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Autore: SSJD    19/02/2016    10 recensioni
« Ἄνδρα μοι ἔννεπε, Μοῦσα, πολύτροπον, ὃς μάλα πολλά
πλάγχθη, ἐπεί Τροίης ἱερὸν πτολίεθρον ἔπερσεν »
« Narrami, o Musa, dell'uomo dall'agile mente, che tanto vagò,
dopo che distrusse la sacra città di Troia. »
Da amante delle CO storiche come sono, non poteva mancare il seguito de 'La guerra degli dei', che pubblicai giusto un anno fa...
Con questa però, mi sono voluto 'regalare' una AU persino dell'Odissea. Ebbene sì, ho osato sfidare Omero, dato che la sua trama sarà bella, avventurosa, incredibile quanto volete, ma diciamocelo... la conosciamo tutti e sinceramente... chi non si annoierebbe nel rileggerla ancora? Quindi l'ho modificata. Ebbene sì, a mio piacimento e diletto.
Molti dei fatti raccontati sono effettivamente riportati anche nell'opera originale dell'esimio poeta, soprattutto il viaggio di Ulisse (Vegeta) ma, per rendere la lettura più interessante, ho deciso di modificare giusto un attimino i personaggi e i fatti narrati.
Praticamente ho scritto una AU di una Cross-over... un delirio...
Ma fidatevi, il risultato finale... beh... a me piace un sacco...
Se non avete letto il mio primo racconto, vi invito a leggerne almeno l'introduzione, giusto per inquadrare i protagonisti.
Grazie per l'attenzione e buona lettura.
Genere: Avventura, Introspettivo, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: 17, Broly, Crilin, Zangya | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Goku/Vegeta, Pan/Trunks
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Mentre Vegeta raccontava la sua triste e incredibile avventura, la cena a bordo della nave di Trunks proseguiva in un clima tranquillo. Pan aveva colloquiato molto amabilmente con i due ragazzi che ascoltavano interessati il suo racconto su com’era stato vivere in Egitto, per ben otto anni. La ragazza la considerava un po’ come la sua patria, visto che aveva avuto l’occasione di imparare la lingua, la lettura dei geroglifici, la storia e la cultura del grande popolo egiziano.
Trunks e Lapis, che con un’agile mossa aveva spostato la conversazione su un argomento che sembrava appassionare la giovane commensale, l’ascoltavano e, nel contempo, la guardavano basiti per la quantità di cibo che Pan riusciva ad ingurgitare durante il suo racconto, senza mai parlare con la bocca piena o sembrare maleducata, alla faccia del ‘non ho fame, non verrò a cena con voi’.
“L’appetito non vi manca, principessa” esordì il ragazzo più anziano che aveva già finito la sua porzione da un’abbondante decina di minuti.
La ragazza deglutì l’ultimo boccone e ci bevve a seguito un calice colmo di latte per poi asciugarsi le labbra con un tovagliolo e fissare finalmente il suo sguardo sui due.
“Beh? Non avete mai visto una ragazza mangiare? Non credo sia educato, da parte vostra, guardarmi in quel modo” li rimproverò lei con fare scocciato.
I due si scambiarono uno sguardo complice e un sorriso d’intesa, per poi tornare ad osservarla silenziosi.
Lei li squadrò. Quei due avevano in mente qualcosa che le sfuggiva e la cosa non le piaceva affatto.
“Principessa avete terminato? O desiderate altro?” chiese Trunks cordialmente.
“Già, per dovermi poi subire i vostri scherni per quanto mangio? No, grazie. Non desidero altro, se non darvi un parere sulla rotta che avete tracciato” rispose la ragazza continuando a guardarli di traverso.
“Non abbiamo detto nulla…” commentò Lapis cercando di non far trasparire il tono ironico della sua affermazione.
“Sono bastati i vostri sguardi…il vostro in particolare, principe. Dunque? Posso vedere questa rotta o no?” insistette la ragazza indicando con un indice accusatore gli occhi cristallini di Trunks.
“Certo. Venite” la assecondò l’accusato alzandosi e indicandole un tavolo posto in un angolo della stanza, su cui erano accuratamente srotolate delle carte nautiche.
