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Autore: Dramione8000    24/02/2016    2 recensioni
Ciao a tutti! Eccomi finalmente tornata con la seconda parte della mia storia!
Draco è scappato coi Mangiamorte ed Hermione e Ron sono partiti con Harry alla ricerca degli Horcrux. Ma i due innamorati riusciranno a stare lontani l'uno dall'altra? Draco riuscirà a sopravvvivere tra tutti i Mangiamorte? Harry e Ron capiranno la tristezza della loro amica?
Tutto questo e molto altro in questa fantastica seconda parte
Genere: Fluff, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dramione-Amore nella Guerra'
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Ciao a tutti e benvenuti in questo nuovo capitolo!
Scusate se questo week-end non ho aggiornato, ma oltre alla mancanza di ispirazione, avevo una montagna (non in senso figurato) di cose da studiare e compiti da svolgere.
In più lunedì mi sono svegliata con la febbre… #mainagioiaaaaaaaa
Per fortuna è passato tutto abbastanza in fretta e nella mia malattia ho comunque iniziato a scrivere questo che leggerete fra poco… vi spiego due cosine a proposito.
Alla fine di questa seconda parte, di capitoli ufficiali ne mancano solamente due, quindi per stare ancora un po’ con voi ho pensato di introdurre quattro capitoli speciali scritti dal punto di vista di Harry e Ginny. Ce ne saranno due per ognuno e saranno posizionati tra un capitolo “ufficiale” e l’altro.
Io spero che vi piacciano. Questo che state per leggere è dedicato a Ginny e ci ho messo molto impegno a scriverlo (la forza dell’avere tempo e ispirazione a go go) e infatti è il più lungo che io abbia mai fatto!
Spero che vi piaccia!
Buona lettura! <3

