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Autore: Altair13Sirio    23/02/2016    1 recensioni
Ib è cresciuta. Non è più una bambina ingenua che segue gli sconosciuti nelle mostre d'arte; adesso è una adulta, con dei sogni sul proprio futuro e delle passioni che la fanno sentire viva, ma anche tormentata da incubi e sensi di colpa.
Dopo la fuga dal Mondo di Guertena, la bambina ha trovato nell'arte del vecchio Maestro qualcosa di più di un passatempo: l'arte è diventata parte integrale della sua vita e con questa è cresciuta, vedendo in Weiss Guertena un modello da imitare e a cui ispirarsi.
Al suo fedele amico Garry, Ib chiederà un regalo molto particolare per il suo diciottesimo compleanno... E conoscerà una persona speciale...
Genere: Horror, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Garry, Ib, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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<< Di qua. >> Disse il signor Elias indicando una strada alla propria destra. Ib si avvicinò lentamente a lui e guardò nel corridoio.
<< Come fa a sapere che sia la strada giusta? >> Chiese senza rifiutarsi di seguirla.
Elias Dawson sorrise annuendo piano. << Non lo so. Ho solo un presentimento, come se fosse la strada migliore da prendere in questa situazione… >> Ib pensava che affidarsi alle sensazioni fosse la via migliore per morire, in quel posto, ma non voleva sembrare scortese, quindi cercò di esprimere i propri pensieri in modo più educato.
<< Si affida sempre all’istinto lei? >> Chiese accelerando il passo per riuscire a stare al fianco dell’uomo.
Dawson annuì di nuovo guardando in avanti. << Non c’è niente di più genuino e reale di qualcosa schizzato fuori dal cuore nello stesso istante che è nato! Sarebbe sbagliato intraprendere un viaggio se si avesse un peso nel petto per tutta la sua durata… >> La spiegazione di Elias sembrò un po’ strana alla ragazza, che era più propensa a pensare a lungo, prima di agire.
<< Quindi lei non riflette molto sulle scelte? >> Chiese dopo qualche istante di silenzio. Elias sorrise di nuovo, come se sapesse cosa passasse per la mente di Ib.
<< Non direi di non riflettere… Pensare con attenzione alle cose è molto importante, ma io preferisco non aspettare per prendere una decisione: se il mio cuore mi ha portato in una certa situazione grazie alle mie scelte, allora ci sarà un motivo. >> Adesso Ib comprendeva meglio il pensiero di Elias; lui era a favore dell’azione disinteressata, del vivere seguendo le proprie sensazioni e desideri, senza calcolare più del necessario ogni minima cosa, cercando un vantaggio o uno svantaggio in ognuna di esse. Tuttavia non l’aveva ancora convinta. << Tu non la pensi così? >> Chiese voltando la testa indietro, sapendo che ci fosse ancora qualcosa a non convincere la ragazza.
Ib abbassò lo sguardo pensierosa. Dopo quella spiegazione, le sue parole sarebbero sembrate banali alle orecchie di Elias, e persino alle sue, ma decise di provarci lo stesso:<< Io preferisco riflettere sulle scelte importanti. Se fossi in una situazione grave e dovessi scegliere cosa fare per salvarmi, il mio istinto non mi aiuterebbe molto… >> Ib si stava confondendo da sola, ma continuava a parlare. << Ecco, se fossi circondata da tante opere della galleria, dovrei calcolare bene come agire, per non rischiare la vita… >>
<< E ne avresti il tempo, in una situazione come quella? >> Chiese Elias piegando un labbro e ricordandole la situazione da cui l’aveva salvata lui pochi istanti prima, uguale all’esempio posto dalla ragazza.
Ib si rese conto di aver scelto un pessimo esempio su cui basare la propria tesi; divenne rossa in viso e cercò un’altra spiegazione, ma non ci riuscì. << E’ solo che ho perso il sangue freddo e… Ho avuto paura! >> Disse esasperata perdendosi di aria.
<< Non te ne sto facendo una colpa. E’ normale avere paura. >> Disse calmo Elias senza girarsi.
