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Autore: Caroline94    17/02/2016    2 recensioni
Sei bambini vissuti fra le spoglie mura di un orfanotrofio, sei amici praticamente inseparabili, una promessa: restare uniti per sempre.
Ma quando il pericolo dell'adozione grava sui loro piccoli cuoricini neanche stringersi i mignolini serve a molto e, prima o poi, dovranno affrontare la
separazione...
E se, per puro caso, dieci anni dopo si ritrovassero a frequentare tutti e sei lo stesso istituto superiore?
{Coppie: Karin/Suigetsu, Naruto/Hinata, Sasuke/Sakura}
[Attenzione: i personaggi potrebbero essere OOC, potrebbe contenere molto fluff, potrebbe essere estremamente triste e drammatico e rispecchiare l'insanità
mentale della scrittrice.]
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Karin, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Suigetsu, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Karin/Suigetsu, Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Hatake Kakashi insegnava Materie Scientifiche all'istituto delle Belle Arti di Konoha, ancora giovane nei suoi 32 anni vissuti ma già coi folti capelli color del platino. Era il responsabile della 5H ma si occupava un pò di tutte le questioni inerenti alla scuola, spalleggiato dal fidato amico e collega Maito Gai, insegnante di educazione fisica responsabile della 5F, l'intero istituto viveva parecchie situazioni tanto bizzarre quanto assurde: come il Torneo di Nuoto Estivo nel quale se n'erano viste di tutti i colori (letteralmente), o il Festival delle Castagne ricordato da tutti come il giorno in cui la scuola prese fuoco, e ancora la Giornata delle Sfide dove gli stessi due insegnanti avevano preso parte, la Settimana della Foglia altro giorno ricordato come falò scolastico (la dinamica degli eventi è ancora a molti sconosciuta) e molti altri eventi tenutisi nel corso degli anni e ancora oggi ricordati. Gai aveva le idee e Kakashi le organizzava: insieme formavano la squadra perfetta e, anche se combinavano qualche pasticcio, la Preside Tsunade era sempre tranquilla nel sapere che era tutto nelle loro mani.
La prima cosa che Karin pensò quando li vide per la prima volta fu che erano l'uno l'opposto dell'altro: uno serio e diligente, il classico tipo che analizzava tutto e preparava uno schema accurato, e l'altro carico ed esuberante sempre pronto a cimentarsi in qualcosa di nuovo. Proprio come uno specchio: l'uno il riflesso dell'altro.
"Un Torneo di Baseball" rimuginò Kakashi già con agenda e penna in mano "Mmh... credo che dovremmo farlo verso febbraio, quando comincerà a fare più caldo" disse annotando qualcosa nei giorni inerenti all'inizio del secondo mese dell'anno "Piuttosto dovremmo occuparci delle feste natalizie, quest'anno Tsunade vorrebbe organizzare qualcosa di innovativo, specialmente per quelli dell'ultimo anno che se ne andranno" spiegò.
"Una gara di pupazzi di neve?" domandò Gai esaltato "Pensa, potremmo dividerli per classi e insieme dovranno fare un pupazzo di neve o una scultura; visto che è un istituto di Belle Arti saremmo anche in tema".
Kakashi restò per un attimo con la penna a pochi centimetri dall'agenda, come riflettendo, poi alzò il viso sul collega: "Ottima idea" disse infine tornando a concentrarsi sul blocchetto "Lo faremo prima delle vacanze, verso il 18 dicembre più o meno"
A quel punto Karin approfittò del momento di silenzio calato tra i due per infilarsi nella conversazione: si schiarì la gola per segnalare la propria presenza e attese.
"Oh, scusa un momento Gai" Kakashi chiuse l'agenda e si avvicinò a lei con un sorriso cordiale stampato sulle labbra "Posso autarti?" chiese gentilmente.
"Forse. Sono appena arrivata all'istituto e in segreteria mi hanno detto di consegnare il vaglia dell'iscrizione a lei" spiegò la ragazza porgendo il documento. Il professore lo prese e lo lesse attentamente prima di piegarlo in due.
"Si, molto bene" disse infine poi le porse la mano "Benvenuta Karin Uzumaki, io sono Hatake Kakashi: coordinatore della 5H nonché insegnante di Materie Scientifiche"
"Piacere mio" rispose Karin stringendogli la mano.
