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Autore: LostHope92    18/02/2016    3 recensioni
Ecco il seguito della storia "irrimediabilmente innamorato".
Spero vi piaccia :)
P.S= è la prima volta che scrivo una fanfiction con un seguito, quindi vi prego, siate clementi :,-C
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Salve!

Questo è il seguito di “irrimediabilmente innamorato”.

Era nata come One-Shot, ma la recensione di pepper snixx heat (che ringrazio) mi ha fatto venire l'ispirazione per questo piccolo continuo.

Lo dedico quindi a te, pepper snixx heat ;)

Spero vi piaccia! :)


P.S. = non so se ci sarà un seguito anche a questo racconto, non lo prometto ma neanche lo escludo :D






Il maniero dei Malfoy era in festa.

Brillavano sui colli delle dame sfarzosi gioielli e le gonne vaporose seguivano il corso dei movimenti delle loro eleganti figure.

Non c'era sempre un motivo per dare un ballo, Abraxas e sua moglie infatti adoravano anche solo dare sfoggio della propria grandezza, che esprimevano con grandi statue di granito bianco, fate addomesticate che svolazzavano sopra le teste degli invitati e pavoni albini, che roteavano in giardino mettendo in mostra la splendida coda.

No, non c'era sempre un motivo preciso, ma quel giorno, era un'occasione del tutto particolare.

Era infatti la festa per l'annunciazione del fidanzamento dell'unico figlio dell'illustre coppia: Lucius Malfoy avrebbe sposato la piccola Narcissa Black quando sarebbe giunta l'estate.

Così durante il periodo natalizio il padrone di casa ebbe la grande idea di far sapere al mondo magico la felice unione con il metodo che preferiva di più, e di certo quello più efficace: un ballo.

Se lui e sua moglie non facevano che sprecarsi in sorrisi però, il giovane Lucius si trovava irrequieto.

Aveva pensato molto alla sua futura sposa e insieme al volto di lei, arrivava come un pugno allo stomaco il ricordo della sua pessima figuraccia.

Sicuramente lo avrà preso per un idiota, un uomo che non è in grado di mantenere un minimo di contegno, che non è in grado neanche di riconoscere la propria sposa.

Molti ospiti avevano già preso posto sull'immensa sala da ballo e chiacchieravano tra loro degli argomenti più disparati, ma una cosa li accomunava tutti (almeno agli occhi del bel Serpeverde) : erano sorprendentemente noiosi.

Aggirandosi silenzioso tra gli ospiti chiassosi riusciva a rubare qua e là piccoli frammenti dei loro discorsi.

E hanno scoperto che quella mezzosangue era imparentata con loro, ci credi? Se fossi in loro non mi farei più vedere in giro, figuriamoci ad un ballo”

Oh, com'è ingrassata la signora Monroy, con quel vestito poi, sembra una lumaca”

E così via.

Ma essendo un Malfoy aveva imparato ad apporre davanti al suo bel viso una maschera di granito fatta su misura, fatta di buone maniere e perbenismo.

Si sprecava in affettati sorrisi e moine delicate.

Baciava le mani ingioiellate di vecchie signore e stringeva la mano a tronfi uomini in doppiopetto.

Non aveva alcun interesse per quelle persone, ma aveva una grandissima importanza l'immagine che un Malfoy doveva regalare a quegli ospiti.

Un Malfoy non doveva essere mai sgarbato, fuori posto, mai indisponente ma neanche vigliacco nell'esprimere la propria posizione.

E se c'era una cosa che i coniugi Malfoy non potevano biasimare al loro figlio, era quello di non rispettare queste regole.

Lucius infatti non era sciocco, sapeva fin troppo bene quanto tutte quelle piccole accortezze potessero aiutarlo nel futuro.

Ma se da una parte le sue gambe lo portavano ad affiancare gli ospiti per dare loro il benvenuto, dall'altra i suoi occhi scattavano alla ricerca di lei.

-Arriverà presto figliolo.

