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Autore: Scarlett Carson    23/02/2016    3 recensioni
E se Aoko avesse sempre avuto con sè la gemma Pandora? Se nascondesse un segreto che si tramanda nella sua famiglia da generazioni. Se le avesse donato dei poteri incredibili. E se su quel dirigibile sperduto nel cielo avesse visto tutto. E se ci fosse davvero lo zampino dell'organizzazione che cerca la gemma più di tutto. Se solo Aoko sapesse come proteggere tutti ma la loro salvezza avesse un prezzo immenso. Cosa farebbe Kaito, alias Kid, se dovesse prendere una decisione.
What if ? del film 14 il dirigibile sperduto nel cielo. Cross over con la mia stessa storia DNAngel Jeanne!
Sono tornata in questa sezione! secondo me stavate meglio senza di me xD
Come potete vedere l'ho inserita come serie insieme alla storia DnAngel Jeanne. una specie di storia extra. spero vi piaccia quest'idea ;) Leggete e commentate in tanti sono curiosa di leggere le vostre critiche
Scarlett Carson (ex Shana17 per chi non lo sapesse ancora ;) )
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10. Un nemico silenzioso

 

Sonoko non fece in tempo a fermarla perchè se ne rese conto troppo tardi e, in preda allo shock, corse verso le altre.

Ci mise un po' a raggiungerle, dato che erano arrivate a destinazione e stavano appena aggiornando i ragazzi sulla situazione della ragazza.

Si stupì, più che altro, a vedere un ragazzo che, era convinta, non aveva visto salire a bordo.

Un ragazzo così bello me lo ricorderei! Ma è la copia sputata di Shinichi!” si ritrovò a pensare. Lo fissava con espressione esterrefatta, dimenticandosi per un momento cosa era andata a dire.

“Ti presento mio cugino, Kaito Kuroba” disse solo Shinichi, non specificando la sua presenza.

“Piacere, sono Sonoko Suzuki la migliore amica di Ran” disse lei.

“Piacere mio” disse svelto.

“Ma come mai sei qui? Non dovevi stare con Aoko?” chiese Kazuha per cambiare argomento.

“Giusto, Aoko!” disse lei ricordando quello che era appena successo.

“Io, non so come sia successo, mi sono voltata pochi secondi” disse con voce isterica.

“Cosa le è successo? Parla!” disse Kaito cercando di spronarla a parlare.

Solo pochi minuti prima, il ragazzo, ricordava di come Ran e Kazuha avevano interrotto le sue riflessioni con Shinichi ed Heiji.

Erano arrivate a perdifiato, non avevano assistito a nulla di quello che avevano visto i ragazzi poco prima e, per questo, ne furono grati.

La prima parola che avevano detto era stata Aoko e, appena pronunciato quel nome, ebbero tutta l'attenzione di Kaito.

Ormai ne erano certi che dietro tutto c'era il demone della Lady of the Sky, troppe cose che non quadravano, aveva spesso pensato il ragazzo.

Quando proseguirono nel dire che si era sentita male, non sapeva cosa pensare ma, quando gli dissero i sintomi, basandosi a quello che avevano assistito, non aveva dubbi, ma si chiedeva il motivo.

Perchè il demone dovrebbe accanirsi proprio su Aoko? Oltretutto non lo ha mai nemmeno sfiorato quel gioiello!” pensò.

Il turbine di pensieri del ragazzo svanì quando irruppe la migliore amica di Ran. Sapeva chi fosse e sapeva che aveva una forte ammirazione per Kid e Jeanne.

Jeanne, dove accidenti sei?” si disse, non appena quel nome gli si pose davanti.

Non aveva avuto una cattiva idea a coinvolgerla nella sua sfida con Jirokichi, anzi. Avrebbe dovuto immaginare che sarebbe potuta finire così non appena aveva saputo che la ladra dalle ali bianche aveva accettato la sfida di quel colosso della Suzuki Corporation, che cercava sempre di mettergli i bastoni tra le ruote.

“Insomma, Sonoko! Cosa è successo?” chiese anche Ran esasperata. Era raro vederla così.

“Aoko... Aoko si è gettata dal finestrone!” disse d'un fiato. Nessuno parlò più, solo facce stranite e terrorizzate c'erano davanti a lei.

Lo stesso Kaito era rimasto shoccato; non aveva realizzato bene ciò che aveva appena detto, ma sapeva che la sua testa stava scoppiando. Voleva piangere, voleva urlare per la rabbia per la tristezza. Diede la colpa al gioiello, per quanto aveva visto prima e provava il desiderio di distruggerlo. Quello che aveva rivelato Sonoko aveva lasciato un velo di malinconia su tutti i presenti. Come lo avrebbero spiegato a suo padre?

“Ma... ma perchè?” disse solo Shinichi che cercava di interpretare le varie espressioni assunte dal cugino.