"Vieni, ti accompagno in classe. Io devo andare Gai" aggiunse rivolto all'insegnante "Ne riparliamo in pausa pranzo"
"D'accordo. A più tardi" rispose questi.
Kakashi guidò Karin verso la sua aula da cui proveniva un assordante vociare che si sentiva distintamente attraverso la porta chiusa.
"Sono un pò esuberanti ma abbiamo i nostri metodi" spiegò l'insegnante "Vieni a vedere" aggiunse aprendo uno spiraglio nella porta e facendola affacciare: la classe era nel disordine più totale, i ragazzi correvano quà e là per la stanza, gettavano palline di carta nel cedtino con l'intento di fare canestro, parlavano ad alta voce, ridevano rumorosamente, uno addirittura dormiva con il viso coperto da un quaderno. Lei si ritirò e il professore richiuse piano la porta "Ora sta a vedere" disse, alzò la mano e bussò quattro volte, ritmicamente.
Scese un silenzio di tomba per una frazione di secondo poi uno scalpiccio assordante provenì da dietro la porta, le sedie stridettero sul pavimento e il vociare si trasformò in brusio, poi di nuovo silenzio. E tutto questo in meno di mezzo minuto.
Il professore, che fino a quel momento aveva tenuto la mano poggiata sulla maniglia, aprì la porta appena non si sentì più volare una mosca oltre essa "Buongiorno ragazzi" salutò entrando seguito da Karin che spalancò gli occhi allo spettacolo che gli si parò davanti.
"Buongiorno professore" risposero in coro gli studenti: erano tutti rigorosamente seduti ai loro posti, l'aula era in ordine e nulla faceva neanche presagire la confusione di poco prima... forse solo il ragazzo che dormiva ancora poggiato sul banco mentre il compagno gli tirava gomitate per farlo svegliare.
"Da oggi avrete una nuova compagna: il suo nome è Karin Uzumaki e viene da Kumogakure" presentò, la ragazza s'inchinò brevemente ricevendo un chiassoso "Benvenuta Karin!" seguito da uno scrosciante applauso a cui lei rispose con un debole sorriso: in che gabbia di matti era capitata?!
"Prego, va pure a sederti, c'é un posto libero vicino a TenTen" disse Kakashi indicando l'ultimo posto in fondo all'aula, nella fila centrale, accanto ad una ragazza con i capelli castani legati in due crocchie che batté la mano sulla sedia accanto invitandola a sedersi.
Karin ubbidì e regalò una leggera piega delle labbra alla ragazza, che si presentò con un sorriso luminoso: "Io sono TenTen Kiiro, piacere di conoscerti" salutò stringendogli vigorosamente la mano.
Perché erano tutti così socievoli? Incutevano timore.
"Bene, ragazzi, cominciamo la lezione!" esalò Kakashi sorridendo per poi indirizzare lo sguardo al fondo dell'aula dove, nel penultimo banco della fila centrale, esattamente sul lato sinistro davanti a TenTen, il ragazzo dormiva ancora col quaderno a nascondere il viso.
Il ragazzo accanto a lui, che possedeva una mole abbastanza grossa tant'é che doveva stare piegato per permettere a Karin anche solo di scorgere l'insegnante, continuava a tirargli gomitate nelle costole nel tentativo di svegliarlo senza farsi vedere.
"Ma è vivo?" domandò Kakashi preoccupato.
"Certo che è vivo, l'idiota!" sbottò un ragazzo della fila accanto alla finestra per poi alzarsi in piedi, afferrò un libro e lo gettò contro il malcapitato "Svegliati, imbecille!" l'oggetto lo beccò in piena testa facendolo cadere dalla sedia.
"Benedetto... Hyuga...!" si sentì una voce impastata provenire da sotto il banco prima che il proprietario di tale voce lo raggiungesse "Che Kami ti fulmini!" esclamò. Il ragazzo, che evidentemente si chiamava Hyuga, si fece le corna prima di tornare a sedersi gesto che compì il ragazzo dormiente poco dopo sistemandosi al proprio banco.
"Cominciamo, va'!" scosse la testa Kakashi, preparandosi a fare l'appello.




Din Don Dan
La campanella della scuola suonò l'inizio della ricreazione facendo tirare un respiro liberatorio a tutti i ragazzi che posarono penne e matite, in pochi secondi la maggior parte degli studenti si riversò fuori dall'aula diretti alle macchinette o in cortile. Karin recuperò il proprio snack dalla borsa ma appena alzò lo sguardo si ritrovò i grandi occhi castani della sua compagna di banco davanti agli occhi, cosa che le fece prendere un colpo.
