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Autore: Sarija    21/02/2016    1 recensioni
"Tutti mi avevano preparata alla sua pericolosità, malvagità e brutalità, ma nessuno, dico nessuno, mi aveva preparata alla possibilità di trovar piacevole la sua compagnia."
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Oooook! Eccoci qui con un nuovo capitolo! Spero tanto vi piaccia, e volevo ringraziare di cuore chi è arrivato fino a questo punto xD buona lettura :3
 
Presi un respiro profondo calmandomi un poco e tornai suoi miei passi incrociando BB-8.
Mi inginocchiai vicino a lui, “Devi scappare nel bosco e stare il più lontano possibile dalle truppe del Primo Ordine e … NO! Non mi devi seguire”.
Alzai lo sguardo al cielo ora sempre più grigio appena sentii il rumore dei caccia imperiali. Erano … Troppi.
Mi alzai da terra, “Su va’!”, lo incoraggiai. Lui fece ancora qualche versetto contrariato mentre lentamente si allontanava da me, “Sono sicura che ci rincontreremo …”, sussurrai.
Almeno, lo spero …
Espirai con forza. Devo trovare Rey.
Ripensai a cosa era successo prima, nel seminterrato dell’edificio. Che cosa aveva visto per spaventarsi a tal punto …?
Incamminandomi raggiunsi uno spiazzo dove moltissime truppe del Primo Ordine erano sbarcate e fu allora che lo vidi.
Vestito di tenebra.
L’incedere sicuro e deciso.
Si accorse del mio sguardo e si fermò ad una decina di metri da me.
Con quella nostra nuova vicinanza, il legame che ci univa indissolubilmente si rafforzò.
Fu come una scossa, una lingua di fuoco indomata.
Strinsi con forza la spada laser di Anakin: sarei stata capace?
Lui si volse di scatto nella direzione opposta alla mia e si incamminò a passo svelto. Cosa aveva visto o … sentito?
“Sahr diamine!”, Finn sussurrò preoccupato da dietro un masso, “Dobbiamo scappare!”.
Scossi la testa, “Devo trovare Rey! Kylo Ren la sta cercando!”, e corsi nella direzione in cui lo avevo visto andare.
“Tu sei pazza!”, la voce di Finn mi giunse lontana lontana.
Ero pazza? Forse …
Mi addentrai tra gli alberi fitti seguendo l’istinto finché non sentii Kylo Ren molto, molto vicino.
Mi guardai attorno confusa e disorientata, e il mio sguardo venne catturato da una piccola collinetta e decisi così di andarvi.
Alzai lo sguardo di scatto mentre nuove navi passavano sopra la mia testa: sullo scafo avevano lo stesso simbolo che avevo visto sulla fascia rossa della giacca in pelle di Poe.
La Resistenza.
Salii il piccolo pendio e … Rey era paralizzata, proprio come era successo a me su Jakku, mentre Kylo Ren era alle sue spalle con alcuni soldati appostati sull’altro versante del piccolo colle.
Vidi la ragazza sgranare gli occhi appena posò lo sguardo su di me. Aveva paura per me …
Kylo allungò una mano verso di lei facendola svenire e si accasciò a terra con un tonfo sordo.
“Dimenticate il droide, abbiamo ciò che ci serve”, fece un cenno con il capo ai soldati che velocemente si avvicinarono a Rey per trasportarla sulla nave.
Ben mi ignorò completamente pur essendomi passato di fianco, a pochi centimetri.
Non mi aveva chiesto di seguirlo.
Non aveva ordinato ai suoi uomini di scortarmi.
Guardai con sguardo assente la spada laser di Anakin.
Mi aveva lasciata di fronte ad una scelta: se lo avessi seguito sarebbe stato per mia volontà, non per sua come su Jakku.
Allacciai la spada laser alla cintura marrone che mi cingeva i fianchi e mi incamminai verso Ben.
Non volevo abbandonarlo …
Accelerai il passo per raggiungerlo, e nel farlo sentii chiaramente il suo cuore alleggerirsi.