 
Dramione-Amore nella Guerra Parte 2
I hate him
 
Harry mi guarda.
Si aspetta una risposta, lo so.
Si aspetta un altro sì, si aspetta una reazione da ragazza forte, comprensiva.
Si aspetta che io non faccia obiezioni, nonostante mi abbia appena baciato, dimostrandomi un’altra volta che il suo cuore mi appartiene.
Se facessi tutto il contrario non partirebbe?
 No, se ne andrebbe comunque e questo lo so bene. Anzi, penso che si assenterebbe senza lasciarmi occasione di salutarlo.
Meglio stare al suo gioco, fargli credere sia accondiscendente e magari avere suo un ultimo saluto, un’ultima giornata con lui, cercando di ignorare che mi abbia appena lasciato. Per proteggermi.
Un modo carino per dirmi che sono di troppo e non all’altezza di partire con lui, Hermione e Ron che, nonostante sia mio fratello maggiore, è più stupido di me.
Ritorno a fissarlo negli occhi, quegli occhi verdi che mi hanno sempre ammaliata e distrutta. Nonostante tutto lo amo, gliel’ho detto poco fa e penso che glielo dirò per tutta la vita.
Trattengo a fatica le lacrime, appellando tutto l’orgoglio nascosto nel mio piccolo corpo per riuscirci: -Capisco e.. non preoccuparti, ti aspetterò senza dar sospetti della nostra finta separazione- gli rispondo, seria.
A questo punto mi aspetto mi baci di nuovo, ma si limita ad un sincero grazie e ad un abbraccio, in cui non posso far altro che desiderare morire dentro. Sarebbe sicuramente meno doloroso che separarmi da lui.
-Sei la migliore, lo sai?- dice incorniciandomi il viso con le mani.
“Allora portami con te!” urlo nella mia mente, immaginando di farlo nella realtà.
Gli sorrido debolmente e veniamo interrotti da mia madre, appena comparsa sulle scale. Inizialmente imbarazzata, ci invita a seguirla nella sala da pranzo per mangiare.
Fossimo in un altro contesto l’avrei già schiantata e avrei ribattuto per continuare a restare con Harry, ma adesso quasi la ringrazio perché sto per mettermi a piangere.
Faccio finta di non vedere la mano che sta cercando la mia e a grandi falcate la seguo.
Non ascolto una parola di quello che dicono i miei parenti e amici riguardo il matrimonio di Bill e Fleur e mangio anche pochissimo, giusto per non destare troppi sospetti.
Se raccontassi questa faccenda a mia madre penserebbe sia una sciocca ed appoggerebbe Harry, d’altronde com’è che ha detto? “Lo faccio per la tua protezione, non voglio ti accada nulla! Quello che è successo ad Hermione stanotte è solo l’inizio.. non posso accettare ti accadono cose simili”, come se il malessere di Hermione dipendesse da Voldemort e non potessi essere attaccata da dei Mangiamorte anche se lui non c’è.
Non è più, ormai, un segreto chi fa parte dell’Ordine e non vedo perché se non stessimo più insieme non sarei più in pericolo. Se quel pazzo senza naso decidesse di venirmi a prelevare a Hogwarts, non vedo come la mia relazione con Harry potrebbe influire sul corso degli eventi.
Hermione mi fissa attentamente: riconosco quello sguardo, è come se mi stesse scannerizzando per capire cosa c’è che non va.
Ormai è l’unica che si accorge del mio malumore.
Mi alzo, infastidita dalla felicità della mia famiglia e me ne vado in camera mia senza dare alcuna spiegazione, nonostante i deboli richiami di mia madre e gli sguardi sorpresi di tutti gli altri.
Poco dopo sento bussare alla porta.
Controvoglia borbotto un “avanti” e mi ritrovo davanti Ninfadora.
-Tonks..- mormoro un po’ sorpresa.
-Ginevra, posso accomodarmi? Tutte le scale di questa meravigliosa casa non mi fanno particolarmente bene in gravidanza- dice appollaiandosi sulla mia sedia senza aspettare il mio permesso, che le avrei comunque dato.
-Hai bisogno di qualcosa?- le chiedo cercando di non risultare troppo sgarbata.
-In realtà era la domanda che volevo fare a te.. insomma hai rifiutato uno dei pranzi della tua mamma, non stai di certo bene!- esclama scrutandomi, pronta a cogliere qualsiasi messaggio che il mio corpo potrebbe, inconsciamente, darle.
-Non è di me che ti devi preoccupare, Dora.. la guerra e il matrimonio di mio fratello sono molto più importanti delle mie crisi adolescenziali- le rispondo stando ben attenta a restare immobile.
-Sai, per combattere una guerra bisogna prima di tutto stare bene. Ma non solo a livello sanitario: bisogna stare bene con sé stessi, se si vuole restare umani mentre si combatte. Altrimenti si rischia di buttare la propria frustrazione, la rabbia, la tristezza sul nemico, facendoci compiere atti che non ci appartengono. Se ci rinchiudiamo in una gabbia di negatività.. rischiamo di diventare come Voldemort- dice.
-Cos’è adesso che ho un problema devo diventare una serial killer?!- sbotto ricordando la parola letta in un libro babbano di Hermione.
-Non sto dicendo questo, Ginevra. Dico solo che trattenere i sentimenti e non parlare con nessuno delle cose che ci affliggono, a lungo andare ci possono corrodere dentro. Soprattutto se siamo adolescenti. Fidati, te lo dice una che di problemi ne ha avuti fin troppi..- ribatte calma, mentre mi sorride.
-Non mi risulta che tu sia chissà quale chiacchierona. Cioè, sei fin troppo allegra e sbadata, ma non racconti molto di te.-
-No, è vero. Non mi piace mettere al centro della conversazione i miei problemi ma, in privato, anch’io esprimo ciò che provo. Io ho trovato qualcuno che sa ascoltarmi, consigliarmi ed aiutarmi. Io una famiglia non ce l’ho più, lo sai. Purtroppo mia madre la vedo raramente e le mie zie esigono la mia morte. Tu invece hai delle persone che ti amano e sono disposte ad aiutarti. Io, invece, sono rimasta sola a lungo prima di incontrare Remus. Tu hai Harry e sono sicura che lui..- a sentire il nome del mio, ormai, ex ragazzo le lacrime trattenute così tanto a lungo cominciano a scivolare per le guance.
-..lui è il problema- mormora. Io resto zitta.
-Ti ha lasciata, vero?-
-Già.. te l’ho detto che non era importante-
-Oh sì che lo è! Il motivo per cui lo ha fatto?- domanda.
-Vuole proteggermi- rispondo, pronunciando l’ultima parola con disgusto.
-È un movente nobile. Anche Remus non voleva stare con me per paura di farmi del male- commenta.
-È diverso. Lui involontariamente avrebbe anche potuto ucciderti. Se Voldemort decidesse di farmi fuori non vedo come il mio legame con Harry possa cambiare le cose. Se volesse  informazioni su di lui, suppongo che le cercherebbe da me in quanto mi ha lasciata. Perché provo astio verso di lui, oppure perché non me ne importa più nulla, no?- ribatto esponendole il mio punto di vista.
-Ti capisco, Ginevra, capisco cosa dici. Ma adesso sei accecata dal dolore e magari non riesci a vedere o ad accettare i veri motivi che lo hanno spinto a compiere questa scelta. Infondo anche lui ti ama, non credi?-
Non le rispondo, mi aspettavo parole simili e non sono quelle che di certo mi fanno stare meglio. Ecco perché non dovevo confidarmi con nessuno.
-Ok, almeno qualche cosa sono riuscita a cavartela fuori, spero tu stia meglio. Adesso vado ad aiutare tua madre.. tranquilla, non dirò a nessuno le tue confidenze- dice anticipando la mia ultima richiesta.
La saluto e se ne va.
 
