Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: Sammy_Stark    22/02/2016    1 recensioni
Fino a che punto si può mentire a se stessi?
Era una domanda che Federico si stava ponendo da qualche settimana.
Aveva creduto che stare lontano da Mika significasse stare lontano anche dal pensiero di lui.
Indovinate un po'... Si sbagliava di grosso.
E Mika sentiva la sua mancanza? Gli interessava ancora qualcosa di lui?
(Può considerarsi un seguito di "Le farfalle sono creature fragili" e "Magari in un'altra vita")
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Federico non credeva di essere molto apprezzato dalla madre di Mika. Quelle poche volte che l’aveva vista, si era sentito come un bambino davanti alla preside della scuola, poi però la vedeva con Mika e sembrava cambiare all’istante, quindi, si era detto, il problema doveva essere lui. Ebbe l’ulteriore conferma di non starle troppo simpatico quando, entrando nell’appartamento di Mika, la donna gli lanciò uno sguardo freddo, prima di iniziare a parlare con il figlio. I due stavano chiaramente litigando. Yasmine forzò un sorriso e indicò la sala all’Italiano. “Lasciamoli stare… Siamo tutti un po’ stressati in questo periodo…” Mormorò, sedendosi sul divano in un sospiro ma continuando a sorridere. Fedez prese posto accanto a lei, imbarazzato da tutta quella situazione. “Se mi avesse detto che c’era vostra madre, avrei evitato di venire qui… So che non le sto troppo simpatico…” sbuffò il Milanese, in ansia. Yasmine aggrottò la fronte. “Non sei tu il problema! Loro fanno sempre così!” Lo rassicurò. Il ragazzo annuì appena e si passò una mano fra i capelli. Ad un tratto non si sentì più alcuna voce. Federico lanciò un veloce sguardo alla porta. Qualche istante dopo entrò nella sala Joannie con un vassoio stracolmo di cibo e lo mise al centro del tavolinetto posto di fronte al divano. “Mi dispiace non avere altro, Mika non mi ha avvisato che saremmo stati in quattro!” Si scusò la donna, mentre il figlio la seguiva con un altro vassoio. “Queste cose bastano, mamma! Lui non mangia tanto!” Borbottò la pop star con il tono di un bambino lamentoso. A Federico sfuggì un sorriso. “Va benissimo così, grazie!” Sorrise alla donna, che sembrò colpita di sentirlo parlare in Inglese. “La prossima volta rimedierò!” assicurò comunque Joannie, con un sorriso furbo. Ecco da chi lo avevano ereditato i fratelli Penniman allora. Mika sbuffò teatralmente. “Lei è come un muro! Tu puoi parlare e parlare ma lei non ascolta! Se dici che basta e lei dice no allora tu hai torto anche se è vero!” esclamò in Italiano, facendo ridacchiare l’amico. “Michael.” Lo riprese Yasmine, scuotendo appena il capo.

Federico si era davvero sbagliato su Joannie, più ci parlava, più se ne convinceva. Era assurdo, pensò: lui, a Parigi, a mangiare spuntini Libanesi con la mamma e la sorella di Mika. Ebbero una conversazione piacevole, per lo più in Inglese, quando Federico non capiva, Mika gli traduceva prontamente. L’atmosfera cambiò solo quando iniziarono a discutere di lavoro. Il rapper aveva disconnesso il cervello perché parlavano tutti troppo velocemente e poi, non erano affari suoi quelle cose, anzi, si stupiva che ne stessero parlando così tranquillamente davanti a lui, magari era solo perché sapevano che tanto non avrebbe capito. Si riconcentrò sulla discussione solo quando sentì nominare Andy da Joannie. Mika non rispose subito e non aveva un’espressione felice in viso. Yasmine aveva prontamente cambiato argomento al vedere la reazione del fratello e Federico aveva pensato bene di non intromettersi. “Io devo andare..” Sussurrò pochi minuti dopo il Libanese, alzandosi in piedi e sgrullandosi via le molliche di pane dai pantaloni. “Non fare tardi per la cena!” Scherzò Federico, sperando di non aver peggiorato l’umore dell’amico invece di migliorarlo. Mika abbozzò un sorriso. Anche Joannie si alzò e, dopo aver riportato in cucina i vassoi, si mise il cappotto e la sciarpa. Yasmine invece rimase seduta accanto al rapper. “Ti dispiace se resto qui a lavorare un po’?” Chiese, già preparando gli astucci sul tavolino. Fedez scosse il capo. “No, figurati! Io… Io penso che andrò a fare un giro… Tanto se tu sei qui, puoi aprirmi quando torno, no?”. Non gli piaceva l’idea di rimanere da solo con la donna perché sapeva che a Mika quel fatto avrebbe dato sicuramente molto fastidio e poi si sentiva un cretino a starsene seriamente ad aspettare come un cagnolino.

Parigi era bella. Indiscutibilmente bella. O almeno il quartiere in cui abitava Mika lo era. A Federico ricordava uno di quei film sdolcinati con cui in genere si addormentava dopo un quarto d’ora ma essere lì gli faceva tutto un altro effetto. Aveva avuto il buon senso di scambiare il suo numero di cellulare con Yasmine, in modo da poter comunicare con lei se si fosse perso ma aveva semplicemente camminato lungo la via e quindi le probabilità di perdersi furono nulle. Quando tornò all’appartamento, sorrise al vedere donna con le mani sporche di colore. Le dava un aspetto infantile. Sul tavolino erano sparsi pennarelli di varia misura, matite, pastelli, qualche carboncino, colori a cera e delle gomme. Sul tavolo della cucina c’erano alcuni disegni già terminati. Alcuni avevano colori molto brillanti, altri erano più tenui e delicati. Fedez li osservò con molta attenzione. Notò che esprimevano tutta l’essenza di Mika ma lasciavano anche intravedere un aspetto caratteristico della sorella. Era straordinario, pensò, che fossero così in sintonia quei due.

Yasmine decise di trattenersi anche il pomeriggio, era molto indietro con il lavoro perché Mika continuava a scartare idee e a proporne di nuove per il suo “Wonderland” e la sorella stava cercando di proporgli più opzioni possibili perché era alquanto stanca di ricominciare sempre tutto da capo. Ogni tanto faceva qualche pausa e scherzava con il rapper, il quale era sempre ben contento di scambiare due parole: la connessione non prendeva bene sul suo cellulare e i canali in Francese erano noiosi almeno quanto le trasmissioni su rai uno, unico canale Italiano presente nella lista. Alla fine si era addormentato sulla poltroncina accanto al divano e Yasmine non lo aveva svegliato quando se ne era andata, aveva semplicemente lasciato la propria cartellina con i disegni sul tavolo in cucina, con un biglietto per il fratello su cui aveva disegnato un sorriso.

Durante quel riposino il rapper sognò di strani mondi psichedelici popolati da conigli rosa giganti e unicorni tatuati. In seguito diede la colpa a tutte le spezie presenti nelle pietanze Libanesi.

Ad interrompere quello strano sogno fu la voce entusiasta di Mika che annunciò, canticchiando, di essere a casa, mostrando un dei sorrisi più luminosi che Federico avesse mai visto.

   
 
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