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Autore: edwvard    26/02/2016    1 recensioni
la storia parla di 3 ragazzi che cadono in un mondo nuovo popolato da draghi e da altre creature fantastiche
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Capitolo 2: Ranlorf e fisaf


Cademmo nel buio, urlando. Non sapevamo dove ci saremmo andati a schiantare, ed eravamo terrorizzati. Poi intravedemmo una luce, che si faceva sempre più grande.
Mano a mano che ci avvicinavamo, notai che sembrava tremolare. E poi fummo investiti dalla luce. Improvvisamente il buio divenne cielo, e poi atterrammo. Su qualcosa di morbido.
–Wow, meno male che siamo atterrati sul morbido!- esclamò Andrea, prima di accorgersi che il “morbido” era in movimento. Ci guardammo intorno, e ci rendemmo conto che stavamo
ancora volando. Come? Perché accanto a noi c’erano due ali enormi. Eravamo su un drago.
L’incredulità e la sorpresa lasciarono il posto al panico, quando il drago si accorse di avere degli ospiti. Infuriato, fece un avvitamento aereo da far venire le vertigini a qualsiasi pilota
esperto. Urlammo terrorizzati, mentre il drago si abbassava vertiginosamente. Lily perse la presa, e cadde urlando –Lily!- esclamai, prendendola per una mano. –Edo!- gridò Andrea a sua volta, afferrando il cappuccio della mia felpa. Ma il peso era troppo per entrambi, e così cademmo tutti e tre.
Atterrammo con un tuffo in acqua, fortunatamente il drago si era abbassato molto, e così fu un salto di a malapena tre metri. Mia sorella annaspava, mentre le onde si infrangevano con forza contro una parete rocciosa, troppo ripida da scalare –Terra!- urlò Andrea, tra i flutti, indicando un’isola non molto distante. Mezz’ora dopo, ci trascinammo sulla riva, esausti.
–Questo- mondo- non- è- normale!- esclamai, scandendo le parole. Ci guardammo intorno, e vedemmo che la vegetazione era piuttosto curiosa. Da un cespuglio pendevano delle bacche esagonali e giallo fosforescente, mentre da quella che sembrava una normalissima palma, sbucavano dei frutti rosa grandi come meloni, dalla forma bitorzoluta. All’improvviso una roccia enorme, sulla quale si era appoggiato Andrea, si scagliò contro di noi. Il mio amico rotolò sulla sabbia, mentre io e Lily correvamo via, per schivare quel masso impazzito.
–Ma è possibile- esclamai, raggiungendo Andrea –che ti appoggi sempre su qualcosa che vuole ucciderci?!- lui stava per ribattere, quando una voce glielo impedì –Fisaf! Fermati subito! - immediatamente il masso impazzito si bloccò, ed iniziò a trasformarsi, sotto i nostri occhi sconvolti. –Un altro drago?!- esclamò Lily
 –Wow, ragazzi, sembra che non abbiate mai visto un drago roccia in tutta la vostra vita! Che siete, troll?! Ah, che volevo dire.. giusto! Cosa ci fate nel mio territorio!!- esclamò la stessa voce di prima. Improvvisamente dai cespugli uscì una sagoma piuttosto curiosa. Quando ci arrivò vicino, Lily disse, incredula.
 –U-Un nano?!-  il ‘nano’  la guardò malissimo.
–Non è che tu sia tutta questa grandezza. Cosa sei, una mezza elfa? O una fata uscita male?- allora anche mia sorella iniziò a guardarlo storto. A quel punto, Andrea si intromise, per amore della pace –Scusi, dove siamo in questo momento?- domandò. Il nano si voltò infuriato.
 –Sulla mia isola- ringhiò, calcando molto sulla parola ‘mia’. La partenza non era stata delle migliori
  –Ed il suo nome è..?- continuò Andrea, con diplomazia.
  –Io- disse, ergendosi in tutta la sua altezza (mi arrivava alla vita ) – Sono Ranlorf. Il grande- disse
 –il grande babbeo- completò Lily
 –Come osi insultarmi, stupida Elfa- poi ci osservò –Ma come diamine siete vestiti?- domandò
