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Autore: Crepuscolina13    25/02/2016    3 recensioni
E se Emma fosse un angelo custode con il compito di vegliare, e di rendere di nuovo buona la famosa Evil Queen ?
Ovviamente SwanQueen.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"La prima cosa che riuscì a pensare fu: ma come diavolo si è vestita Regina?
Stava indossando una giacca molto sporca fatta di pelle di pecora, dei pantaloni attillati e un arco sulle spalle.
In quel momento stava controllando il contenuto di un sacco insieme ad altre persone che avevano il medesimo abbigliamento.
Mi materializzai come una piccola contadinella vestita di stracci e poi mi avvicinai a lei schiarendomi la voce.
-Ehm Regina cosa stai facendo?-
Lei si girò verso di me con una faccia confusa e poi chiese:
-E tu chi sei?-
-Come chi sono? Sono Emma- risposi impaurita dalla piega che stava prendendo la situazione.
-Emma?- fece lei confusa, poi guardandomi in volto e presa da qualche lampo di genio esclamò:
-Oh Emma! Certo- poi guardandosi intorno chiese:
-Questo è un sogno quindi?!-
-Scusami mi ero immedesimata nella parte- spiegò imbarazzata.
-Oh tranquilla- dissi rassicurandola, potevo capirla, non era facile essere padroni dei propri sogni e non lasciarsi confondere da ciò che la propria psiche crea.
-A proposito quale sarebbe il tuo ruolo in tutto ciò?- chiesi curiosa, indicando con una mano le persone che ci circondavano.
-Credo di essere una ladra, non ho idea come sia venuta fuori un'idea del genere al mio cervello ma ..accontentiamoci no?- disse ottimista.
-Ahahaha tu, una ladra?- chiesi ridacchiando, ma questo non fece piacere a Regina che rabbuiandosi rispose:
-Non esserne sorpesa in fondo sono pur sempre la Regina Cattiva-
-Sai che quel titolo è ingiusto- la ripresi sorridendo.
Lei cercò di trattenere un sorriso ma non ci riuscì.
-Dunque cosa avete rubato di interessante-
Lei si girò verso i suoi compari e poi rispose:
-Mh non ne ho idea- e ciò provocò in me alcune risate.
All'improvviso, come per magia il cielo si annuvolò e cominciò a nevicare.
-Direi che ti sei fatta un po' influenzare da Elsa-
-Ehi non guardare me, è colpa del mio inconscio- borbottò infastidita.
-Regina il tuo inconscio ...sei tu- dissi sottolineando l'ovvio ma lei invece di rispondermi sbuffò rumorosamente, sembrava una bambina...era così tenera.
Inevitabilmente con la neve arrivò anche un pungente freddo.
-Ehi Regina io ed altri cinque andiamo a prendere della legna, tu resti qui con la tua amica e gli altri  a sorvegliare il forziere ok?- chiese un uomo grassottello indicando una carovana dietro di lui.
-Certo Pike- acconsentì lei avvicinandosi al carro.
-Come faccio a sapere il suo nome?- mi chiese poi.
-Presumo per lo stesso motivo per il quale sai di essere una ladra-
-Certo che i sogni sono proprio strani- commentò lei.
-Bè più che ha una cosa prova a immaginarli come creature viventi.
Una creatura in grado di ricreare luoghi e persone del tuo passato o addirittura perché no del tuo futuro...per noi non hanno un senzo invece per chi li ha creati hanno sicuramente un significato molto importante- spiegai appoggiandomi alla grande ruota di legno del carro.
Lei non rispose, troppo intenta a scrutare chissa che nell'orizzonte, ed io non chiesi altro, troppo intenta ad osservare lei, i suoi capelli che svolazzavano sulla sua pelle, le lughe ciglia che sbattevano ripetutamente l'una con l'altra, le labbra rosse e gonfie e con orrore e con paura mi resi conto di una cosa.
Ero veramente innamorata persa.
All'improvviso sentimmo un rumore metallico nelle nostre vicinanze e presto nell'accampamento si scatenò l'inferno.
Le persone intorno al confine delimitato dagli alberi furono i primi a cadere, sotto spade e freccie di alcuni banditi che evidentemente avevano deciso di derubare dei ladri, pensai con ironia.
