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Autore: BetterCallMeNene    19/02/2016    3 recensioni
Sono Nene e questa è la mia prima fanfiction. Ho deciso di basarla sul videogioco "Life is strange", uno dei più belli a cui abbia mai giocato. La mia storia ha inizio subito dopo il funerale di Chloe, dopo che Max ha fatto la sua scelta sacrificando la sua migliore amica. Vi presento un viaggio all'interno delle emozioni, dei pensieri e dei sentimenti, un viaggio che va oltre la linea del razionale, immergendosi in quella del subconscio, a voi la scelta se intraprenderlo o meno ;).
Essendo una studentessa universitaria dedico molto tempo allo studio ma prego e spero di poter pubblicare i capitoli (che ancora non ho deciso quanti saranno) con una frequenza costante.
AVVISO IMPORTANTISSIMO : per chi stesse scoprendo ora questo fantastico game vi comunico che nella storia sono presenti molti SPOILER, per chi invece non ha mai sentito parlare di questo videogioco, bè, procuratevelo IMMEDIATAMENTE, non ve ne pentirete.
Detto questo vi lascio alla lettura, vi auguro buona viaggio cari lettori assidui di fanfiction ;)
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Chloe Price, Max Caulfield
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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Finalmente eccomi di nuovo qui a scrivere un nuovo capitolo! Vi chiedo scusa per l'assenza ma ho appena concluso gli esami invernali per cui spero che possiate capirmi..almeno un po’. ;) Infatti ho deciso di farmi perdonare con questo ultimo capitolo, devo dire la verità, non era previsto che scrivessi  questa parte ma la vostra dedizione al mio racconto mi ha dato così tanta gioia che dovevo assolutamente ringraziarvi in qualche maniera!
Enjoy it <3
 
 
 
 
 
 
 
VENERDI' SERA
 
 
Era passata una settimana ma di Chloe nemmeno l'ombra. Per i primi giorni Max l'aveva cercata ovunque e in tutti in posti possibili, finché non smise di farlo. Sarebbe tornata prima o poi e sarebbe stato solo allora che le due si sarebbero confrontate. Per la prima volta in tutta la sua vita Max provava rabbia, non quella rabbia che ti solca il viso quando qualcuno ti racconta il finale di un film e nemmeno quella di quando tua madre ti proibisce di uscire, questa era diversa. Era la rabbia di chi sa di amare qualcuno così forte da non volerlo lasciare andare, quella rabbia che ti prende da dentro e si fa strada dal tuo stomaco fino ai tuoi occhi per fuoriuscirne attraverso le lacrime. Max era infuriata con Chloe, l'aveva abbandonata, dopo che lei le aveva messo  in mano il suo cuore confessandole l'amore che provava per lei. E la cosa che più la faceva diventare matta era che non poteva farci niente, poteva solo aspettare che Chloe si decidesse a tornare e a parlare, ma per fortuna non ci volle molto.
 
Finalmente arrivò il Venerdì, le lezioni terminarono alle cinque e Max poté ritornare nella stanza del dormitorio per darsi una piccola rinfrescata. Non faceva altro che pensare a quello che avrebbe potuto fare di Venerdì sera se solo Chloe fosse stata accanto a lei, probabilmente avrebbero dato il via ad una maratona di film, a cui avrebbero buttato uno sguardo tra un bacio e l'altro. Max tentò di scacciare quei pensieri dalla testa, non aveva voglia di rattristarsi ulteriormente. Arrivò davanti alla sua stanza e aprì la porta, entrò dentro e, dando le spalle alla sua camera, chiuse a chiave la serratura. Si rigirò verso il letto e fu allora che la vide. Con il cuore in gola, Max fece un respiro profondo, la voglia di correrle incontro e di abbracciarla era forte, ma si trattenne. Assumendo un atteggiamento distaccato Max si limitò a fissarla con un sguardo cupo e triste, poi parlò:
 
- Finalmente ti sei degnata. - Disse.
 
- Falla finita, lo so che sei contenta di vedermi. - Rispose Chloe che se ne stava seduta sul letto di Max con le gambe incrociate.
 
