Capitolo 4
SECONDO GIORNO
Le cuffie le passavano continuamente musica, le aveva
indossate di proposito, perché le melodie interrompevano di tanto in tanto i
pensieri, attirando la sua attenzione e impedendole quindi di escogitare immani
sciocchezze di cui avrebbe potuto in seguito pentirsi. Era già davanti alla
grande fontana a forma di foglia che costituiva il centro della piazza
principale di Konoha, nonché punto di ritrovo ormai
per tutte le giovani coppie che si davano appuntamento per un’uscita. Seduta
sul bordo di questa, aveva le gambe accavallate, il gomito del braccio mancino
appoggiato sul ginocchio e la testa abbandonata con fare pensieroso sul palmo
della mano, mentre la destra era abbandonata liberamente nell’acqua,
leggermente più arretrata rispetto al corpo, e si muoveva in piccoli movimenti
circolari che creavano delle increspature diverse da quelle create dallo
scorrere dell’acqua dalla punta della foglia alla grande vasca.
Sospirò, gettando un’occhiata all’orologio che osservava la
piazza dall’alto della facciata della torre su cui era stato applicato, poco
tempo addietro anche questo. Era arrivata fin troppo in anticipo,
l’appuntamento era per circa un’ora dopo. Ma non era riuscita ad intrattenersi
in casa un minuto di più.
Indossava un paio di semplici shorts di jeans, una canotta
lilla con la stampa di un bel fiore bianco e delle scarpe sportive. I capelli
erano raccolti nella solita coda alta. Faceva piuttosto caldo, l’afa era quasi
asfissiante e l’umidità alle stelle. Non aveva avuto il coraggio di scegliere
qualcosa di più sofisticato da indossare, un po’ per la temperatura, e un po’
perché tanto avrebbe dovuto chiudere con Sasuke non
appena fosse arrivato.
Dall’altra parte della fontana c’era Sakura, seduta anche
lei sul bordo di questa e in compagnia di Shikamaru.
“Perché dobbiamo rimanere qui a guardare Ino?” chiese annoiato, prima di lasciarsi andare ad un
grosso sbadiglio, spalancando le fauci in modo poco raffinato e senza neanche
coprire il forno con una mano.
Sakura lo guardò sconsolata. “Ehm. E’ che ci siamo promesse
una cosa e… abbiamo deciso di controllarci a
vicenda.”
Shikamaru la
guardò accigliato, ma scrollò le spalle e decise di farsi gli affari propri. Si
sedette accanto a lei ed alzò una mano verso i suoi capelli. Sakura arrossì
appena, arretrando dal gesto inaspettato.
“Non è niente!” disse lui, allontanando la mano dalle
ciocche rosa e mostrandole una fogliolina “Si era solo impigliata. Non volevo
spaventarti.” le sorrise.
“Ah.” Non sapeva che dire “Era solo una foglia…
“ rise nervosamente, abbassando lo sguardo ed alzando una mano, portando dietro
l’orecchio la ciocca di capelli che lui le aveva sfiorato. Si sentiva stranita,
ma pensò che era normale sentirsi lusingate dalle avances di un bel ragazzo,
che questo potesse piacere o meno era un altro paio di maniche.
Si voltò di nuovo verso Ino,
giusto in tempo per vedere dall’altra parte della piccola cascatella d’acqua Sasuke giungere verso l’amica.
Il moro si sporse verso la bionda, incurvando appena la
schiena e le sorrise, provocando in lei il solito tremolio, lo stesso del
giorno prima. Stai calma Ino, maledizione. E’ solo Sasuke.
Si, appunto, è solo Sasuke.
“Buongiorno, dolcezza!” disse con un sorriso l’Uchiha, porgendo una mano verso di lei “Andiamo?”
Lei osservò la mano qualche istante, era quasi tentata di
prenderla, ma dovette infilarla sotto le cosce, ancora accavallate, per
resistere. Scosse la testa, chiudendo appena gli occhi. Si sfilò le chiuse e
spense il lettore, guardandolo.
“Sasuke, devo parlarti.”
Lui la guardò con un’espressione enigmatica. Chissà cosa
gli stava passando per la testa, lei non riusciva proprio a capirlo.
“Dimmi tutto” disse con dolcezza, sedendosi al suo fianco.
