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Autore: Sammy_Stark    18/02/2016    1 recensioni
Fino a che punto si può mentire a se stessi?
Era una domanda che Federico si stava ponendo da qualche settimana.
Aveva creduto che stare lontano da Mika significasse stare lontano anche dal pensiero di lui.
Indovinate un po'... Si sbagliava di grosso.
E Mika sentiva la sua mancanza? Gli interessava ancora qualcosa di lui?
(Può considerarsi un seguito di "Le farfalle sono creature fragili" e "Magari in un'altra vita")
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Allora, Federico, perché sei qui?” Chiese Mika, una volta entrati nel camerino. Era diventato terribilmente serio e questo cambio improvviso riportò Fedez con la mente alla realtà. Passò la lingua sul labbro inferiore pensando alla domanda. Perché era lì? Lo sapeva eppure non riusciva a rispondere. “Nostalgia!” esclamò alla fine, con un tono che tentava di essere scherzoso.
Il Libanese lo fissò negli occhi, aggrottando appena le sopracciglia. “No, tu dimmi la verità. Io ho impegni, lo sai. Non posso andare come se tu fossi davvero il mio cane. Che succede?” La sua voce lasciava trasparire preoccupazione e Federico se ne dispiacque.

Non voleva metterlo in ansia ma non voleva nemmeno parlare di una cosa simile in un camerino.
“Possiamo parlarne dopo, Mik? Io… Non è niente di grave! Ho solo bisogno di parlarti faccia a faccia… Magari in condizioni migliori… Ti si è sbavato il rossetto!” Indicò un angolo della bocca dell’amico e rise appena.
Quella frase spiazzò Mika, che scoppiò a ridere, più rilassato. “Sembro una brutta donna con il nasone!” Commentò il suo riflesso allo specchio, divertito. “No, dai! Solo una brutta donna!” Scherzò Fedez, ricevendo un insulto in Inglese. L’amico prese a struccarsi con delle salviettine e per Federico fu un gesto spontaneo quello di prendergli la salvietta dalle mani ed iniziare a togliere lui stesso il trucco.
Quando si rese effettivamente conto di quello che stava facendo, abbozzò un sorriso imbarazzato.
Mika era più che perplesso ma non fece nulla per farlo smettere, talmente la situazione era strana ma piacevole.

“Come… Come va con Andy?” Gli chiese l’italiano, per rompere quel silenzio che si era formato. Mika sbuffò e alzò le spalle. “Altra domanda?” Chiese, affatto incline a raccontargli dell’ennesima pausa. Quel comportamento però sembrò accendere una luce negli occhi dell’amico.
Per una frazione di secondo pensò di avere un’opportunità concreta… Salvo poi ricordare che lui stesso era fidanzato ed era uno dei motivi principali per cui non aveva mai detto nulla di quella sua cotta.

“Neanche a me sta andando troppo bene con Giulia…” Mormorò. Non era del tutto onesto ma il Libanese non poteva saperlo. Era solo una piccola bugia innocua. Cazzate, Federico. Ormai lo aveva detto però. Mika fece un’espressione corrucciata. “E’ per questo che tu sei qua, allora? Hai litigato con la tua amica?”.
Fedez credette di aver sentito della delusione nel tono dell’uomo.
Sorrise lievemente. “Fidanzata, non amica. E’ diverso. Noi siamo amici! Io e Giulia siamo fidanzati.” Gli spiegò, scandendo bene le parole.
“Tu sei un mio caro amico. Non mi piace quando sei triste.” Fece una smorfia. “Sei stupido, però! Tu Dov.. Tu dovevi andare da lei! No da me! Io posso dirti belle parole, dirti andiamo a bere insieme ma non posso fare altro.” Lo fissò con uno sguardo da cucciolo e Federico perse completamente la concentrazione.
“Hai… ancora un po’ di matita… Non si toglie… Neanche il rossetto, sembra che tu abbia limonato per un’ora…”
“No, non ho preso limonata! Un caffè solo!” Ribatté il Libanese, chiaramente non comprendendo. Fedez scoppiò a ridere. “Te lo avevo già spiegato! Non c’entrano niente i limoni! Intendo i baci! Baciarsi…” Iniziò a spiegargli ma fu interrotto dall’altro che saltò in piedi. “Aaaah! Ricordo adesso!” Assicurò, annuendo, con un sorriso inquietante.
“Tu pensi sempre a baciare, fare sesso, tutte queste cose! Basta, Federico!” Lo riprese, scherzando. Fedez rise e arrossì appena.
“Che cazzo urli? C’è gente fuori! Mi scambiano per un maniaco!” Ridacchiò. “Nessuno capisce Italiano tanto! Solo noi due e io posso anche parlare a bassa voce ma tu sei sempre un maniaco!”L’Italiano rise con l’amico e fu come tornare nei camerini di X-Factor, qualche mese prima.
Dovettero aver pensato entrambi la stessa cosa perché le risa scemarono in un silenzio carico di malinconia.
“Ascolta, se hai da fare con tua sorella e poi con altre cose, magari posso cercarmi un hotel e ci vediamo stasera, se puoi… O quando hai un po’ di tempo… Non voglio romperti le palle…” Mormorò ad un certo punto Fedez, mentre finiva di struccare gli occhi dell’amico, che sospirò a quelle parole.
“Adesso andiamo al mio appartamento… Poi io devo uscire di nuovo ma tu puoi restare lì, così quando torno a casa, noi parliamo, va bene?”.

