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Autore: Hagumi    23/03/2009    5 recensioni
Sakura, Hinata, Ino e Tenten trovano su un antico libro di jutsu l'arma finale per conquistare i cuori dei loro amati. Ovviamente, non sempre le cose vanno per il verso giusto, e qualche piccolo intoppo può sempre capitare.
"Questa tecnica, estremamente complessa, permette a chi la utilizza di apparire agli occhi di una persona come l’amore della sua vita per un’intera settimana."
Dedicata a Rikuzza, perché le avevo promesso una storia con il suo pairing preferito! :)
Piccolo cambiamento solo in questa breve presentazione: ho deciso di segnalare nei personaggi solo quelli che sto effettivamente trattando in modo più approfondito, anzicé citare le quattro complici del piano :) Questo per invogliare a leggerla chi magari pensa ci siano presenti solo le quattro protagoniste in modo continuo, dato che così non é.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo 4

SECONDO GIORNO

Le cuffie le passavano continuamente musica, le aveva indossate di proposito, perché le melodie interrompevano di tanto in tanto i pensieri, attirando la sua attenzione e impedendole quindi di escogitare immani sciocchezze di cui avrebbe potuto in seguito pentirsi. Era già davanti alla grande fontana a forma di foglia che costituiva il centro della piazza principale di Konoha, nonché punto di ritrovo ormai per tutte le giovani coppie che si davano appuntamento per un’uscita. Seduta sul bordo di questa, aveva le gambe accavallate, il gomito del braccio mancino appoggiato sul ginocchio e la testa abbandonata con fare pensieroso sul palmo della mano, mentre la destra era abbandonata liberamente nell’acqua, leggermente più arretrata rispetto al corpo, e si muoveva in piccoli movimenti circolari che creavano delle increspature diverse da quelle create dallo scorrere dell’acqua dalla punta della foglia alla grande vasca.

Sospirò, gettando un’occhiata all’orologio che osservava la piazza dall’alto della facciata della torre su cui era stato applicato, poco tempo addietro anche questo. Era arrivata fin troppo in anticipo, l’appuntamento era per circa un’ora dopo. Ma non era riuscita ad intrattenersi in casa un minuto di più.

Indossava un paio di semplici shorts di jeans, una canotta lilla con la stampa di un bel fiore bianco e delle scarpe sportive. I capelli erano raccolti nella solita coda alta. Faceva piuttosto caldo, l’afa era quasi asfissiante e l’umidità alle stelle. Non aveva avuto il coraggio di scegliere qualcosa di più sofisticato da indossare, un po’ per la temperatura, e un po’ perché tanto avrebbe dovuto chiudere con Sasuke non appena fosse arrivato.

Dall’altra parte della fontana c’era Sakura, seduta anche lei sul bordo di questa e in compagnia di Shikamaru.

“Perché dobbiamo rimanere qui a guardare Ino?” chiese annoiato, prima di lasciarsi andare ad un grosso sbadiglio, spalancando le fauci in modo poco raffinato e senza neanche coprire il forno con una mano.

Sakura lo guardò sconsolata. “Ehm. E’ che ci siamo promesse una cosa e… abbiamo deciso di controllarci a vicenda.”

Shikamaru la guardò accigliato, ma scrollò le spalle e decise di farsi gli affari propri. Si sedette accanto a lei ed alzò una mano verso i suoi capelli. Sakura arrossì appena, arretrando dal gesto inaspettato.

“Non è niente!” disse lui, allontanando la mano dalle ciocche rosa e mostrandole una fogliolina “Si era solo impigliata. Non volevo spaventarti.” le sorrise.

“Ah.” Non sapeva che dire “Era solo una foglia… “ rise nervosamente, abbassando lo sguardo ed alzando una mano, portando dietro l’orecchio la ciocca di capelli che lui le aveva sfiorato. Si sentiva stranita, ma pensò che era normale sentirsi lusingate dalle avances di un bel ragazzo, che questo potesse piacere o meno era un altro paio di maniche.

Si voltò di nuovo verso Ino, giusto in tempo per vedere dall’altra parte della piccola cascatella d’acqua Sasuke giungere verso l’amica.

Il moro si sporse verso la bionda, incurvando appena la schiena e le sorrise, provocando in lei il solito tremolio, lo stesso del giorno prima. Stai calma Ino, maledizione. E’ solo Sasuke. Si, appunto, è solo Sasuke.