“Non.. non ne ho la minima idea” disse Sonoko, che iniziava a respirare normalmente.

“Dimmi, era lucida quando lo ha fatto?” disse Heiji, per aiutare l'amico. Non voleva dire la parola buttata, avrebbe solo fatto soffrire Kaito di più.

“Non saprei, ma aveva uno sguardo determinato questo sì, anche se non mi spiego perchè. Prima si piegava in due dal dolore alla testa che diceva di avere e, dopo due secondi, trova la forza di... fare quello che ha fatto” nemmeno Sonoko aveva intenzione di dire quella parola, tanto le sembrava surreale.

Erano talmente occupati con le loro preoccupazioni che, quasi, non udirono la risata alle loro spalle. Una risata malefica, piena di soddisfazioni e molto divertita.

“Chi va là?” esclamò Shinichi.

“Ma come? Ve lo state ancora chiedendo?” disse una voce femminile.

 

L'uomo vagò per il dirigibile in cerca di spiegazioni da parte della sua squadra: ormai dovevano aver fatto.

Quando si affacciò ad una delle finestroni e vide che, uno ad uno, i suoi uomini stavano cadendo nell'oblio, senza una motivazione logica, decise che era ora di agire.

Peccato che, sulla sua strada, un detective privato impiccione e un ispettore che non si dava pace mai, lo precedettero.

Fortunatamente, non mi hanno notato” pensò e decise che era meglio seguirli.

Non appena si fossero rivelati solo delle pedine scomode, ci avrebbe pensato all'istante. Ora che era ormai vicino al suo obiettivo principale, non poteva permettersi di fallire.

Aveva una sola occasione e, siccome aveva perso tutti i suoi uomini, doveva sbrigarsela da solo.

Notò che insieme a loro c'era anche il signor Suzuki che, evidentemente, nella confusione, era scappato con loro.

Non fa nulla, meno gente ho tra i piedi, meglio è” e si apprestò a fare la sua prossima mossa.

 

“Venga signor Suzuki, la portiamo in un posto più tranquillo” disse l'ispettore Nakamori.

Si diressero verso le sue stanze, e lo aiutarono a sdraiarsi sul letto. Era ancora molto scosso e, decisero quindi, di rimanere con lui e dargli dei tranquillanti.

“Sta succedendo qualcosa di strano, non trova anche lei ispettore?” disse Goro.

“Già, è tutto molto assurdo. Speriamo non ci siano altre vittime” disse lui, ma era profondamente preoccupato per la figlia e la sua missione. Per quello non voleva che venisse anche lei: tutte le sue sensazione negative riguardo quel giorno, si stavano rivelando esatte.

Sperava solo che potesse compiere l'esorcismo di quel gioiello, come Jeanne, e che quella storia dei terroristi e del virus, finisse.

Intanto Goro aveva trovato una boccetta di tranquillanti da somministrare al signor Suzuki, ne aveva sempre visto che era spesso molto nervoso.

“Io... io... non so che diamine succede” disse ancora con la mente a qualche istante prima.

“La capisco, nemmeno noi sappiamo che succede. È tutto molto strano” disse Goro, porgendo le pastiglie e dell'acqua.

Jirokichi non rifiutò l'offerta e prese la sua pastiglia e la mandò giù con un unico grande sorso.

All'improvviso gli venne un gran sonno e si addormentò.

“Ma che cosa? Goro è sicuro di non aver confuso i tranquillanti con i sonniferi?” disse Ginzo.

“Sì, sono sicurissimo. La scatola è quella giusta” disse esaminandola attentamente.

“Oh, no!” disse poco dopo estraendo la il contenuto.

“Sono state scambiate” finì Ginzo per lui.

“Ma da chi e perchè?” disse guardando la confezione, il signor Suzuki che dormiva beato e l'ispettore.

All'improvviso sentirono la porta della camera chiudersi a chiave dall'esterno.

“Maledizione! Siamo chiusi dentro!” sbraitò l'ispettore.

“Ehì! Qualcuno ci sente? Aprite questa porta!” urlò Goro battendo sulla porta per farsi sentire da fuori, ma nessuno sembrò sentire le sue urla che divenivano sempre più preoccupate fino a diventare disperate.
 

Ehilà! Sono tornata! 
Ok, dopo questo capitolo, molte di voi mi odieranno! 
Vi starete chiedendo: "Ma che caos assurdo!" xD in effetti è il obiettivo XD
Spero di continuare presto, perchè con tutto questo caos, mi sono bloccata più volte. infatti il capitolo è un pò squallidino  e privo di senso.
Secondo voi, cosa succederà ora? Chi sono i vari personaggi che sono entrati in scena? :) fatemi sapere con una recensione qui sotto ;) 
Ora scappo, alla prossima
Kiss KIss
Scarlett ;) ;) ;) :*

 

  
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