Tutti gli altri ripresisi dall'effetto sorpresa, si armano di spade e cominciarono a combattere per difendere il bottino.
Inspiegabilmente anche Regina cominciò a combattere e fui sorpresa della sua bravura nel maneggiare la spada.
Io invece ero terrorizzata e non osavo muovermi, tutta questa violenza mi stava dando allo stomaco.
Ero tentata di non guardare i corpi sanguinanti accasciarsi a terra senza vita, ma non potevo distogliere  i miei occhi dalla figura di Regina, avevo paura che potesse rimanere ferita...sapevo che comunque essendo un sogno lei non si sarebbe ferita lo stesso ma non potevo fare a meno di preoccuparmi.
Lo scontro sembrava andare bene, i banditi si stavano ritirando e il gruppo di Regina anche se con qualche perdita era riuscito a batterli.
All'improvviso notai un dettaglio che mi fece rabbrividire le ossa, per quanto fosse possibile.
Il ladro che Regina aveva rinchiuso, nella vita reale, adesso era nascosto dietro un cespuglio e con un grande arco stava prendendo la mira per colpirla alla schiena con una freccia; lei in quel momento era impegnata in un duello con la spada e non poteva di certo accorgersi della minaccia.
"Che codardo, colpire una donna alle spalle" riuscì a pensare.
Tutto quello che successe dopo avvenne a rallentatore nella mia mente.
Vidi i muscoli dell'uomo flettersi, la corda vibrare e la freccia scattare in avanti.
A quel punto mi staccai dal carro dove fino ad ora ero rimasta immobile e cominciai a correre.
Corsi come non mai ma nonostante questo non sarei riuscita a spostare Regina in tempo per salvarle la vita così feci quello che sapevo fare meglio.
Aprì le ali nascoste sotto gli stracci , non badai al fatto che fossi appena rimasta mezza nuda e spiccando un grande balzo presi il volo.
Con due vigorosi battiti d'ali arrivai in tempo e con una grande spinta buttai Regina di lato.
Purtroppo calcolai male la velocità e la freccia colpì me; entró dal mio fianco sinistro e trapassando un seno lo sentì colpirmi il cuore.
Il dolore era insopportabile ma con il passare dei secondi esso passò in secondo piano.
Cadetti a terra e rimasi immobile.
-O mio dio!- sentì qualcuno urlare, era Regina.
Percepì delle mani toccarmi il volto e aprendo un istante gli occhi capì che mi stava sostenendo la testa, forse per farmi riuscire a respirare.
-Emma NO!!!!!-
Sentì delle calde lacrime cadermi sul collo.
-Stupida idiota che non sei altro perché lo hai fatto????!! Sai che non posso morire qua!! Perché?! Perché?!-
Sono sicura che in questo momento stesse urlando ma io riuscivo a sentire solo un flebile sussurro.
Anche se mi costava tanto mi sforzai di parlare, dovevo assolutamente rassicurarla.
-Regina...-
Ma poi i miei occhi si chiusero ed io morì."


Come al solito ci risvegliammo contemporaneamente e Regina ebbe bisogno solo di un secondo per ricordarsi quello appena successo.
Si lanciò subito giù dal letto e correndo mi venne in contro.
Io mi alzai dalla poltrona dove mi ero seduta la notte prima e aspettei che mi abbracciasse, cosa che ovviamente non avvenne, e trapassandomi ci trovammo schiena contro schiena ma subito ci girammo per trovarci faccia contro faccia.
-Tu piccolo insulso angelo che non sei altro!!! Qualcuno ti ha forse chiesto di fare una cosa del genere??? Sei veramente un' idiota!! Ma lo capisci che non ha senzo sacrificare la tua vita se tanto è solo uno stramaledettissimo sogno e non avrei potuto morire sul serio? Ma dico io quel poco di cervello che ti è rimasto...-
-Non potresti dire semplicemente grazie?- chiesi intorrompendola con un tono di voce strano, non sapevo se essere fiera del mio gesto o risentita per le offese ricevute, forse ero semplicemente felice.
Si felice, perché non mi pentivo affatto di quello che avevo fatto.
L'avrei rifatto mille volte ancora, perché l'amavo ed anche se fosse stato tutto reale avrei sacrificato comunque la mia vita, ne ero sicura, del resto vivere senza di lei non aveva senzo.
