88    17/02/2016    3 recensioni
SEQUEL DI THE FAMILY BUSINESS
Elijah ed Allison stanno insieme da poco quando John Constantine, che di solito preferisce lavorare da solo, chiede aiuto alla cacciatrice. Lei è l'unica di cui, a parte Chas e Zed, si fida a sufficienza. E' una persona che come lui conosce le atrocità di quella vita e che nonostante tutto combatte ancora. Una persona che ha molti amici e molti nemici, che ha stabilito alleanze e ha una grande abilità nel cacciare. I loro cammini si sono incrociati diverse volte per piccoli casi risolti velocemente. Stavolta però si tratterà di lavorare fianco a fianco per lungo tempo, dare vita a nuove collaborazioni e combattere nuovi e oscuri nemici. Questa collaborazione quanto minerà gli equilibri della appena nata relazione tra l'Originale elegante e la bella cacciatrice?
IL CROSSOVER COMPRENDE, OLTRE A CONSTANTINE, ANCHE SPN E TVD.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elijah, Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'The family Business'
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NDA: Ahhhhhh chi se lo aspettava? Buona lettura e non odiatemi vi prego <3
Ps passate a leggere la mia storia A blast from the past e la mia raccolta di One-shot What if? se vi va :)

eooy

28.

 

 

 

 

 

Due ore e quattro vampiri morti dopo Allison aveva finalmente capito quanto malsano fosse il sentimento che Tristan provava per lei.

Aveva ucciso quattro dei suoi senza battere ciglio solo perché ognuno di loro aveva espresso le proprie titubanze in merito alla sua prigionia; non ha senso tenerla qui e rischiare un attacco da parte dei Mikaelson, lei è l’arma di cui la profezia parla in fondo… perché non la uccidiamo e basta?

Ognuno di loro aveva ragione e ognuno di loro era morto.

Tristan le aveva raccontato la folle storia di come la serratura era nata. Il piano A era uccidere la minaccia ma quando era stato chiaro che la minaccia aveva il suo volto, il vampiro aveva deciso che era il momento di pensare ad un piano B e quindi aveva ingaggiato una potentissima strega affinché creasse quel magico amuleto che avrebbe rinchiuso i Mikaelson per sempre.

Solo perché odiavo l’idea di saperti in pericolo, le aveva detto. Mi sono messo contro tutti e contro tutto. Non avrei mai lasciato che ti uccidessero.

Allison era rimasta in silenzio per tutto il tempo, ferma immobile con le spalle poggiate alla parete, la maglietta leggera che la faceva tremare di freddo e il suo cappotto sporco del sangue di Jackson poco distante, gettato e dimenticato in terra dopo che il corpo del suo amico era stato portato via.

Pensò che se ne fosse uscita viva avrebbe dovuto decisamente fare qualcosa al riguardo… Non sapeva ancora come visto che non aveva più favori da riscuotere, non con l’unica persona che avrebbe potuto aiutarla.

Ma si ripromise che ci avrebbe comunque provato e lo fece dopo essersi promessa di fare tutto il possibile per sopravvivere quel giorno.

Se fosse uscita da lì, oltre che ad occuparsi di Jackson avrebbe rimesso il suo anello di fidanzamento e sposato il suo bell’Originale prima che l’ombra di qualche altra tragedia si abbattesse su di loro.

Elijah… il suo pensiero era stato rivolto a lui per tutto il tempo mentre guardava Tristan osservarla con uno sguardo tanto inquietante quanto premuroso.

Aveva sperato fino alla fine che i Mikaelson decidessero di lasciar perdere, di non presentarsi; la Strige era una grande congrega di potenti ed antichi vampiri e anche se loro erano i forti Originali, la cacciatrice sentiva che c’era comunque una grossa possibilità che quella dannata serratura avrebbe finito con l’adempiere al suo compito quel giorno.

Ci aveva sperato ma sapeva che era impossibile.

Quattro vampiri morti e due ore dopo infatti, Elijah aveva telefonato comunicando a Tristan che avevano Aurora e che gliel’avrebbero restituita solo se lui avesse lasciato andare lei.

Quel momento, al telefono, preoccupato per le sorti di sua sorella, era stato l’unico momento in cui Allison aveva visto l’ombra di un timore sul viso di Tristan.

“Mi dispiace Allison” le disse proprio lui facendola scendere dall’auto quando raggiunsero il luogo dell’appuntamento stabilito da Elijah. “Ma è mia sorella…”

La donna rimase in silenzio, seguendolo dentro quel locale freddo in cui alcuni container erano posizionati in fondo, tutti tranne uno. Si guardò intorno cercando di capire quanto la situazione fosse grave mentre tutti i vampiri della Strige si posizionavano da un lato fronteggiando Elijah, Klaus ed Hayley dall’altro.

Non appena incrociò il suo sguardo Elijah si mosse, pronto a raggiungerla, seguendo un istinto che era difficile da controllare; stava bene e poteva vederlo, ma voleva stringerla tra le braccia e non lasciare mai più la presa.

“Non così in fretta,” gli disse Tristan mettendosi davanti. “Prima rivoglio mia sorella.”

Gli occhi di Elijah si iniettarono di sangue per un momento. “Se le hai fatto anche solo un minuscolo graffio io…”

“Tu cosa?” lo interruppe Tristan. “Mi ucciderai? Allison sta benissimo, non le farei mai e poi mai del male. Io la amo, al contrario di te che nonostante tutto, nonostante lei, continui ancora a correre dietro a quell’Ibrida. Tu non te la meriti Elijah.”