Federico cercò di assimilare quella frase. Avrebbe dovuto starsene da solo in casa di Mika ma sarebbe stato certamente meglio di starsene in un hotel. Annuì, sorridendogli. “Ok, andata!”. Fece un gesto troppo brusco e la lente a contatto sinistra di Mika cadde per terra. “Che fai??” Sbottòla pop star, chiudendo istintivamente l’occhio, infastidito.
Fedez restò a bocca aperta, senza sapere cosa fare.

“Scusa! Scusa, cazzo, non volevo! Aspetta, forse la ritrovo!” Si chinò per cercare la lente. “E poi cosa fa? Non posso rimettere…la! E’ sporca! Prendi la mia borsa, per favore! Ho occhiali…” Mika sospirò profondamente e tolse la lente destra . Federico corse a recuperare la borsa, riuscendo anche ad inciampare sul tappeto. “ Se tu rompi quella, io ti uccido!” Quasi ringhiò Mika, alzandosi in fretta per togliere la propria borsa dalle mani dell’ex-Collega. Prese gli occhiali e se li mise con un’espressione decisamente contrariata. “Adesso sono orribile!” Sbuffò ancora una volta e si levò in fretta la giacca del photoshoot che aveva ancora addosso. Sfilò anche i pantaloni, desideroso di andarsene via da lì il prima possibile per potersi mettere un altro paio di lenti a contatto.
C’erano giorni in cui si piaceva con gli occhiali ed altri in cui si detestava.
Questo era un giorno di quelli in cui avrebbe preferito essere cieco piuttosto che portare qualsiasi montatura.
Fedez nel frattempo aveva perso la facoltà di muoversi ed era rimasto a fissare lo spogliarello dell’amico con vivo interesse.
“Come fai a dire queste stronzate? Ma ti guardi ogni tanto?” Borbottò, non riuscendo a trattenersi. Era uno dei suoi difetti più imbarazzanti: non riusciva a starsene zitto a volte. In quel momento il suo unico pensiero fu di scappare a gambe levate.
Purtroppo non se lo poteva permettere, sarebbe stato ancora più idiota.

Mika si voltò di scatto verso di lui e fissò l’Italiano con sguardo indagatore.
“Tu stai guardando? Really? Io non ho pensato ma tu che fai??” Si coprì in fretta con la camicia.
“Io mi guardo, non ho bisogno che tu guardi per me, grazie!” Sbottò, irritato e in imbarazzo. Fedez si voltò subito, alzando le mani in segno di resa.
“Scusa, non pensavo ci fossero problemi, dai! Mi hai visto in mutande, non c’è niente di male…” Gli fece notare, pur sapendo di essere in torto. “ Sì, ma io non ho detto te di guardarti!” Ribatté l’altro, già vestito per metà.
“Era un complimento, cazzo! Nel senso che sei un figo e devi smetterla di piagnucolare che sei un cesso! Cosa dovrei dire io, allora?? No ma te ti incazzi anche per i complimenti, va bene!”. Sapeva di stare esagerando ma era in balia delle emozioni e non era bravo a nascondere tutto.
Il Libanese lo fissò a lungo, serio come non mai.
Fedez sentì il peso dello sguardo dell’amico sulla nuca e si rese conto di aver fatto in qualche modo centro, doveva ancora capire se in positivo o in negativo.

“Scusa, Federico. Io non aveva..Avevo capito…” Sussurrò Mika, in difficoltà. Fu troppo per il Milanese. Gli si avvicinò e lo abbracciò con calore. “Sono stato scemo io, tranquillo… Cosa volevi farmi vedere, mh?” Gli chiese, mentre scioglieva l’abbraccio, sperando di fargli così scrollare di dosso quella tristezza improvvisa. Funzionò: Mika sorrise e riprese la borsa per mostrargli una collana dai colori sgargianti, regalatagli il giorno prima da una fan.
Ripresero a ridere e scherzare come nulla fosse, fin quando Yasmine non venne a chiamarli per andare via.
Mika non disse nemmeno allora all’amico che nel suo appartamento, ad attenderli, c’era Joannie.
   
 
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