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Autore: Shary_Leonetta    23/02/2016    1 recensioni
Violetta, dopo una vacanza con il papà German, torna a Buenos Aires allo Studio Onbeat e rincontra i suoi migliori amici e la splendida zia Angie. Farà nuove amicizie e scoprirà, così, anche l'amore.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Pov Violetta Sono per strada che sto andando a casa e sento chiamarmi “Vilu, aspettami!” mi giro e c’è mia zia che mi sta rincorrendo “ehi quanta fretta! Non mi hai sentita che ti sto chiamando da mezz’ora?” mi dice ridendo “ehm no zia, scusa ero sopra pensiero” .. “ah.. stai bene?” mi chiede riprendendo a camminare assieme a me “sì bene. Vieni da noi?” .. “sì.. tuo padre mi ha invitata a cena, deve parlarmi” la vedo un po' nervosa “ma va? Chissà di cosa! Io però non ci sono, vado a casa di Camilla” le dico mentre tiro fuori le chiavi di casa per aprire la porta d’ingresso “ah.. quindi.. saremo solo io e lui?” .. “sei nervosa?” le chiedo socchiudendo gli occhi e la vedo agitarsi ancora di più “chi io? No, figurati! Perché dovrei?” apro la porta ed entriamo “mmh se lo dici tu. Ho una gran sete, vuoi qualcosa?” le chiedo dirigendomi in cucina “sì grazie, un succo. Ma non c’è nessuno?” si guarda attorno mentre tiro fuori i bicchieri e lei prende il succo dal frigo “probabilmente Olga è andata a comprare qualcosa.. papà sarà in ufficio con Roberto o sarà in camera sua. Non lo so zia, sono arrivata ora con te” le dico ridendo e bevendo un po' di succo. “sì hai ragione” mi risponde Angie sorridendo. Pov German “bene abbiamo terminato anche questo. Più tardi fa quella chiamata e fammi sapere ok?” sono in ufficio con Roberto che sto sbrigando alcune faccende di lavoro e lui è seduto di fronte a me. Vedo che mi sta osservando con le braccia appoggiate alla scrivania. “puoi andare Roberto” gli dico spegnendo il pc “German.. volevo chiederti.. perché stasera non porti Angie a mangiare qualcosa fuori?” io sbuffo “possibile che non ti fai mai gli affari tuoi?” .. “non è che non mi faccio gli affari miei, è che sto cercando di farti ragionare.. cosa che come sempre è molto difficile” mi dice il mio migliore amico sempre in modo molto tranquillo. “e dove la dovrei portare?” chiedo mettendomi nella stessa sua posizione “beh Angie è una donna molto semplice, quindi con poco la fai felice. Portala in un posto carino e accogliente, dove non ci sia confusione.. ma soprattutto confessale cosa provi per lei!” Roberto si alza prendendo la sua agenda “mmh.. ci penserò. Ora sparisci!” si mette a ridere ed esce dall’ufficio. Sarà buona la sua idea? Spero di sì altrimenti è la volta buona che mi sente sul serio. Mi viene da sorridere, Roberto è proprio un amico. Pov Violetta Sento qualcuno uscire dall’ufficio di papà ed è Roberto “salve ragazze. Tutto bene?” ci dice cordialmente “sì grazie. Io devo andare a farmi una doccia e a preparare le cose per il pigiama party” dico mettendo il bicchiere nel lavandino “devi ancora dirlo a tuo padre!” esclama mia zia porgendomi il suo bicchiere “cosa mi devi dire?” domanda papà entrando in cucina e facendo un gesto di saluto ad Angie che lei ricambia “papà! Camilla mi ha invitata a casa sua a fare un pigiama party. Posso andare? Torno domani mattina prima di andare allo Studio” .. “ah.. sarete solo voi femmine quindi, giusto?” doveva uscire fuori questa domanda prima o poi! “sì papà.. solo noi amiche” gli dico roteando gli occhi “d’accordo allora. Vai pure” lo abbraccio e lo ringrazio “vado su a prepararmi. Esco un po' prima perché passo a prendere qualche bibita da portare da Cami” do un bacio a mia zia, saluto Roberto e corro su in camera mia. Prima di tutto preparo le cose nello zaino per la festa, poi mi fiondo sotto la doccia. Pov Angie “bene allora io vado” esclama Roberto “sì, mi raccomando quella telefonata” dice German gentilmente “sì tranquillo. Buona serata Angie” mi dice Roberto sorridendomi “anche a te”. Siamo rimasti soli io e German ed