-Grazie?!!!Grazie?!!! Tu pretendi un grazie?! Te lo puoi scordare cara io...-
Toc,toc.
-Cosa c'è?- gridò Regina arrabbiata, ma non distogliendo il suo sguardo di fuoco dai miei occhi.
-Vostra maestà dovete prepararvi, la Regina Elsa se ne andrà tra poche ore- disse una vocina flebile dall'altra parte della porta.
-Non adesso!- rispose Regina.
-Vostra maestà mi dispiace veramente disturbarvi ma sono costretta a insistere.-
Regina si trattenne dall'urlare e parlò cercando di mantenere un tono di voce calmo.
-Noi due finiremo il nostro discorso più tardi Emma- io annuì appoggiandomi ad una parete lì vicina e la osservai andare ad aprire la porta.
Prima di girare la maniglia però mi guardo ed aggiunse:
-Grazie-
Sul mio viso comparve un grande e luminoso sorriso, e forse arrossì anche.
Velocemente Cenerentola l'aiutò a  indossare un magnifico abito rosso, questa volta a differenza dell'altro il petto era coperto fino al collo da fiori ricamati a mano ma la schiena era scoperta fino quasi al fondoschiena, vista che mi lascio senza fiato e mi fece provare uno strano desiderio.
Un desiderio carnale e possessivo.
Appena pronta raggiungemmo la sala reale dove tutti i funzionari di corte e le persone che contavano erano riunite.
Appena fuori dalla porta trovammo Elsa ad aspettarci.
-Buongiorno Regina, dormito bene?- chiese lei allegramente, sembrava aver dimenticato il rifiuto della scorsa notte.
-Scusa per il ritardo Elsa, avevo perso la cognizione del tempo e bè ..ho avuto notti migliori- spiegò seria lasciandomi uno sguardo di minaccia alla fine della frase.
Io sorrisi in imbarazzo.
-Spero nulla di grave...pronta ad andare?- chiese la bionda subito preoccupata per lei
..ma io dico questa qui non aveva niente di meglio da fare che corteggiare reali di altri regni?
Sbuffando le seguì in silenzio mentre a braccetto entravano nella stanza.
Per circa un'ora i giullari di Regina ci deliziarono con allegre coreografie e spettacoli di ogni sorta.
Erano veramente interessanti e le seguì con molta attenzione ma ogni tanto mi capitava comunque di lanciare delle occhiate a Regina ed ogni volta una strana sensazione si insinuava dentro di me.
Sentivo costantemente il suo sguardo addosso e appena io la guardavo lei arrossendo faceva finta di osservare qualcun'altro e non me.
Il fatto più interessante erano i suoi occhi, erano strani o meglio,  era strano il modo in cui mi guardava e poi aveva un espressione molto assorta, come se stesse decidendo cosa fare..come se fosse indecisa su qualcosa.
Verso la fine dello show la vidì confubolare con Elsa ma cercando di tenere a bada la mia gelosia non ci badai molto, sicuramente stavano parlando di questioni reali.
-Prestate attenzione alle Regine prego!- proclamò un valletto alla fine dello spettacolo.
Elsa si alzò in piedi e parlò.
-Innanzitutto vorrei ringraziare questi splendidi giullari per averci rallegrato la mattinata ma soprattutto voglio ringraziare tutto il popolo della Foresta Incantata per la loro generosità e ospitalità.
Adesso io ed i miei sudditi dobbiamo partire, ma se vorrete farci la cortesia di seguirci in giardino troverete una, spero, gradita sorpresa ad attendervi- detto questo la bionda impose le braccia al soffitto o al cielo e dalle sue mani uscirono delle onde di energia magica.
Subito i grandi portoni furono aperti e la gente si precipitò all'esterno del palazzo emettendo suoni di meraviglia.
Solo quando anche io fui in giardino potei capirne il motivo.
Stava nevicando.
O meglio Elsa stava facendo nevicare.
Anche io ne rimasi affascinata.
In poche tempo quella speciale pioggia ghiacciate aveva ricoperto tutto creando uno spettacolo mozzafiato.
-Arrivederci Regina- disse Elsa.
-Arrivederci Elsa- contraccambiò lei.
-Spero di avere l'occasione di rivederti in futuro-
-Lo spero anche io, e grazie per quello che hai fatto- rispose la mia protetta.
