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Autore: Spensieratezza    22/02/2016    6 recensioni
“Mi hai trovato!” gli disse commosso.
“Io ti troverò sempre. Dovunque andrai, io ti troverò sempre.” Gli disse Jared commosso a sua volta.
Genere: Romantico, Science-fiction, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Soulmates - un sogno d'amore'
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John aveva riportato Sam e Jensen al sicuro lontano dall’esplosione e aveva chiamato un dottore per Jensen. In quel momento Jensen era seduto dentro la parte anteriore del furgone con le porte aperte, mentre il dottore procedeva con il bendaggio di fortuna. All'interno entravano raggi solari a riscaldare i corpi sofferenti di Jensen e Sam, quasi come una beffa della natura stessa. Un calore che loro non volevano.

“Per adesso va bene così, l’importante era fermare il sanguinamento, ma è meglio che vada in ospedale il più presto possibile.” Disse il dottore, ultimando le ultime cure.

“Grazie, la ringrazio dottore. Ovviamente è la prima cosa che questo disgraziato farà appena lasceremo questo posto! E Sam invece? L’ha controllato bene? È tutto a posto?” chiese John apprensivo.

Il dottore sorrise dicendo: “ Questo ragazzo qui invece, a parte qualche bruciatura superficiale, graffi e qualche livido, è rimasto illeso. Ma consiglio comunque un controllo in ospedale per sicurezza. Ora se vuole scusarmi, vado a controllare gli altri feriti.”

“Sì, sì, certo. La ringrazio ancora tanto, dottore.” Disse John congedandolo per il momento.
 
 
 
Il dottore si allontanò e John rivolse di nuovo lo sguardo a Jensen che era ancora seduto sul furgone aperto e a Sam seduto al suo fianco che malgrado il dolore che ancora provava, non l’aveva abbandonato un attimo.

“ Ragazzi, usciamo di qui. Camminiamo un po’ ok? Così, parliamo. Jensen, tu ce la fai con la gamba?” gli chiese cauto John.

“No.” rispose freddo Jensen.

John sospirò.

“ Sarà meglio andare a controllare Jo. L’ultima volta che ho controllato stava ancora dormendo. Dovrà avere accanto qualcuno quando si sveglierà, per dirle...”

“Per dirle cosa? Che Castiel non ce l’ha fatta?” chiese Jensen sofferente, con gli occhi ancora gonfi dal pianto.

John gli rivolse un’occhiata triste.

“Vai te, John. Io non me la sento…non posso!” disse Sam.

“Sam, Jo è tua sorella…” disse John.

“ Lo so, ma Cas era mio amico e io…non ce la faccio. Non posso.” Disse Sam.

John non si diede neanche la pena di chiederlo a Jensen. Sapeva che era inutile.

“Non posso lasciarvi qui. Se me ne vado, voi correreste subito nel luogo dell’esplosione e in questo momento è troppo pericoloso. La situazione è più grave di quanto pensiamo. Altre persone sono rimaste ferite perché ci sono ancora petardi e altri oggetti che sono esplosi, per non parlare dell’aria che è contaminata da radiazioni e simili. Quella zona è off limits e lo sarà per un mucchio di tempo. Ho dovuto permettere ai miei uomini di tornarci solo con delle tute e dei caschi speciali per proteggersi. Se ci sono ancora dei sopravvissuti, loro ce lo diranno.”

Sam e Jensen repressero un singhiozzo.

John si fece vicino a loro e disse con un sorriso gentile.

“Non è ancora detto il peggio. Castiel è uno tosto. Abbiate fede.” Disse cercando di rincuorarli, malgrado sapeva che le possibilità che Castiel fosse sopravvissuto, erano molto scarse, ma in quel momento doveva dire loro qualcosa.

Anche se temeva che pure loro avevano qualcosa da dire e temeva quel momento con tutte le loro forze.
 

Fu Jensen il primo a parlare.

“Non ci credi veramente a quello che stai dicendo. Lo dici solo per farmi sentire meglio.” Disse.

“No, Jensen, io…”

“Castiel…quello che gli è successo. È tutto per colpa mia. Ha rischiato tutto per salvarmi la vita…e alla fine io non ho saputo neanche ripagarlo alla stessa moneta, sono fuggito come l’ultimo dei codardi.” Disse.

John lo fissò basito.

“Sam. Tu non gli dici niente?” chiese John incredulo. Di solito Sam era sempre il primo a intervenire quando Jensen si dava la colpa di tutto. Il fatto che ora non lo stesse facendo era la riprova di quanto male stava in realtà anche Sam.

Sam guardò John con lo stesso sguardo sofferente e disse:

“Che cosa posso dire? Non c’è niente che io possa dire per farlo sentire meglio. Ha il cuore a pezzi così come ce l’ho anche io. “

“Sam… replicò John.

“ Anche se in realtà Jensen non è il vero responsabile. La colpa è mia. È tutta mia la maledetta colpa. Mia e di quando mi sono messo in testa di fare questa stupida pozione! E non è neanche questa la parte peggiore. La parte peggiore sai qual è? Che se non l’avessi fatta, Jensen sarebbe morto comunque al posto di Castiel e io in questo momento starei soffrendo per lui e non per Castiel!” disse indicando Jensen.

