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Autore: Spregias    26/02/2016    1 recensioni
Hogwarts, quarto anno per Lily Potter, coraggiosa Grifondoro, capelli biondi (ovviamente tinti), spirito ribelle e un'insana passione per il Quidditch.
Dall'altra parte abbiamo Scorpius Malfoy, Cercatore di Serpeverde, astio verso Lily e un'insana passione nel romperle le palle e sbucare da ogni dove.
Ma non è solo Lily a vivere la sua prima storia d'amore. Attorno a lei la sua famiglia sperimenta il dolore dell'amore.
James e Dominique fanno i conti con l'attrazione che provano l'un l'altro mentre Rose sperimenta l'attrazione verso una persona che non si sarebbe mai aspettata...
*
Storia semplice, romantica e forse classica storia di amore-odio.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: James Sirius/Dominique, Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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CAPITOLO 20 – You don’t own me
 
Era metà Marzo ad Hogwarts, l’aria cominciava ad essere più calda, sebbene ancora gli studenti girassero con i mantelli.
Rose quella mattina era andata a lezione dopo una colazione consumata in fretta, dato che era in ritardo. Non aveva visto nessuno a colazione, se non Lily che era impegnata a baciare Scorpius.
Era arrivata a lezione di Pozioni con i Serpeverde in anticipo, ma scoprì di non essere sola. Catherine Green era seduta al suo tavolo intenta a ripassare qualcosa. Rose arrossì: si era ritrovata a pensare alla strana attrazione per lei. Non aveva mai pensato che avrebbe potuto un giorno essere incuriosita da una ragazza, invece eccola lì a studiare il perfetto volto di Catherine concentrata e assorta. Sfidando la sua baldanza e decisa a capire il motivo per il quale pensava continuamente a lei dal giorno in cui si erano viste e parlate, Rose si sedette accanto a lei.
Catherine sobbalzò, alzando gli occhi verso Rose. Improvvisamente sorrise. Tutti a Serpeverde sapevano che Catherine aveva avuto relazioni con donne e uomini in egual misura ma evidentemente la voce non era arrivata alle orecchie delle altre case. I Serpeverde spettegolavano solo tra di sé.
“Weasley” mormorò sorridendo la bionda, piacevolmente sorpresa “che ci fai qui?” chiese studiando Rose. La massa di capelli biondi, gli occhi verde scuro e la bocca carnosa le diedero un brivido d’eccitazione. Rose era un bel tipo e a Catherine sarebbe piaciuto metterci su le mani. Soprattutto perché dava l’idea di essere così tenera e innocente…Possibile che…?
Rose arrossì, ma decise di coprire il tutto con arroganza sapendo benissimo che le riusciva poco.
“Io frequento pozioni da settembre con te” rispose, come se a Catherine stesse mancando l’ovvio. La bionda scoppiò a ridere.
“Intendo qui seduta accanto a me” rispose tranquillamente.
“Ehm” iniziò Rose, già pentita “volevo chiederti scusa per l’altra sera” improvvisò. Catherine cambiò espressione, era sorpresa.
“Scusa per cosa?” chiese, curiosa. Non ricordava di essere stata offesa da Rose. La rossa era chiaramente in imbarazzo.
“Se ti ho offeso con la mia sorpresa al fatto che tu sia attratta dalle ragazze” rispose Rose sinceramente.
“Non so se posso perdonarti” rispose ridendo Catherine, che aveva deciso che avrebbe sfruttato a suo vantaggio la situazione. L’infatuazione per Eric era già un ricordo. Rose Weasley era sicuramente più eccitante come sfida. “Hai insinuato che mi piaccia Dominique”
Rose sorrise nervosamente.
“A me piacciono le ragazze più…innocenti. Tipo te” rispose Catherine, mandando a fuoco il viso di Rose. L’imbarazzo di rispondere le fu tolto dall’arrivo degli altri studenti e dal professor Lumacorno.
“Buongiorno, cari ragazzi” esordì l’uomo “oggi preparerete una pozione molto complicata. Si chiama Distillato della forza e serve per rinvigorire i muscoli per qualche ora” scosse la testa ridendo, di qualche strana battuta “e vorrei che per le prossime settimane inventiate una pozione semplice voi a coppie”
La classe era allibita. Inventare una pozione? Rose si voltò verso Albus, pronta a chiedergli di stare insieme.