Sorrisi lievemente quando oramai stavamo per salire la rampa per entrare nella nave che ci avrebbe portati alla Star Killer.
Mi sentii osservata e voltandomi incrociai lo sguardo allibito di Han e lo sguardo preoccupato di Finn. Abbassai gli occhi a terra: avevo un compito, non avrebbero capito fino al suo compimento.
Ripresi a camminare e salii la rampa trovandomi all’interno di un grande spazio ben illuminato occupato da soldati, tecnici e schermi.
Mi guardai attorno, ma non vidi né Kylo Ren né il soldato che aveva preso Rey.
Sospirai. Mi sentivo delusa …
Avevo fatto un passo avvicinandomi a lui … Mentre lui … nulla.
Pensavo che …
Sbuffai e sconsolata mi sedetti in angolo della stanza ad aspettare e guardare il via vai dei soldati.
I fianco dolorante protestò, ma lo ignorai bellamente. Avevo troppi pensieri, emozioni …
 
Appena arrivati alla Star Killer scesi veloce e mi ritrovai nello stesso hangar da dove ero partita con il caccia imperiale diretta verso Jakku. Ricordavo abbastanza bene la strada e difatti trovai una delle tante porte di uscita.
“Dove stai andando?”, mi spaventai al suono della sua voce, così vicina a me.
“Da qualche parte lontana da te”, più il tempo passava e più la delusione si tramutava in rabbia.
Lui rimase in silenzio alle mie spalle.
Ah sì? Bene così.
Oltrepassai la porta velocemente, e mentre camminavo furiosa senza neanche sapere dove andare, sentii la porta richiudersi.
Il rumore dei nostri passi echeggiavano nel corridoio vuoto.
“Dovresti andare in infermeria … Ti ci accompagno io …”, si era tolto la maschera e la sua voce aveva una nota di dolcezza che non avevo mai sentito.
“Non importa”, risposi, eppure rallentai il passo facendomi raggiungere da lui.
C’era una nuova tensione tra noi.
Era viva. Forte. Come una fiamma ardente che aleggiava su di noi.
Ora camminavamo uno a fianco dell’altro con la stessa cadenza dei passi, con lo sguardo puntato davanti a noi cercando di ignorare invano quella strana elettricità che mi faceva battere il cuore.
Rabbrividii quando sentii la sua mano appoggiarsi sul fondo della mia schiena per indirizzarmi in un corridoio secondario sulla destra.
Cercai di non far trapelare l’emozione di quel apparente innocuo contatto.
Che idiota. Tanto lo sa ciò che provo …
Mi concentrai su di lui. Neanche lui era immune a quella situazione …
Sentii le sue dita contrarsi contro la mia schiena.
Presi una bella boccata d’aria. Stava diventando sempre più difficile respirare quell’aria rovente …
Poco più avanti vi era un gran via vai di soldati senza parti di armatura, dove intravedevo fasciature sporche di sangue.
Lui si schiarì la gola, “Siamo arrivati”.
Il mio cuore ebbe un sussulto.
La sua mano sulla mia schiena.
La sua voce.
La sua vicinanza a me.
Tutto mi annebbiava la mente.
Inspirai profondamente e annuii.
Entrammo in un locale asettico, le pareti ingombre di scaffali con medicine di ogni genere. Vi erano parecchie brande, per la maggiore occupate da soldati feriti.
Una donna in camice bianco si avvicinò a noi, “S-signore. Come posso esserle utile?”, chiese rivolgendosi a lui con voce tremante.
Io sollevai in parte i miei abiti per mostrarle il fianco: una larga macchia nera si estendeva dal bacino fino alle prime costole.
“Mi potresti aiutare con questo?”. La donna si concentrò sul mio ematoma, “Dovrei controllare che tu non abbia costole incrinate …”, rispose pensierosa mentre estraeva dalla tasca del camice qualcosa di molto simile ad una penna.
