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Autore: AlexBoss1997    24/02/2016    1 recensioni
La storia segue le vicende de "La bambina della pioggia e l'uomo di ferro"; indietro nel tempo, 5 fra i giorni più raffigurativi nella vita di Gajill, alle prese con l'accudire la piccola Lluvia, che col tempo crescerà, ma per qualcuno resterà sempre una bambina.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gajil Redfox, Lluvia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Non serve esser famiglia per esser felici '
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Gajill si alzò dal suo letto, era tarda mattina e aveva deciso di riposarsi quel giorno, aveva ripreso il suo consueto lavoro per la gilda e si ritrovava sempre fuori a compiere missioni, erano passati anni e Lluvia era cresciuta, aveva ormai 14 anni, una signorina che sapeva benissimo badare a se stessa, poi con un maestro come Gajill era inevitabile, le aveva insegnato tutto quello che sapeva, alternava lezioni di magia a lettura e scrittura, persino lui aveva imparato alcune della basi di lingua e matematica.
Si alzò lentamente e aprì le tende della sua stanza, tempo nuvoloso, ma senza pioggia, significava che Lluvia ancora dormiva, e con passo lento e sornione si avviò verso il bagno; qualche anno prima decise che era il caso di cambiare casa, più Lluvia cresceva e più c'era bisogno di spazio, e a dormire nello stesso letto si sentiva a disagio, e forse anche per la ragazza era così, così si mise a cercare qualcosa di accettabile, e trovò questo appartamento, due stanze da letto, una cucina con salottino a vista e un bagno, un buon acquisto contando l'affitto modesto, avrebbe però preferito due bagni, tutti sapevano che le donne passano metà della loro vita davanti allo specchio, ma Lluvia non era così, o almeno per ora.
Uscì e sentì del movimento in cucina, Lluvia si era svegliata e stava armeggiando ai fornelli.
"Buongiorno Gajill, Lluvia sta preparando la colazione" disse la ragazza solare: In sei anni era cresciuta davvero tanto, prima di tutto era diventata più alta, il viso non era più paffutello diventando leggermente più appuntito e anche il corpo stava assumendo piano piano le forme tipiche di una ragazza di quell'età.
"Giorno... Portami dei chiodi" ordinò lui con ancora la piega del cuscino in faccia; Lluvia gli porse un piatto di chiodi mentre sorseggiava un the caldo.
"Da quando bevi the alla mattina?" Chiese Gajill alla ragazza dai capelli blu.
"Lluvia non si sente molto bene, sente dolori allo stomaco, forse Lluvia ha mangiato qualcosa che le ha fatto male" rispose lei tranquilla, per poi dirigersi verso il bagno.

"Ahhhh, oggi dormirò tutto il giorno, al diavolo il resto, che se ne occupi Lluvia" pensava masticando, ma all'improvviso vide la ragazza uscire dal bagno con sguardo cupo.
"Gajill... Lluvia crede di essersi fatta male..." Disse la ragazza, sembrava profondamente turbata.
"Credi? Ti sei fatta male e nemmeno lo sai? Ghihi che hai combinato?" Chiese lui, non era preoccupato, in quegli anni ha sempre cercato di tenerla lontana dai guai, ma non poteva difenderla all'infinito, e qualche volta si era fatta male, ma mai nulla di grave, al massimo un taglietto sul dito o una lieve sbucciatura del ginocchio.
"Lluvia... Lluvia non è sicura..." Rispose lei, visibilmente imbarazzata.
"Non sei sicura? Lluvia ti vuoi spiegare? Fa vedere piuttosto" Gajill iniziava ad essere seccato, non è mai stato molto paziente.
"Lluvia non può far vedere... Lluvia ha visto del sangue... Del sangue..." si stava quasi mettendo a piangere stringendosi il pigiama.
"Del sangue? Dai Lluvia fa vedere dove ti sei fatta male" ora si stava preoccupando davvero, non era normale una reazione del genere da parte della ragazza, non l'aveva cresciuta come una femminuccia.
"Lluvia perde sangue... Dalle parti intime..." Pianse lei rossa come un pomodoro; ora si che Gajill era preoccupato.
"AHHHHHHHHH" un urlo così forte da far spaventare alcuni passanti, la porta si spalancò brutalmente, Gajill si era caricato la ragazza in spalla e correva avanti e indietro come un forsennato.
"UN DOTTORE, DOBBIAMO TROVARE UN DOTTORE!" Urlava disperato correndo con un matto mentre la povera Lluvia gli stava in spalla sballottolata come un sacco di patate.
"Gajill... Lluvia crede che siamo già passato da questa parte" gli disse lei con la testa che le girava.
"Dannazione!" Lui correva dovunque per il paese, non aveva mai avuto bisogno di un dottore e fortunatamente Lluvia nemmeno, mai un raffreddore ne nulla, forse una ragazzina che porta freddo e pioggia è immune a quelle cose, o forse era solo semplice fortuna, in ogni caso era un bene, non avrebbe saputo che fare altrimenti, era un mago, non un medico, e la situazione in cui si trovava era una novità assoluta.
"LI DENTRO" vide una struttura che sembrava un piccolo ambulatorio e senza pensarci un secondo ci si fiondò, all'interno si ritrovò davanti a un uomo col camice bianco, alto coi capelli brizzolati e lo sguardo sorpreso.
"DEVE SUBITO VISITARE QUESTA RAGAZZA" urlò col fiatone.
"Ma, signore, io non posso visitare una ragazza" rispose spaventato l'uomo passando lo sguardo da Gajill a Lluvia.
"E perché no? É un dottore o sbaglio?" Chiese Gajill isterico.
"Quasi... Sono un veterinario" rispose confuso, solo a quel punto Gajill si guardò attorno e vide uomini e donne con gatti e cani al seguito, chi nelle gabbiette e chi in braccio, un'anziana signora aveva anche un pappagallo, Lluvia invece si pose una mano davanti alla faccia imbarazzatissima.
"Però se cercate un dottore ne trovate uno poco distante da qui, subito a destra e poi" non riuscì a terminare la frase che come una scheggia Gajill caricò Lluvia in spalla e scomparve nel nulla.