“Buongiorno, dolcezza!” disse con un sorriso l’Uchiha, porgendo una mano verso di lei “Andiamo?”

Lei osservò la mano qualche istante, era quasi tentata di prenderla, ma dovette infilarla sotto le cosce, ancora accavallate, per resistere. Scosse la testa, chiudendo appena gli occhi. Si sfilò le chiuse e spense il lettore, guardandolo.

Sasuke, devo parlarti.”

Lui la guardò con un’espressione enigmatica. Chissà cosa gli stava passando per la testa, lei non riusciva proprio a capirlo.

“Dimmi tutto” disse con dolcezza, sedendosi al suo fianco.

“Si tratta di Sakura.”

“Sakura?” chiese sorpreso “Le è successo qualcosa?”

Lei scosse nuvamente il capo. “No. No.” alzò le manine a mezz’aria e le agitò appena, negando la sua domanda “No, davvero, sta bene. Solo che… sai bene cosa prova per te. E… io e lei siamo amiche. Non me la sento di tradirla così, non sarebbe giusto.”

Sasuke per un attimo non disse nulla. Appoggiò i gomiti sulle ginocchia e le labbra sulle mani congiunte ad altezza del viso, mentre il cervello lavorava freneticamente. Così non c’era sfizio, però.

Sorrise appena, e si voltò verso di lei.

“Sakura potrebbe dire lo stesso. Siete amiche e lei vorrebbe solo la tua felicità. Sei felice con me, Ino?” chiese passionale, alzando una mano per portarla sotto il mento della giovane, in modo che lo guardasse negli occhi. “Io con te sono estremamente felice.”

Ino arrossì in zona orecchie. “Oh… ecco… io non è che non… non è che non sia felice… ma… ma…” cercò di abbassare il viso, ma lui le strinse un po’ di più il mento tra le dita e glielo tenne alzato, avvicinando il proprio ad una distanza che definire pericolosa era un eufemismo. I loro nasi si sfioravano e Ino poteva sentire il suo respiro infrangersi sulle proprie labbra. Immediatamente qualche connessione nel suo cervello saltò e smise di pensare, e quando lui si avvicinò per baciarla lei non si sottrasse.

Dalla sua posizione, Sakura poté vedere distintamente le loro labbra unirsi per qualche istante, in un bacio casto, ma pur sempre un bacio.

Sospirò. Andava bene così. Dopotutto anche Ino era innamorata di Sasuke dai tempi dell’accademia.

E allora perché? Perché faceva così fottutamente male al cuore?

Alzò le mani istintivamente per coprirsi il volto e nascondere le lacrime che avevano già attraversato le guance, senza che neanche se ne accorgesse.

Shikamaru sospirò e si sedette al suo fianco, posandole una mano sulla testa.

Non dissero nulla, rimasero così per un po’, mentre la mente di Ino iniziava ad essere divorata dai sensi di colpa.

*

Tenten era in biblioteca. Si, proprio la stessa dove avevano trovato il libro con la formula. Era andata lì per consultarlo ancora una volta e cercare di capire in cosa il suo jutsu non avesse funzionato. Eppure era sicura di aver fatto tutto per bene, per questo non riusciva a farsene una ragione.

Sfogliava le pagine che odoravano di muffa con estrema attenzione. Erano cinque quelle dedicate all’Ai mane no jutsu, e lei era già da due ore che stava lì a spulciarle, tuttavia non era venuta a capo di niente.

Sconsolata, si accasciò sul tavolo spostando appena il libro un po’ più in là ed appoggiando la testolina sulle braccia incrociate. Il viso era girato di lato e gli occhioni lucidi puntati sul cielo che riusciva a vedere dalla finestra lì affianco. Che tristezza, ci aveva sperato così tanto! Quanto invidiava Hinata, con lei aveva funzionato così bene.

Senza rendersene conto, dopo aver versato qualche lacrima, prese sonno.

Si risvegliò dopo una mezz’oretta, completamente intorpidita. A svegliarla era stato il semplice e flebile suono di qualche pagina sfogliata proprio lì accanto.

Un odore molto forte di muffa le raggiunse il nasino come quando era lei a sfogliare il libro, così si alzò di scatto e si lasciò sfuggire un suono di sorpresa dalle labbra rosate.

Neji! Co… cosa stai…?” lo sguardo cadde sul libro che il ragazzo, seduto di fronte a lei, aveva tra le mani e stava leggendo con estremo interesse.

