Film > Le 5 Leggende
Segui la storia  |       
Autore: Tecla_Leben    21/02/2016    1 recensioni
Pitch Black sta per fare ritorno: le stelle che punteggiano la volta celeste stanno sparendo a vista d'occhio, minacciando di far ripiombare la Terra nell'oscurità dei Secoli Bui. Una vecchia conoscenza si affida ai Guardiani per riportare le cose com'erano prima e scongiurare l'imminente minaccia, ma le cose degenerano al punto che lo scontro con l'Uomo Nero si prospetta inevitabile.
Dal capitolo 2:
"Non capivo cosa fosse successo. Ero stesa a terra, vestita di brandelli di tessuto carbonizzati, in mezzo a fumanti cumuli di cenere e tizzoni ardenti. Nessuno sembrava curarsi della mia presenza, ma anzi, la gente che passava lanciava un'occhiata annoiata e incurante nella mia direzione e tirava dritto, ignorando le mie flebili richieste di aiuto."
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, I Cinque Guardiani, Manny/L'uomo nella Luna, Nuovo personaggio, Pitch
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A





Jack si ritrovò dall'altra parte del portale, rotolando sul pavimento della fabbrico di giocattoli. Si rialzò incespicando, ma il portale si chiuse davanti ai suoi occhi prima ancora che lui avesse potuto anche solo pensare di tornare subito indietro.

<< No! Bellatrix! BELLATRIX! >> urlò il ragazzo, sferzando l'aria con le braccia in un disperato quanto inutile tentativo di ripristinare il varco.

<< Jack! Cosa succede? >>

Il ragazzo si voltò col fiato corto, lanciando una rapida occhiata per attorno. Nord faceva capolino dallo stipite della porta del suo studio, con uno sguardo sospettoso e accigliato e un vassoio traboccante di biscotti stretto tra le mani.

<< Dov'è Bellatrix? >> continuò l'uomo, guardandosi attorno come aspettandosi di vederla apparire da un momento all'altro.

Quella semplice domanda fu la goccia che fece traboccare il vaso dell'autocontrollo di Jack. Dopo un istante in cui lottò con tutto sé stesso per cercare di stare calmo, si lanciò contro Nord con impeto furioso, afferrandolo per la mancia come a volergliela strappare via.

<< Dammi un globo di neve, SUBITO! >> sbraitò il ragazzo, in preda alla pazzia. Avrebbe voluto colpirlo, morderlo, perché Nord mantenne una calma olimpica e questo gli diede l'impressione di non essere affatto in pena per Bellatrix. Affondò una mano in una delle tasche dell'uomo, in cerca di un globo che gli aprisse un altro portale, ma Nord se lo scrollò di dosso senza particolare sforzo e lo trattenne per le spalle, a distanza di sicurezza.

<< Che è successo, Jack? Perché lei non è con te? >>

All'improvviso, la rabbia di Jack parve sgonfiarsi come un palloncino. Il ragazzo fissò spaesato Nord, che dovette ripetergli la domanda con tono più duro.

<< Lei... lei ha detto di voler “risolvere tutto”. Non ho capito a cosa si stesse riferendo, ma ha usato queste precise parole. Poi mi ha spinto nel passaggio ed è corsa via, l'ho vista allontanarsi prima di tornare di qua. Dobbiamo... Devo andare da lei, Nord! Io devo fermarla! >>

Jack lanciò uno sguardo colmo di paura oltre la spalla di Nord, che lentamente sciolse la stretta sulle sue spalle. Da sopra il suo braccio, vide gli altri Guardiani scrutarlo a loro volta, perplessi e confusi. Sandy aveva la mano posata sulla spalla di Jamie, e Sophie era stretta fra le braccia pelose di Calmoniglio, abbarbicata al suo collo come un koala, il viso sepolto nella sua pelliccia. I capelli della bambina erano ancora del colore dell'ebano.

<< Jack >> disse Nord, dopo qualche istante di silenzio, << noi non possiamo andare da lei. Non sappiamo luogo esatto di nascondiglio di Pitch, e anche se fosse non potremmo andarci lo stesso! I globi funzionano per andare ai rifugi di altri Guardiani, ma con lui non hanno mai funzionato! >>

Jack aprì la bocca per ribattere, ma alla fine ne uscì solo un verso frustrato.