 –Noi? Ma ti sei visto? – risposi io –Io sono vestito normale- disse Ranlorf. Lo osservai: indossava una cotta di maglia, e sotto una sorta di kilt, che a malapena si vedeva, sotto la barba nera e ispida, legata con degli anelli d’osso. Ranlorf scosse la testa –Non ha importanza, adesso vi porto dalla regina, per violazione di proprietà. E speriamo che mi dia ragione, una volta tanto!- a quelle parole, l’odio per Ranlorf, sparì dagli occhi di Lily –C’è una regina!- disse, al settimo cielo, mentre Andrea strillava –Ma stavamo per morire affogati! Cosa potevamo fare?!-  il nano non rispose a nessuno dei due, e si avviò verso il drago, che per tutto quel tempo era rimasto immobile –Non puoi non conoscere la regina. È la regina più giovane e importante di tutte sette terre, e le quattro isole! E non solo. È una dei quattro guardiani perduti. Da dove cascate, dal Secondo mondo?!- disse, mentre sellava Fisaf. Quel drago. Aveva il corpo coperto da scaglie molto spesse, color terra bruciata, due possenti ali, fuoruscivano dalle spalle che terminavano con una sorta di uncino. Un fisico massiccio, ed una lunga coda. Sulla testa aveva anche due lunghe corna, e l’iride era di un giallo luminoso. Mi ero così assorto che quasi non mi accorsi di Andrea che diceva                                                              
–Il secondo mondo?-
 -Certo, il secondo dei centoventiquattro mondi esistenti al momento- Andy era sbiancato.
–Puoi descriverci il secondo mondo?- domandò. Il nano scrollò le spalle –No. Non ci sono mai stato. Il portale è troppo in alto, e solo un drago molto potente, e molto fedele al suo padrone potrebbe entrarci. Cioè, Fisaf è un campione, e mi adora. Potrebbe pure farlo, ma mi annoio. Ed inoltre lì non badano alla magia- saltò in groppa al drago, che scalpitò impaziente di volare.
 –Beh- disse –L’unico modo per arrivare al castello è volando. Salite?- Lily saltò sul dorso del drago, al grido di –Voglio vedere la regina!- Io seguii Andrea, che mi passò avanti. Gli toccai un braccio, per assicurarmi che andasse tutto bene. Lui mi guardò, con gli occhi celesti spalancati
 –Vuoi vedere che siamo noi quelli del secondo mondo?- sussurrò, prima di salire.  Non ebbi il tempo di ribattere, perché Fisaf spalancò le ali, ed il suolo si allontanò vertiginosamente. Stavamo volando. In pochi minuti sorvolammo il mare. Spalancai gli occhi, era meraviglioso –Ecco la parete di roccia!- esclamò Lily. Il drago la percorse verticalmente, salendo sempre più su
–Okay Fisaf, cerchiamo un buon posto dove atterrare!- disse Ranlorf. Il drago sbatté le ali, ed atterrò in mezzo ad una foresta. Ranlorf smontò, e disse –Bene! La città deve essere vicina- -Vuol dire che ci siamo persi? – chiese Andrea
 –Perché? Voi sapete dove bisogna andare?- ribatté il nano,  confuso, mentre osservava la selva.
 –Idioti, c’è il sentiero- disse Lily, avviandosi con un sorriso stampato sulle labbra.
 Il sentiero finì per diventare un’enorme strada, e proprio dopo una collina, si estendeva una vasta città, percorsa da un fiume. E proprio alla fine, su di un promontorio, sorgeva un grande castello.
  –Wow. Faremo meglio a rimontare su Fisaf. È lontanissimo!- esclamò Andrea –Sei pazzo?! Se tutti volassero in città, avremmo una gran confusione! Solo i draghi che svolgono cariche pubbliche possono volare, e ovviamente anche la regina, per obblighi regali- disse Ranlorf, avviandosi verso la città –Al limite, prenderemo una Drancroz -  rifletté dubbioso –Una che cosa?!- esclamò Lily –Santo cielo, una Drancroz, come puoi non conoscerla?!- ribatté allucinato il nano.
Qualche minuto dopo, scoprimmo che le suddette Drancroz, non erano altri che strane carrozze trainate da un drago. In quel caso Fisaf. In poco tempo, sfrecciando in un traffico formato da carrozze, giungemmo in prossimità del castello. Era una costruzione grandiosa, sembrava fatta in cristallo, e brillava alla luce del sole, come un grosso diamante. Ranlorf procedette sicuro verso il portone, controllato da due sentinelle –Chi va là?- domandò la prima.
 –Sono io. Aprite!- esclamò il nano.
 –Ah, Ranlorf, di nuovo qui? Mi auguro che stavolta ti diano ragione- disse la seconda, ridendo
             -Mi dispiace Ranlorf, ma dovrai aspettare. La regina non c’è- la rabbia sul volto di Ranlorf non era nulla, in confronto alla delusione di mia sorella
–Come non c’è?!- precedette il nano, che la guardò furioso.
 –Non rubarmi le parole di bocca! Dicevo.. Come non c’è?!-  le guardie si strinsero nelle spalle
–Aveva un impegno urgente sul picco del Falco- la rabbia del nano fu sostituita da panico.
 –Io lassù non ci vado! Aspetteremo. Ho parecchi bei posti dove aspettare- le guardie risero
 –Fammi indovinare, andrai alla taverna del Drago Zoppo?- chiese la prima. Ranlorf annuì, e ci fece cenno di seguirlo. Poi si diresse a passo di marcia verso la città. 

   
 
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