Lascio camera mia solo verso sera. Ho fatto sparire le lacrime e gli occhi arrossati con un velo di trucco che non si è praticamente mai visto sul mio viso.
Raggiungo il padiglione e all’entrata Ninfadora mi rivolge un sorriso d’intesa che ricambio. Nonostante le sue parole non mi siano state molto di conforto, le voglio tanto bene. Un po’ come Hermione, è quella sorella che non avrò mai ma con cui ho molto in comune.
Harry dal fondo della sala mi rivolge uno sguardo ammirato, sorpreso.
“Se non fossi stato così stronzo, queste labbra truccate adesso potresti baciarle, bastardo!” esclamo nella mia mente.
Distolgo lo sguardo e cerco Hermione. La vedo parlare con mio fratello quindi cammino verso Luna.
Non facciamo in tempo a salutarci che una sfera azzurra irrompe nel padiglione.
La voce di Bellatrix Lestrange ci annuncia della caduta del Ministero.
Guardo Ninfadora, le labbra serrate, i lineamenti duri e gli occhi ridotti a due fessure. L’odio fra le due non finirà mai.
Intenta a guardarla non mi accorgo dell’esplosione alle mie spalle e cado a terra perdendo i sensi.
 
Dormo per un periodo di tempo che mi sembra infinito, ma è proprio la voce di Dora a svegliarmi.
-Buongiorno, Ginevra- saluta con un sorriso.
Noto un piccolo taglio sulla sua guancia.. ah già la battaglia di ieri sera.
-Tonks.. sei ferita- le faccio stupidamente notare strappandole una risata.
-Lo so, ma non è nulla di grave tranquilla!- esclama –Tu come ti senti?-
-Mi gira un po’ la testa, ma sto bene- le rispondo accompagnando le mie parole portandomi le mani alla nuca.
-È normale, eri proprio davanti all’esplosione- commenta.
-Ma perché è saltato tutto in aria?- chiedo confusa.
-La sfera azzurra, oltre a farci scoraggiare, era un diversivo per farci abbassare la guardia. I Mangiamorte hanno fatto irruzione nel padiglione e c’è stata una battaglia. L’abbiamo vinta, tranquilla-
-Ed Harry come sta?- chiedo spontaneamente.
Il suo sguardo si trasforma in un’espressione incerta, come se stesse decidendo se rispondermi è una buona cosa.
-Ecco.. lui si è smaterializzato durante l’attacco, non sappiamo dove sia- dice infine.
La mia reazione è forse esagerata, ma sono stata troppo forte per troppo tempo.
Mi porto le mani alla bocca e soffoco un mugolio disperato mentre comincio a piangere ininterrottamente.
Tonks cerca di abbracciarmi ma io mi ritraggo mentre sento il mio corpo squarciato dal dolore e dalla delusione.
In quel momento entra mia madre che si ferma incredula sulla porta.
-Tranquilla, Molly, la pozione che le ho dato come antidolorifico ha finito il suo effetto e questo è una delle reazioni collaterali. Tra poco passa, ci penso io- le dice Ninfadora, mentendo ancora per me.
Mia mamma, titubante, esce dalla porta e ci lascia da sole.
Ninfadora si siede alla mia sinistra e mi abbraccia forte. Non la respingo più, ho bisogno di qualcuno che mi aiuti. Ha ragione lei, da soli non si va da nessuna parte.
-Pensavo.. pensavo che se fossi stata accondiscendente mi avrebbe.. mi avrebbe almeno salutata- singhiozzo.
La sento sospirare: -Lo so.. ma la situazione era davvero tragica: da quel che ho capito Draco Malfoy stava tenendo in ostaggio Hermione che si è riuscita a liberare. Allora lui ha scagliato un incantesimo addosso a lei e a tuo fratello ma, appena prima che venissero entrambi feriti, Harry gli si è parato davanti e li ha protetti. Poi si sono smaterializzati prima che qualcun altro li attaccasse- dice.
Hermione e Malfoy. Perché loro sono sempre e inevitabilmente collegati a ciò che succede? Probabilmente se lui non l’avesse presa davanti a mio fratello e non li avesse attaccati, Harry sarebbe ancora qui.
Li odio tutti.
Ninfadora rimane con me finché non mi calmo e poi scende ad aiutare mia mamma con il pranzo.
Mentre scendo dal letto ed apro il grande armadio di quercia per mettermi qualcosa di decente, mi viene in mente che domani devo tornare ad Hogwarts e guiderò la ribellione del nuovo esercito di Silente.
 
