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Autore: DreamyVale    23/03/2009    3 recensioni
Spin off della fanfic "Never too late" che sto scrivendo con la mia adorata Magical_Illusion...
Cosa sarebbe successo se May e Brian non si fossero dichiarati in tour ma avessero continuato ad essere solo amici?
Cosa sarebbe successo se Brian non avesse fatto il primo passo dopo il matrimonio di May ma avesse fatto solo l’amico aspettando una realizzazione da parte sua?
Se May fosse andata a stare da lui e… Forse le cose sarebbero andate così…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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You don't run with the crowd
You go your own way
You don't play after dark
You light up my day
Got your own kind of style
That sets you apart
Baby, that's why you captured my heart

Backstreet Boys - What Makes You Different (Makes You Beautiful)

[Casa del Syn - 17 dicembre 2007]

Brian aprì la porta di casa ridendo, era da parecchio tempo che non stava così bene, aveva passato il pomeriggio con suo padre e suo fratello ed era una cosa che gli era mancata da morire.
Stavano rientrando in casa in quel momento, tutti e tre, erano le sei passate ed erano in giro dalla mattina e Syn li aveva invitati a passare a casa sua a bere una birra e magari cenare anche insieme.
-Brian ma hai rivoluzionato casa tua?- chiese Colin, il fratello guardando come era cambiata la disposizione dei mobili del soggiorno e Syn scosse la testa lanciando la giacca su una sedia.
-May ha avuto questa fissa, lascia stare, vi ho detto no, che offro ospitalità a un’amica? Beh sono uscito per una intervista la mattina, sono tornato la sera e lei aveva fatto questo devasto, Feng Shui o che cazzo ne so!- rispose il ragazzo andando in cucina.
-Sì ce l’hai detto che offri ospitalità a una ragazza e infatti volevo indagare sulla cosa fratellino...- lo prese in giro il maggiore seguendolo e prendendo una birra dal frigo.
-Hey niente stronzate, c’è stato casino in tour, non aveva ancora trovato una casa e non me la sentivo di lasciarla sotto un ponte!- si difese il ragazzo passando una birra anche a suo padre –Adesso hanno trovato qualcosa, lei e la sua migliore amica, entro fine anno dovrebbero trasferirsi...- spiegò sedendosi su uno degli sgabelli.
-Mi piace il divano da quella parte...- rise John, il padre sporgendosi per dare un’occhiata al soggiorno -...e anche la tv lì sta bene!- continuò prima di prende posto al tavolo con i figli.
-Evita di farlo presente a May quando arriva, non si è ancora cimentata sul resto della casa...- rise Synyster bevendo un sorso dalla sua bottiglia.
Rimasero lì a parlare per quasi un’ora, erano rare le occasioni in cui avevano del tempo libero da trascorrere tutti insieme, e, quando potevano, cercavano di sfruttarlo al massimo.
Erano quasi le sette quando i tre sentirono la porta d’ingresso aprirsi seguita da una voce –B quello della casa di fronte mi spia ancora con il visore notturno!- esclamò May facendo risuonare la frase per tutta la casa –E questa stupida palla di pelo non risponde al comando attacca e uccidi!- continuò mentre si toglieva il cappotto liberando Casper dal guinzaglio.
-Forse se tu non gli avessi infilato un pollo di gomma nella cassetta della posta non ti sospetterebbe di essere una terrorista!- arrivò pronta la risposta di Brian incurante del fatto che i suoi familiari ascoltavano divertiti la conversazione.
-Ma porca pigna B, chi cazzo può pensare che sia una terrorista per un fottuto pollo di gom...m...a- ribattè lei arrivando in cucina e fermandosi sulla soglia vedendo che non erano soli e realizzando che la sua ultima frase conteneva più parolacce che parole comuni –Che bella figura...- commentò guardando storto Brian che rideva divertito –La prossima volta ci infilo te nella cassetta del maniaco!- sbottò May senza resistere.
-Papà, Colin, lei è May!- disse Syn facendo le prime presentazioni.