Ib non era d’accordo: quando lei era rimasta intrappolata nel Mondo di Guertena con Garry, tanti anni prima, la bambina che era non aveva avuto paura, non si era neanche accorta di quello che era successo… Spaventarsi avrebbe solo peggiorato le cose; era mantenendo il sangue freddo che si sopravviveva in quel luogo, e lei non poteva più permettersi di bloccarsi come aveva fatto prima.
<< Io… Vorrei solo essere come il mio idolo… >> Mormorò tristemente, rendendosi conto di essere debole. Elias si voltò fermandosi e la guardò stupito.
<< Il tuo idolo? >> Chiese guardandosi intorno, chiedendosi se fossero fatti suoi.
<< Guertena. >> Disse Ib alzando la testa tristemente. << Vorrei riuscire ad essere come lui, nelle sue opere. >>
Elias ci mise qualche secondo a comprendere quello che voleva dire la ragazza. << Pensi che Guertena fosse un tipo riflessivo? >> Chiese con tono di voce stupito.
Ib annuì vigorosamente. << E’ ovvio! Le sue opere non possono non essere state create dopo un attento studio. >> Contestò credendo fermamente nelle proprie convinzioni. Dawson non sembrò essere d’accordo con lei.
<< Quindi credi che Guertena non mettesse il cuore nelle sue creazioni? >> Cominciò voltandosi e tornando a camminare. Ib non voleva dire quello: era ovvio che l’artista mettesse passione nelle proprie opere, ma non utilizzare il cervello per crearle sarebbe stato stupido.
<< Le opere di Guertena sono troppo complicate e profonde per essere frutto di una mente semplice! >> Disse arrancando dietro all’uomo, che sembrava aver accelerato il passo. << Ma non accusano assenza di sentimento! >>
Elias si fermò quando adocchiò un quadro sulla parete. Si mise al suo fianco e lo mostrò a Ib con una mano. << Che mi dici di questo? Pensi che sia stato fatto dopo un attento studio? >> Ib lo osservò con attenzione. Era il quadro Ferite al Cuore, rappresentava una freccia che trafiggeva un cuore azzurro da cui sembrava scolare la pittura, appena visibile a causa della somiglianza con lo sfondo.
<< Questo quadro rappresenta un cuore ferito, la freccia che vi entra dentro e vi rimane incastrata rappresenta la sua fragilità, ma allo stesso tempo la sua voglia di reagire alle sofferenze, e il fatto che sia dello stesso colore dello sfondo potrebbe significare che il cuore in questione appartiene a qualcuno la cui anima è talmente provata da sentirsi vuota, priva di qualunque caratteristica propria. >> Da come parlò, Ib si sembrò un guida turistica in un museo. Aveva praticamente imparato a memoria tutte quelle spiegazioni sui significati delle opere di Guertena, da quanto le piacessero. Aveva provato anche a dare qualcosa di proprio a quelle spiegazioni, ma ancora non era riuscita a dargli un senso logico; la ragazza era mossa da emozioni diverse dal resto del pubblico riguardo alle opere del Maestro, a causa del suo primo viaggio nel Mondo di Guertena e i suoi contatti con le diverse creazioni, e non poteva spiegarle al resto del mondo, sapendo che non sarebbe stata capita, quando ancora lei doveva comprenderle appieno; Ib amava l’arte di Guertena e provava un certo timore verso le sue opere, nonostante cercasse di emulare l’artista e le sue creazioni: sapeva che i suoi sentimenti sarebbero stati un problema in quel posto, quindi avrebbe dovuto limitarsi a parlare delle opere senza metterci un parere proprio.
Guardò il signor Elias, sperando che la sua spiegazione fosse stata soddisfacente, ma l’uomo non era del tutto convinto. << Un cuore ferito, eh? >> Disse annuendo, guardando prima lei e poi il quadro appeso al muro. << E dici quindi che Guertena si sentisse male dipingendo questo quadro? >>
La ragazza si girò a contemplare il dipinto un’altra volta. << Penso che sia stato un periodo difficile della sua vita… Come se si sentisse davvero giù. >> Alzò lo sguardo verso l’uomo, che non sembrò diffidente come prima, ma continuò a guardare prima lei e poi il quadro come se stesse cercando qualcosa da contestare.
