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Autore: MillenniumEarl    21/02/2016    1 recensioni
E se la Battaglia alle Dodici Case fosse andata in maniera differente? Ho provato a immaginare, partendo dal primo scontro alla Seconda Casa, un susseguirsi di eventi diversi dall'andamento generale della trama, sia per accoppiamenti di scontri tra i cavalieri che per alcuni dettagli, apparentemente insignificanti, ma che daranno poi vita a situazioni future. (Ho utilizzato principalmente in nomi del manga, anche se per alcuni personaggi ho preferito i nomi della serie tv italiana)
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10 – La fine della Speranza?

Una fitta pioggia iniziò a scendere in terra di Grecia e Mu, avvertito lo spegnersi del cosmo di Seiya e degli altri, alzò lo sguardo al cielo e chiese ad Aldebaran "Perché tutto questo? Siamo diventati Cavalieri per ucciderci così tra di noi? La volontà di Atena è davvero questa?"

Aldebaran non rispose. Restò a guardare il suolo, poi si alzò di scatto. "Andiamo Mu, non possiamo lasciare tutto così. Finiamo quello che i ragazzi hanno cominciato, ormai poco separa Atena dalla vittoria"

"Non è necessario" una voce si espanse lungo l'ingesso della Prima Casa "Mu, aiutami, tu che sei dotato dei poteri di teletrasporto più potenti tra tutti gli 88 Cavalieri di Atena"

"Shaka?!...." Mu rimase a bocca aperta "Sono sicuro che non hai bisogno del mio aiuto per tornare dall'Ade...o sbaglio?"

"Non sbagli Mu, ma non sono da solo. Ho capito i miei errori durante lo scontro con Shun e voglio poter fare qualcosa per Atena, come suo Cavaliere. Shiryu e Shura si sono scontrati in un duello che li ha uccisi entrambi, ma niente è ancora perduto. Ho bisogno del tuo aiuto per riportarli entrambi nuovamente nel mondo, per Atena"

Mu sorrise. E questa volta il suo sorriso non era enigmatico come sempre, ma un sorriso sereno come quello di un bambino. Si concentrò un attimo e Shaka e Shiryu, entrambi vivi, comparvero di fronte a lui.

Non c'era traccia di Shura, se non una flebile parte del suo cosmo attorno al braccio di Shiryu.
"Shura non è voluto tornare indietro, vuole riparare ai suoi peccati accettando la punizione della morte, ma la sua eredità è qua, nel mio braccio. Combatterò anche per lui."

Shaka poggiò la mano sulla spalla di Shiryu e disse soltanto "I tuoi compagni hanno bisogno di te, vai ora, prima che sia troppo tardi. C'è ancora speranza per tutti"

Intanto all'Ottava Casa, seppur coperto dal suo stesso sangue, Kanon si alzò in piedi.

"Non posso fermarmi ora, il mio cammino è davanti a me. Se anche dovessi morire come un cane raggiungerò Saga e lo ucciderò" Poi un sorriso maligno si dipinse sul suo volto e, barcollando, superò il corpo Milo, steso davanti a lui.

"Fermati" Il Cavaliere dello Scorpione era ancora vivo "Sei così ostinato? Sei così vicino ad Atena più di tutti che seppur moribondo avanzerai contro il tuo destino?"

Kanon lo fissò negli occhi, e quegli occhi erano diversi da quelli con cui era entrato nella Casa dello Scorpione

"Capisco" proferì Milo "Ma non ho più la forza di fermarti" e perse i sensi a causa del colpo subito dal Cavaliere dei Gemelli.

Crystal era steso lungo la scalinata, avvolto dal profumo velenoso delle rose di Afrodite ma qualcosa di miracoloso accadde. Il cosmo di Camus lo raggiunse dalla bara di ghiaccio in cui il suo allievo lo aveva costretto dopo averlo ucciso.

"Crystal, alzati, hai ereditato il dominio dei ghiacci e la mia armatura, non arrenderti così"

A quelle parole, calde di affetto, si aggiunse anche il cosmo di Atena, che, nonostante fosse in fin di vita, era sempre stata vicino ai suoi Cavalieri

"Crystal, Atena è con te, non temere, non indugiare, alzati e compi il miracolo, per la giustizia. Io credo in te"

Un esplosione di energia congelante fuoriuscì dal corpo del Cavaliere siberiano e congelò all'istante tutte le rose che difendevano il Santuario. Poi, sebbene fosse affaticato, Crystal si alzò in piedi e cominciò ad avanzare verso le stanze del Grande Sacerdote.

