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Autore: Un Freddo Inverno    20/02/2016    0 recensioni
-e io volevo disperatamente trovarmi da qualche altra parte, quindi aprivo un libro, e dopo un paio di pagine ero lì.-
-Era innocente, quanto può esserlo un bacio. E proibito, forse, perché...-
-E una semplice frase mi rivelò chi era davvero.-
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Io e Trev parlavamo a stento ormai. Tra noi regnava l'imbarazzo, dopo quello che era successo.
Non mi piaceva incrociare il suo sguardo ed essere quasi ignorata, e Amanda continuava a fare domande a entrambi sul perché non mangiassimo più insieme, sul cosa era successo tra di noi, ma a quel punto, io arrossivo come una bimba di tre anni che riceve un complimento, e Trev spostava lo sguardo altrove.


-Due settimane prima...-
Arrivai affannata in cortile, dove Trev ancora mi aspettava sotto l'albero più alto, sotto cui io leggevo.
"Mi dispiace...ho avuto...un imprevisto"
Lui mi guardò in silenzio.
"Allora Trev...volevi vedermi?"
"Si...perché non vieni con me? Andiamo a prendere un gelato."
Perdemmo la lezione di geografia, ma poco importava: Trev doveva parlarmi, ormai l'avevo capito.
E io ero lì per ascoltare.

-Un mese prima...-
"Trev?"
Si voltò.
Amanda lo aveva chiamato così che potesse unirsi a noi e al nostro pranzo: hamburger.
Trev aveva sempre quell'aria di mistero che lo avvolgeva...forse mi ero presa una bella cotta per lui.
Arrossivo ogni volta che mi guardava negli occhi.
A volte speravo che mi baciasse, quando eravamo particolarmente vicini...
Ma a cosa pensavo? Eravamo amici. Amici e basta. Non potevo rovinare tutto.

Trev mi piaceva, mi piaceva eccome. Ma non potevo dirglielo, non dopo quello che era successo quel giorno. Il giorno in cui trovai il suo biglietto.


Due settimane prima...
"Okay Trev, il gelato è molto buono, e grazie di aver offerto, ma cosa devi dirmi? Non sopporto di stare sulle spine, e lo sai"
Mi guardò negli occhi, e mi sentii bruciare le guance.
"Vyvienne...stai arrossendo."
"Eh? Ti sbagli, cioè, è il sole. Cioè, il phard. Insomma, vai al dunque!"
"...è che...penso che ci sia qualcuno che mi piace."
Trattenni il fiato.
"Oh? Davvero? Beh, dovresti dichiararti allora!"
Il tutto mi uscì fuori talmente stridulo, anche se non l'avrei voluto.
"Non posso. Non mi accetterebbe. Potrei finire col rovinare l'amicizia che c'è."
"Trev, ma che dici? Sicuramente piaci a questa persona. "
Non rispose.
"...chi è?"
"Non posso dirtelo. Non adesso."
Pensai che, forse, ero io.
"Trev...è Amanda?"
"Cos, no! Come ti viene in mente che potrebbe essere Amanda?!"
Lo guardai sconcertata.
"Oh...non volevo offenderla, ma insomma, vedi, io e lei siamo esageratamente diversi. Rispetto a lei, mi vedo più simile a te, comunque."
Ero felice, pensavo di essere io. Dovevo essere io!
Mi avvicinai a lui, guardandolo negli occhi.
"Mi sento a disagio, così..." Disse.
Era troppo imbarazzante per sopportarlo.
"Volevo..."
Mi baciò sulle labbra.
Un bacio leggero, dolce, solo un attimo.
"Scusa"
Mi disse, staccatosi da me.
"No...io..."
"Non avrei dovuto farlo."
"Eh? Ma non"
"No Vy, non avrei dovuto. E' che mi guardavi con quegli occhi così! Oh!"
Si allontanò da me. E non parlammo per due settimane.
Non ci capivo più niente, ma di sicuro, per quello che successe dopo, avrei capito ancora meno.
   
 
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