Con le braccia incrociate, Elias Dawson prese la parola. << Vedo che le emozioni ti influenzano nell’illustrare l’opera. >> Sembrò quasi sollevato dall’aver notato quella cosa; sembrava che non volesse che Ib usasse la ragione per descrivere le opere di Guertena. Ib abbassò la testa imbarazzata, pensando che fosse una brutta cosa. << Vedi che in fondo non è la ragione a muovere il pennello dell’artista? >> Disse con voce dolce sorridendo in modo amichevole. << Guertena potrà anche aver pensato a lungo a come rappresentare i suoi sentimenti, ma è sicuramente stata una creazione mossa dal cuore. E’ da lì che deve nascere il lavoro di un artista; non si può rimanere fermi a calcolare tutto quanto, fino a che non si risolve ogni cosa. >>
Ib si sentì incredibilmente stupida. Il signor Elias aveva girato tutta la sua spiegazione fino a stravolgerne il significato e darle l’aspetto che desiderava; persino lei usava il cuore, al posto della ragione in quel frangente, e non se ne rendeva conto. L’arte di Guertena non poteva essere qualcosa di programmato, doveva avere un significato profondo, ma non poteva essere frutto di tanti ragionamenti così complessi: ognuno vedeva qualcosa di diverso in qualunque opera del maestro, ma neanche Guertena in persona poteva aver immaginato così tante sfumature del proprio lavoro; lui lo aveva creato pensando a come si sentiva dentro, e basta.
Ripresero a camminare, lasciandosi dietro Ferite al Cuore e tornando a parlare con leggerezza dell’arte di Weiss Guertena. Il signor Elias era interessato specialmente al motivo dell’amore della ragazza per l’arte.
<< Come mai sai così tante cose su Guertena? >> Chiese. << Voglio dire… Da come parli sembri saperne molto più di una persona normale. >> Si spiegò un attimo dopo. Ib non pensò di essere strana, ma comprese perfettamente il significato del termine "persona normale"; molte volte era stata vista come una "bambina prodigio" e definita "diversa" dagli altri, quando invece aveva sempre creduto di avere una passione normale che la facesse sentire viva

<< E’ stato dopo che mia madre mi ha portata a una sua mostra… Dopo essere rimasta intrappolata in questo luogo… >> La ragazza alzò lo sguardo sorridendo leggermente. << Credo che una parte di me sia rimasta qui con Guertena. >>
Elias sembrò quasi incredulo. << Con Guertena…? >> Chiese inarcando un sopracciglio. La ragazza rise in risposta alla sua faccia.
<< Lo spirito del Maestro è ovunque in questo posto. Sicuramente è qui. >> Disse felicemente continuando ad andare avanti. Era strano pensare che lo spirito del creatore di tutti quei mostri potesse essere ancora lì, a vegliare sul suo mondo. Il signor Elias non sembrò essere felice di quello.
<< Non pensi che Guertena abbia potuto creare questo luogo di proposito, per catturare gente come te…? >> Chiese con una strana luce negli occhi. Sembrava quasi triste di pensare quello. Ib non avrebbe mai potuto pensare una cosa del genere.
<< Mai! >> Disse indignata la ragazza portando indietro la schiena. << Sono sicura che l’unico desiderio di Guertena fosse quello di mostrare i suoi sentimenti al mondo e creare qualcosa che altra gente potesse amare.>>
<< Nessuno potrebbe amare dei mostri… >> Mormorò Elias con tristezza. Ib non voleva credere a quello che aveva appena detto: era vero, molte opere presenti in quel luogo erano pericolose e avevano cercato più volte di ucciderla, ma lei non pensava che quello fosse il loro vero significato.
<< Guertena non voleva fare del male a nessuno. >> Disse con voce flebile. Non le importava come il signor Elias avrebbe rivoltato quel significato, questa volta non gli avrebbe lasciato la vittoria.