Alla Dodicesima Casa Seiya stava ormai per morire e sia Shun che Ikki erano persi nell'oblio a causa del veleno dei fiori del Cavaliere dei Pesci.

"Tutto qua? Così deboli sono stati? Eppure hanno raggiunto la Dodicesima Casa...che fossero esausti per le lunghe battaglie intraprese? Che importa, io, Afrodite, ho battuto i nemici, tutti quanti, e sicuramente riceverò una ricompensa dal Grande Sacerdote. Devo solo attendere la morte ultima di costoro e poi, porterò i loro corpi al Santuario"

Ma il bagliore proveniente dal corpo di Shun lo fece destare dai suoi pensieri.

Il Cavaliere di Andromeda, ora Cavaliere della Vergine, si alzò in piedi circondato da un alone dorato.
Senza nemmeno considerare il suo nemico, Shun andò verso Seiya ed estrasse la Rosa Bianca dal suo petto, poi si mise nella posizione del Loto, esattamente come avrebbe fatto Shaka, e cominciò a espandere il suo cosmo.

Una barriera dorata, con vaghe sfumature rosee, circondarono lui, Seiya e Ikki che, piano piano, stavano riprendendosi dall'attacco mortale di Afrodite. Il Cavaliere dei Pesci rimase sorpreso davanti a tanto potere. Nessuno era mai sfuggito alla morte delle sue rose, inoltre, il fatto che Shun lo stava deliberatamente ignorando lo mandava su tutte le furie.

"Cavaliere, come hai fatto a sopravvivere?"

"Semplice, tu, Afrodite, hai ucciso il mio maestro Cefeo e June, Cavaliere del Camaleonte fuggita dall'Isola di Andromeda mi ha spiegato come hai fatto. Ero preparato all'evenienza di doverti affrontare. Fino a poco tempo fa pensavo che ti avrei affrontato per vendicare il mio maestro, ma la serenità che ora pervade il mio corpo è più forte di un vile senso di vendetta. Tu ora espierai i tuoi peccati chiedendo perdono e la tua vita sarà salva. Oppure, se proverai anche solo ad attaccarmi, il mio cosmo esploderà in una nebulosa che distruggerà il tuo corpo. A te la scelta, Afrodite"

Il terrore era impresso negli occhi del Cavaliere d'Oro. Shun non aveva solo ereditato l'armatura di Shaka, ma anche la potenza. Molto probabilmente non stava scherzando e se si fosse opposto sarebbe stato fatto a pezzi. Ma il suo orgoglio e la sua vanità gli impedivano di arrendersi così, davanti a un nemico, seppur suo pari. Le gambe gli tremavano e dalla bocca non usciva nessuna parola, finchè qualcuno interruppe quell'attimo di silenzio.

"Sei troppo indulgente Cavaliere, i nemici vanno schiacciati o usati per i propri scopi" Kanon, ricoperto di sangue, stava avanzando lentamente alla Dodicesima Casa. Il suo braccio si mosse in avanti e, come una piccola scintilla, qualcosa esplose nella testa di Afrodite.

"Ora vai, Afrodite, e uccidi Saga, il Grande Sacerdote"

Ikki riconobbe subito quel colpo, ma non pensava che ci fosse qualcuno oltre a Saga capace di usarlo

"Chi sei tu?" urlò "Sei un nemico, o un amico?"

E mentre Afrodite iniziò a correre verso le stanze di Saga, soggiogato dal potere mentale di Kanon, quest'ultimi parò ai Cavalieri "Sono Kanon, fratello di Saga. Un tempo ero malvagio, ma ora, liberato da Atena, ho deciso di combattere e di sconfiggere mio fratello, che incarna il male puro. Purtroppo sono ferito e mandare avanti Afrodite in questo modo, seppur poco onorevole, è l'unico modo che avevano per guadagnare una possibilità. Voi fatevi da parte, non è affar vostro"

Seiya si infuriò "Come sarebbe a dire non è affar nostro? Qua non stiamo lottando per il piacere personale, ma per la Giustizia, nella sua forma più pura. Non mi farò certo da parte ora. Se vorrai sfidare apertamente Saga non interferirò, ma il mio pugno risplenderà nel buio come una meteora se tu dovessi fallire. Sappilo"

Kanon sorrise e avanzò verso la scalinata che conduceva al Santuario, oltre la Casa dei Pesci.
"Seguitemi, allora, ma non accetto interferenze di alcun tipo" Un altro sorriso malvagio apparve sul suo viso.