Sentire Regina dire grazie era molto strano e in più avevo la sensazione che la stesse ringraziando per qualcosa di ben più importante che una semplice nevicata.
-Non ringraziarmi- poi Elsa guardò dietro le spalle di Regina, come se cercasse qualcuno che non riusciva a trovare, per un momento ebbi come la sensazione che stesse guardando me, poi riportando gli occhi su Regina aggiunse:
-Buona fortuna- le due donne si scambiarono un bacio, fortunatamente sulla guancia, poi Elsa montò a cavallo e la delegazione di Arendelle se ne andò definitivamente.
La gente rimasta fremeva dalla voglia di buttarsi nella neve per giocare un po' ma non osavano farlo, per paura della loro sovrana.
Regina se ne accorse e parlando ad alta voce stupì tutti.
-Oggi è un giorno di festa miei cari  sudditi, e come tale vi meritate un po' di svago, oggi giorno libero per tutti-
All'inizio il popolo non volle crederci ma vedendo che Regina non stavano scherzando si lasciarono andare.
Ci fu chi cominciò a fare pupazzi di neve, chi a fare a pallate, chi semplicemente ad osservare il panorama, ma tutti dal primo all'ultimo si stavano divertendo.
-È stato un gesto molto carino da parte tua- commentai io dolcemente.
-Si lo so- rispose guardando le persone intorno a noi che si divertivano.
-A proposito, cosa voleva dire Elsa con quel buona fortuna?- chiesi io curiosa.
Lei mi guardo negli occhi, rimase un attimo come imbabolata poi disse:
-Niente, ma seguimi che ti porto in un posto-
Detto ciò si mise a correre e fra tutta quella neve non sembrava più una regina, ma semplicemente una persona normale che si divertiva.
La gente non fece caso a lei ed io felice della sua allegria la seguì.
Ci dirigemmo verso il confine orientale del giardino, delimitato da un bosco, una volta arrivata lì si fermò per aspettarmi visto che ero rimasta un po' indietro.
-Vieni Emma- disse lei incitandomi a seguirla e ad affrettarmi.
Non avevo mai visto Regina così emozionata per qualcosa di così semplice come la neve.
Contagiata dalla sua allegria aumentai il passo, correndo goffamente sulla neve.
La strada mi parve familiare ed infatti non mi sbagliai.
Presto arrivammo sotto al suo misterioso albero di mele e fu uno spettacolo mozzafiato.
Ogni mele rossa era ricoperta di candida neve bianca e ciò creava un contrasto di colori unico.
-Perché siamo venute qui?- domandai io estasiata.
-Per avere un posto con un po' di privacy- spiegò fissando l'albero.
-Ah, e perché ci serve della privacy?- chiesi sempre più curiosa.
Lei non rispose e si buttò a terra.
Incurante di poter sporcare il suo magnifico abito si stese completamente sulla neve e mosse braccia e gambe contemporaneamente senza  motivo logico.
-Ma cosa stai...?- ma interruppì la domanda quando Regina, alzandosi in piedi, lasciò spazio ad una figura altamente familiare.
-Ma quello è...-
-Esatto, è un angelo nella neve- spiegò felice guardandomi in volto per cogliere ogni mia minima espressione.
-Ma è bellissimo- commentai estasiata.
-Come te- quella risposta mi fece subito arrossire ed abbassando lo sguardo mormorai un grazie.
Chissà perché oggi Regina si stava comportando in modo così insolito.
-Ti ho fatto venire qui perchè c'è una cosa importante di cui vorrei discutere con te- disse all'improvviso con una voce molto seria, interrompendo quel momento così intimo.
-Oh certo, dimmi pure- risposi facendomi anche io seria, curiosa ma preoccupata da un così tale repentino cambio d'umore.
-In questi giorni ho ripensato all'incantesimo della strega, quello sul mio lieto fine e ho deciso di riprovarci, con il tuo aiuto vorrei trovare la persona giusta per me- spiegò guardandomi negli occhi.
Subito le parole della strega apparsa in sogno mi ritornarono in mente ma tutte quelle positive sensazioni furono presto sostituite dal ricordo che Regina aveva dimenticato tutto ciò .
-Certo conta pure sul mio aiuto- risposi mentendo, mentre tutto ciò che avrei voluto dire era "sono io, io sono il tuo lieto fine".