I tre si avvicinarono al tavolo e Pan diede una rapida occhiata alla rotta tracciata grossolanamente a carboncino sulla vecchia carta che Krillin aveva donato loro.
Inclinò la testa di lato e ridusse gli occhi a due fessure, che resero il suo sguardo serissimo.
Con le dita, seguì la linea nera marcata sul foglio e, arrivata alla fine, picchiettò un paio di volte sull’isola indicata come meta finale del loro viaggio.
“Cosa non vi convince? Sembrate dubbiosa”
La ragazza si inumidì le labbra, morsicandosele nervosamente per poi dire:
“Questa rotta non va bene”
“Come non va bene? Ci abbiamo messo tutto il pom….
“Lapis! Lascia che esprima il suo parere. Per favore, amico. Cerchiamo di capire le sue perplessità, prima di scartare la sua idea, no?” lo interruppe bruscamente Trunks, rivolgendosi poi alla ragazza con tono cordiale: “Perché pensate che non sia una buona rotta?”
“In questo periodo dell’anno le correnti sono molto forti verso nord, ma cambieranno presto, in una settimana al massimo. Se prendiamo la via che avete con tanto impegno tracciato ed entro pochi giorni non riusciamo ad arrivare a Corfù, sarà difficilissimo poi, riuscire a fare rotta lì. I venti ci porteranno per lo Jonio o peggio per il Mediterraneo, facendoci perdere un sacco di tempo” spiegò Pan seriamente.
“Cosa suggerite allora?” chiese Trunks sempre più interessato.
“Viaggiare sotto costa. Passando ad est delle isole potremmo arrivare domattina allo stretto di Lefkada e con un po’ di fortuna, in serata, approdare a Corfù…” spiegò senza indugi la ragazza.
I due ragazzi guardarono la carta seguendo con lo sguardo le dita di lei che si muovevano lungo la via che stava accuratamente descrivendo a parole e ne rimasero seriamente stupiti.
La ragazza aveva avuto un intuito particolare, per pensare di attraversare un così poco frequentato stretto, com’era quello indicato sulla carta.
“Ma Trunks, così perderemo un sacco di tempo a fare manovra attraverso quello stretto…Ci sarà un motivo per cui ne girano tutti alla larga…no?” cercò di dissuadere entrambi i suoi interlocutori Lapis.
Fu in quel momento che Trunks lo guardò seriamente e, rivolgendosi per un solo istante alla giovane che lo guardava leggermente perplessa, le disse:
“Perdonatemi solo un istante, dovrei interloquire in privato con il mio amico, se permettete”
Così dicendo, prese sotto braccio Lapis e lo condusse dall’altra parte della stanza per potergli parlare apertamente:
“Cosa ti prende? Perché non vuoi anticipare in nostro arrivo a Corfù? Mi hai convinto a tracciare una rotta lunghissima, in confronto a quella suggerita da Pan. Perché? Mio padre potrebbe essere là, lo capisci?”
“Trunks, parliamoci chiaramente. Tu sai…chi sono io…Anche se non mi hai detto nulla di quanto ti ha raccontato in via confidenziale Krillin, io so chi vive a Corfù. L’ho sempre saputo…ma era inutile, fino ad oggi, che tu ne venissi a conoscenza…
“CHE COSA? Ma come hai potuto, Lapis?” lo interruppe il principe con un tono evidentemente irritato.
“Trunks…Trunks, calmati…Non ti arrabbiare, ti prego…ascoltami” lo supplicò dopo aver visto gli occhi di lui sgranarsi per poi stringersi, in uno sguardo pieno di collera, per quanto aveva appena udito.
“Tuo padre è arrivato solo stamane, a Corfù. Ѐ stato prigioniero di una dea per molti anni, su un’isola lontana. Era questo il volere degli dei. Le sue abili maestrie nell’ingannare gli altri, hanno alterato la benevolenza che gli dei avevano nei suoi confronti. Nessuno, poteva fare nulla, per salvarlo. Ma dopo dieci anni di peripezie, le sue innumerevoli colpe sono state espiate e gli dei hanno deciso di permettergli di tornare a casa” spiegò il ragazzo con tono pacato.