"Allora, ti va di fare un giro?" domandò eccitata lasciando la rossa perplessa "Ti mostro la scuola così non avrai difficoltà ad orientarti in futuro" sorrise solare, un sorriso che sapeva un pò di forzato effettivamente, ed anche un pizzico folle.
Karin si strinse lo snack alla nutella al petto tirando un pò indietro la testa, schiva di fronte all'atteggiamento "aperto" della ragazza.
"Mi incuti timore" disse infine "Sul serio, ti guardo ed ho paura" confessò schiettamente. TenTen la guardò per qualche secondo poi scoppiò a ridere.
Una risata genuina che le fece sparire ogni dubbio.
"Lo so, scusami" rise "Ma sai, faccio parte del Consiglio Studentesco ed è mio dovere dare un benvenuto adeguato ai nuovi arrivati" spiegò mostrando un sorriso naturale e sincero "Allora, andiamo a fare questo giro?" chiese.
"Ok" Karin alzò le spalle e la seguì "Non mi porterai in un posto buio ed isolato per squartarmi viva, vero?" domandò scherzosamente.
"Vedremo" fu la risposta prima che entrambe sorridessero e si avviassero fuori dalla porta.
TenTen le fece fare il giro della scuola durante tutta la ricreazione facendole conoscere anche alcuni suoi amici frequentanti altre sezioni, le indicò gli insegnanti e le raccontò nel dettaglio della maggior parte dei loro compagni di classe.
"Sono tutti simpatici, forse esuberanti, ma ti piaceranno" disse infine "Farai amicizia in fretta"
"E il ghiro?" chiese Karin salendo le scale.
"L'Hozuki?" domandò TenTen "Beh, lui è piuttosto riservato ma è molto simpatico: ti fa morire dal ridere... quando è sveglio" aggiunse facendola sorridere "Oh, cavolo, si sta facendo tardi, è meglio tornare in classe prima che suoni la campanella: abbiamo la Mitarashi ora e quella si lamenta sempre che perdiamo un quarto d'ora della sua lezione a causa della ricreazione" spiegò TenTen.
"Oh, tu vai pure avanti. Io passo un attimo in bagno" la informò Karin.
"Ok, ma fai in fretta" le raccomandò prima di sparire in fondo al corridoio. Karin attese qualche secondo poi si diresse al lato opposto, verso il bagno delle ragazze dove sgusciò chiudendosi la porta alle spalle; entrò in una cabina chiudendola con la sicura, si piegò sulla tazza e... vomitò.
Uscì da lì solo quando poté affermare di sentirsi leggera, si avvicinò al lavandino e si sciacquò bocca e viso diverse volte. Non sapeva essattamente il motivo per cui lo avesse fatto, solo che da quella mattina sentiva un grosso peso sullo stomaco e un grande bisogno di liberarsene. Ispirò a fondo dalla bocca e si guardò allo specchio: il pallore che inondava il suo viso lo aveva sempre avuto o era dovuto al fatto che aveva appena rimesso l'anima? Bah, chi se ne importava.
Chiuse gli occhi per un attimo e sentì dei lievi rumori provenire da una delle cabine, non si era neanche accorta che ci fosse qualcun altro oltre a lei, sperava solo di non aver causato alcun tipo di fastidio.
La porta si aprì lentamente e dei passi leggeri uscirono da esso per poi arrestarsi, sentì un respiro trattenuto e il silenzio. Mossa dalla curiosità uscì dal torpore in cui era caduta ed aprì gli occhi... subito dopo desiderò non averlo mai fatto.
Lì, riflessa sulla superficie liscia dello specchio, proprio alle sue spalle, c'era lei: in piedi davanti alla porta, i capelli rosa ad incorniciarle il volto, il viso pallido quasi come se avesse visto un fantasma e i grandi occhi verdi spalancati, vi era la ragazza incontrata quella mattina, la stessa ragazza che somigliava terribilmente a... Karin deglutì voltandosi verso la giovane che ancora la guardava sotto shock. Si guardarono per un tempo che parve infinito poi la ragazza coi capelli rosa si precipitò alla porta, l'aprì e scappò via.
   
 
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