“Si tratta di Sakura.”
“Sakura?” chiese sorpreso “Le è successo qualcosa?”
Lei scosse nuvamente il capo.
“No. No.” alzò le manine a mezz’aria e le agitò appena, negando la sua domanda
“No, davvero, sta bene. Solo che… sai bene cosa prova
per te. E… io e lei siamo amiche. Non me la sento di
tradirla così, non sarebbe giusto.”
Sasuke per
un attimo non disse nulla. Appoggiò i gomiti sulle ginocchia e le labbra sulle
mani congiunte ad altezza del viso, mentre il cervello lavorava freneticamente.
Così non c’era sfizio, però.
Sorrise appena, e si voltò verso di lei.
“Sakura potrebbe dire lo stesso. Siete amiche e lei
vorrebbe solo la tua felicità. Sei felice con me, Ino?”
chiese passionale, alzando una mano per portarla sotto il mento della giovane,
in modo che lo guardasse negli occhi. “Io con te sono estremamente felice.”
Ino arrossì in zona
orecchie. “Oh… ecco… io non
è che non… non è che non sia felice…
ma… ma…” cercò di abbassare
il viso, ma lui le strinse un po’ di più il mento tra le dita e glielo tenne
alzato, avvicinando il proprio ad una distanza che definire pericolosa era un
eufemismo. I loro nasi si sfioravano e Ino poteva
sentire il suo respiro infrangersi sulle proprie labbra. Immediatamente qualche
connessione nel suo cervello saltò e smise di pensare, e quando lui si avvicinò
per baciarla lei non si sottrasse.
Dalla sua posizione, Sakura poté vedere distintamente le
loro labbra unirsi per qualche istante, in un bacio casto, ma pur sempre un
bacio.
Sospirò. Andava bene così. Dopotutto anche Ino era innamorata di Sasuke dai
tempi dell’accademia.
E allora perché? Perché faceva così fottutamente male al
cuore?
Alzò le mani istintivamente per coprirsi il volto e
nascondere le lacrime che avevano già attraversato le guance, senza che neanche
se ne accorgesse.
Shikamaru
sospirò e si sedette al suo fianco, posandole una mano sulla testa.
Non dissero nulla, rimasero così per un po’, mentre la
mente di Ino iniziava ad essere divorata dai sensi di
colpa.
*
Tenten era
in biblioteca. Si, proprio la stessa dove avevano trovato il libro con la
formula. Era andata lì per consultarlo ancora una volta e cercare di capire in
cosa il suo jutsu non avesse funzionato. Eppure era
sicura di aver fatto tutto per bene, per questo non riusciva a farsene una
ragione.
Sfogliava le pagine che odoravano di muffa con estrema
attenzione. Erano cinque quelle dedicate all’Ai mane no jutsu,
e lei era già da due ore che stava lì a spulciarle, tuttavia non era venuta a
capo di niente.
Sconsolata, si accasciò sul tavolo spostando appena il
libro un po’ più in là ed appoggiando la testolina sulle braccia incrociate. Il
viso era girato di lato e gli occhioni lucidi puntati
sul cielo che riusciva a vedere dalla finestra lì affianco. Che tristezza, ci
aveva sperato così tanto! Quanto invidiava Hinata,
con lei aveva funzionato così bene.
Senza rendersene conto, dopo aver versato qualche lacrima,
prese sonno.
Si risvegliò dopo una mezz’oretta, completamente
intorpidita. A svegliarla era stato il semplice e flebile suono di qualche
pagina sfogliata proprio lì accanto.
Un odore molto forte di muffa le raggiunse il nasino come
quando era lei a sfogliare il libro, così si alzò di scatto e si lasciò
sfuggire un suono di sorpresa dalle labbra rosate.
“Neji! Co…
cosa stai…?” lo sguardo cadde sul libro che il
ragazzo, seduto di fronte a lei, aveva tra le mani e stava leggendo con estremo
interesse.
Gli occhi chiarissimi del giovane si mossero per andare ad
incontrare quelli di lei. Rimase immobile, e come sempre lei si sentì come nuda
davanti a quello sguardo di ghiaccio, imperscrutabile, ma che sembrava potesse
vedere tutto, scavarle fin nel profondo dell’anima e dei suoi più reconditi
pensieri.