-Conosciuta anche come la scaricatrice di porto!- scherzò la ragazza che si stava vergognando da morire per la figura appena fatta e che sperava di alleviare l’imbarazzo con qualche battuta, allungò la mano stringendo prima quella del padre, John, poi quella del fratello Colin.
-Quindi sei quella del Feng Shui...- commentò proprio quest’ultimo divertito e May sorrise.
-L’unica e sola, sfuggita alle ire del padrone di casa!- rispose posando le buste della spesa sul bancone e prendendosi poi una birra.
-Mi piace la disposizione...- intervenne John.
-Papà!- lo rimproverò Brian mentre May e Colin ridevano.
-Te l’avevo detto, te l’avevo detto!- iniziò a cantilenare la ragazza pizzicandogli un fianco tutta soddisfatta mentre lui borbottava la solita sequela di insulti.
-Casper deve mangiare!- disse per cambiare discorso alzandosi e riempiendo la ciotola del cane –Casper!- lo chiamò poi senza vederlo arrivare –Casper!- riprovò ma ancora niente.
-Casper cibo!- disse allora May e in meno di un secondo ecco la palla di pelo bianco fiondarsi sulla ciotola tutto contento mentre il suo padrone guardava con aria sconvolta prima lui poi la ragazza.
-Ok, questa cosa non mi va per niente bene!- commentò mentre il padre rideva divertito.
-Riconosce chi comanda!- lo prese in giro Colin.
-No, è solo che sa che se lo chiamo io poi si becca una dose di coccole maggiore!- scherzò May accarezzandogli il pelo velocemente prima di andare a lavarsi le mano al lavello.
-Quando tu vai via qui inizia l’anarchia!- aggiunse Brian guardando la coinquilina divertito.
-Ti lascio un manuale delle istruzioni, tranquillo!- disse lei facendogli una linguaccia prima di cambiare discorso –Vi fermate a cena? Ho trovato un posto che vende roba italiana, se vi fermate vi assicuro una cena autentica made in Italy!- continuò e Brian si stupì per un attimo della confidenza che riusciva ad avere con due persone appena conosciute.
Quando aveva presentato altre ragazze a suo padre, o suo fratello, queste erano sempre sulle loro, decisamente intimidite, lei no. Forse contava il fatto che May non era la sua ragazza e quindi il suo atteggiamento era del tutto diverso, ma Brian era convinto che fosse proprio qualcosa di intrinseco il lei, una naturalezza che a volte lo disarmava.
-Giusto! Brian ci aveva detto di avere un’ottima cuoca italiana!- scherzò il padre.
-Io non mi schiodo! Cosa cucini?- disse a sua volta Colin incuriosito alzandosi per sbirciare nei sacchetti della spesa.
-Pasta all’amatriciana- rispose May in italiano –Non dubitate, è una bomba!- rise poi.
-E bomba sia!- convenne il padre ammirato da quella ragazzina bionda che si rivolgeva a loro come se li conoscesse da una vita.
-Vuoi una mano?- chiese Brian girandosi verso di lei, mentre il fratello, non visto, lo fissava senza parole, l’ultima volta che aveva sentito chiedere da Brian a qualcuno se voleva una mano a cucinare era stato...no non l’aveva mai sentito!
-Perchè non prepari la tavola? Per sei?- rispose la ragazza ricevendo tre occhiate confuse May allungò la mano facendo di cenno di aspettare un attimo, dopo neanche cinque secondi sentirono la porta d’ingresso aprirsi.
-Jingle Bell, Batman gay, Robin scemo sei! La Batmobil schifo fa e Joker che si sta a fà!- due voci risuonarono per l’ingresso, due voci molto conosciute, Niky e Zacky.
-Hai dei poteri paranormali?- chiese Colin stupito e May scrollò le spalle –No, solo due amici prevedibili- rispose la ragazza serafica.
-Lo sappiamo che vi siamo mancati!- la voce di Zack risuonò nuovamente mentre il ragazzo compariva sulla soglia della cucina –John! Colin!- esclamò vedendo i due uomini che conosceva fin troppo bene andandoli a salutare con un abbraccio entrambi.