"Dannazione ha detto poco lontano, dove diavolo è questo dottore?" Sbraitava quasi disperato, mentre il carico si lamentava.
"Lluvia crede di dover vomitare" disse lentamente con gli occhi a girandola, tutto quell'avanti e indietro le aveva messo sotto sopra lo stomaco, fino a quando finalmente trovarono il luogo esatto e Gajill entrò coi suoi modi delicati, ossia sfondando la porta con un calcio.
"Sta qui il dottore?" Chiese ai pochi pazienti seduti ad attendere, fu una vecchia signora a rispondere per prima "Si, il dottore è dentro con una paziente" gli disse con voce roca.
"E chi se ne frega" pensò lui fiondandosi verso la porta dello studio con ancora la ragazza sulle spalle, aprendo la porta trovò un uomo sulla quarantina dallo sguardo sbigottito e una signora anziana seduta su un lettino.
"Signore, lei non può" anche costui non poté finire la frase che venne interrotto da Gajill, che con un freddo "Levati nonna" buttò fuori la signora dalla stanza.
"Lei deve visitare questa ragazza, è urgente" urlò lui in preda al panico, mentre lei vedeva le stelline girarle attorno la testa.
"Quali sono i sintomi?" Chiese allora l'uomo, nonostante i modi bruschi di Gajill non poteva voltare le spalle a una ragazza con un problema.
"Perde sangue da... Da" gesticolava freneticamente cercando di far capire al dottore la situazione, molto imbarazzato; egli capì al volo e non poté trattenere un leggero sorriso.
"Mi dica" disse rivolgendosi a Lluvia che frattanto si era ripresa "è la prima volta che capita?" Chiese infine.
"Lluvia crede di si" rispose lei, seria.
"Allora, entrambi potete stare calmi, è una cosa normalissima" disse pacato.
"COME STARE CALMO?! Non è normale perdere sangue da... Da li, io non ho mai perso sangue!" Rispose Gajill visibilmente iracondo.
"Signore si calmi la prego, le spiego brevemente: Quando una ragazza cresce, arrivando circa ai 13/14 anni di età inizia a manifestarsi qualcosa comune a tutte le ragazze, queste perdite di sangue vengono chiamate ciclo, e una volta al mese per qualche giorno ogni donna ne ha a che fare. Si manifesta sempre con dolori alla pancia e umore variabile, ma col passare del tempo si capisce prima che arrivino i sintomi, in ogni caso non è nulla di grave, è solo la natura femminile" spiegò molto dettagliatamente il dottore, Lluvia sembrava capire appieno quel che dicesse, anche se imbarazzata, invece Gajill non aveva capito nulla.
"Ma quindi non è grave?" Chiese ancora, per sicurezza.
"Assolutamente no, lei può stare tranquillo, vada in farmacia e si faccia spiegare cosa acquistare, io le prescrivo delle medicine da prendere solo in caso i dolori alla pancia si facessero troppo atroci" disse mentre scarabocchiava qualcosa di incomprensibile su un foglietto.
"Ma se é una cosa normale perché a me non è mai capitato?" Chiese lui titubante, temeva che il dottore stesse mentendo per non farlo preoccupare.
"Perché lei è un uomo, queste cose succedono solo alle donne" rispose con tono educato.
"Ho capito... Quindi non è grave vero?" Chiese di nuovo, la certezza non è mai troppa.
"Ecco a lei la sua prescrizione, arrivederci e buona giornata" il dottore li cacciò gentilmente quasi esasperato dall'ennesima domanda, però con un sorriso stampato per quella divertente vicenda.
Si incamminarono verso casa, Lluvia sapeva che per strada avrebbero trovato una farmacia dove prendere il necessario, Gajill era silenzioso, parlava solo per chiedere come stesse la ragazza, che rispondeva sempre alla stessa maniera, ossia "Lluvia si sente bene".
Arrivati alla farmacia spiegarono la delicata situazione al farmacista che li aiutò, dando loro le medicine prescritte dal dottore e una scatola di qualcosa, forse fazzoletti, e si curò bene di spiegare alla ragazza di seguire le istruzioni.
Tornati a casa tornò quasi del tutto la normalità, Lluvia si fiondò subito in bagno e Gajill dietro la porta aspettava uscisse leggermente preoccupato, a volte la sentiva imprecare, cosa che raramente la ragazza faceva; uscì una mezz'ora dopo rilassata in volto.
"Che hai combinato tutto questo tempo? E come ti senti?" Chiese lui.
"Lluvia si sente molto meglio ora," il dolore non era passato, piuttosto alleviato, però ora non aveva più paura "e Lluvia crede che siano cose da signorine" disse lei mostrandogli uno dei suoi migliori sorrisi.
"Cose da signorine eh? Io quasi mi prendo un infarto per lei e questo é il ringraziamento" pensò Gajill con un mezzo sorriso sulle labbra, dopotutto si era risolto tutto bene, ed era questo che contava.


Angolo dell'autore:
Ed ecco un nuovo capitolo, il penultimo, spero vi piaccia, ho cercato di puntare su un tema delicato senza cadere nel volgare e rendendolo il più divertente così, spero di esserci riuscito. Domani sarò abbastanza impegnato e non so se riuscirò a pubblicare l'ultimo capitolo, in quel caso pubblicherò dopodomani. Alla prossima.
  
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