L’uomo la guardò. << Come fai ad esserne sicura? >> Chiese con semplicità.
Ib inspirò con forza prima di rispondere a quella domanda:<< Anche se in questo mondo esseri come La Donna in Rosso e Morte dell’Individuo potrebbero essere visti come dei mostri, in realtà quello è solo come appaiono qui dentro, un posto che non esiste fisicamente, dove le leggi del tempo e dello spazio non contano; tuttavia, nel mondo reale, La Donna in Rosso rappresenta un bellissimo dipinto che affascina moltissima gente, è uno dei simboli dell’arte di Guertena, e persino un reduce di una tale esperienza non potrebbe dire di odiarlo. >> Ib prese fiato per un attimo, mentre Elias la seguiva con interesse. << Nel mondo reale La Donna in Rosso è un quadro, non un mostro. >>
Elias si guardò intorno. << Quindi come si spiega questo luogo? Che cos’è realmente il cosidetto “Mondo di Guertena”? >> Chiese curioso di conoscere la spiegazione della ragazza. Ib si sentiva interrogata, sembrava che l’uomo volesse sapere quanto conoscesse di Guertena e quanto potesse immaginare di lui. In realtà le piaceva quella situazione, la divertiva parlare della sua grande passione con qualcuno esperto della materia.
Tuttavia, la ragazza non sapeva come rispondere a quella domanda. << Io… Io credo che questo luogo sia un effetto collaterale di ogni creazione di Guertena… >> Rispose incerta. Elias capì subito che la ragazza non sapesse cosa dire. Le chiese se quello fosse ciò che le diceva il suo cuore, ma Ib scosse la testa dicendo di non esserne sicura.
A quel punto l’uomo alzò un dito sorridendo. << Ci provo io, questa volta. >> Disse con calma, suonando stranamente rilassato. << Alcuni dicono che Guertena avesse venduto la propria anima per diventare l’artista che è ora; seguendo quella teoria, questo potrebbe essere il risultato di quell’affare. >> Fece roteare il dito vero l’alto per mostrare il luogo in cui si trovavano.
Ib si guardò intorno. << Sta dicendo che vendendo la propria anima, Guertena avrebbe potuto creare una sorta di “arte maledetta”? >> La ragazza non riusciva a credere a quella teoria: le sembrava troppo fantasiosa.
<< In realtà non ci credo molto. >> Confessò lui abbassando la mano e riponendola nella tasca dei pantaloni. Scosse la testa e guardò la ragazza con la coda dell’occhio. << Secondo me, per qualche strano motivo, l’arte è semplicemente qualcosa di troppo complesso per noi uomini. Guertena potrebbe essersi spinto troppo oltre con il proprio amore per le sue opere, oppure quel sentimento potrebbe essere solo più forte di altri artisti nel mondo, e potrebbe aver creato questo posto senza volerlo, dopo aver creato qualcosa che lo rappresentasse… >>
Ib abbassò lo sguardo perplessa. << Perché dopo aver creato qualcosa che lo rappresentasse? >> Chiese cercando di capire perché fosse necessario quell’elemento.
Elias mosse una mano rapidamente mostrando attorno a sé. << Ogni opera di Guertena esiste in questo mondo, assieme al proprio gemello nel mondo reale: quindi deve esistere anche un gemello di questo luogo sulla Terra… >>
Ib afferrò all’istante cosa stesse cercando di dire:<< Mondo Fabbricato! >> Esclamò sgranando gli occhi, incredula di non esserci arrivata prima. Quell’enorme dipinto era il portale per quel mondo diverso dal loro, il signor Elias voleva dire che fosse stato proprio quello a creare il Mondo di Guertena.