-Zack! Quanto tempo!- rise il padre di Brian vedendo l’amico di sempre del figlio.
-Veramente! Sono mesi!- convenne il ragazzo.
-Hey! Palla di pelo non mi assalito questa volta! - disse Niky che era rimasta un attimo di là facendo il suo ingresso nella stanza, ed immediatamente Casper si stacco dalla sua ciotola girandosi e correndo contro di lei per farle le feste, saltellando ovunque –Come non detto!- rise la ragazza notando solo ora i due estranei; -Buonasera!- salutò educatamente.
-Niky questi sono mio padre e mio fratello!- spiegò Brian –Papà, Colin, questa è Niky, l’amica di May!- concluse mentre i tre si stringevano la mano.
-Siamo arrivati a rompere!- scherzò la moretta cercando di fare conversazione.
-Ma va? Non lo fate mai ultimamente!- esclamarono May e Brian all’unisono fissandosi poi straniti.
-Non farlo mai più!- esclamò May minacciando Syn con un mestolo –Sono spaventose queste cose!- continuò mentre tutti si mettevano a ridere.
-Rallegriamo le vostre giornate, non potete negarlo!- commentò Zack prendendo una birra e sbirciando quello che stava preparando May –Cibo italiano, Nik te l’avevo detto che era un affare venire a cena qui!- scherzò divertito.
-Italiana anche tu?- chiese John a Niky che annuì.
-Sì! Siamo venute in America insieme!- rispose la ragazza sedendosi su uno sgabello.
-Tu non cucini?- chiese Colin con un sorriso.
-No!- esclamarono May, Syn e Zacky all’unisono mentre la moretta rivolgeva loro uno sguardo indispettito.
-Lei mangia!- puntualizzò il padrone di casa ridendo.
John guardò il figlio, era sempre contento  che gli presentasse i suoi amici, conosceva i ragazzi degli Avenged Sevenfold da anni, ed erano quasi parte della famiglia, e in questo momento era bello vedere Brian così a suo agio con quelle persone, sembrava decisamente felice.
Un cellulare squillò dall’ingresso.
-B è il mio, nella tasca della giacca lo prendi?- chiese May che  stava lavando i pomodori per mettere il sugo a cuocere; il ragazzo andò di là tornando pochi secondi dopo –E’ Jamie!-.
-Dì che lo richiamo, ok?- disse la ragazza impegnata a cucinare –E digli che non si offenda!- aggiunse ridendo mentre Brian rispondeva al telefono riattaccando poco dopo.
Il fratello lo guardava, non aveva mai visto Brian così con una persona, non sapeva identificare bene cosa ci fosse di particolare in quel comportamento, la confidenza ce l’aveva con moltissimi amici, ma con lei c’era qualcosa di diverso.
Conosceva fin troppo bene suo fratello minore, erano molto legati e non riuscì a reprimere un sorriso.
-Già...- commentò Zacky che era seduto vicino a lui, e Colin girò lo sguardo –So cosa stai pensando Cols, e ci stai azzeccando in pieno!- commentò bevendo un sorso di birra.
-Su tutta la linea!- intervenne Niky.
-Tutta tutta?- chiese il padre che aveva seguito anche lui dinamiche.
-Dalla A alla Z...- statuì Niky con un sorriso divertito.

Dopo  un’ora abbondante, parecchie bottiglie di birra finite e migliaia di domande e discorsi finalmente May scolò la pasta portando poi in tavola la teglia per tutti.
-Ah cibo, cibo, cibo!- commentò Niky affamata, mentre Brian passava i piatti a tutti.
-Senti, quando te ne vai di qui ti trasferisci a casa mia?- chiese Colin dopo aver mangiato le prime tre o quattro forchettate di pasta.
-Un Haner basta e avanza, senza offesa!- rispose la ragazza ai familiari di Syn –Ma se ogni tanto passate di qui vengo a cucinare, anche quando questo mi sfratta!- continuò.-
-Hey, sei tu che te ne vai, io non ti sfratto!- si lamentò Brian indicandola con una forchetta mentre si scambiavano un’occhiata divertita e Zacky si sporgeva verso Colin.