-Ti aiuterò a trovare l'uomo della tua vita- aggiunsi facendo un falso sorriso, con il cuore in frantumi.
-Il mio lieto fine non è un uomo- decretò sicura ma imbarazzata, fissandomi negli occhi.
-Oh giusto scusa, magari una donna- mi corressi io.
-Be non esattamente- rispose ancora.
-Sia uomo che donna?- ci riprovai insicura, non capendo dove stessi sbagliando.
-Emma- mi riprese lei, facendo un bel respiro.
-Il mio lieto fine non è né una donna né un uomo-
-Scusami ma non riesco a capire cos...-
-Emma!!- esclamò interrompendomi.
-Il mio lieto fine sei tu-
La mia bocca involontariamente si aprì a formare una O.
E il mio cuore cominciò a battere così forte che avrebbe potuto competere con lo sbattere delle ali di un colibrì.
-Ti ho mentito Emma, ricordo tutto ciò che è successo dopo che mi sono ubriacata, ho sempre ricordato le  parole della strega ma ho fatto finta di non averne memoria perché.....ero terrorizzata- prese una pausa per respirare ma coraggiosamente non distolse mai lo sguardo dai miei occhi.
-Avevo paura di amare ed essere amata, avevo paura di soffrire e di rovinare tutto, ho avuto paura di te...ma quando hai sacrificato la tua vita per me, nonostante io non potessi morire ho capito che è meglio soffrire ma vivere che rimanere al sicuro sotto una cappa di vetro fingendo di essere viva, quindi durante lo spettacolo ho parlato con Elsa, gli ho rivelato di te, gli ho confidato i miei pensieri e lei mie emozioni, mi ha consigliato cosa fare e poi le ho chiesto di far nevicare e ti ho portato qua per dirti che..- prese un'altra boccata d'aria e poi finì quel bellissimo discorso.
-Per dirti che mi sono innamorata di te Emma-
Mio dio perché avevo così voglia di piangere per delle così semplici parole?
Perché avevo voglia di urlare a tutto il mondo la mia felicità?
Avrei voluto fare un miliardo di cose ma ero ancora sotto shock, mi rifiutavo di credere che tutto ciò stesse succedendo davvero e per questo ero rimasta immobile a fissare il suo viso come un pesce lesso.
Piano piano le emozioni sul viso di Regina si trasformarono da amore, speranza, imbarazzo, dubbio, preoccupazione e infine tristezza.
-Scusa non avrei dovuto....-
-No no no no- fui finalmente in grado di dire.
-È che io..non so..se..io.. se ne fossi in grado in questo momento ti starei baciando fino a farti rimanere senza fiato perché non so proprio cosa dire- dissi sorridendole e sui suoi occhi comparvero delle piccole lacrime, finalmente lacrime di felicità.
Fece un sorriso, uno di quei sorrisi che ti accecano, con quella sua piccola quasi invisibile cicatrice che la rendeva ancora più bella.
-Dio Regina mi sono innamorata di te fin dal primo giorno ma non te l'ho mai detto perché ho avuto paura della tua reazione e delle conseguenze che ne sarebbero seguite.
Io sono un angelo e devo seguire determinate regole ma con te ormai le ho infrante tutte eppure non mi pento di ringraziare quella strega per ciò che ha fatto.-
-Io...io non sono brava in queste cose, anzi ormai non pensavo neanche che sarei più riuscita a provare questo genere di emozioni, ero trattata così freddamente dagli altri che pensavo che la persona che hai conosciuto fosse la vera me, ma in questi giorni ho capito che io non sono così.
Prima di tutto questo ero solare, ridevo, scherzavo e si ogni tanto ero cattiva ma come tutti d'altronde-
-Ho sempre saputo che sotto quella maschera ci fosse qualcuno di speciale- la interruppi per assicurarla, lei mi sorrise e poi continuò la sua confessione.
-Non so se tutto questo potrà funzionare, insomma tu sei un angelo e io...- ma ancora una volta la interruppi, non volevo che pronunciasse quelle parole.
-Regina fermati, per ora non pensiamo al futuro okay? Sei stata così tanto tempo triste e sola che adesso devi pensare solo al presente, me lo prometti?- chiesi dolcemente.
Lei annuì asciugandosi delle piccole lacrime che le erano cadute.