Gli occhi chiarissimi del giovane si mossero per andare ad incontrare quelli di lei. Rimase immobile, e come sempre lei si sentì come nuda davanti a quello sguardo di ghiaccio, imperscrutabile, ma che sembrava potesse vedere tutto, scavarle fin nel profondo dell’anima e dei suoi più reconditi pensieri.

Quello… è…” cercò una scusa, ma non riuscì a trovarne una plausibile. Anziché continuare, decise che era meglio stare zitta, prima di fare qualche guaio e peggiorare la brutta situazione in cui si era cacciata. Non avrebbe dovuto addormentarsi lasciando il libro aperto proprio sulle pagine dell’Ai Mane.

Neji sospirò. Chiuse il libro con un tonfo sonoro e anche abbastanza polveroso, quindi lo mollò sul tavolo.

“Non riesco a trovare nessuna tecnica interessante… sono tutte cose da donne” borbottò in un misto tra lo sprezzante e l’indifferente.

Una goccia di sudore imperlò il volto di Tenten, e non fu per il caldo. “Ehm. Cosa leggevi di bello?”

Lui fece spallucce. “Quello che stavi leggendo tu, no? Una robaccia sul come acconciarsi i capelli senza l’ausilio delle mani, ma solo impastando il chakra” la sua espressione era puro disgusto.

Ma Tenten non si sentì mortificata. Le scappò una risatina di sollievo.

“Accidenti, mi hai scoperta. Cercavo proprio qualcosa che mi aiutasse a sistemare i capelli in qualcosa che non fossero questi odango. Sembro proprio una bambina così, vero?” ed era anche un’immensa bugiarda, ma questo e altro per non essere mal giudicata da lui.

Neji la osservò un’attimo, prima di fare un piccolo sorriso, uno di quelli rari ed infinitamente belli.

“A me piacciono i tuoi odango.” Disse infine, e il cuore di Tenten perse un battito. Per quanto fosse strano come complimento, era il primo che le faceva. Giurò su dio che non avrebbe mai cambiato pettinatura in vita sua.

*

I due sdolcinati della situazione, ossia Naruto ed Hinata, erano andati assieme al fiume. La serata precedente era stata un successo, e la cosa migliore era che avevano passato momenti indimenticabili senza dover approfondire la conoscenza in altri modi. Era tutto idilliaco e perfetto, un rapporto platonico in cui entrambi avvertivano il bisogno di toccarsi e sfiorarsi, ma non era una necessità irrinunciabile. Stavano bene anche semplicemente camminando mano nella mano e chiacchierando del più e del meno. Naruto continua a riempirla di complimenti ed Hinata arrossiva, ma sarebbe un eufemismo ridurre tutto a questa descrizione limitata del loro rapporto. Era come se stessero insieme da sempre. Hinata in cuor suo sapeva perfettamente che alla fine dei sette giorni, si sarebbe dovuta svegliare da questo sogno. Ma dato che per ora c’era dentro, tanto valeva approfittarne e costruire qualche bel ricordo, per quando sarebbero venuti i giorni di tristezza in cui Naruto non sarebbe più stato lì ad abbracciarla. Abbracciarla come stava facendo in quel momento, ad esempio.

Erano seduti sull’erbetta umida, in riva al fiume. Naruto era appoggiato con la schiena ad un tronco d’albero e tra le gambe divaricate accoglieva il sottile corpicino di Hinata, stringendola a sé.

“Che tranquillità lontano dal villaggio, vero?” disse il biondo, mentre le accarezzava delicatamente la nuca color ebano e si inebriava del profumo di shampoo e di pulito che questi emanavano.

Hinata era tutta rossa, imbarazzata da tutto l’affetto che le stava donando, infatti era un po’ rigida tra le sue braccia, ma lui non ci fece troppo caso. Voleva semplicemente stringerla, ormai era innamorato perso. “S-si… si sta veramente bene…” farfugliò in un pigolio imbarazzato.

Naruto chiuse gli occhi, in un’espressioncina felina “nnnghhh…

“Cos’hai? Non ti senti bene?” chiese allarmata, voltandosi verso di lui in apprensione.

No… no. È che… è che… non resistoooo… sei troppo carina!” e così dicendo la strinse ancora di più, iniziando a sfregare una guancia su quella di Hinata, sembrava quasi le stesse facendo le fusa.