<< Ma io devo aiutarla! Lo capisci? Non posso lasciare che... >>

<< Lo capisco Jack, e vorremmo davvero fare qualcosa, ma non possiamo. E neanche tu puoi. Puoi solo aspettare che accada qualcosa, nient'altro >> .

Jack parve prendere lentamente atto di quelle parole. Spostò lo sguardo su Jamie, che aveva seguito la conversazione capendola solo a grandi linee, e che comunque sembrava aver deciso non riguardargli. Invece aveva occhi solo per la sua sorellina, che però non gli rivolgeva la stessa attenzione ma piuttosto stava inerte in braccio a Calmoniglio come una bambola di pezza. Nord lanciò un'ultima occhiata significativa a Jack e si avvicinò alla bambina, abbassando il vassoio alla sua portata per permetterle di prendere un biscotto. Ma di nuovo Sophie non li degnò di un'occhiata e si ritrasse, schiacciando ancora di più il volto contro il petto del Coniglietto di Pasqua. A questo rifiuto, Jamie represse un singhiozzo e afferrò un dolcetto, cacciandolo a forza in mano alla sorellina.

<< Non fare così, Sophie! >> urlò il bambino, con un verso strozzato. << Hai detto che hai fame, no? E allora che ti prende? >>

I Guardiani erano ammutoliti, senza la più pallida idea di cosa fare. Poi Sandy si fece avanti, puntandosi il pollice al petto con un sorriso rassicurante. Una nuvoletta di sabbia dorata fluttuò sulla sua testa e prese la forma di una grande lampadina.

<< Hai... hai avuto un'idea? >> azzardò Dentolina, incredula.

L'omino annuì con un sorriso ancora più largo e cominciò a spiegare il suo piano, anche se “sparare figurine dorate a raffica” era una definizione più calzante per definire i suoi metodi.

Infatti Jack, che ancora aveva problemi a capire il linguaggio muto di Sandman riuscì ad estrapolare poco o niente da quel che aveva visto. Era sicuro che Sandman giocasse un ruolo chiave, perché aveva chiaramente distinto la sua tonda figurina spiccare in mezzo a un vortice di sabbia, ma perse subito il filo quando le forme dorate si susseguirono in una sequenza così rapida da apparire come una nube sfocata, tutta guizzi e ghirigori.

<< Cosa aspetti, allora! >> tuonò Nord entusiasta, che evidentemente non si era perso un solo passaggio, << Facci vedere cosa sai fare! >>

<< Fermi, fermi, fermi. Che mi sono perso? >>

<< Sandy ha avuto idea! >> gli rispose l'uomo, col tono di uno che spiega un'ovvietà.

<< Fin lì ci ero arrivato, grazie. Ma che tipo di idea? >>

Nord stava per rispondergli, ma Sandy li superò indirizzando a Jack un gesto eloquente della mano, come a dirgli “sta' a vedere!”

Fece segno a Calmoniglio di abbassarsi, in modo da avere Sophie alla sua stessa altezza. Portò le mani sulla sua testa, le dita tozze e dorate che sfioravano e spiccavano sui capelli di lei come una luce nel buio. Jack trattenne il fiato, mentre Jamie si stringeva a lui con ogni muscolo in tensione: sapeva, aveva intuito che il piccoletto stava per fare qualcosa di veramente strabiliante.

E infatti non rimase assolutamente deluso: l'omino chiuse i pugni e piegò le braccia verso di sé, lento come se il gesto richiedesse un immenso sforzo fisico. Aveva gli occhi serrati e le sopracciglia aggrottate in un atteggiamento concentrato, le labbra stirate a incorniciare i denti digrignati, e benché tremasse come una foglia mantenne la posizione. Finché, altrettanto lentamente, la sabbia nera cominciò come a evaporare dai capelli della bambina, restituendo gradualmente loro il consueto biondo pannocchia che permetteva di distinguerla anche di lontano. La massa nera rimase a fluttuare incorporea sopra le loro teste, come una oscura nebulosa in miniatura. Allora Sandy unì le mani palmo a palmo, chinando leggermente il corpo tozzo in avanti. La nebulosa nera fu percorsa da una scintilla e una macchia dorata si espanse al suo interno, finendo per fagocitarla in una gigantesca farfalla luminosa. Sandy eseguì un gesto improvviso e aggraziato, buttando il busto all'indietro spalancando al contempo le braccia, e la farfalla esplose in una pioggia scintillante che si dissolse prima ancora di toccare terra.