 

Crystal, riprese totalmente le sue capacità motorie, raggiunse infine il Santuario e, spalancata la porta principale, si trovò di fronte al Grande Sacerdote.

"E così sei tu, il Grande Sacerdote?"

L'uomo, nascosto dalla maschera tipica di chi governa il Santuario in Grecia, si alzò in piedi dal suo scranno d'oro e mostrò il suo volto. "Si, sono io, Saga dei Gemelli ahahahahah" I suoi occhi rossi, pieni di sangue, non tralasciavano alcun dubbio. Il Male era nel suo cuore.

"Io, Crystal, Cavaliere dell'Acquario per volere di Camus, ti sconfiggerò in nome di Atena. Preparati alla lotta, Saga"

"Ahahahah, ridicolo. Io, il Cavaliere più potente del Santuario, minacciato da un Cavaliere che a malapena sa sfruttare il suo Settimo Senso? Non farmi ridere"

Ma Crystal era più determinato che mai, e lo scontro con Camus lo aveva davvero fatto maturare più di quanto ci si poteva aspettare. La sua Polvere di Diamanti sferzò l'aria, congelandola, e colpì Saga, bloccandogli un braccio.

"Notevole, davvero notevole...ma non è sufficiente per battermi, lo sai vero?" Saga cominciò a bruciare il cosmo e, nel momento in cui lo emanò dal suo corpo, Crystal fu sbattuto contro la parete.

Pochi attimi dopo una nube di rose nere volarono in direzione di Saga distruggendo in parte le sue vesti e ferendolo.

"Le Rose Nere, vanto del mio potere, non lasceranno traccia alcuna della vostra esistenza, Grande Sacerdote."

Afrodite fece il suo ingresso nella stanza, gli occhi vuoti, segno inequivocabile del fatto che non era in lui.
Saga lo guardò e in un attimo capì che qualcuno stava manovrando Afrodite. Ma chi poteva essere? L'unico Cavaliere che poteva fare una cosa del genere, oltre a lui, era Ikki con il suo Fantasma Diabolico...o forse...ma no, non poteva essere che Kanon fosse vivo e che si opponeva nuovamente a lui.

"Non ho tempo da perdere con simili giochetti, Afrodite, non mi importa di te, come non mi importa di nessuno degli uomini che è morto per me, volente o non volente. Spazzerò via te e Crystal in un lampo di luce ahahahahah" Le sue mani assunsero la posizione dell'Esplosione Galattica e un attimo dopo l'esplosione distrusse metà del Santuario.

Le scalinate iniziarono a tremare e Seiya, con i suoi compagni, iniziò a correre senza risparmiarsi lasciando Kanon indietro

"Kanon, mi dispiace, ma la situazione è troppo critica. E poi, queste rose congelate...Crystal è sicuramente già in conflitto con Saga, non possiamo indugiare oltre"

"Andate pure, ma state attenti...io vi raggiungerò" E mentre il sangue continuava a scendere dal suo corpo, il suo cosmo si rinvigoriva sempre di più e un sorriso ancora più demoniaco marchiava il suo viso.

Quando I Cavalieri della Speranza raggiunsero le stanze del Grande Sacerdote videro uno spettacolo indicibile. A un lato della stanza il corpo di Afrodite era stato distrutto e, nonostante fosse d'Oro, anche la sua armatura aveva riportato dei danni. Crystal era lì, con indosso l'eredità di Camus, ancora vivo. Era riuscito a difendersi dal colpo creandosi una cortina di gelo allo Zero Assoluto intorno, ma era comunque debilitato.

"Crystal!!!" urlarono i suoi compagni e fratelli e lui ricambiò il saluto con un sorriso. Poi si alzò in piedi.

"Siamo alla resa dei conti Saga" Seiya puntò il dito contro il Cavaliere del Gemelli "e anche tuo fratello, Kanon, con indosso la tua armatura sta arrivando. Non hai più speranze"
"Quindi Kanon è ancora in vita?Mmmm questo altera un po' i miei piani, soprattutto se ha la mia armatura...ma sarà un problema solo quando arriverà qua. Voi posso battervi anche se indossate quelle armature. Preparatevi a farvi un viaggio senza ritorno in un'altra dimensione!"