“Mio padre è…è là?” chiese quasi spaesato.
“Sì, tuo padre è là, sano e salvo. Goku e la sua famiglia si stanno prendendo cura di lui” spiegò Lapis con un sorriso rassicurante.
“Ma allora perché non vuoi far sì che giungiamo domani, a Corfù? Perché dobbiamo rischiare una sorte analoga a quella subita da mio padre, per aver provocato gli dei?” chiese balbettando un Trunks confuso e dallo sguardo allucinato, per la nuova notizia sconvolgente che aveva ricevuto.
“Il motivo, Trunks, per cui sarebbe meglio tardare il nostro arrivo, è la tua ospite. Le serve più tempo per aprire il suo cuore al tuo. So che ti interessa. Il tuo sguardo è pieno di sentimenti benevoli, nei suoi confronti, ma dubito che riuscirai a conquistarla e a dissuaderla dai suoi propositi, in così poco tempo. Anche se tu riuscissi a placare i suoi intenti di vendetta contro tuo padre, come pensi reagirà quando vedrà Goku?” spiegò Lapis terminando con una domanda a cui Trunks, in quel momento, non aveva decisamente risposta.
Una cosa alla volta’, pensò tra sé il principe, mentre rivolgeva lo sguardo verso la ragazza che, ancora china sulla mappa, cercava di eliminare tutti i possibili ‘difetti’ che la sua rotta potesse avere. Poi, rigirandosi verso l’amico, fissò i suoi occhi di cristallo in quelli di lui, del suo stesso colore. Fece un sospiro, come per trovare le parole giuste e gli disse:
“Lapis, informa gli uomini della nuova rotta. Non preoccuparti per il resto. Non metterei mai in pericolo la vita di mio padre. Lasciami solo con lei. Non è così dura come credi”
“Ne sei convinto? Se il tuo intuito si dovesse sbagliare, domani non potrò fare nulla per evitare che accada il peggio” lo redarguì l’amico.
“Non accadrà. Va’ adesso e bada che gli uomini ammainino le vele a tempo debito, quando dovremo attraversare lo stretto” concluse Trunks facendo un sorriso di gratitudine all’amico per la comprensione che gli aveva appena dimostrato.
“D’accordo. Se è questo che desideri…’Notte, Trunks, ti sono vicino. Buonanotte, principessa, a domattina” salutò Lapis, abbracciando l’amico prima di uscire dalla cabina.
“Buonanotte” fece appena in tempo a rispondere la ragazza, voltandosi per osservare stupita l’allontanamento di Lapis.
“Era contrariato?” chiese la ragazza a Trunks, rimasto pensieroso ad osservare il legno della porta che si era appena richiusa davanti a lui.
Il ragazzo si voltò e si dipinse in volto un sorriso rassicurante prima di dirle:
“No…affatto…era solo un po’…Aveva qualche perplessità sulla rotta che avete suggerito, ma ora è andato ad avvisare gli uomini del cambiamento”
“Da-davvero? Seguirete le mie indicazioni?” chiese incredula di cotanta fiducia.
“Perché siete stupita? La vostra proposta è di gran lunga migliore di quella studiata da me e Lapis. Perché non assecondarla?” chiese il ragazzo avvicinandosi di nuovo al tavolo presso cui era rimasta la ragazza ad attenderlo.
“No…è che…veramente…” balbettò senza parole.
“Cosa? Non vi aspettavate di arrivare così presto a destinazione?” chiese lui.
“No...il fatto è che…Ѐ…Ѐ avvenuto tutto così…così in fretta… Fino a ieri sera ero a Sparta e ora sono…Voglio dire…domani…arriverò a Corfù…senza nemmeno sapere cosa mi aspetta….Sono…sono…un po’…confusa…ecco” balbettò la ragazza titubante, non riuscendo nemmeno più a sostenere lo sguardo di lui.
“Cosa vi preoccupa, Pan?…Se è lecito, chiamarvi per nome” chiese Trunks con molta tranquillità.
“Veramente…mi fa sentire…a disagio…signore” spiegò arrossendo vistosamente.
“Ѐ questo che vi preoccupa? Che possa in qualche modo avvicinarmi a voi?”