“Quello… è…”
cercò una scusa, ma non riuscì a trovarne una plausibile. Anziché continuare,
decise che era meglio stare zitta, prima di fare qualche guaio e peggiorare la
brutta situazione in cui si era cacciata. Non avrebbe dovuto addormentarsi
lasciando il libro aperto proprio sulle pagine dell’Ai Mane.
Neji sospirò. Chiuse il
libro con un tonfo sonoro e anche abbastanza polveroso, quindi lo mollò sul
tavolo.
“Non riesco a trovare nessuna tecnica interessante…
sono tutte cose da donne” borbottò in un misto tra lo sprezzante e
l’indifferente.
Una goccia di sudore imperlò il volto di Tenten, e non fu per il caldo. “Ehm. Cosa leggevi di
bello?”
Lui fece spallucce. “Quello che stavi leggendo tu, no? Una
robaccia sul come acconciarsi i capelli senza l’ausilio delle mani, ma solo
impastando il chakra” la sua espressione era puro
disgusto.
Ma Tenten non si sentì
mortificata. Le scappò una risatina di sollievo.
“Accidenti, mi hai scoperta. Cercavo proprio qualcosa che
mi aiutasse a sistemare i capelli in qualcosa che non fossero questi odango. Sembro proprio una bambina così, vero?” ed era
anche un’immensa bugiarda, ma questo e altro per non essere mal giudicata da
lui.
Neji la osservò un’attimo, prima di fare un piccolo sorriso, uno di quelli
rari ed infinitamente belli.
“A me piacciono i tuoi odango.”
Disse infine, e il cuore di Tenten perse un battito.
Per quanto fosse strano come complimento, era il primo che le faceva. Giurò su
dio che non avrebbe mai cambiato pettinatura in vita sua.
*
I due sdolcinati della situazione, ossia Naruto ed Hinata, erano andati
assieme al fiume. La serata precedente era stata un successo, e la cosa
migliore era che avevano passato momenti indimenticabili senza dover approfondire
la conoscenza in altri modi. Era tutto idilliaco e perfetto, un rapporto
platonico in cui entrambi avvertivano il bisogno di toccarsi e sfiorarsi, ma
non era una necessità irrinunciabile. Stavano bene anche semplicemente
camminando mano nella mano e chiacchierando del più e del meno. Naruto continua a riempirla di complimenti ed Hinata arrossiva, ma sarebbe un eufemismo ridurre tutto a
questa descrizione limitata del loro rapporto. Era come se stessero insieme da
sempre. Hinata in cuor suo sapeva perfettamente che
alla fine dei sette giorni, si sarebbe dovuta svegliare da questo sogno. Ma
dato che per ora c’era dentro, tanto valeva approfittarne e costruire qualche
bel ricordo, per quando sarebbero venuti i giorni di tristezza in cui Naruto non sarebbe più stato lì ad abbracciarla.
Abbracciarla come stava facendo in quel momento, ad esempio.
Erano seduti sull’erbetta umida, in riva al fiume. Naruto era appoggiato con la schiena ad un tronco d’albero
e tra le gambe divaricate accoglieva il sottile corpicino di Hinata, stringendola a sé.
“Che tranquillità lontano dal villaggio, vero?” disse il
biondo, mentre le accarezzava delicatamente la nuca color ebano e si inebriava
del profumo di shampoo e di pulito che questi emanavano.
Hinata era
tutta rossa, imbarazzata da tutto l’affetto che le stava donando, infatti era
un po’ rigida tra le sue braccia, ma lui non ci fece troppo caso. Voleva
semplicemente stringerla, ormai era innamorato perso. “S-si…
si sta veramente bene…” farfugliò in un pigolio
imbarazzato.
Naruto
chiuse gli occhi, in un’espressioncina felina “nnnghhh…”
“Cos’hai? Non ti senti bene?” chiese allarmata, voltandosi
verso di lui in apprensione.
“No… no. È che…
è che… non resistoooo… sei
troppo carina!” e così dicendo la strinse ancora di più, iniziando a sfregare
una guancia su quella di Hinata, sembrava quasi le
stesse facendo le fusa.
Hinata, se
possibile, arrossì ancora di più, prima di scoppiare in una risatina. “Anche tu
sei molto carino, Naruto-kun!” disse infine,
gettandogli le braccia al collo e stringendosi a lui a sua volta, in un
particolare slancio di coraggio.