-So che insieme possiamo essere felici- mormorò piano per convincere sia me che lei stessa.
-Esatto- risposi guardandola negli occhi.
E questa volta fu diverso.
Fu come se ci stessimo guardando per la prima volta.
Questa volta il nostro modo di vedere le cose era cambiato, adesso eravamo consapevoli dei nostri reciprochi sentimenti, questa volta i miei occhi guardavano Regina con tanto amore..visibile e così erano i suoi occhi.
Nessuna delle due parlò più, e su di noi calò dell'imbarazzo.
Avevamo confessato a voce alta i nostri più intimi pensieri ma adesso cosa dovevamo fare? E sopratutto come dovevamo comportarci?
Per un momento lei distolse lo sguardo ma poi mi riguardò.
-Ehm..allora..vuoi tornare a palazzo o restiamo ancora un altro po' qua?- mi chiese lei in imbarazzo.
-Come preferisci- risposi mormorando.
-Okay..allora ritorniamo dentro..sto cominciando ad avere un po' di freddo- disse incrociando le braccia sotto il seno.
In quel momento avrei voluto così tanto abbracciarla e scaldarla col mio corpo....
-Promettiamoci di dirci sempre la verità okay? Ogni dubbio, ogni insicurezza..- dissi all'improvviso mentre camminavamo sulla strada del ritorno.
-Ci sto- rispose sorridendo.
-In questo momento desidererei molto incontrarti in un sogno- dissi applicando subito questa nuova regola.
-Anche io..ma purtroppo non credo che adesso riuscirei ad addormentarmi- rispose triste.
-Allora non vedo l'ora che sia stasera-
-Anche io-
Piano piano la situazione tra di noi si scongelò e cominciammo a parlare di tutto ciò che ci venne in mente.
-Allora...- cominciò Regina arrossendo.
-Da adesso posso considerarti come...la mia ragazza?-
Anche io arrossì e felice risposi:
-Certo, ma ci sono delle condizioni..-
-Quali?-
-Se vedo un'altra volta Malefica, anche solo avvicinarsi alla tua porta non risponderò delle mie azioni- spiegai ridendo anche se in realtà ero molto seria.
Ed anche questa volta mi stupì di me stessa.
Che cosa ne avevo fatto di Emma l'angelo buono e puro???
-Mhh non posso prometterlo- rispose lei sorridendo maliziosamente.
Capì subito che si trattasse di uno scherzo e decisi di stare al gioco.
-Come hai detto scusa?- domandai gelida.
-Se mi acchiappi sarò solo tua- e detto questo cominciò a correre.
Comiciando a ridere mi lanciai alla rincorsa anche se effettivamente era un gioco piuttosto sleale.
Non avrei mai potuto acchiapparla.
Regina dopo un po' se ne accorse, ma non sembrò infelice ricordando le nostre limitazioni fisiche, o almeno non lo diede a vedere, e si fermò.
-Okay pace!- esclamò col fiatone.
-Ci sto!- dissi ridendo.
-Mamma mia mi sto congelando- disse rabbrividendo.
In effetti indossare un vestito così leggero in mezzo alla neve non era propriamente una mossa furba.
-Andiamo nella cucina a farci un thè?- propose lei.
-Certo- acconsentì io anche se non avrei potuto berlo.
-Che dici possiamo considerarlo una spece di incontro per conoscerci?- chiesi io sorridendo.
-Mh..dici come...aspetta com'è quella nuova parola che stanno usando tutti....appuntamento?- mi domando infine.
-Si, il nostro primo appuntamento nelle cucine, sarà indimenticabile- dissi scherzando.
-Sicuramente- e detto ciò ci incamminammo verso l'entrata del castello.
-Ah Regina?-
-Si?-
-La prossima volta evita di indossare abiti così..come dire..poco coprenti-
-Gelosa angioletto?
-Non sai quanto-.

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Salve a tutti, ci ho messo un po' a finire questo capitolo perché volevo fosse perfetto, non so se ci sono riuscita ma spero di si.
Come avete notato le frasi "il mio lieto fine non è un uomo" e "emma, NO" sono state prese dalla quarta stagione.
A presto.
P.s. chi non desidera avere una torta come quella del party per il 100esimo episodio, al proprio compleanno?? <3
  
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