- Non abbastanza da perdonarti per quello che hai fatto. Te ne sei andata via, mi hai lasciata da sola e tutto perché sei la persona più orgogliosa ed egoista che io abbia mai incontrato!- Max cominciò ad urlare, se qualcuno l'avesse sentita dal corridoio di fuori l'avrebbe sicuramente scambiata per pazza.
 
- Ho semplicemente fatto quello di cui avevamo bisogno entrambe! Io dovevo riflettere e tu avevi bisogno di riprendere le forze. Infatti non mi sembra di vederti debole e tremolante come l'ultima volta, o mi sbaglio?
 
- Ah certo! Quindi tu avresti fatto questo gesto anche per me? Non ti credo Chloe! Tu sei abituata a pensare a te stessa e basta, a quello che fa felice te, solo te e basta!- Ora Max non faceva altro che camminare in giro per la stanza nervosamente mentre la rabbia si faceva sentire sempre di più.
 
- Ora calmati cazzo sembri una pazza!- Disse Chloe alzandosi dal letto continuando a tagliare la strada a Max, mentre questa camminando in tondo non faceva altro che passarle attraverso. Poi si fermò, esattamente davanti all'amica dai capelli blu e, con il dito puntato verso di lei, riprese a parlare:
 
- Potevo morire in quel momento e tu sei stata così vigliacca da scappare via, anche dopo quello che ti ho detto. - Ora il tono di Max cominciava a farsi più flebile, alla rabbia segue la tristezza di solito, ma non questa volta. Max ricacciò indietro le lacrime, non avrebbe pianto davanti a lei. Non questa volta.
 
- Bè ma non sei morta, mentre indovina un po’..io sì!- Rispose Chloe che aveva cominciato ad alzare la voce. Sapeva benissimo quello che Max le aveva detto quel giorno ed era pienamente consapevole di provare la stessa cosa per la sua amica. Ma sapeva anche dell'enorme sofferenza che avrebbe portato quell'amore così innaturale tra due mondi completamente diversi.
 
- Bella faccia che hai a darmi dell'egoista quando tu stessa mi hai riportata qui solo per un tuo gioco!- Disse Chloe nuovamente.
 
Questo fece male a Max.
 
- Io non sono egoista!- Rispose Max urlando. Le lacrime ormai si fecero strada sul suo viso.
 
- Sì che lo sei!- Disse Chloe avvicinandosi a lei e arrivandole a qualche centimetro di distanza.
 
Max non ci vide più. Decise che il tempo per parlare era finito, decise che per una volta sarebbe stata lei prendere il comando della situazione, se era vero che lei fosse un'egoista come Chloe allora sarebbe andata fino in fondo ad imitarla. Raccolse tutte le forze che ormai aveva recuperato stando lontana da lei e con un gesto deciso prese il volto di Chloe tra le sue mani e la baciò. Si fece spazio nella sua bocca e con le mani la spinse alla parete, ovviamente l'amica non si oppose. Tentò infatti di prendere il controllo, sfilandole la felpa e lasciandola scivolare a terra ma fu tutto quello che riuscì a fare. Max le bloccò le mani al muro, mentre con le labbra cominciò a scendere verso il suo collo, per poi risalire verso la bocca e poi di nuovo sul collo, infine sulle spalle di Chloe, fece una leggera pressione con i denti mentre l'amica lanciò un piccolo rantolo in preda all'estasi. Poi Max si fermò. All'improvviso la rabbia svanì, quello che rimase fu solo la felicità di averla di nuovo accanto a lei, di poterla toccare ancora e la voglia di volerla. Di nuovo.
 
- Tu per me non sei morta Chloe, e non lo sarai mai. Non mi importa di quello che sarà domani, tutto quello che voglio ora è te, di nuovo. E sono certa che lo vuoi anche tu. -
 
- Max, anche io ti amo. - Sussurrò Chloe all'orecchio di Max, la quale rimase a bocca aperta. Poi le scappò un sorriso, lo stesso che scappò a Chloe poco prima di ritornare seria e di prendere Max per la vita buttandola sul letto.
 