La corvina arrossì vistosamente. Erano ormai evidenti i sentimenti contrastanti che provava nel suo animo. L’eterna lotta tra il sentimento e la ragione, l’amore e l’odio, il perdono o la vendetta. Dubbi che avrebbero attanagliato il cuore di guerrieri con spirito ben più forte di quello di una semplice ragazza che era cresciuta comunque, per grazia o per un triste destino, sotto le amorevoli cure di due persone che non avevano mai smesso di amarla.
In quel momento, Pan si sentiva enormemente frustrata dalla situazione in cui, lei stessa, suo malgrado o sua fortuna, si era cacciata.
Riuscì a sollevare lo sguardo supplicante per andare a cogliere quello interrogativo di lui che, preoccupato, le disse:
“Vi chiedo perdono. Temo di essere stato…indiscreto…
“No…no…è colpa mia…La realtà è che…Perché siete così gentile con me? Assecondate i miei desideri portandomi con voi, vi interessate a me e ora siete stato anche disposto a cambiare la rotta seguendo quella che io vi ho indicato. Perché? Perché fate tutto questo?” lo interruppe lei mantenendo uno sguardo quasi malinconico.
“Perché no? Non capisco. Cosa non vi convince? Ci deve essere un motivo particolare per le buone maniere? O pensate abbia un secondo fine?” chiese il principe sperando in qualche modo di ‘farla confessare’.
“Un secondo fine? Come potreste essere coì mesch…
Pan si interruppe. Si portò una mano davanti alla bocca come per bloccare le parole che stava per pronunciare e sgranò gli occhi sotto lo sguardo sereno di lui.
Stava veramente per dare della meschina ad una persona che agisce come proprio lei stava facendo?
La ragazza si sentì come se il mondo le fosse crollato sotto i piedi.
Scrutò nella parte più intima della sua anima, cercando disperatamente il germe d’odio che aveva coltivato durante tutto il pomeriggio passato da sola a meditare vendetta, ma si accorse ben presto che, nonostante i suoi sforzi per preservarlo, non era rimasto che un fuscello rinsecchito. Al suo posto, era maturato in lei un gran senso di pace, riflesso negli occhi cristallini di colui che, in quel momento, la stava osservando con sguardo sincero.
“Vi sentite bene? Avete un’aria così…triste” le chiese con un tono dolcissimo.
“P-perdonatemi…io…è meglio che vada, ora” disse voltandosi per andare a recuperare una stola che aveva lasciata appoggiata alla sedia.
“No, aspettate…vi prego…fermatevi ancora un po’. Per favore” la supplicò lui.
Pan si fermò a metà strada tra lui e la sedia. Fece un sospiro e, senza nemmeno voltarsi, mormorò:
“Non credo sia opportuno che io resti qui…sola…con voi”
“E perché mai? Ho già cenato, non vi mangio mica” disse scherzosamente.
A quella stupidaggine, Pan reagì in un modo che non si aspettava assolutamente: si accorse, tutto ad un tratto, che stava sorridendo.
Era tanto tempo che qualcuno non la faceva ridere, per aver detto o fatto qualcosa di assolutamente stupido.
“State ridendo di me?” chiese Trunks sentendola sghignazzare.
“Sì…” disse voltandosi e mettendosi a ridere di gusto.
“Ridete di me veramente?” chiese incredulo.
“Scusate…è che l’immagine di voi che azzannate un mio avambraccio mi fa morire dalle risate…” spiegò senza ancora riuscire a trattenere le risa.
A quel punto anche a Trunks scappò un sorriso divertito e lei non poté fare a meno di constatare, quanto quel sorriso fosse dolcissimo.
“Siete buffo” lo canzonò lei, cercando di ritrovare un contegno.
“E voi siete bellissima e quando sorridete, lo siete ancora di più. Dovreste ridere più spesso…Vi va se…Anzi…volete venire a vedere una cosa?” le domandò porgendole la mano, come per invitarla a seguirlo.
“Dopo tutte queste lusinghe, come posso dire di no?” chiese lei arrossendo leggermente.