La mattina dopo, Bill mi accompagna a King’s Cross per prendere l’Hogwarts Express.
Sono un po’ troppo apatica per salutarlo come si deve e resto rigida quando mi abbraccia.
Salgo come un automa sul treno e mi siedo accanto a Neville, senza nemmeno ascoltare ciò che mi dice.
Verso metà viaggio alcuni finestrini saltano in aria ed entrano dei Mangiamorte.
Ho paura e al tempo stesso spero che siano qui per me, ma quando il loro sguardo ricade sulla mia figura seduta mi ignorano.
Cercano Harry.
-Ehi sfigati!- li chiama Neville, alzatosi in piedi nel frattempo -Lui non è qui-
I Ghermidori, risentiti, se ne vanno. Probabilmente la ricerca del mio.. ex ragazzo è più importante di uno studente che li provoca.
Si complimentano tutti con lui, mentre io resto in disparte.
Avevo ragione io, ho sempre fottutamente avuto ragione io.
I Mangiamorte sono arrivati e chi cercavano? Lui, non me! Ci hanno fatto domande? NO! E per la trecentesima volta in due giorni, lo odio.
 
Le prime settimane passano senza che io ci dia troppa attenzione.
Di giorno la mia mente è più che occupata, fra le lezioni e il controllo dell’andamento della ribellione mi tengono impegnata ma, la notte, quando mi ritrovo da sola nel mio letto a fissare il vuoto Harry invade la mia mente, come se volesse dirmi “Ehi! Mi hai ignorato tutto il giorno, ci sono anche io ricordi?!” e le memorie inerenti a lui sono come una bastonata su tutti i miei tentativi di dimenticarlo e di stare bene.
Lo odio.
Stasera però, le lacrime non mi hanno ancora raggiunta e non voglio farmi prendere da loro.
Mi alzo in fretta raccattando i vestiti abbandonati sulla sedia e mi cambio ancora più velocemente per poi, sulla soglia della porta, lanciare il pigiama sul letto.
Gironzolo per la scuola, felice che non ci siano prefetti incaricati di effettuare le ronde. Salgo le scale per un tempo che mi sembra infinito, finché le caviglie non mi fanno male: con questo buio mi sono quasi ammazzata un sacco di volte.
Poi la vedo: la timida luce bianca della luna che mi saluta da una nicchia, invitandomi a sedermi con lei.
Seguo questo “richiamo” e mi accovaccio lì dentro, appoggiando la testa sulle ginocchia. Lo spettacolo che mi si presenta davanti è a dir poco mozzafiato… ma la mia mente è da tutt’altra parte a pensare a qualcos’altro, anzi a qualcun altro, ed invece di godersi questa meraviglia della natura provoca delle lacrime.
-Ma perché tutto questo dolore a me? Cos’avrò fatto di così brutto per meritarmi questo? Per essermi innamorata di quello?!- singhiozzo concludendo la frase con disprezzo.
-Lo odio- sussurro di nuovo, come se anche la luna dovesse saperlo.
-Weasley…? Stai bene?- chiede improvvisamente qualcuno alle mie spalle.
Per Merlino, che spavento!
Mi giro pensando che siano i miei amici di Grifondoro, ma nessuno di loro ha la voce così profonda e non mi chiamano di certo “Weasley”.
Appena mi ritrovo la faccia di Blaise Zabini, illuminata solo per metà dalla luce della luna, il mio volto si tramuta in un espressione di stupore e mi affretto ad asciugare le lacrime per mantenere intatto l’orgoglio.
-Sì, Zabini, va tutto bene- mento.
-Non mi sembra proprio, invece. Stai piangendo- mi fa notare.
-Non posso piangere?!- ringhio sulla difensiva, pronta ad andarmene da lì.
-Certo che puoi, ma non è bello vederti sparire il sorriso dalla faccia. Ed io mi sono accorto che in questi giorni c’è qualcosa che non va in te- risponde lui ignorando il mio tono aggressivo.
Lo guardo a bocca aperta: l’ha notato lui e nessuno dei miei amici?
Lui che fa parte della mia casa nemica?
Il migliore amico di Draco Malfoy ha notato che non sto bene E NON I MIEI AMICI?!
Cosa succede in questo mondo?!
Ma non resisto.. perché in fondo ho trovato qualcuno che lo ha notato.
Scoppio a piangere nuovamente e mi ritrovo avvolta da due braccia forti e stretta ad un corpo che sa di biancospino.
Perché i Serpeverde hanno tutti odori così... raffinati?
Una sensazione di protezione mai provata con Harry mi pervade quando incomincia ad accarezzarmi i capelli come per rassicurarmi.
Come fa un ragazzo così forte ad avere un tocco tanto delicato?
-Cosa c’è che non va?- mormora dopo un po’.
-Zabini…-
-Blaise. Chiamami Blaise- chiarisce interrompendomi.
Arrossisco.
-Blaise, Harry mi ha lasciata. L’ho aspettato per sei anni, ho dovuto sopportare di vederlo con la Chang o dietro a sbavare a qualche altra ragazza al posto mio, poi quando finalmente si è accorto di me, mi ha lasciata subito. E nessuno se n’è accorto. Nemmeno i miei amici- dico spontaneamente, sorpresa da me stessa per la confidenza che gli sto dando.
Il suo sguardo si indurisce: -Noi Serpeverde lo abbiamo sempre detto che Potter è uno stupido. Come fa a non vedere la fortuna che ha davanti e lasciarsela scappare, come se gli fosse dovuta? Dovevate ascoltarci quando lo prendevamo in giro-
Un piccolo sorriso appare sulle mie labbra: ha ragione, quel bastardo non si rende conto di cosa tutti stiamo facendo per lui e che non siamo i suoi soldati. Non si rende conto che da solo non vale nulla.
-Sei più bella quando sorridi, lo sai?-
A quelle parole divento viola e non rispondo, titubante se credergli, è pur sempre un Serpeverde e potrebbe farmi uno scherzo di cattivo gusto da un momento all’altro.
Ma lui mi guarda, serio, in attesa di una risposta.
-..grazie..- sussurro infine.
Lui mi sorride e scioglie l’abbraccio:
-Buonanotte, Blaise-
-Buonanotte, Ginevra-