Girò un’estremità e puntò la penna sul mio fianco, generando una griglia blu sulla mia pelle. Girò nuovamente la penna e lesse il risultato sul piccolo schermo, “Oh, perfetto! Nessuna costola incrinata. È solo un brutto ematoma”, sentenziò.
Prese da uno scaffale una bomboletta spray e ne spruzzò il contenuto sul mio livido.
Sgranai lo sguardo: la macchia nera e violacea si ridusse velocemente fino a sparire.
“Molto bene. Andiamo”, mi voltai aggrottando la fronte: non mi ero accorta che si fosse rimesso la maschera …
Mi ricoprii nuovamente e sorrisi gentilmente al medico, il quale ricambiò il sorriso.
Seguii Kylo Ren nei vari corridoi e quando fummo abbastanza lontani dall’infermeria e dai soldati sussurrai, “Grazie …”.
Lui non mi degnò neanche di uno sguardo.
Mi fermai in quel corridoio vuoto mentre la rabbia tornava a ribollire, “Ma che cavolo!?”. Ero frustrata dal suo comportamento. Mi impediva di leggere completamente i suoi pensieri ed emozioni.
E di certo la maschera non aiuta …
Il suo atteggiamento era così … Così contradditorio!
Anche lui si fermò, “Cosa c’è, Sahr?”, mi chiese.
Un nuovo sussulto a cuore. Mai prima d’allora aveva pronunciato il mio nome. Scossi la testa tornando alla frustrazione.
“E me lo chiedi!? MI STAI FACENDO IMPAZZIRE!”, urlai con tutto il fiato che avevo in corpo.
Ansante rimasi in attesa di una sua risposta, ma non arrivò.
La delusione cadde come un macigno sul mio petto schiacciandomi il cuore ferito.
“Forse … Tutto questo non è nulla … Mi stai usando per … Non so, Anakin … Io …”, sussurrai ormai senza forze con lo sguardo incollato al pavimento.
Sentii qualcosa di metallico cadere a terra, ma non alzai lo sguardo.
In un secondo mi ritrovai sbattuta con forza contro il muro freddo del corridoio.
Il suo viso stravolto dalla rabbia.
Il suo corpo solido che schiacciava il mio.
“Non. Dire. Mai più. Una cosa. Del genere”, scandì ogni parola con forza.
“Anzi, non pensarlo neanche”, continuò.
Aveva le mani a pochi centimetri dal mio volto. Ero completamente imprigionata.
Il suo sguardo … Lo avevo ferito …
“E come faccio …?”, sussurrai.
Lui respirò profondamente mentre il suo volto si rilassava.
Mi baciò con forza, con possessione.
Uno strano calore si diffuse nel mio ventre.
Gemetti sommessamente mentre mi aggrappai a lui facendo aderire ancor di più i nostri corpi.
Dischiusi le labbra e la sua lingua famelica andò in cerca della mia. Spostai le mani nei suoi capelli setosi mentre le sue si fecero strada fino al mio seno, che strinse con forza facendomi gemere nella sua bocca.
Sentivo la sua erezione che dura premeva contro la mia pancia.
Annaspai in cerca di aria, ma neanche un secondo che riprese a baciarmi con foga. Non mi lasciava neanche un momento, quasi come se avesse un disperato bisogno di me …
Avevo i polmoni in fiamme, il piacere mi aveva ormai invasa completamente come una calda marea.
Sentivo il ventre contrarsi sempre più mentre senza accorgermene, come se fosse un’altra persona a compere le mie azioni, iniziai a strusciarmi su di lui languidamente in cerca di sollievo.
Non era abbastanza vicino.
Emise un verso gutturale facendomi rabbrividire, mentre una mano si era infilata sotto le mie vesti.
Gemetti di nuovo. Non potevo più ragionare, potevo pensare solo alle sue mani, al suo corpo che si sovrastava.
Volevo di più, e anche lui.
Riportò le mani sui i miei fianchi e mi prese in braccio. Allacciai le gambe attorno al suo bacino stringendo con forza e mi appoggiai alle sue braccia sentendo quanto fossero duri i suoi bicipiti.