Hinata, se possibile, arrossì ancora di più, prima di scoppiare in una risatina. “Anche tu sei molto carino, Naruto-kun!” disse infine, gettandogli le braccia al collo e stringendosi a lui a sua volta, in un particolare slancio di coraggio.

Beh, almeno tra di loro, per ora, problemi non ce n’erano.

*

Shikamaru, con le mani infilate in tasca ed una sigaretta spenta tra le labbra, entrò nel negozio degli Yamanaka. Individuò subito al bancone la bella ragazza bionda, appena tornata dal suo appuntamento con Sasuke.

“Ehi, Shikamaru!” disse lei con un sorriso raggiante, mentre sistemava alcuni colorati e profumatissimi fiori di campo per una composizione che sarebbero venuti a ritirare a breve.

“Ohi.” rispose semplicemente lui, avvicinandosi al bancone ed appoggiando i gomiti su di esso, guardando la composizione incuriosito.

“Fiordaliso e gelsomini. I tuoi fiori di campo preferiti” disse lui, vago.

Lei sorrise “Ormai mi conosci come le tue tasche.”

“Siamo in squadra insieme da sei anni, è anche normale.”

Lei annuì, mentre tirava fuori dalla composizione un gelsomino e lo portò tra i capelli del ragazzo, sistemandoglielo sull’elastico che gli teneva tirati i capelli all’indietro.

Ihih. Così sei più carino” disse divertita. Lui fece un’espressione scocciata. “Sei la solita seccatrice” borbottò, mentre lei ancora ridacchiava.

“Ma dai, lo so che ti piacciono i fiori.” disse con l’aria di chi la sapeva lunga, sul suo conto.

“Non quanto a te piace Sasuke, suppongo.” ribatté il moro cogliendola in fallo.

“Ah. Ci hai visti, suppongo io invece” si era un po’ scurita in volto.

“Beh, sai com’è, quando ci si bacia in mezzo alla piazza principale è facile essere notati.”

Lei sbuffò, riprendendo il fiorellino dal capo dell’amico e reinserendolo nel mazzo.

“Sakura piangeva, lo sai?” ovviamente era una domanda retorica, era ovvio lo sapesse, erano a pochi metri di distanza separati solo da una fontana.

Ino rimase in silenzio, abbassando lo sguardo su un fiordaliso che teneva tra le mani.

“Non è giusto che mi rinfacci queste cose.”

“Non è giusto neanche come ti sei comportata nei confronti della tua amica.”

“Lo amo anche io. Perché devo essere io la cattiva? Perché dovrebbe averlo lei?”

Shikamaru fece una strana smorfia, quasi delusione.

“Non essere presuntuosa, non lo ami quanto Sakura”

La mano si Ino partì ancora prima che lei stessa potesse rendersene conto, ma Shikamaru fu più veloce e le bloccò il polso semplicemente alzando il gomito ed alzando una delle due braccia che teneva appoggiate al bancone

Lei rimase ferma un istante, guardandolo dritto negli occhi.

Co… cosa… cosa ne vuoi sapere, tu di me?” chiese ferita nell’orgoglio.

Il ragazzo le lasciò andare il polso e si alzò dal bancone, tornando dritto.

“L’hai detto tu prima, no? Ti conosco come le mie tasche…

“MA NON CONOSCI IL MIO CUORE!” lo zittì lei, alzando la voce, mentre gli occhi erano ormai lucidi e lasciavano scendere rivoli di lacrime salate continui, che bagnavano le guance irritando appena la sua pelle di porcellana.

“Forse hai ragione. Un tempo credevo di conoscere anche quello. Probabilmente mi sarò sbagliato, ma io ero davvero convinto che la tua fosse solo una cotta da ragazzina. Cosa ne sai tu di Sasuke, in fondo, per amarlo?”

Quella domanda le sconvolse ogni sicurezza su cui fino ad ora si era basata la sua vita.

Continua…

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Pubblicato in anticipo rispetto a quanto annunciato, per fare un regalino alla cara Celiane4ever. Spero che così morirai un po’ meno di curiosità!=3

Ringrazio molto anche Faziooosa, davidino89, Berlinguer e cyri! Grazie mille per il supporto morale J

Il prossimo capitolo è quasi pronto, per cui aspettatevi un aggiornamento rapido anche stavolta =P

Bacini!

 

 

 

 

  
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