“Se siete stanca e volete andare a riposare, non sarò di certo io a costringervi”
“No, non sono stanca. Dove volete condurmi?” chiese incuriosita.
“Venite”
 
Due minuti dopo, i due erano sul ponte della nave a rimirare lo scintillio della Luna sulle leggere increspature di un mare calmo.
“Guardate!” disse Trunks puntando l’indice verso il basso, in un punto preciso non distante dallo scafo.
“Incredibile! Ma quelli sono…sono…
“Delfini, belli vero?” la interruppe lui per poi proseguire: “Non li avevo mai visti, fino a l’altro ieri. Non ho mai preso il mare, in tutta la mia vita…Mi chiedo quale assurde creature marine abbia dovuto affrontare mio padre…in tutti questi anni. Spero solo di trovarlo in salute…” concluse rattristandosi.
Lei sollevò lo sguardo per andare a cercare quello di lui che ancora però fissava il mare in un punto indecifrabile. Gli si avvicinò e, con la spontaneità di una bambina innocente, gli prese una ciocca fuoriuscita dalla lunga treccia che gli correva lungo la schiena e gliela scostò dal viso, depositandola con dolcezza dietro l’orecchio, richiamando così la sua attenzione. Si inumidì le labbra e gli chiese:
“Pensate sia a Corfù? Voglio dire…stiamo andando lì perché credete ci sia qualche possibilità di trovarlo?”
Trunks si impensierì all’istante. Non poteva dirle che a Corfù viveva l’uomo che aveva ucciso suo padre Gohan e nemmeno che ormai era certo che il re di Itaca si trovasse presso di lui, grazie alle informazioni ricevute da Lapis.
Non era ancora tempo di rivelarle nulla.
Ogni cosa a tempo debito’, pensò tra sé prima di sentire la voce di lei che gli diceva:
“Vostro padre è una persona fortunata, ad avere un figlio come voi e una famiglia che lo ha atteso, per tutti questi anni”
A quel punto lui si voltò, rivolgendole uno sguardo di gratitudine e le disse:
“Non avrei potuto farne a meno. Io amo mio padre…anche se non ricordo nemmeno il suo viso…Continuerei ad amarlo anche se gli dei avessero deciso di non farmelo mai incontrare…Punendo me, lui e mia madre per colpe che non abbiamo commesso”
Queste ultime parole colpirono molto Pan. Se il suo piccolo germe d’odio avesse avuto ancora qualche insignificante barlume di speranza di tornare a rafforzarsi, con quest’ultimo pensiero da parte del principe, la piccola piantina rinsecchita era stata completamente sradicata. Di fatto, lei non aveva alcun diritto di sostituirsi agli dei, punendo ulteriormente una persona e i suoi cari, che avevano già sofferto abbastanza.
Fu così che, con il cuore in pace e sotto lo sguardo soddisfatto e incredulo di Lapis che manovrava il timone non molto distante, la ragazza si avvicinò al principe e si accoccolò appoggiando delicatamente la sua chioma corvina al petto di lui, che l’accolse con un sobbalzo del cuore.
Quando lei sollevò il viso per poterlo guardare negli occhi, si accorse che lo sguardo di lui era pieno di gioia e di stupore. Gli fece un sorriso e gli disse:
“Avevo un po’ freddo…spero non vi spiaccia”
Lui le cinse le spalle con un braccio, cercando di donarle un po’ di tepore. Poi le accarezzò i capelli e le depositò un casto bacio sulla fronte prima di sussurrarle:
“No…non mi dispiace affatto”    
 
 
 
 
 
 
 
NA: E con questo vi saluto. Me ne vo’ in vacanza per una settimana, così vi lascio mettere alla pari con tutti i capitoli e vi liberate un po’ della mia ingombrante presenza in ‘sto sito. Tornerò il 29/02 (che figata! Pubblicare il 29/02! Solo ogni quattro anni si può! Ok, la pianto) con il nuovo capitolo e, prima o poi, con il proseguo dei sette vizi capitali, 2. Non disperate!
Nel contempo, conto che le mie autrici/autori preferite/i sollazzino le mie ferie con interessanti letture.
Grazie e alla prox!
SSJD

 
 
   
 
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