Non sapevo dove mi stesse portando, ma poco importava. Ero totalmente rapita dalla morbidezza delle sue labbra, alla durezza dei suoi muscoli …
Mi fece sdraiare su un letto morbido e comodo mentre lui velocemente si spogliava lanciando i suoi vestiti per la stanza.
Lo guardai estasiata mordendomi il labbro fino a sentire il sapore ferroso del sangue: i muscoli, così perfettamente cesellati, facevano capolino sotto la sua pelle diafana.
Fu su di me in un attimo. Il suo peso che gravava su di me mentre mi strappava con forza, con urgenza, i vestiti.
Non mi ero mai mostrata nuda davanti ad una persona, figuriamoci ad un uomo! Eppure … Non provai alcun imbarazzo quando ormai nuda mi ammirò, come se fosse normale.
E lo era.
Mi passò un pollice sulle labbra dove poco prima mi ero morsa con forza e rimasi incantata dal movimento della sua lingua mentre si inumidiva le sue.
Mi lasciò una lunga scia di baci infuocati sul collo … sul seno …
Gridai estasiata quando prese, con lentezza calcolata, un capezzolo tra i denti. Inarcai la schiena offrendomi completamente a lui.
Lo volevo.
Ero sua. E mi possedette più e più volte, mentre marchiavo con le unghie la sua schiena come prova del piacere immenso che mi fece provare sia fisicamente che nel cuore, sempre più leggero, sotto lo sguardo silenzioso delle stelle.
 
Seguii leggera con le dita la linea di una delle tante cicatrici che si stagliavano sul suo petto mentre lui giocherellava distratto con una ciocca dei miei capelli.
“Ora dovrei …”, iniziò.
“Lo so …”, lo interruppi.
Rey.
Mi rannicchiai ancor di più sul suo petto, “Non le farò del male …”, mi tranquillizzò.
Alzai lo sguardo su di lui, “Ma perché … perché lei?”.
Lui inspirò profondamente mentre vedevo l’abisso dei suoi occhi diventare sempre più profondo e nero, “Preferirei non parlarne con te …”.
“Ben …”.
Lui mi strinse con più forza a sé, “Non posso essere Ben … Lo sai”.
“Ma in questo momento non sei neanche Kylo Ren … Chi sei allora?”.
Sospirò, “Non lo so …”, si sedette lasciando che mi sistemassi sulle sue gambe, “Ma di una cosa sono sicuro …”, e mi fece un mezzo sorriso.
I miei sentimenti non erano a senso unico … E sentii, anche se solo per un secondo, il suo amore caldo che teneva nascosto sotto cumoli di oscurità fredda.
Doveva tenerlo nascosto a Snoke …
Quel pensiero mi fece rabbrividire e di riflesso mi strinsi ancor di più a Ben facendomi investire dal suo calore.
Mi accarezzò piano la testa, “Lo so …”.
Si alzò dal letto dandomi le spalle e … arrossii violentemente: non mi ero accorta di averlo graffiato così tanto …
Lui ghignò soddisfatto mentre si rivestiva con calma, tornando ad essere in apparenza Kylo Ren.
“Tu … Riposati. Appena posso tornerò da te …”, mi disse mentre tornavo a sdraiarmi comodamente sotto le coperte nere.
Annuii lievemente mentre la stanchezza prendeva il sopravvento.
Abbracciai il cuscino sospirando: come potevo essere preoccupata e felice allo stesso tempo?
Avevo fatto breccia nella sua anima, ma sarebbe stato abbastanza?
 
Sahr: ma cosa mi fai fare!? >//<
Autrice: seh u.u intanto metà pianeta ti sta invidiando u.u
Fangirls dell’universo: solo metà pianeta u.u?
Kylo Ren e Hux *indietreggiano lentamente*: non dobbiamo farci notare da loro…
Ragazza random: George Clooney is inside!
Kylo e Hux: CHI!?
Sahr: ma che casino per un caffè …

   
 
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