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Autore: ZannaBianca22    25/02/2016    4 recensioni
“roba” partecipante al contest “i non-toni dell’amore indetto dagli Shiri Sixteen sul forum di EFP”\Autore: ZannaBianca22 (me, no, davvero…)\Titolo: come cacciare un professore da scuola\personaggi: Nathan, altri e un po’ tutti\ categoria: comico\genere: comico\Rating: verde\avvertimenti: nessuno\introduzione: che cosa succederebbe se un giorno, alla Raimon junior high, il vecchio (in tutti i sensi) allenatore dei Dark Emperors: Godric Wyles, diventasse il nuovo professore dei nostri calcatori preferiti? Come si comporteranno i ragazzi? Saranno degli alunni modello? Oppure saranno così pessimi da far prendere al Professor. Wyles il crepa cuore (magari!)? ma soprattutto, cosa succederà a Nathan (my love
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nathan/Ichirouta, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note-mie-che-stranamente-non-sono-di-scuola: volevo avvertirvi che questo e il prossimo capitolo saranno raccontati in 1° persona da Nathan e sono pronta ad accettare critiche anche perché questa per ora è l’unica storia pubblicata in 1° p. quindi accetto volentieri critiche e aiuti, va bè, io non vi annoio più, buona lettura ragazze! ;)

Capitolo 6: Ero in fila coi miei genitori ad aspettare il mio turno per ricuperare la pagella. Sapevo che i voti non erano calati, da bravo studente che sono, ma il comportamento era sicuramente andato a farsi benedire: In questi mesi parlavo in classe, disturbavo durante le spiegazioni e con tutte le cose che avevo fatto a Wyles mi aspettava sicuramente una brutta giornata!

Vedevo Xavier davanti a me. Era il primo della fila ed io il secondo, cosa che non andava bene, anzi, non andava bene affatto! Voleva dire che la mia morte (e la sua, ma mi interessava maggiormente la mia) era ancora più vicina del previsto e ciò non mi rendeva tranquillo.

Guardavo in giro cercando, se mai il piano fosse andato male, una via di fuga. Niente da fare: ormai dietro di me si era formata la fila e se avessi provato a svignarmela centinaia di persone se ne sarebbero accorte.

Osservavo in silenzio anche mamma e papà che mi guardavano con un sorriso. Cosa c’era da sorridere?! Era una cosa seria perché se ciò che avevo programmato non fosse andato per il verso giusto, bè, saluterò volentieri i fumetti, le partite, le riviste di calcio, le uscite con gli amici, la cena e la paghetta settimanale.

Mark è appena uscito dall’aula dei professori e sembra triste. Nemmeno i suoi genitori sembrano contenti, lo guardano come per dire “dì addio al pallone da calcio!”.

Il capitano mi passò affianco. Lo sentii mormorare un “ciao” con una fiacchezza e tristezza che non erano da lui.

Lo guardavo stupito senza però dirgli nulla.

Ma cosa diavolo ha fatto Wyles per fargli questo? E cosa diavolo poteva fare a me?

Non avevo tempo di pensarci e mi rimisi composto in fila.

Guardavo Xavier e i suoi entrare nell’aula mentre Godric era seduto sulla cattedra ad aspettarlo. Per un millisecondo ho avuto l’impressione che quel miserabile mi guardasse, e mi sorrideva, ma non era un sorriso di quelli buoni era un sorrisetto malvagio. Per fortuna Xavier chiuse la porta e interruppe il contatto visivo.

Avevo la tremarella a restare con lui.

Non potevo negarlo, Godric mi faceva più paura adesso che in qualsiasi altro momento.

Avevo una fifa blu ma cercavo di non darlo a vedere perché il piano e tutti i nostri sforzi sarebbero stati vani. E tutto per causa mia!

L’attesa era snervante. Sentivo parlare i miei su quella che sarebbe stata la mia "bellissima" pagella: c’era proprio da fidarsi…però volevo andare in quel ristorantino italiano vicino al centro.

