Videogiochi > Final Fantasy XII
Segui la storia  |       
Autore: BalthierSan    17/02/2016    2 recensioni
Salve a tutti! E' da un po' che pensavo di crearmi un account e pubblicare qualche storia che mi diverto a scrivere. Ed ecco, questa ho iniziato a scriverla poco fa, il primo capitolo è veramente corto per i miei standard, è una prova per vedere se qualcuno è interessato a leggere questa particolare storia che ho in mente. E' la mia prima Fan Fiction che pubblico in questo sito e spero possa essere di gradimento a tutti coloro che sceglieranno di leggerla. Buona lettura! E mi raccomando, recensite! recensite! recensite! ^-^
Detto questo, passiamo direttamente alla storia in sè. I primi capitoli di essa sono ambientati prima delle vicende che tratta il gioco di FFXII, nella capitale dell'Impero Arcadiano. Chi conosce bene il gioco, può già ben immaginare chi riguarda questa storia! eh eh eh c: Beh, se siete interessati a vicende del passato di uno dei protagonisti più amati del mondo dei videogiochi, fate un saltino, leggete, godetevela e lasciate una vostra opinione! Buona lettura!
Genere: Avventura, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Balthier, Cid
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nonostante Ffamran stesse parlando con suo padre nella sua stanza il silenzio regnava in quella casa che assomigliava ad una vera e propria reggia. Molto spesso, però, il silenzio non è sinonimo di sonno tranquillo.
Laith infatti, non riusciva proprio a prendere sonno, strizzava continuamente gli occhi come se davanti a lui ci fosse qualcosa che non volesse assolutamente vedere quando, in verità, non voleva ascoltare. Non voleva ascoltare i suoi pensieri che lo rendevano inqueto. Era il solito ragazzo vivace, sempre spensierato con il sorriso smagliante sulle labbra, i suoi occhi trasmettevano sempre gioia e nonostante non spiccasse di intelligenza riusciva sempre a stare in compagnia con tutti, non litigava quasi mai e tirava su il morale a tutti con le sue buffe azioni.
A parte per l'altezza era all'opposto di Ffamran, capelli castani scuri, tendenti al nero, gli occhi persino più scuri dei capelli, a volte le iridi si confondevano con le pupille e sembrava di guardare un buco nero.
Quando si guardava lui stesso dentro il cuore, se lo sentiva, di essere un buco nero. Lo nascondeva sempre, con un sorriso, con azioni istintive senza mai pensarci troppo. Ma era un periodo in cui non riusciva più ad essere così, a volte pensava a dove potesse essere sua madre. Anche in quel momento in cui non riusciva a dormire se lo chiedeva.
Lui e Ffamran erano gli opposti, è vero, l'amico che considerava più come un fratello era sempre un passo avanti a lui. Un passo? No, non era un passo, Ffamran aveva già finito la corsa quando lui l'aveva appena iniziata. Non poteva farci niente, erano cresciuti insieme e lo avevano sempre saputo. Si erano sempre protetti a vicenda, colmando l'uno i vuoti dell'altro. Ma una cosa li accumunava, in realtà, un assenza.
Crescevano insieme, vivevano insieme, lottavano insieme, facevano tutto insieme, ma senza una madre.
A volte aveva pensieri che riteneva ignobili e subdoli. A volte riteneva Ffamran fortunato, almeno sua madre era morta, non poteva essere di nessun altro. Almeno sua madre non poteva avere un'altra famiglia. Almeno sua madre non l'aveva abbandonato intenzionalmente.
Alzò la testa dal cuscino che stava stringendo ossessivamente e vide quello che in realtà non avrebbe mai voluto perdere.
Una fine cornice di raffinato argento lavorato era posta sopra il comò. Al suo interno, una foto: due ragazzini sotto i dieci anni. Uno avvinghiato alla vita dell'altro, sorridente, con la bocca spalancata e gli occhi chiusi i capelli mossi all'indietro come se ci fosse vento. L'altro, gli occhi gioiosi verdi come l'erba d'estate che tiene saldamente l'amico, un sorriso. Un sorriso di gioia, felicità e spensieratezza.

-"Uno dei tuoi pochi sorrisi, eh, Ffamran?"-

Si alzò, non avrebbe dormito comunque con la testa che gli martellava in quel modo. Si versò un po' di acqua nel bicchiere che stava sopra il comò più grande, il più lontano dal letto. Osservò la cornice sopra quel mobile. I soggetti erano tre in quella foto. Laith appoggiava la testa di lato sulla spalla di Ffamran con il suo solito sorriso che mostrava i denti.
L'amico, a contrario, era serio, con le spalle rigide e l'espressione serena ma non troppo composta. Nel lato sinistro della foto, invece, c'era Kalista che con lo stesso sorriso di Laith stringeva il braccio di Ffamran.
Laith poggiò il bicchiere e prima di uscire della stanza per andare chissà dove capovolse la cornice. Ora la foto non si vedeva più, ma Laith notò una scritta di cui si era dimenticato. Sul retro della cornice vi era impressa una promessa "Always and Forever."

-"Sempre e per sempre.. eh...."-

Non accese nemmeno un lume, semplicemente lasciò il buio della sua stanza per quello del corridoio.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy XII / Vai alla pagina dell'autore: BalthierSan