Il potere spirituale di Saga era immenso ma qualcosa bloccò il suo cosmo

"Ti stai dimenticando che ci sono anche io" Splendente, nella sua armatura della Bilancia, Shiryu fece il suo ingresso al Santuario.

"Shiryu, allora sei vivo!!!"

"Si, ragazzi, sono tornato dall'Ade e ho avuto il permesso di indossare questa armatura per portare un lampo di giustizia nel mondo. Kanon sta arrivando, seppur ferito dai colpi di Milo. Saga, arrenditi, non hai speranza di vincere contro di noi"

"Ma davvero? Vogliamo scommettere?"

L'Esplosione Galattica investì i cinque eroi causandogli ferite di proporzioni indescrivibili. Nonostante le loro armature. Il potere di Saga era oltre quello di un Cavaliere d'Oro, era quasi simile a quello di un dio.

Seiya fu il primo ad alzarsi "Finché avrò anche un solo alito di vita nel mio corpo, non mi arrenderò. Prendi il mio Fulmine di Pegasus!!!" E una scia di stelle cadenti volarono contro il Grande Sacerdote a una velocità che aumentava sempre di più fin quando raggiunsero quella della luce e sbalzarono Saga contro il suo trono.

L'armatura di Pegasus, rinata grazie al sangue di Aldebaran, cominciò a brillare di luce, poi, si smontò dal suo corpo e il cosmo di Micene invase la stanza.

"Pegasus. Sebbene il mio corpo non esiste più, il mio spirito è con Atena e con voi. La tua armatura, rinata dal sangue d'oro del toro, è un'armatura prodigiosa, ma il Cavaliere della Giustizia ha diritto a indossare l'armatura che un tempo fu mia"

E l'armatura del Sagittario apparve davanti a tutti sfolgorante di luce infuocata. Si smontò e andò a coprire il corpo di Seiya. Ora Saga avrebbe dovuto affrontare ben cinque Cavalieri d'Oro.

Il terrore comparve nei suoi occhi, forse troppo aveva osato?
La testa cominciò a bruciargli e il suo Io buono fece la sua comparsa nei dubbi del suo cuore malvagio

"Scegli Saga, chi vuoi essere ora? Il Male o il Bene? Vuoi redimerti o vuoi continuare a seguire il tuo egoismo? Sei luce splendente o tenebra? Sei ombra o pugno della giustizia?"

Saga cadde in terra tenendosi la testa e urlando di dolore

"Lasciami in pace, vattene via, io sono Saga, io devo regnare sulla terra....lo scudo di Atena, prendetelo e aiutate Saori...no, morite in nome del Santuario folli....presto aiutate Atena a tornare in vita"

I Cinque Cavalieri non capivano cosa stesse succedendo ma Shiryu indicò la via ai suoi amici "Fratelli, presto, lo scudo di Atena, è il momento giusto per estrarre la freccia d'oro che sta per ucciderla"

Seiya e Ikki si lanciarono oltre lo scranno del Grande Sacerdote in direzione della statua di Atena mentre Shiryu e Crystal si misero tra loro e Saga. Shun si avvicinò al nemico ed espanse il suo cosmo. Saga lo guardò negli occhi e sentì un calore che mai aveva provato prima .

I suoi occhi cambiarono come se il potere di Shun reprimesse il suo lato malvagio "Ho capito" disse soltanto il Cavaliere della Vergine, e, sorridendogli, emanò il suo potere esorcizzando il lato oscuro di Saga che, alla fine, riprese il suo vero Io.

Seiya e Ikki raggiunsero lo scudo di Atena e lo puntarono in direzione della Prima Casa, dove Saori, moribonda, stava per esalare l'ultimo respiro.
La luce del Sole, riflettendosi sullo scudo, attraversò tutte le Case dello Zodiaco, fino a colpire il corpo della dea e, in un attimo, la freccia d'oro, scomparve.

"Ce l'hanno fatta" disse Mu ad Aldebaran mentre i Cavalieri di Bronzo ai piedi delle Dodici Case iniziarono a festeggiare tra loro.

Saga si alzò in piedi e guardò Shun negli occhi, poi si girò verso Shiryu e Crystal e disse "Grazie..."

Il suo pugno si levò in alto come se volesse colpirsi da solo in testa ma l'avvento di un cosmo potentissimo lo fece desistere.

"Ciao Saga, quanto tempo che non ci vediamo"

Kanon, emanando un cosmo oscuro e di una potenza mai vista, apparve davanti al fratello

"E l'ora della resa dei conti, lo sai vero?"

   
 
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