Torno in camera mia con una strana sensazione addosso e mi ritrovo a sorridere sinceramente dopo molto tempo.
Mi addormento appena tocco il cuscino.
La mattina quando Luna viene a svegliarmi, ormai con la storia dell’Esercito è praticamente una Grifondoro, non posso  credere di aver dormito senza fare incubi o stare male.
E, stranamente, devo ringraziare Zabini per questo.
-Come stai, Ginny? Stamattina ti vedo meno cupa del solito e quelle borse sotto gli occhi sono diventate meno evidenti- dice Luna con un sorriso.
-Tutto bene come sempre, Luna. Purtroppo le scorse notti non ho dormito bene per mettere a posto nel dettaglio i piani della Ribellione, ma grazie al grande aiuto tuo e di Neville ieri ho potuto riposare come si deve- le rispondo ricambiando il sorriso.
-Sono felice di aiutarti e che questi siano i veri motivi della tua stanchezza nei giorni passati, pensavo che un qualche Gorgosprizzo ti avesse fatto del male!- esclama spalancando gli occhi blu.
-Tranquilla è tutto a posto-
-Buongiorno, Weasley- saluta Blaise davanti alla porta della Sala Grande.
Luna mi guarda quei pochi secondi che le servono per capire la dinamica ed inizia ad entrare.
-Ieri sera mi hai chiamato per nome, Zabini- ribatto un po’ delusa.
-Anche tu- replica.
-Sotto tua richiesta- chiarisco.
-Senti, non ti ho aspettata per scannarmi con te, ok? C’era la tua amica e non sapevo se era il caso mostrare tutta questa confidenza davanti a lei, capisci? Volevo solo sapere come stavi e chiederti se ci potevamo vedere dopo le lezioni- dice prendendo la mia mano.
Divento di nuovo rossa e il mio sguardo saetta sulle nostre mani unite. La ritraggo: io amo Harry, per Zabini non provo nulla.
-No- dichiaro fermamente -Ho molto da fare e non vedo perché noi due ci dovremmo vedere. Ora scusami, ma c’è gente che mi aspetta- concludo voltando i tacchi.
Guarda per Harry a cosa sto rinunciando.
Potrei essere felice ma c’è sempre lui a bloccare i miei pensieri.
E per tutto questo amore che provo per lui, per la capacità che ha di distruggermi…
Lo odio.

 
Angolo della Scrittrice:
Miei prodiiiiiii
Devo scappare, un bacio e ci vediamo al prossimo capitolo<3
   
 
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