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Autore: Jamin_a    17/02/2016    2 recensioni
post 3X13
Will si strofinò energicamente le braccia per cercare di scacciare almeno un po’ il freddo che sembrava esser penetrato nelle ossa, e sedette accanto a Hannibal.
“Hannibal” lo chiamò, di nuovo. Un sussurro quasi impercettibile uscì dalle labbra del dottor Lecter, “Will” disse con gli occhi chiusi, mentre respirava a fatica.
“No, devi restare sveglio” disse Will imperativo, mentre cercava di mantenere la mente lucida. Hannibal dal canto suo ci provava a restare aggrappato alla realtà, ma sembrava tutto così distante, il freddo, il dolore, il rumore delle onde, diventavano sempre più lontani.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hannibal Lecter, Will Graham
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima ff Hannigram, senza pretese, la mia ipotesi di un eventuale post 3x13 (pregando che qualche miracolo ce ne possa dare uno veramente) spero di non essere sfociata troppo nell'ooc. 
Buona Lettura 
invincible

Will si trascinò sulla spiaggia accanto d Hannibal che giaceva sfinito, sdraiato sulla schiena. Il dottore aveva usato tutte le sue forze per trascinarsi fuori dall’acqua e, ora che l’adrenalina era calata, cominciava a sentire veramente il peso delle sue ferite.
William si alzò in piedi a fatica “Hannibal” ansimò senza fiato “Andiamo…  dobbiamo andarcene” ma non ricevette nessuna risposta.
Si voltò a osservare meglio l’uomo sdraiato a terra e ,nonostante la luce della luna non fosse sufficiente per avere una percezione corretta, notò immediatamente che qualcosa non andava. Hannibal era estremamente pallido e le labbra avevano assunto una preoccupante sfumatura scura.
 Will si strofinò energicamente le braccia per cercare di scacciare almeno un po’ il freddo che sembrava esser penetrato nelle ossa, e sedette accanto a Hannibal.
“Hannibal” lo chiamò, di nuovo. Un sussurro quasi impercettibile uscì dalle labbra del dottor Lecter, “Will” disse con gli occhi chiusi, mentre respirava a fatica.
“No, devi restare sveglio” disse Will imperativo, mentre cercava di mantenere la mente lucida. Hannibal dal canto suo ci provava a restare aggrappato alla realtà, ma sembrava tutto così distante, il freddo, il dolore, il rumore delle onde, diventavano sempre più lontani.
“Resta sveglio!” ripeté imperativo Will, ma ancora non ottenne nessuna risposta.
Will sentì crescere dentro di se come un senso di rabbia, come se lo stato di salute del dottore fosse un dispetto al gesto estremo che aveva compiuto, gettando entrambi nell’oceano “Io l’ho fatto per salvarti!” Sbottò d’un colpo, alzandosi in piedi in un gesto di stizza. “Ci avrebbero presi e questa volta non ti avrebbe salvato nessuna infermità mentale lo sai?” Disse, in tono sempre più irritato “Per l’ennesima volta ho messo la mia vita in pericolo per te!” Continuò, senza capire più se fosse più arrabbiato con Hannibal o con se stesso . “E tu ora…” Will si bloccò, fece un respiro profondo e ricacciò indietro il principio di lacrime che minacciavano di riempirgli gli occhi, come per schernire ulteriormente il suo orgoglio, come se quella situazione non fosse già abbastanza difficile da digerire. Rise amaramente. “È assurdo, ho cercato tante volte di ucciderti, ho sognato tante volte di farlo … e adesso che  tu.. “ Si passò una mano sul viso, come per scacciare via l’idea. “Tu non puoi morire, ok?” Disse perentorio. “Non adesso, io ho scelto te e tu non puoi morire, non ti perdonerei mai.” Aveva scelto di seguirlo, di accettare quello che lui avrebbe voluto per entrambi, aveva abbandonato la sua famiglia per lui, senza nemmeno sapere perché. Era stato tutto così naturale, quasi avesse agito inconsapevolmente, guidato solo dal suo istinto, e il suo istinto lo aveva guidato verso Hannibal Lecter, per l’ennesima volta, e combattere questo suo impulso così naturare non aveva più senso, ed era stato così facile assecondare quel sentimento.  
Will era esausto e non aveva la più pallida idea di come tirarsi fuori da una situazione in cui lui stesso si era cacciato, non aveva messo in conto questo. Hannibal era sopravvissuto a talmente tante cose che ormai per non lo considerava nemmeno più umano, era come una creatura mitologica, che non poteva essere sconfitta, che lui non era mai riuscito a sconfiggere, ed era stato meglio arrendersi al suo cospetto. Ma ora si rendeva conto che per quanto grande Hannibal Lecter potesse risultare ai suoi occhi era solo l’ennesima fragile unione di ossa, sangue e carne.
Volse nuovamente lo sguardo verso il dottore, immobile e pallido, quasi a ricordare una statua classica e William dovette ricredersi, anche nella morte Hannibal Lecter emanava un senso di grandezza atipico nel comune essere umano, non riusciva a capacitarsi del fatto che non fosse invincibile.
Respirava ancora, ne era certo, nonostante il respiro fosse talmente flebile da rendere l’alzarsi e l’abbassarsi del suo petto quasi impercettibile, era come se il legame che li univa  indissolubilmente gli permettesse di vedere l’aria muoversi davanti a lui.
Will si prese la testa tra le mani, non sapeva più che fare, Hannibal non avrebbe resistito a lungo e lui stesso cominciava a sentire la testa pesante e avrebbe voluto solamente chiudere gli occhi e dimenticarsi tutto quanto.
In quell’istante sentì un auto arrivargli alle spalle, la macchina si fermò dietro di lui e Will rimase fermo immobile ad attendere il suo destino, era stato tutto inutile, li avevano trovati, e anche se non li avessero trovati sarebbero morti li su quella spiaggia.
La portiera si aprì. “Jack…” sussurrò Will come se fosse una preghiera, voleva chiedergli di andarsene, di lasciarlo li solo col suo dolore. “Non sono Jack” Una voce femminile lo sorprese, e Will si destò come da un sonno profondo. Si voltò di scatto e si trovò davanti a lui Chiyo e istintivamente sorrise sollevato, forse avevano ancora una possibilità.
La donna spostò il suo sguardo sul dottore e cercando di mantenere il suo tono più distaccato possibile chiese a Will la sua situazione. “È vivo..” rispose lui, come a voler rassicurare più se stesso che la ragazza. “Respira a fatica, ma è vivo”. Chiyo non riuscì a trattenere un piccolo sospiro di sollievo, e poi si rivolse di nuovo al profiler “Ce la fai ad alzarti? Se riesci a darmi una mano a portarlo in auto…” Lasciò la frase in sospeso quando Will tentò di alzarsi in piedi, ma immediatamente una fitta alla gamba lo fece pentire di quel tentativo, inoltre sentì la testa girargli “Io non..” Farfugliò prima di ricadere a terra svenuto. 
  
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