-Se vuoi abbiamo un tabellone delle scommesse...- disse Vengeance a voce bassissima –Puoi fare la tua puntata!- continuò mentre si mettevano entrambi a ridere.
-Hey, ma sapete chi ho visto l’altra sera al Viper Room? Janice!- esclamò Colin ricordandosi di quell’incontro di cui aveva assolutamente voluto parlare a suo fratello.
-Che figata il Viper Room… Ci dobbiamo andare una sera…- commentò May May.
-Ma ti ricordi quella volta che abbiamo provato a entrarci?- chiese Brian al fratello con un sorriso divertito.
-Sì...e tu questo idiota, Matt e Jimmy avevate 17 anni e siete stati presi a calci dai butta fuori!- rise Colin scuotendo la testa.
-...e visto che non siete riusciti ad entrare vi siete ubriacati come delle spugne...- intervenne il padre facendo vagare lo sguardo alternativamente da Zacky a Brian che lo guardavano esterrefatti.
-Ci hai...?- iniziò a dire il figlio mentre John scoppiava a ridere.
-Ragazzi la mattina dopo Jimmy era appallottolato nella cuccia del mio cane! Matt era nella vasca da bagno e voi due dormivate abbracciati a letto!- continuò l’uomo mentre May e Niky scoppiavano a ridere senza ritegno.
-Coccolosiiiiii!- disse la biondina fingendo uno sguardo sognante.
-Tafferuglio, ti ammazzo!- la minacciò Brian.
-Qui il coltello dalla parte del manico ce l’ha tuo padre! Chiudi il becco Gates!- lo zittì lei con un sorriso fin troppo soddisfatto –Prego continui!- disse poi rivolta a John che la guardava divertito.
-Vuoi altri particolari scottanti sulla loro adolescenza?- chiese l’uomo mangiando una forchettata di spaghetti.
May sorrise e si girò per prendere un blocchetto e una penna dalla credenza –Sono tutta orecchie!- commentò pronta a prendere appunti, ma Brian allungò la mano prendendo il quadernetto e lanciandolo all’indietro, nel lavello.
-Papà davvero, se racconti qualcosa a queste è pericoloso!- gli disse Syn che conosceva suo padre e sapeva cosa stava per arrivare.
-Brian tranquillo, non racconterò mica di quella volta che ti ho trovato a 14 anni in camera con quella bionda!- rispose l’uomo mentre May e Niky ridevano ancora una volta, e Syn nascondeva la faccia nelle mani scuotendo la testa sarebbe stata la sua fine.
-Sei fottuto amico!- scherzò Zacky.
-Nè di quella volta che ti ho casualmente beccato in macchina con la tua professoressa di lettere...- disse John questa volta riferendosi a Zack che lo fissò inorridito.
-Lei sta diventando il mio mito personale, lo sa?- esclamò May con le lacrime agli occhi –Mi adotta?- chiese poi mentre Brian le tirava un coppino a cui lei rispondeva iniziando una sorta di lotta senza fine.
-Piantatela voi due!- tuonò Niky facendoli smettere, vederli così era pazzesco, la ragazza lo considerava uno spreco di attività fisica, e di energie che avrebbero potuto impiegate in altro modo.
Brian e May si guardarono male tornando poi a riportare l’attenzione sul resto della tavolata.
-Ne hanno combinate tante, eh?- chiese poi Niky a John, interessata all’argomento.
-Beh sì, tipo dare fuoco al garage di casa dei genitori di Matt, perchè il Jack Daniels costava troppo e volevano creare il loro liquore...- continuò l’uomo.
-Se avessimo bevuto quella roba saremmo morti avvelenati!- commentò Zacky ridendo.
-Come minimo!- sorrise Brian appoggiandosi all’indietro contro lo schienale della sedia.
-Era esattamente prima che tu decidessi di farti biondo!- esclamò Colin senza neanche pensarci mentre il fratello lo guardava inorridito.
-No! No! No! Tu? Biondo? Noooooooooooooo- esclamò May in preda a una crisi di risate.