Beh, almeno tra di loro, per ora, problemi non ce n’erano.
*
Shikamaru, con
le mani infilate in tasca ed una sigaretta spenta tra le labbra, entrò nel
negozio degli Yamanaka. Individuò subito al bancone
la bella ragazza bionda, appena tornata dal suo appuntamento con Sasuke.
“Ehi, Shikamaru!” disse lei con
un sorriso raggiante, mentre sistemava alcuni colorati e profumatissimi fiori
di campo per una composizione che sarebbero venuti a ritirare a breve.
“Ohi.” rispose semplicemente lui, avvicinandosi al bancone
ed appoggiando i gomiti su di esso, guardando la composizione incuriosito.
“Fiordaliso e gelsomini. I tuoi fiori di campo preferiti”
disse lui, vago.
Lei sorrise “Ormai mi conosci come le tue tasche.”
“Siamo in squadra insieme da sei anni, è anche normale.”
Lei annuì, mentre tirava fuori dalla composizione un
gelsomino e lo portò tra i capelli del ragazzo, sistemandoglielo sull’elastico
che gli teneva tirati i capelli all’indietro.
“Ihih. Così sei più carino” disse
divertita. Lui fece un’espressione scocciata. “Sei la solita seccatrice”
borbottò, mentre lei ancora ridacchiava.
“Ma dai, lo so che ti piacciono i fiori.” disse con l’aria
di chi la sapeva lunga, sul suo conto.
“Non quanto a te piace Sasuke,
suppongo.” ribatté il moro cogliendola in fallo.
“Ah. Ci hai visti, suppongo io invece” si era un po’
scurita in volto.
“Beh, sai com’è, quando ci si bacia in mezzo alla piazza
principale è facile essere notati.”
Lei sbuffò, riprendendo il fiorellino dal capo dell’amico e
reinserendolo nel mazzo.
“Sakura piangeva, lo sai?” ovviamente era una domanda
retorica, era ovvio lo sapesse, erano a pochi metri di distanza separati solo
da una fontana.
Ino rimase in silenzio,
abbassando lo sguardo su un fiordaliso che teneva tra le mani.
“Non è giusto che mi rinfacci queste cose.”
“Non è giusto neanche come ti sei comportata nei confronti
della tua amica.”
“Lo amo anche io. Perché devo essere io la cattiva? Perché dovrebbe
averlo lei?”
Shikamaru fece
una strana smorfia, quasi delusione.
“Non essere presuntuosa, non lo ami quanto Sakura”
La mano si Ino partì ancora prima
che lei stessa potesse rendersene conto, ma Shikamaru
fu più veloce e le bloccò il polso semplicemente alzando il gomito ed alzando
una delle due braccia che teneva appoggiate al bancone
Lei rimase ferma un istante, guardandolo dritto negli
occhi.
“Co… cosa…
cosa ne vuoi sapere, tu di me?” chiese ferita nell’orgoglio.
Il ragazzo le lasciò andare il polso e si alzò dal bancone,
tornando dritto.
“L’hai detto tu prima, no? Ti conosco come le mie tasche…”
“MA NON CONOSCI IL MIO CUORE!” lo zittì lei, alzando la
voce, mentre gli occhi erano ormai lucidi e lasciavano scendere rivoli di
lacrime salate continui, che bagnavano le guance irritando appena la sua pelle
di porcellana.
“Forse hai ragione. Un tempo credevo di conoscere anche
quello. Probabilmente mi sarò sbagliato, ma io ero davvero convinto che la tua
fosse solo una cotta da ragazzina. Cosa ne sai tu di Sasuke,
in fondo, per amarlo?”
Quella domanda le sconvolse ogni sicurezza su cui fino ad
ora si era basata la sua vita.
Continua…
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Pubblicato in anticipo rispetto a quanto annunciato, per
fare un regalino alla cara Celiane4ever.
Spero che così morirai un po’ meno di curiosità!=3
Ringrazio molto anche Faziooosa, davidino89, Berlinguer e
cyri! Grazie
mille per il supporto morale J
Il prossimo capitolo è quasi pronto, per cui aspettatevi un
aggiornamento rapido anche stavolta =P
Bacini!