Giunse al suo fianco la voce bassa ma sicura di suo padre.

Gli rivolse cenno del capo per poi rispondere:

-Non sono in ansia, penso solo che come moglie dovrebbe avere più senso dell'orario. Non vorrei dover festeggiare il mio funerale per quando si farà vedere.

Non sapeva il perchè del suo tono, risultava strano perfino alle sue stesse orecchie.

Forse era l'agitazione per il suo ritardo, forse era l'imbarazzo per la pessima figura che ancora lo faceva cuocere di imbarazzo.

Abraxas, altrettanto stupito per il tono acido del ragazzo, gli diede una pacca sulla spalla e gli rivolse uno sguardo eloquente, come a volergli trasmettere “ fai un respiro profondo ”.

Lucius osservò suo padre allontanarsi e prendere posto accanto a sua madre per parlare con un paio di illustri membri del Wizengamot.

Decise poi di sparire tra la folla e prendere aria in giardino, nessuno c'avrebbe fatto troppo caso, tutti presi com'erano nel ritrovarsi insieme nello stesso posto e a scambiarsi le più succose notizie del periodo.

L'aria era fresca, ma non così tanto da attaccarsi alle ossa o pungergli il viso.

Il giovane lasciava vagare i suoi occhi chiari sulle siepi alte e scure che intagliavano i raggi della luna, sui pavoni, che superbi facevano di tanto in tanto spettacolari giravolte in direzione di alcuni ospiti che si godevano l'aria aperta.

Di lei ancora nessuna traccia.

Per un attimo, un brevissimo lasso di tempo, Lucius si immaginò di aver sognato tutto, di vedere entrare in quella casa una promessa sposa del tutto differente.

Non ce l'avrebbe fatta, non dopo averla conosciuta.

Ma mentre era preso da questi assurdi pensieri, arrivò una carrozza solitaria, la sentì arrivare da lontano mentre le grandi ruote strisciavano rumorosamente sulla strada chiara.

E lo sapeva, ancora prima di vederla scendere.

Si precipitò di nuovo dentro ma, per riacquistare un minimo di contegno, rallentò davanti agli ospiti.

Si aggiustò l'abito nero e si diede una pettinata veloce con le dita, le fece passare tra i suoi lunghi capelli biondi.

Sentì suo padre accogliere gli ospiti appena arrivati con un caloroso :

-Cygnus, amico mio! Finalmente!Druella mia cara, siete splendida come al solito! Narcissa, Bellatrix, bambine mie, diventate sempre più graziose!

Lucius decise di dare un'altra immagine di sè, per rendersi meno ridicolo agli occhi della giovane promessa sposa.

Arrivò con il mento leggermente alzato, guardando la famiglia appena giunta dall'alto del suo metro e ottanta.

E con un tono formale proferì:

-Signori Black, è un piacere rivedervi, signorine.

E con un inchino fece il baciamano sia alla sorella maggiore, che l'accettò con un sorriso derisorio, che a quella minore, che invece lo guardava un po' stupita.

Il ragazzo era diverso da come lo ricordava.

Sembrava fosse addirittura più alto e, ammise con tristezza a se stessa, più arrogante.

Allora decise di giocare al suo stesso gioco, fece un inchino meccanico e abbassò un po' il mento.

Abraxas rubò i genitori di lei, mentre Bellatrix aveva puntato un bel ragazzo che non le staccava gli occhi di dosso da quando era entrata e con un sorriso furbesco lo raggiunse ancheggiando.

Così rimasero soli, di nuovo, per la prima volta dopo quel giorno.

-Sono contento che siete finalmente giunta, vi stavamo attendendo con ansia.

La sua voce glaciale fece indispettire ancora di più la giovane, che si voltò attorno con aria teatrale in cerca di qualcuno e poi gli rispose:

-Voi e chi altri?

-Io e la mia famiglia

-Oh, capisco, anche noi non vedevamo l'ora di giungere qua e di rivedervi- fece lei con un sorrisetto marcando il plurale.