Ecco che finalmente arrivò il mio turno. La porta si aprì di colpo e io ebbi un sussulto (feci un salto di 2 metri e mezzo).

Senza alcun indugio i miei genitori si precipitarono verso l’entrata, così, a mal voglia, entrai anch’io.

I banchi erano assenti e nell’aula era presente solo la cattedra dov’era seduto Godric. Aveva uno sguardo assassino nei miei confronti e a me faceva paura quindi cercai di evitare il contatto visivo il più possibile osservando le mie scarpe. Cosa avevano di speciale? Nulla, semplici scarpe da qualche yen ma ad un tratto mi sono sembrate talmente interessanti che dovevo guardarle.

– I signori Swift, suppongo – disse lui con una nota d’acidità solo nel nominare il mio cognome – Io sono Godric Wyles l’insegnante di vostro figlio –

– Si, siamo noi – rispose mia madre tutta eccitata. Cosa c’era d’esser felice non lo sa nessuno…

– Bene, sedetevi che ho molte cose da dirvi sul vostro bel bambino – Rispose Godric facendo un finto sorriso. Già solo dal fatto che mi aveva dato questo nomignolo sapevo che mi aspettava una pagella da far pietà, e questo mi preoccupava non poco.

Wyles si alzò dalla cattedra e prese tre sedie per farci sedere.

Trovata la sedia io mi misi a sedere su essa e in quel momento il mio sguardo e quello di Godric si incrociarono. Mi guardava con aria di sfida e, anche se avevo paura, feci lo stesso anch’io. Questa era la resa dei conti caro Godric, e non pensare di vincerla.

– Io avrei una domanda: dove sono tutti gl’altri insegnanti? – chiese mio padre distogliendomi dai miei pensieri.

Godric si astenne dal rispondere. Quel maledetto il stava proteggendo, perché io so dove sono in questo momento e fidatevi se dico che sono stato veramente cattivo con loro.

– G-gli insegnanti? ...o, vede…loro sono…a-a compilare dei documenti – disse balbettando.

“A compilare dei documenti”? Che scusa squallida è questa?! In realtà io avevo chiesto ai ragazzi di mettere nelle bottiglie d’acqua degl’insegnanti un abbondante dose d’olio di Ricino così almeno sarei stato solo con Wyles. Si, quando voglio so essere molto cattivo, credetemi.

– Oh, non importa – Rispose mamma – vorremo solo avere la nostra pagella –

– Ma certo signora, e la capisco, ma ci sono alcune cosine da puntualizzare –

– Sarebbero? Per caso la tua media si è abbassata signorino!? – mi rimproverò mia madre.

Provai a rispondere ma quando mia madre fa così è peggio di una belva e quindi non trovai le parole giuste per calmarla. Mi limitai a negare con il capo. Se mamma si arrabbia le si rizzano i capelli i capelli e a volte mi sembra di intravedere delle corna spuntare da essi.

– No signora, è fuori strada. Il fatto è che suo figlio… –


*Angolino-della-pazza-fuori-di-melone-al-sapore-di-albicocca-blu-che-è-marcita-da-un-mese-e-passa-(?)=Angolino della lupacchiotta*

Ehilàs! Comes vas? Pazienza che non interessa, allora, io vi avverto che il prossimo sarà l’ultimo capitolo e a me dispiace super-extra-tantissimissimo perché mi diverto a rompere le scatole hai professori! T-T Ok, passando oltre, io sono sicura che alcuni di voi si staranno domandando “ma che roba è l’olio di Ricino?” ecco, signori miei, è un potente lassativo e scommetto che quei poveretti dei prof l’hanno bevuto senza sapere quello che poteva capitargli! Certo che il mio amore è proprio satanico! XD
Se per caso faccio schifo a scrivere testi in prima persona, sono ben accetti consigli (consigli? scommetto critiche…) perché è la prima storia che pubblico in prima persona e quindi farà schifo! Però volevo mettermi alla prova, quindi potete dirmi tutto.

Ciaos das Kaya!!! Uns bacios!!!
   
 
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