entrambi non sappiamo cosa dire, così mi invento qualcosa per spezzare questo orribile silenzio. “ehm.. beh.. allora.. visto che Violetta non ci sarà, io andrei..” mi alzo dallo sgabello ma German mi blocca “no Angie aspetta, per favore. Avrei una proposta” mi risiedo “ah.. dimmi” .. “volevo chiederti se ti andrebbe di cenare con me ugualmente, ma non qui a casa. Magari in qualche locale.. se vuoi naturalmente, se hai degli impegni non fa niente, faremo un’altra volta” lo vedo agitarsi ed io sorrido abbassando lo sguardo. Accetto o no? Infondo non c’è niente di male, potremmo riconciliarci. “per me va bene” esclamo spontaneamente e German si ferma “oh.. davvero? Bene allora! Perfetto! Ti.. ti passo a prendere per le sette e mezza?” mi chiede impacciatamente “sì, perfetto” mi alzo e mi dirigo alla porta per uscire “ehm German..” mi rivolto verso lui “sì dimmi” .. “grazie per l’invito. Mi fa piacere” gli dico sorridendo “anche a me Angie” mi risponde lui, ricambiando il sorriso. Così esco e mentre cammino verso casa, non riesco a togliermi il sorriso dalle labbra. Sarà la volta buona? Io spero di sì. Pov Violetta “quiedate junto a mi, paso a paso en el camino. Voy hacerte feliz, y que el miedo este prohibido. Abrazame y veras, que eres lo que necesito. Y no encuentro la manera de decir.. que le da luz a mi vida, desde que te vi” canticchio questa strofa che ho composto qualche giorno fa, mi piace moltissimo! Devo solo sistemarla un po'. Sono pronta per uscire e andare al supermercato. Metto lo zaino in spalle e scendo le scale “papà? Papà?” lo chiamo urlando.. ma dove si è cacciato? “eccomi! Dimmi” lo vedo uscire dalla sua stanza con l’accappatoio “oh scusa! Non sapevo stessi facendo la doccia” .. “non fa niente tesoro. Stai andando?” mi chiede sorridendo “sì.. ci vediamo domani allora?” gli dico aspettandomi la ramanzina “certo! Divertiti. Saluta le tue amiche” sta per rientrare in camera, ma sta cosa non mi va giù. “papà.. stai bene?” gli domando inarcando le sopracciglia “certo! Sìsì, perché?” .. “non.. non mi dici niente?” mi sembra troppo strano! “ah sì..” ecco appunto, ora inizierà.. “stasera esco con tua zia, la porto a mangiare qualcosa. Ciao tesoro” non faccio in tempo a dire una parole che è già tornato in camera. Sono ancora impalata a pensare a quello che è appena accaduto. Primo, non mi ha detto nulla! E secondo l’ho visto tra il nervoso e l’imbarazzo. Non me la racconta giusta! Esco di casa e mentre vado verso il supermercato faccio una telefonata a mia zia “pronto?” mi risponde dopo un po' di squilli “zia, sono Violetta” .. “dimmi, hai bisogno?” la sento col fiatone, ma che sta facendo? “no.. papà mi ha detto che uscite insieme stasera” .. “ah sìsì.. strano eh?” è tutto qua quello che ha da dirmi? “Angie mi state nascondendo qualcosa? Ti sento strana.. e lo era anche papà poco fa! Non mi ha fatto neanche il terzo grado per la serata che passerò” le spiego mentre passo dal parco. È il mio posto preferito, è così tranquillo, pieno di fiori profumati e con molte panchine. “oh beh non saprei.. ora ti devo lasciare Vilu. Buona serata” e senza neanche aspettare una mia risposta mette giù. Ma sono normali? Quei due tramano qualcosa per forza! Non è che.. no non può essere.. inciampo ai piedi di qualcuno e per poco non cado ma questa persona mi sorregge all’istante. “ehi stai bene?” e poi inizio a perdermi in quei occhi verdi “Leon.. sì, sto bene. Scusa avevo una testa da un’altra parte” mi sistemo lo zaino “sì anche io..” mi dice lui passandosi una mano tra i capelli e solo ora noto un qualcosa allo stomaco a questo suo gesto. “dove vai?” mi chiede mettendosi le mani nelle tasche dei pantaloni “al supermercato. Stasera Camilla fa un pigiama party a casa sua con le ragazze e mi ha chiesto se passo a prendere qualche bibita” gli spiego guardandomi attorno “ah sì, me l’ha detto Francesca” giusto.. sono fratelli! Non mi sono ancora abituata a questa cosa. Ma un momento.. lui non doveva vedersi con quella là? “ma.. tu