-Mi volevo scusare per... per l'atteggiamento tenuto con voi, quel giorno...

-Uhm? Quale giorno?-

La ragazza sembrava non volergli rendere le cose facili, lo osservava con un tono falsamente stupito e confuso.

-Questa è la seconda volta che ci incontriamo, credo che sia piuttosto evidente il giorno al quale mi riferisco- rispose lui con voce dura.

-Ahh, quel giorno. Quando mi avete descritta come...non ricordo, erano parecchi complimenti-

Lui arrossì lievemente al ricordo di come, pensando che la ragazza di fronte a lui fosse un'altra e non la sua promessa, avesse descritto la sua futura sposa con epiteti non molto lusinghieri.

-Sapete bene che non avevo idea foste voi-

-Chi vi dice che io non sia comunque così? Dopotutto, come avete detto, ci siamo incontrati solo in due occasioni, contando anche questa-

-Io lo so che non siete così-

-E come?-

-Lo so e basta- perse la pazienza lui con un sussurro rabbioso in direzione della ragazza.

Si accorse subito dello sbaglio appena fatto, perchè chiuse per un attimo gli occhi, come se si aspettasse di essere travolto da un'onda, che in quel caso poteva essere la rabbia di lei.

Sua madre gli aveva insegnato come comportarsi con le signore, eppure Lucius sembrava in qualche modo sempre molto ignorante. Tutto andava bene fintanto che non perdesse la pazienza, ma quando quest'ultima scompariva, non era ancora in grado di tenere a freno la lingua.

Ma come al solito, quando si trattava della giovane Black, le regole andavano in fumo.

La ragazza infatti, anziché girare i tacchi e sparire nella notte, furiosa e indignata, ridacchiò per poi aggiungere:

-Siete così buffo quando perdete la pazienza.

Lui non poté fare a meno di ricambiare con un sorrisetto accennato.

Poi proruppe in un sonoro sospiro, come se prendesse fiato prima di gettarsi in una pozza gelata.

-Cosa?- chiese lei curiosa di quella reazione.

-Siete così strana-

-Devo aggiungerlo a ...ora ricordo! Erano “pazza, egocentrica, viziata e inopportuna “! Ora non ci resta che aggiungere “strana”, sono indecisa se piazzarlo subito dopo pazza o prima di viziata- disse lei facendo finta di rifletterci.

Lui fissò gli occhi sul viso della ragazza, studiando ogni suo dettaglio e fece distendere la propria bocca in un sorriso, che diventava sempre più ampio, per poi sbottare poco elegantemente in una sonora risata.

Diversi ospiti, che si erano limitati fino ad allora ad osservarli da lontano curiosi, allargarono gli occhi stupiti dall'esagerata reazione di lui.

Narcissa lo osservò stupita quanto gli altri.

Com'era bello.

I suoi denti, che di solito si limitavano a rimanere nascosti dietro la piega severa delle sue labbra, ora erano in bella vista e brillavano come diamanti. E gli occhi di lui, strano come due occhi così glaciali potessero bruciare.

La sua alta figura, gli zigomi affilati....

Non si era accorta di aver lasciato vagare per troppo tempo lo sguardo sul viso del ragazzo, che aveva smesso di ridere da diversi secondi e ora la guardava con un sorrisetto quasi malizioso.

-Cosa c'è signorina Black? Sta pensando di tradire il povero Oreus?Non potete fare questo al suo povero e debole cuore.

Per la prima volta fu il turno di Narcissa di arrossire, le sue gote presero fuoco, le sentiva bruciare fastidiosamente .

-Sciocchezze- disse non appena si fu ripresa- Non potreste competere-

Detto questo lo superò lanciandogli un'occhiata da dietro la spalla.

E mentre la vedeva allontanarsi Lucius non potè fare a meno di rispondere nella sua testa

Lo vedremo”

Ridacchiando poi per conto proprio, sotto lo sguardo attonito dei suoi ospiti.

   
 
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