<< E’ una porta per questo posto. Tu lo hai visto alla mostra, prima di finire qui? >> Chiese alzando un dito. Ib non ricordava di essersi avvicinata al quadro, se lo avesse fatto se ne sarebbe accorta, ma forse era successo in un momento in cui non stava prestando attenzione, mentre scappava via, spaventata dai resti di Mary…
<< Credo di sì. Non ne sono sicura, ma è la stessa cosa che è successa quando sono rimasta bloccata qui la prima volta. >> Spiegò con calma. Nonostante non sapesse di aver incontrato Mondo Fabbricato, sapeva di essersi fermata a guardare quell’opera la prima volta che aveva visitato una mostra di Weiss Guertena.
<< Ma certo… >> Mormorò Elias Dawson mettendosi una mano al mento. Tornò a guardare in avanti e a parlare di quella sua teoria:<< Vedi, Mondo Fabbricato potrebbe essere visto come una finestra che dà su questo mondo, dandone un’immagine semplice, frammentaria. Ma vedendo quell’immagine non si può dire di avere di fronte una finestra, perché ci mostra una visione in terza persona di quel mondo; parliamo quindi di uno specchio. Quando quel quadro diventa una finestra e noi ci passiamo attraverso, allora siamo dietro allo specchio, perché non possiamo più vedere cosa c’è dall’altro lato, ma solo il riflesso del Mondo di Guertena. Quando poi torna ad essere una finestra, allora chi sta nel Mondo di Guertena può vedere cosa c’è dall’altra parte, ma forse non può uscirne… >>
<< Io e Garry ne siamo usciti! >> Disse all’improvviso Ib interrompendo i pensieri dell’uomo. Quello la guardò sorpreso. << Credo che chi non appartenga a questo luogo possa ancora andarsene. >> Spiegò con testa bassa, cercando di sembrare più sicura.
Il signor Elias sorrise mettendosi le mani ai fianchi; dopo quella scoperta doveva sentirsi più sollevato. Dopotutto, per lui era la prima volta nel Mondo di Guertena. << Allora speriamo di poter trovare presto quel quadro. >> Commentò continuando a camminare, senza più voltare lo sguardo indietro. Sembravano aver esaurito argomenti di cui parlare, ma in pochi secondi Elias riprese a parlare, facendo una domanda a Ib. << Non mi hai parlato di questo ragazzo con cui eri. Si chiama Garry, se ho capito bene…? >>
Ib si sentì un po’ imbarazzata nel sentire quella domanda e si chiese perché fosse tanto interessato a Garry, ma pensò che fosse normale voler sapere qualcosa di più sulla persona che dovevano cercare. << E’ il ragazzo che mi ha aiutata a scappare da qui, nove anni fa… >>
<< Nove anni fa? Dovevi essere una bambina allora! >> Commentò incredulo il signor Elias. << Mi sembra impossibile pensare a una bambina tutta sola in queste sale… >> Mormorò guardandosi intorno, entrando in un’ampia sala con alcune sculture su dei piedistalli di legno.
Ib pensò che avesse ragione, riguardo alla bambina da sola, ma non credette che fosse tanto insolito… << Un sacco di bambini si perdono alle gallerie d’arte… >> Commentò con tono cupo.
<< Non ho mai sentito di bambini che si perdono in un’altra dimensione, in una galleria d’arte, però… >> Commentò ironico l’uomo, strappando un sorriso dalla ragazza.
Ib prese un bel respiro e si guardò intorno avanzando nella grande sala. << Siamo come fratelli, lui mi aveva accompagnata a questa mostra… E dire che lo avevo pregato tanto io. >> Disse con nostalgia, temendo di essere la causa di tutto quanto. << In ogni caso, ci siamo divisi appena finiti in questo posto, e ora non ho idea di dove possa essere. E’ un fifone, è forte ma non è certo in grado di affrontare le opere della galleria; non è neanche tanto bravo a nascondersi… Ho molta paura per lui… >> Spiegò tristemente Ib abbassando lo sguardo gradualmente.