Per diversi istanti, nessuno dei presenti osò muovere un solo muscolo. E poi, con un soffocato mugolio, Sophie riemerse dal petto di Calmoniglio. La bambina si guardò attorno con gli occhi a mezz'asta, li strofinò stancamente coi pugni chiusi e infine spalancò la bocca in un lungo sbadiglio. Quello sbadiglio parve quasi un segnale agli occhi dei Guardiani, che si lasciarono sfuggire un sospiro di sollievo all'unisono, come fossero stati un essere solo, e rimasero a fissare la bimbetta con incredulità, in un silenzio innaturale, interrotto solo da Jamie.

<< Sophie? >> domandò cauto il ragazzino, porgendole il biscotto.

Lei guardò il fratello, allungò una mano furtiva sul dolcetto e cominciò a sgranocchiarlo di gusto.

<< Bel lavoro, Sandy! >> ruggì Nord, assestando all'Omino dei Sogni una solidale pacca sulla schiena che quasi lo fece cadere.

<< Davvero, piccoletto! Aspetta che Bellatrix lo venga a sapere...! >> aggiunse Jack, mordendosi subito la lingua. Sapeva di aver toccato un tasto dolente, ma Sandy non percepì l'allusione alla sua protetta come una cosa negativa volta a marcarne l'assenza, perché gonfiò il petto con orgoglio e gli fece pollice alto con un sorriso raggiante. Un secondo dopo, si espresse nell'unico modo che conosceva. Sulla sua testa apparvero due piccole sagome dorate. Sandy e Pitch, intramezzati dal simbolo del maggiore a vantaggio di quella bassa e rotonda. Anche a Jack, che il più delle volte non capiva nulla di ciò che Sandy diceva, stavolta recepì il messaggio forte e chiaro: “ Riuscirò sempre a battere quello sbruffone! ”

Un istante dopo, le due figure si volatilizzarono, lasciando posto a una terza dai lineamenti dolorosamente familiari, a sua volta rapidamente sostituita da un sinuoso punto interrogativo. Questa volta, Jack avrebbe preferito non capire la domanda di Sandy, che però gli parve leggibile come il riflesso su uno specchio d'acqua.

<< Ecco, Sandy... >> iniziò esitando, abbassandosi davanti al collega, << Bellatrix... lei non ha voluto seguirci. È rimasta dall'altra parte del portale >> .

Il ragazzo alzò lo sguardo su Dentolina e Calmoniglio con aria colpevole. Un fruscio frenetico lo indusse a guardare di nuovo Sandy, che lo stava letteralmente mitragliando di domande impazienti.

<< Sandy, te lo giuro. Sarei rimasto con lei, se avessi potuto. Davvero. Ma lei mi ha spinto nel portale, ed è corsa via! >>

Sapeva che la sua spiegazione suonava più come una scusa, e sapeva anche che Sandy, pur non dandolo a vedere, era furioso nei suoi confronti. Stava per aggiungere che aveva già concordato con Nord di tornare a cercarla, ma fu interrotto dall'urlo allarmato di Jamie.

<< Sophie! Sophie, sveglia! Svegliati! Sai che mi fa la mamma se muori? >>

Jack vide la bambina riversa tra le braccia di Calmoniglio come una bambola di pezza. Superò Sandy con un balzo e osservò Sophie da vicino, scrutandola attentamente con le sue iridi di ghiaccio. Aveva gli occhi chiusi, la bocca spalancata e un braccio raccolto in grembo, mentre l'altro penzolava inerte lungo il fianco. Osservò il suo petto alzarsi e abbassarsi lenti e regolari, mentre i suoi respiri si facevano via via più profondi e calmi.

<< Non c'è da preoccuparsi, Jamie >> disse infine, scompigliandogli i capelli.

<< Sophie si è addormentata, tutto qui! >>

Il Guardiano si piegò sulle ginocchia, portandosi alla stessa altezza del bambino. Allungò le mani gelide sul suo volto e gli stirò i cerchi neri che aveva sotto gli occhi con i pollici, sorridendo appena.

