#2prompt: "I made a mistake."
#3prompt: One character mistakenly believes s/he has killed someone.
words: 359
THERE's SOMETHiNG eLSe, THERE wAS a GiRL
Nel silenzio penetrante che era sceso tra loro, Bellamy sentiva solo i respiri di Clarke, nervosi e accelerati da un pianto trattenuto. Era seduta su quella sedia ormai da ore, a raccontare tutto ciò che le era successo da quando aveva lasciato Arkadia, ma nella brusca interruzione avvenuta di colpo Bellamy lesse subito qualcosa di sospetto. Inginocchiato di fronte a Clarke, allungò una mano verso di lei, per scioglierla con un contatto. Si ritrovò a stringere un polso sottile tra le dita. Il battito cardiaco di Clarke, preciso come un metronomo, scandiva il tempo.
«C’è dell’altro?» Bellamy sentì la propria voce raschiare contro la gola, ma forse era solo la domanda a bruciare più del dovuto. Perché che ci fosse dell’altro lo capiva dal modo in cui Clarke evitava di alzare lo sguardo su di lui. Da come teneva gli occhi abbassati sulle loro mani, aggrappate ai reciproci avambracci, mentre scuoteva la testa.
«Clarke. Mi stai nascondendo qualcosa.»
Clarke prese un respiro profondo, che risuonò come un singhiozzo. «Ho fatto uno sbaglio.» Affondò tutte e dieci le dita sul polsino della giacca di Bellamy, tirandoselo un centimetro più vicino. «C’era una ragazza, una trikru… Niylah. Mi ha aiutata a restare nascosta dagli Azgeda. Credo —» Le mancò la voce. Bellamy la vide annaspare, come se stesse cercando di tornare in superficie da un giro fatto in acque troppo profonde, troppo buie.
«Credo sia morta per colpa mia,» finì Clarke. «Azgeda non risparmia i traditori.»
«E io non risparmio chi ti mette una taglia sulla testa,» disse Bellamy. Nonostante tutta la tensione, riuscì ad abbozzare un sorriso. «Niylah sta bene. L’ho conosciuta mentre ero sulle tue tracce. Ho ucciso gli Azgeda che stavano per tagliarle entrambe le braccia.»
Clarke non controllò più le lacrime. Si permise di piangere, mentre un sorriso spontaneo le illuminava di colpo la faccia contrita. Si tirò Bellamy più vicino, per posargli un bacio umido sul viso, nell’angolo morbido che stava tra le labbra e il naso. Lui socchiuse gli occhi al contatto. Quando li riaprì, Clarke era di nuovo distante, ma sorrideva come una bambina, con i capelli biondi increspati dalla sopravvivenza e gli occhi verdi accesi di vita.
[N.d.A.: ...perché per questa scena della 3x05 ho una vera OSSESSIONE!]