Elias Dawson stava ad ascoltare con attenzione. Annuiva piano e faceva guizzare rapidamente gli occhi da una parte all’altra della sala, di tanto in tanto. << Non ho visto nessuno nella galleria a parte te, ma non perderei le speranze, per il momento. Non sappiamo cosa può succedere, ma se siete già usciti da questo posto, sicuramente non si arrenderà tanto facilmente. >> Cercò di incoraggiarla per non farle perdere le speranze. Aveva visto come fosse facile arrendersi per la psiche di Ib, e sicuramente non voleva che accadesse di nuovo; doveva mantenere alto lo spirito e farla rimanere concentrata.
<< Già… Lo spero. >> Rispose lei alzando lo sguardo e sorridendo grata all’uomo. Era felice di avere compagnia in quel luogo così inospitale, nonostante fosse un completo sconosciuto; quelle chiacchiere li stavano aiutando a conoscersi meglio, quindi l’imbarazzo iniziale stava già sparendo.
A un certo punto il signor Elias si allontanò da Ib per andare ad esaminare una delle statue su un piedistallo, al lato della sala; era un viso scolpito, molto grande, e la caratteristica più peculiare di quell’opera era l’espressione furba che affascinava e divertiva in parte la ragazza. Notò come l’uomo si piegasse in avanti per esaminarla con attenzione e non poté fare a meno di liberare la sua curiosità. << Mi sembra che lei sia molto esperto dell’arte di Guertena… >> Commentò piegandosi di lato per intercettare lo sguardo assorto dell’uomo.
Elias sembrava esaminare quella statua come se stesse cercando qualche imperfezione e la sua espressione era cambiata da prima. Si voltò imbarazzato verso la ragazza e sorrise. << Bé, non posso negare di sapere qualche cosa su di lui… >> Disse senza però raddrizzare la schiena.
<< E’ un suo grande ammiratore? >> Chiese la ragazza mettendosi accanto a lui per osservare meglio la statua, ma anche il suo viso concentrato, che in confronto a quella sembrava provenire da un altro pianeta.
Elias tornò a guardare la testa scolpita. << Potremmo dire di sì. In effetti sono molto vicino all’arte del Maestro per via del mio lavoro. >>
<< E’ un critico d’arte? >> Chiese la ragazza affascinata dall’idea di conoscerne uno. Il signor Elias dovette deluderla scuotendo una mano.
<< Non sono così fortunato! >> Disse sorridendo. << In realtà, mi considererei più una… Sorta di artista. >> Confessò riacquistando la compostezza di prima e tornando a guardare Ib senza più distogliere lo sguardo.
La ragazza aprì la bocca e gli occhi sognante e unì le mani incrociando le dita. << Sul serio? Ma è fantastico! >> Esclamò senza riuscire a credere di aver conosciuto finalmente un vero artista. Elias non sembrava essere d’accordo con lei.
<< Non sono un artista tanto famoso da potermi permettere di vivere grazie al mio lavoro, però… >> Commentò con un ghigno ironico, sofferente. Ib cercò di incoraggiarlo un po’.
<< Anche Guertena non era molto conosciuto, e non lo è tutt’ora; tuttavia la sua arte è considerata una delle più significative in tutto il mondo. >> A quelle parole il signor Elias sembrò lusingato e indietreggiò un poco.
Sorrise mettendosi una mano al mento e guardando la ragazza con sorpresa, non riuscendo a credere che ci fosse qualcuno tanto giovane e tanto attaccato all’arte. << E’ anche per questo che mi ispiro molto a lui nelle mie opere. Sarebbe bello se riuscissi a diventare quello che è diventato lui… >> Concluse alzando lo sguardo speranzoso.
Ib sorrise sicura di sé. << Dovrebbe farmi vedere qualche sua opera! >> Disse desiderosa di conoscere lo stile dell’uomo. << Sa, anche io ho cercato di creare qualche cosa ispirandomi a lui. >>
<< Davvero? >> Chiese sorpreso il signor Elias. << Allora dovremmo scambiarci qualche appunto, se usciamo vivi di qui! >> Rise, felice di aver trovato qualcuno con cui condividere una passione.
Anche Ib rise, perché non era più sola in quel posto così spaventoso, non era in pericolo, e aveva trovato una persona che sembrava capirla.
Ora dovevano solo trovare Garry.
   
 
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