<< Se provassi a dormire un po' anche tu non sarebbe male, tra l'altro! >> aggiunse, con una mezza risata.

<< Dormire non è più molto piacevole, da un po' di tempo in qua... >> rispose il bambino, incerto.

Jack sentì un colpetto leggero alla spalla e, voltandosi, incrociò lo sguardo complice di Sandman.

<< Può darsi, ma dimentichi che l'Omino dei Sogni è tornato in azione! >> ribatté Jack, facendogli l'occhiolino mentre si alzava di nuovo in piedi.



Sophie e Jamie dormivano tranquillamente accoccolati l'uno accanto all'altra sulla grande poltrona nell'ufficio di Nord. Jack li guardava con aria assorta, la sua mente del tutto dislocata dai suoi occhi, fermi e glaciali come non erano mai stati.

Non ne poteva più. Quell'attesa sarebbe stata snervante per una persona con normali livelli di self-control, figurarsi per un tizio impaziente come lo era lui. Ogni istante che passava, si tendeva lungo e sottile come una ragnatela tra l'apprensione e l'impazienza del ragazzo, che montavano sempre di più via via che il tempo passava. Sentì di essere al limite estremo di sopportazione, e stava già pensando di andare a cercare Bellatrix da solo, di nascosto, quando un suono lontano e flebile attirò la sua attenzione, distinguendosi appena dall'ululato del vento che imperversava all'esterno. Era un fischio continuo e acuto, che si faceva man mano più netto e forte, come se fendesse l'aria a velocità sempre maggiore. Un attimo dopo udì uno schianto assordante di vetri rotti provenire da dietro le sue spalle, espandendosi e rimbombando per tutta la fabbrica come un terremoto. Jack si ritrovò sferzato dal vento gelido che invase il corridoio come acqua scaturita da una falla, a fissare una strana sfera fluttuante nell'aria, come in attesa di qualcosa. In quel momento accorsero gli altri Guardiani in blocco, trafelati e spiazzati.

<< Jack, che diavolo stai combinando?! >> tuonò Nord, sovrastando il fischio del vento schermandosi il volto con l'avambraccio. I suoi occhi schizzarono dal ragazzo, immobile sulla soglia, alla distesa di schegge di vetro disseminate su tutto il pavimento, alla vetrata distrutta e alla sfera che ancora fluttuava immobile sulle loro teste. D'un tratto Jack alzò il braccio e il vento fu come rispedito fuori dall'edificio, lasciando la scena in un silenzio innaturale e attonito per qualche secondo.

<< Nord, giuro che io non c'entro niente, con questa storia! >> si giustificò il ragazzo, alzando le mani come a riprova della sua innocenza.

Lo sguardo di tutti si concentrò su quel misterioso globo, attorno al quale il silenzio parve solidificarsi come una scorza impenetrabile.

<< Secondo te, cosa abbiamo qui? >> chiese Calmoniglio in un sibilo, senza staccare gli occhi di dosso alla strana sfera fluttuante, temendo inconsciamente che quella avrebbe potuto sentirlo.

<< Non saprei, amico mio >> rispose Nord, altrettanto sommessamente << Meglio girare larghi, sembra essere cosa molto in stile Pitch, e non mi arrischierei a toccarla neanche se mi pagassero... >>

Jack abbassò gli occhi, riflettendo su quelle parole. Quell'affare gli era dannatamente familiare, ma non capì subito il perché. Alzò di nuovo lo sguardo, e la strana sfera era sempre lì, sospesa sulle loro teste come un piccolo sole nero. Come una piccola stella oscura.

<< Non è di Pitch! >> urlò all'improvviso, rivolto ai compagni, << È Bellatrix, che ce la manda! >>

La scena gli era riaffiorata alla mente come riflessa in uno specchio terso. Pitch, di spalle, che alzava le braccia sopra la testa. Dalle sue dita nacque una palla di gas simile in tutto e per tutto a quella che avevano davanti adesso, e di ciò era stato capace perché aveva assorbito i poteri di Bellatrix dentro di sé. Lei gli aveva spiegato che lui l'aveva cambiata, ma non gli aveva spiegato come. E se, in cambio della sua alleanza, le avesse offerto parte dei suoi poteri? Ricordò il braccio di lei, che aveva preso una colorazione grigiastra e malaticcia. Sicuramente un effetto dei poteri di Pitch!