Elijah non avrebbe saputo dire perché, ma quelle parole lo colpirono in qualche modo, gli occhi bassi di Allison quando cercò il suo sguardo anche.

“Riprenditi tua sorella e sparite dalla città Tristan,” gli disse. “Dimenticati di noi, dimenticati di lei.”

“Che ne è di Aurora? Dove si trova?” chiese l’altro senza scomporsi.

“Sta bene” intervenne Klaus avvicinandosi al container ed aprendo le porte rivelando la giovane donna seduta su una sedia, il viso coperto da un sacco. “Ringrazia la diplomazia di Elijah per questo, io volevo ucciderla e far sventolare la sua pelle come una bandiera.”

Tristan lo guardò per un lungo istante, poi raggiunse sua sorella dentro il container e quando una volta libera la donna prese la serratura dalla sua tasca e la attivò poggiandola ad una delle pareti laterali, il vampiro si accorse che la sua fine aveva appena avuto inizio.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

“No!” esclamò provando ad uscire, scoprendosi bloccato all’interno di quella scatola metallica. “Cos’hai fatto?” chiese voltandosi verso sua sorella.

Quella che vide però non era Aurora, era una vampiro qualunque.

“Una piccola magica illusione… gentile omaggio di mia sorella Freya” spiegò Klaus.

Elijah invece raggiunse Allison sfidando gli sguardi feroci della Strige.

“Stai bene?” le chiese stringendole il viso tra le mani.

Lei annuì abbracciandolo quasi volesse fondersi con lui. “Mi dispiace” sussurrò. “Tutto questo è colpa mia.”

“No” l’Originale scosse il capo. “Non è colpa tua e l’unica cosa che conta è che tu stia bene” si allontanò da lei, quel tanto che bastava per guardarla e sorrise perdendosi per qualche secondo dentro quegli occhi nocciola. “Rimani qui, dove posso vederti. Fra qualche minuto torniamo a casa.”

Allison fece un grosso respiro, indietreggiò di qualche passo e si fermò.

Elijah invece raggiunse il centro e si guardò intorno, guardò la Strige. “Il regno di Tristan è finito e con lui anche le sue follie.”

“Tristan potrà anche essere finito,” disse Aya guardandolo, Marcel accanto a lei. “Ma la profezia è ancora una minaccia e la tua fidanzata…”

“La mia fidanzata” esclamò Elijah sovrastandola con voce decisa. “È off-limits, per ognuno di voi. Non la sfiorerete nemmeno con un dito né penserete di farlo… o vi ucciderò uno per uno” disse. “Quello che farete sarà lasciare la città, lasciare che le insensate ossessioni di Tristan muoiano con lui nel fondo dell’oceano e dimenticarvi di Allison Morgan.”

“Sei folle quanto Tristan se anche tu la ami” continuò Aya. “Lei ci distruggerà tutti quanti. Non lasceremo la città, né smetteremo di lottare per la nostra sopravvivenza. Non fin quando lei sarà viva.”

“Allison è una guerriera!” parlò Klaus raggiungendo in un secondo la sua amica. “Sa bene che a volte in guerra ci sono dei danni collaterali. Se per fare in modo che il vostro circo lasci la mia città lei deve morire,” piegò poco il capo e alzò la mano per accarezzare piano il mento di Allison. “Mi dispiace dolcezza… ma così sia.”

“Niklaus!” urlò Elijah camminando verso di loro.

Ma con un movimento rapido della mano Klaus spezzò il collo di Allison. Il corpo senza vita della cacciatrice cadde in terra. Elijah cadde in ginocchio di fronte a lei. Gli occhi colmi di lacrime ed incredulità e il dolore più grande che avesse mai provato al centro del petto.

“Allison! No no no!” urlò Tristan agitandosi contro la barriera invisibile che non gli permetteva di uscire. “Uccidetelo!” urlò ancora rivolto ai suoi discepoli.

Aya fece un grosso respiro, Marcel di fianco a lei si lasciò cadere tremando di rabbia e tristezza. Guardò Allison morta tra le braccia di Elijah. La vista di quel corpo senza vita che l’Originale cullava singhiozzando gli fece venire la nausea.

Cercò Hayley ma anche lei era in ginocchio, la mano davanti alla bocca e il corpo scosso dal pianto.

C’era silenzio in quel posto. Nonostante le urla furiose di Tristan, nonostante il pianto di Hayley, tutto quello che si sentiva erano i singhiozzi di Elijah; il nobile Originale innamorato perdutamente della bella cacciatrice.

La cacciatrice che ora era morta.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Hope scoppiò in un pianto disperato, talmente di improvviso che Freya quasi sobbalzò.

La donna la raggiunse con passo deciso e la prese in braccio, stringendosela al petto cercando di calmarla. Ma la piccola quasi singhiozzava, piangendo così tante lacrime che il visino dolce divenne paonazzo.

“Oh piccola, cosa…”

A Freya bastò sfiorare il braccialetto di filo che Hope indossava, quando lo fece una serie di immagini si aprirono nella sua mente.

Quello che vide fu la morte, la morte di Allison Marie Morgan.

 

 

 

   
 
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