- Ora sei mia. - Sussurrò Chloe all'orecchio di Max. Nessuna minaccia fu più bella di quella.
 
Max prese il viso di Chloe tra le mani e le due cominciarono a baciarsi ininterrottamente, senza smettere. La ragazza coi capelli blu sfilò la magliettina a Max, mentre lei faceva altrettanto con la sua canottiera. Chloe prese a baciarle il collo, mentre se ne stava sopra di lei, cominciò a scendere sempre di più con la bocca, arrivando vicino al reggiseno di Max, lo spostò delicatamente, mentre poteva sentire i gemiti soffocati dell'amica, del resto sarebbe stato alquanto imbarazzante se qualcuno l'avesse sentita urlare da sola. Infine Chloe si immerse nella femminilità di Max, baciandola in ogni punto del corpo, mentre il respiro dell'amica si faceva sempre più affannoso. Si spinse fino ad arrivare al punto più sensibile di Max, quello che ci insegnano a tenere coperto e a provarne vergogna fin da quando siamo bambini, solo che quando fai l'amore con la persona che ami, quella vergogna sparisce in un attimo. Chloe fece per avvicinarcisi quando all'improvviso si fermò.
 
- Stai bene?- Domandò Chloe preoccupata che Max si stesse sforzando troppo.
 
- Mai stata meglio. - Le rispose
 
- Sicura? Perché mi sembri un po’ deboluccia. - Disse Chloe per provocarla, mentre la sua bocca se ne stava a qualche centimetro dal punto di piacere di Max, che per tutta risposta si liberò dalla piacevole prigionia di Chloe, andandosi a mettere seduta.
 
- Tesoro, è solo che non hai visto ancora niente. - Concluse Max portando l'amica a sedersi a cavalcioni sopra di lei. Le sfilò il reggiseno e finalmente anche lei poté immergersi in esso, mentre con le mani premeva alla schiena di Chloe, in modo che il suo respiro aumentasse e che la sua bocca potesse accogliere ancora più affondo le sue due rotondità. Le due ragazze rimasero per molto tempo in quella posizione, così vicine, in un gioco dove ad ogni movimento corrispondeva un tocco verso l'altra. Una situazione di estasi che durò tutta la notte, che purtroppo volò via fino ad arrivare all'alba, il momento in cui Max si addormentò esausta ma serena, e soprattutto amata.  
 
Max si svegliò in tarda mattinata, tutto quello che aveva addosso era il lenzuolo. La luce filtrava delicatamente dalle tende della finestra e in corridoio si sentivano le voci degli studenti che commentavano la serata appena passata. La ragazza si stiracchiò ma mentre lo fece le prese una fitta alla testa, la debolezza era ritornata di nuovo, anche se non così forte come l'ultima volta. Con un po’ di fatica si girò verso la parte del letto occupata da Chloe, impaziente di salutarla, ma, come potete immaginare tutti, Chloe non era lì accanto a lei.
 
- Di nuovo?- Si chiese Max ancora un po’ assonnata, poi capì perché lo aveva fatto. Ormai Chloe sapeva benissimo che la sua presenza nel mondo terreno provocava a Max non pochi problemi di salute, ormai aveva capito che il suo allontanarsi da Max per qualche tempo la poteva aiutare a stabilizzarsi, almeno fino al prossimo incontro.
 
Già, il prossimo incontro.
 
Quello forse più decisivo per entrambe, quello che segnava completamente l'inizio di quel "domani" temuto da tutte e due, quel "domani" che avrebbe portato una fine a tutto quello, nel bene o nel male. Il momento era arrivato e Max lo sapeva bene. Senza neanche alzare il viso dal pavimento la ragazza si alzò dal letto e si vestì con una lentezza tremenda, muovendosi quasi come uno zombie. Prese la sua borsa tracolla e si lasciò chiudere la porta della camera alle sue spalle. Con passo deciso si diresse verso l'unico posto dove Max era certa di trovare il suo amore ad aspettarla, il posto dove tutto era iniziato.
   
 
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