non dovresti essere con.. la tua amica? Giusy?” Leon abbassa lo sguardo “sì, dovrei..” .. “ma?” dico io guardando la sua espressione “ma ho mentito.. non devo vedermi con nessuno” mi confessa risedendosi “posso..?” gli chiedo indicando il posto vuoto accanto a lui “sì certo” mi dice, così mi siedo anche io. “e come mai sei qua tutto solo? E non con gli altri?” domando curiosa unendo le mani “perché ho detto a loro che sarei stato via tutto il giorno con lei.. e se torno a casa mi prenderanno in giro sicuramente dicendo che ho fallito e tutte ste cose..” io lo guardo, ma lui ha lo sguardo rivolto verso il fiume “e quindi preferisci stare qui tutto il giorno da solo?” gli chiedo, ma lui continua a non guardarmi e alza le spalle “avevo bisogno anche di pensare..” vorrei tanto sapere di cosa! Ma no Violetta, che dici? Mi schiarisco la voce “capisco.. e perché non dici la verità? Se sono tuoi amici ti capiranno.. Diego sicuramente sì!” gli dico sorridendo. Appena nomino il mio migliore amico si gira e mi guarda serio “che c’entra ora lui?” il mio sorriso svanisce “nel senso che lo conosco bene ed ha un carattere gentile, è una persona che non ti prenderebbe mai in giro.. anzi cerca sempre di aiutare tutti” dico tenendo lo sguardo basso “lasciamo stare..” sussurra Leon tornando a guardare altrove. Non c’è più niente da dire quindi mi alzo “ci vediamo..” ma la sua mano mi ferma prendendomi per un braccio “ehi scusa.. non volevo risponderti in quel modo. Ti va se ti accompagno?” lo guardo e per un momento ci perdiamo di nuovo occhi negli occhi “sì, mi farebbe piacere” così iniziamo a camminare. “tu hai mai composto qualche canzone? Oltre a quella che hai fatto sentire a lezione” gli chiedo per iniziare un argomento “sì, qualcosa ho scritto. Ne sto componendo una proprio in sti giorni” .. “ma dai? Anche io!” mi guarda e sorride “ah sì? Allora un giorno me la farai sentire” io annuisco “certo! E tu la tua eh” gli dico puntandogli l’indice contro “assolutamente!” arriviamo al supermercato e andiamo subito verso il reparto delle bibite “vado un attimo a vedere una cosa” mi dice Leon indicando il reparto della tecnologia ed io sbuffo scrollando la testa “tipico di voi maschi” ci mettiamo a ridere entrambi e pian piano si allontana. Sto cercando di prendere una bottiglia, ma è in alto e non ci arrivo.. sto saltellando come una cavalletta! Qualcuno la prende al posto mio “tieni” mi giro e c’è un ragazzo biondo con gli occhi azzurri che mi porge la bottiglia “ah grazie!” sto per allontanarmi ma questo tizio mi si affianca “non pensi di dover ricambiare il favore?” mi fermo e lo guardo “ti ho ringraziato” lui si avvicina “sei davvero carina..” mi sussurra, ma qualcuno lo spintona via “ehi giù le mani!” è stato Leon! “e tu che vuoi?” gli dice quel ragazzo facendosi grande “cosa voglio? Voglio che sparisci all’istante se non vuoi finire all’ospedale” esclama Leon arrabbiato “allora? Mi hai sentito?” continua lui urlando e quell’altro se ne va lanciandomi un’ultima occhiata. Devo dire che Leon ha un qualcosa di particolare quando si arrabbia così.. sembra ancora più bello. Si avvicina a me e mette una mano sul mio braccio “stai bene?” lo guardo negli occhi “sì.. grazie” lui sorride “figurati! Mica potevo starmene fermo vedendo quell’idiota importunarti. O forse avrei dovuto?” mi metto a ridere “nono, assolutamente!” ricominciamo a camminare e prendo un’altra bibita “beh infondo aveva due splendidi occhi azzurri” mi dice il messicano sorridendo. Io mi fermo e mi avvicino a lui prima guardandolo negli occhi, poi spostandomi verso il suo orecchio sinistro per sussurrargli “ma a me piacciono gli occhi verdi” e detto questo mi allontano con il sorriso e il cuore a mille. Dopo pochi passi mi si affianca “era una minaccia?” domanda prendendomi un paio di bottiglie dalle mani per aiutarmi a portarle “vedila come vuoi” gli rispondo io sorridendo. Arriviamo alla cassa e per fortuna c’è Brenda, così posso salutarla! “chi si vede! Ciao Vilu” mi