“Sam…” provò a dire stavolta Jensen.

“ E tutto questo dimostra che sono un mostro, perché per proteggermi, le persone che amo, si mettono in pericolo. IO metto in pericolo le persone che amo!! Se non fossi stato tanto scemo e tonto da farmi rubare la maledettissima pozione sotto il naso, a quest’ora sarei andato io a salvare Jensen e Cas sarebbe ancora qui…sarebbe ancora…vivo!! E adesso lo abbiamo perso, senza che io abbia potuto dirgli che…gli volevo bene!!

“Sam, basta. Non dire così!!!” disse Jensen, scrollandosi in quel momento dal suo dolore, per far reagire Sam al suo, scrollandogli le spalle.

“È vero, Jensen!” disse Sam singhiozzando. “Io non potrò mai perdonarmi per questo. Non potrò mai perdonarmi che a causa mia abbiamo perso il nostro migliore amico, così come non potrai mai perdonarmelo tu ed è quello che mi merito!! Tu devi odiarmi!” disse disperato.

Jensen pianse ancora di nuovo. Delle lacrime lasciarono di nuovo i suoi occhi ma nonostante il dolore riprese Sam tra le sue braccia e lo abbracciò con amore, perché era l’amore della sua vita, non avrebbe mai potuto odiarlo.

Sam riprese a singhiozzare tra le braccia di Jensen mentre quest’ultimo lo teneva stretto e gli accarezzava i capelli.

“ Perché non mi odii Jensen?” gli chiedeva Sam aggrappato a lui.

Jensen non gli rispose ma lo strinse più forte a lui.
 

John vedendo quella scena, si voltò e andò un po’ più lontano per cercare di riprendersi.

Non poteva crederci. Letteralmente. Quel tipo di storie e di drammi, raramente avevano un lieto fine, ma la morte di Castiel…no….

Ora Jared e Jensen si erano lasciati tutto quell’incubo alle spalle. Jared aveva ritrovato i suoi genitori…

Mary…

E anche i suoi nonni stando a quanto gli aveva raccontato proprio Castiel.

Riavere una famiglia intera dopo che per tanti anni non aveva mai avuto niente, contornato dall’amore della sua vita, avrebbe segnato una svolta per Sam/Jared. una rinascita…

E invece il destino beffardo, aveva voluto arrecare altro dolore a loro.

Proprio quando sembrava tutto finito, il destino aveva aggiunto altro dolore a quei due ragazzi.

Come avrebbero potuto Jensen e Sam festeggiare ora, dopo la morte del loro adorato amico Castiel?

Perfino John sentiva di essersi affezionato a quel ragazzo con il tempo, non immaginava come dovevano sentirsi loro.

Era da sempre il loro migliore amico.

John sapeva che l’amore di Jared e Jensen non sarebbe stato intaccato da questo. Infatti benché si sentivano entrambi colpevoli, non credeva che questo avrebbe rotto il loro amore, perché si amavano troppo per portarsi odio a vicenda e meno male, perché avevano già perso tanto… perdersi anche a vicenda li avrebbe distrutti.

D’improvviso provò una forte nostalgia di Bobby. Se Bobby fosse stato lì in quel momento, avrebbe saputo di certo che cosa fare. Lui sapeva sempre cosa fare e cosa dire che non suonasse inopportuno, che fosse la cosa giusta.

John si rese conto che lo amava. Sì, lo amava e non glielo aveva mai detto. Ora dopo quello che era successo a Castiel però, si rendeva conto che bisogna dire alle persone che le ami, prima che passi troppo tempo, perché poi potresti non averne più l’occasione.

John non sapeva che fare. Decise di tornare da loro. Non poteva lasciarli in quelle condizioni. Dovevano reagire.
 
 

John tornò da loro mentre erano ancora abbracciati e sofferenti. Li guardò e provò una pena infinita. Voleva consolarli, alleviare le loro pene, oppure piangere insieme a loro, ancora non aveva deciso in quale ordine.

“Ragazzi…io…” iniziò John, non sapendo bene come continuare, ma venne interrotto da un’altra voce.

“Jensen, Sam!”

John si voltò immediatamente, così come Jensen e Sam, trovandosi costernati, davanti a Castiel e Jo!
 
 















Note dell'autrice: 

Allora!! Spero vi sia piaciuto questo capitolo, lo so è pieno di angst, ma ci ho messo davvero sentimento a scriverlo. Tanto. <3333

John e Mary: confesso di aver pensato più volte all'idea di farli tornare insieme...fino all'ultimo eh! xd Poi però ho pensato che era troppo banale e...non solo. Non so perchè ma mi sembrava ad un certo punto ottima l'idea di John e Bobby e poi nei prossimi capitoli capirete anche perchè. La cosa è più romantica di quello che pensate :))

Riguardo a Cas, non vi dico se è ancora vivo o se è morto e quello che è comparso davanti a loro è il suo spirito :))

Lo so, sono sadica... xd 

baci :****
   
 
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