-Biondina...io...- iniziò a dire lui minaccioso lasciando poi cadere la frase.
-Per quella ragazza che usciva solo con i biondi...- statuì il padre mentre Brian arrossiva spostando lo sguardo e cercando di reprimere una risata.
La cena continuò con questo tenore per altre due ore abbondanti, particolari divertenti, o scottanti del passato degli Avenged, e le due ragazze che si divertivano come matte.
A mezzanotte John e Colin andarono, salutando tutti, con la promessa di May di cucinare per loro almeno un’altra volta; Zacky e Niky si fiondarono fuori dalla cucina per non dover mettere a posto, adducendo qualche scusa, e distentendosi in realtà sul divano a guardare la tv.
May invece stava sparecchiando e Brian era lì a darle un mano.
-Comunque sono forti, tutti e due!- rise la ragazza appoggiando i piatti nel secchiaio.
-Già, con tutto lo sputtanamento fatto!- borbottò lui sedendosi sul bancone con una bottiglia di birra, mentre la ragazza sistemava le cose in lavastoviglie.
Brian la guardava, ormai May si muoveva in quella casa come se fosse sua, sapeva dov’era ogni cosa, dalla cucina, agli asciugamani, conosceva tutto, il codice dell’allarme, il nascondiglio delle chiavi; non che la cosa gli sembrasse strana, ma quello che in quel momento non riusciva a non pensare è quanto quella biondina ci stesse bene in casa sua, nel ruolo di quella capace di mettere tutto a posto, di cucinare, nel ruolo di quella che vive con lui, che sta sempre con lui.
-Hey non lamentarti! È bello che tuo padre si ricordi tutte quelle cose!- rise lei –Ti posso chiedere una cosa, B?- aggiunse poi guardandolo mentre il ragazzo annuiva incuriosito –Che tu avessi un buon rapporto con tuo padre l’avevo capito ma… Tua madre? Cioè… Quanti anni avevi quando i tuoi hanno divorziato?- gli chiese appoggiando la bottiglietta ormai finita sul tavolo.
-Nove- rispose lui alzando la testa, -mio fratello quattordici...- aggiunse con la voce più bassa.
-Deve essere brutto vedere la famiglia spaccarsi a metà...- disse lei.
-Abbastanza, io e Colin credevamo fosse colpa nostra, perchè eravamo dei diavoli, due grandissimi rompiscatole, poi sono passati gli anni e abbiamo capito che non era così, e che anzi è stata una fortuna che si siano separati perchè si sarebbero uccisi!- rise scuotendo la testa –Vanno d’accordo ora, ci troviamo anche fuori tutti insieme, quello non è mai stato un problema, sono sempre stati civili tra di loro, ma...- scrollò le spalle lasciando cadere la frase.
May si mise a ridere e senza pensarci si avvicinò a lui, ancora seduto sul bancone della cucina abbracciandolo mentre lui le stringeva le braccia attorno alla vita –Povero piccolo B, a nove anni con i lacrimoni!- scherzò cercando di ignorare la sensazione del corpo del ragazzo contro il suo.
-Hey io non piangevo!- si difese lui divertito.
-Synyster Gates non piange mai!- statuì la ragazza con tono profetico staccandosi per guardarlo negli occhi lasciandogli le braccia sulle spalle –Ti voglio bene B...- disse semplicemente, con una naturalezza che spiazzò completamente il ragazzo, facendolo sorridere.
-Anche io tafferuglio!- rispose con un sorriso –Ma non dire agli altri che te l’ho detto, sono già stato sputtanato abbastanza per oggi!- aggiunse mentre si mettevano a ridere.
-Ho noleggiato Doom...- scherzò lei accorgendosi che nè le mani di Brian, nè le sue si erano mosse, ed erano ancora praticamente abbracciati e fin troppo vicini.
-Niky muore di paura se glielo facciamo vedere!- scherzò il ragazzo.
-Cosa aspettiamo allora? Tanto poi rompe a Zacky stanotte, mica a noi!- commentò la ragazza tirandolo per le braccia verso il soggiorno.

  
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