saluta alzandosi e dandomi un bacio “ciao Brenda! Tutto bene?” le chiedo passandole le bibite “sì, tutto bene. Lui chi è? Hai un nuovo fidanzato ed io non ne so niente?” io e Leon ci guardiamo, poi torno a guardare la moglie di Pablo “no, è un nuovo alunno dello Studio. Leon, lei è Brenda la moglie di Pablo. Brenda lui è Leon” faccio le presentazioni e i due si stringono le mani “aaah un amichetto quindi” esclama lei facendomi l’occhiolino “sì Brenda, un amico!” lei ride e mentre Leon prende le borse con all’interno le bottiglie, io pago. “allora ci vediamo! Ciao ragazzi, buona serata” ci saluta Brenda contenta “ciao Brenda” la saluto io lanciandole un’occhiata “arrivederci” dice invece Leon. Gli prendo una borsa dalle mani ed usciamo. “ti va di accompagnarmi fino a casa di Camilla? Così mi aiuti con le borse” gli chiedo guardando a destra e a sinistra della strada per poi attraversare “sì tranquilla, non sono così cattivo come pensi” mi risponde Leon sbuffando “oh mi scusi signor ciuffo all’insù” gli dico ridendo ripensando al nomignolo che gli aveva dato Gregorio. “come mi hai chiamato scusa?” .. “beh dai non è così brutto ciuffo all’insù” dico trattenendo una risata “non è divertente Violetta” esclama lui offeso “oh che permalosi che siamo!” .. “io non sono permaloso” risponde Leon serio “nooo.. non poco! Dai muoviti mister ciuffo all’insù” le ultime parole le ho dette velocissime e iniziai a correre “ehi non vale! Me la paghi!” e lo sento correre dietro di me finchè non giro l’angolo della strada e continuo a correre. Ma quando mi fermo e mi volto lui non c’è. Così torno indietro camminando piano “Leon? Dove sei?” ho il fiatone, non riesco neanche a respirare. “dai stavo solo scherzando!” urlo per svoltare di nuovo l’angolo. “buh!” Leon è spuntato all’improvviso e mi ha fatto prendere un colpo. “ma sei pazzo? Per poco non mi viene un infarto!” dico arrabbiata con la mano sul cuore “te l’ho detto che me l’avresti pagata!” mi dice ridendo “ma cosa ridi?! Sei il solito pagliaccio” mi giro e torno a camminare verso casa di Camilla “oh beh direi che non sono l’unico qui ad essere permaloso” mi giro e gli faccio la linguaccia e lui ride di nuovo. Arriviamo davanti a casa della mia migliore amica “grazie per avermi accompagnata.. mi ha fatto piacere. Per una volta non abbiamo discusso” gli prendo la borsa dalle mani e le poso vicino al cancello “più o meno..” risponde lui passandosi di nuovo la mano tra i capelli ed io abbasso lo sguardo all’istante “però mi sono divertito!” esclama poi il messicano ridendo “sì anche io”. Sento vibrare il telefono nella tasca dei pantaloni “pronto?” .. “Vilu ti sei persa? Non starai comprando tutto il supermercato?” domanda Camilla “no Cami, sono fuori casa tua” chiude la chiamata a apre la porta “ah eccoti.. oh ciao Leon” .. “ciao Camilla” la rossa si avvicina e apre il cancello prendendo le borse “ti aspetto dentro.. non farci aspettare troppo eh” le do una pacca sulla spalla “Camilla!” la sento ridere e rientra in casa. “ora vai a casa di Diego? O hai detto un orario preciso ai tuoi amici in cui saresti tornato?” chiedo a Leon ridendo “nono ora vado.. ci vediamo domani” mi fa l’occhiolino “sì, a domani” entrambi ci avviciniamo per darci i soliti baci sulle guance che si danno quando ci si saluta ma per poco non tocchiamo le nostre labbra! Ci salutiamo ancora una volta e poi lo vedo allontanarsi con una mano in tasca e una tra i capelli. Mi accorgo di avere il cuore che va un po' troppo veloce, così mi poso una mano sul petto e faccio un respiro profondo. Pov Leon Oggi sono stato davvero bene con Violetta e mi ha fatto bene sfogarmi per quel poco che l’ho fatto. Ho visto Violetta sotto una luce diversa, l’ho vista sorridente e abbiamo anche scherzato. Forse non è poi così aggressiva.. forse bisogna solo conoscerla un po' meglio. Fatto sta che sono arrivato a casa di Diego e mi accorgo che sto continuando a pensare a lei.
   
 
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