Dentolina avanzò fino a trovarsi sotto la stella, guardandola con gli occhi stretti a due fessure violacee.

<< Sembra ci sia qualcosa, lì dentro! >> esclamò, alzando l'indice verso il globo. A quelle parole, fu come se la stella avesse ricevuto un input, lasciando cadere ciò che aveva trasportato fin lì. Fu questione di un battito di ciglia: Calmoniglio afferrò Dentolina per il braccio e la trascinò indietro, scaraventandola contro il muro. Al battito di ciglia successivo, le due spade di Nord erano conficcate nel pavimento, nel punto esatto in cui si trovava la ragazza un istante prima, le else che vibravano minacciosamente. Jack allungò le mani tremanti sul proprio bastone, abbandonato a terra accanto alle spade, e un moto di rabbia sopraffece lo sbalordimento che lo aveva colto. Era davvero questo che intendeva Bellatrix con il dover “ risolvere tutto ” ?

<< Non è possibile... >>

Calmoniglio si rigirava i propri boomerang tra le mani, senza riuscire a spiegarsi la loro comparsa improvvisa.

Nord estrasse le due spade dal pavimento con un rumore secco di legno spezzato e alzò di nuovo lo sguardo sulla stella. Questa restò un attimo ancora sospesa, come a restituirgli lo sguardo, e, senza alcun preavviso, schizzò di nuovo fuori dalla finestra.

L'uomo incrociò lo sguardo obliquo e diffidente di Calmoniglio, concordandosi con lui in un tacito dialogo. Dentolina li guardava senza fiatare, con la testa incassata tra le spalle e le piume arruffate e gonfie per il freddo.

<< Jack, segui stella! Voialtri, alla slitta! Ci porterà da lei, ovunque si trovi adesso! >>

Jack si lanciò fuori dalla finestra come se non avesse aspettato altro per tutto il tempo, e mentre gli altri Guardiani si precipitarono lungo il corridoio, Nord sostò qualche istante davanti alla porta del suo ufficio, spiando all'interno. Jamie e Sophie dormivano ancora della grossa, del tutto estranei al pandemonio che si era scatenato ad appena qualche metro da loro, due masse informi e dorate che fluttuavano sulle loro teste come a vegliare su di loro.

<< Yeti! A rapporto! >> urlò, affacciandosi alla balaustra che dava sulla sala del Globo Terrestre. Due di loro apparvero caracollando sulle gambe massicce e si guardarono intorno qualche istante, notando la distruzione che aveva invaso la stanza.

<< Se bambini si svegliano, date loro tutto quello che chiedono. Intesi? Intanto, riordinate questo macello e riparate la finestra! >>

E si precipitò giù per il corridoio, seguito dal resto dei Guardiani.







A.A.

Non saprei, questo capitolo non mi ha mai convinto fino in fondo. Prima di tutto, detesto i capitoli corti e questo mi sembra che non rientri nei miei standard, e in secondo luogo a me medesima dà l'idea di un capitolo “tappabuchi”, insomma messo giusto per fare brodo. Non mi sembra particolarmente essenziale, ma se lo avessi tolto non si sarebbe più saputo nulla di Jamie e Sophie, e soprattutto di come avessero fatto i Guardiani a sapere l'esatta posizione di Bellatrix. Quindi, giocoforza, ce l'ho dovuto lasciare. Altro da dire, Tec? Sì, ora che ci penso. Non mi soddisfa nemmeno il titolo del capitolo stesso, ma siccome sono un geniaccio, invece di scrivermeli per tempo tendo ad improvvisare. Se qualcuno avesse suggerimenti, sono ben accetti.

Bene, il mio lavoro qui è concluso (fino a settimana prossima), quindi... sì, ci vede :D

Volevo mettervi un CIAONE di quelli urlati a squarciagola, ma ne andrebbe del mio titolo autoimposto di scrittrice. Oh, never mind, ormai il danno è fatto!


Tec





  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Le 5 Leggende / Vai alla pagina dell'autore: Tecla_Leben