“Le coppie le decido io. Con il vostro compagno di banco attuale. Iniziate pure adesso”.
 
All’uscita dalle lezioni Catherine fu affiancata da Scorpius, che la fissava severo.
“A che gioco stai giocando con Rose Weasley?” chiese Scorpius, con sguardo di rimprovero. Conosceva bene la sua migliore amica e le sue azioni. Catherine rise e si scosse nelle spalle.
“Voglio solo divertirmi un po’” disse la bionda, stampandogli un bacio sulla guancia “buon compleanno Scorp, oggi sei maggiorenne”
*
Lily stava aspettando Scorpius appoggiata alla colonna prima dell’aula di Difesa contro le Arti Oscure.
Era il compleanno del suo ragazzo e lei voleva solo fargli gli auguri, dato che avrebbero festeggiato la sera, da soli.
Finalmente, Scorpius sbucò. Lily represse il fastidio che provava a vederlo parlare con Catherine Green e gli andò incontro.
“Buon compleanno” mormorò lei, prima di baciarlo. Scorpius rispose al suo bacio e sorrise.
“Grazie, amore” rispose, facendola arrossire “scusami tanto ma ho un compito di Difesa”. Sembrava mortificato.
“Non ti preoccupare” sorrise Lily “ci vediamo stasera”.
*
James volava alto quella sera. Voleva vedere bene la distruzione della squadra di Grifondoro, convinto che l’unico modo per risalire il fondo era toccarlo.
Osservò i suoi compagni di squadra. Era sicuro che quando li aveva scelti, non facevano così schifo.
Lily era nervosa e lui sapeva bene perché. Era il diciassettesimo compleanno di Scorpius e lei era lì invece che con lui. Ma sapeva anche che avevano pianificato una cena e quindi non se ne era preoccupato. Osservò sua sorella: aveva poco più di quindici anni eppure era innamorata e sembrava cambiata da settembre…
I due battitori facevano il loro, ma tuttavia senza Cacciatori e Cercatore presenti c’era poco da fare. E anche lui stesso era distratto.
Distratto dai capelli bianchi di Dominique. Era sconvolto dalla consapevolezza che gli era giunta quando Elena gli aveva chiesto di dire che per lui, sua cugina non significava nulla. Non c’era riuscito…In quei pochi giorni era arrivato ad ammettere con se stesso che era stato bugiardo. Dominique era importante per lui e ne era anche attratto. Aveva voglia di sperimentare quella follia. Voglia di guardare Dominique, stare con lei. Permettere a se stesso di essere davvero se stesso e capire fino in fondo cosa era Domi per lui.
“Basta così, ragazzi” mormorò affranto “negli spogliatoi”
Il resto della squadra si diresse negli spogliatoi, anche perché aveva cominciato a piovere intensamente ed erano tutti infreddoliti. Tutti tranne Dominique, che aveva gettato la scopa per terra e stava calciando il terreno. Curioso, James le si avvicinò.
“Prenderai freddo” le disse. Lei si voltò furente e James indietreggiò. Il volto di Dominique era rigato di lacrime. I capelli appiccicati al volto. Era indifesa eppure sembrava una piccola leonessa.
“Io mollo, James” ringhiò “non posso restare qui a guardarti sapendo che non ti avrò mai e inoltre tengo troppo alla squadra per portarla sul fondo!”
James le si avvicinò, piano e la prese per le spalle, sorreggendola.
“Non ti permetterò di farlo” mormorò vicino al volto di lei “non ti permetterò di mollare. Né la squadra né me”
Dominique lo fissò sorpresa e interrogativa.
“Ieri ho parlato con Elena” iniziò James e Dominique si divincolò da lui, arrabbiata.
“Non m’interessa” disse così velocemente che James sorrise.
“Aspetta ad arrabbiarti” disse dolcemente “mi ha chiesto di ammettere che io non provo niente per te”
“Che puttana!” sibilò Dominique, avvelenata.
“Smettila” la riprese James “e ascoltami! Non ce l’ho fatta Dominique! Per me tu sei qualcosa e ho deciso di smettere di impedire a me stesso di…darti una possibilità. Voglio darci una possibilità”
Dominique era impietrita, immobile. Non riusciva a credere che James le stesse dicendo che…lei era importante per lui. Che lui le avrebbe permesso di farlo innamorare.
Pioveva così tanto che a malapena riusciva a distinguerne il volto. Si avvicinò lentamente. Gli carezzò la guancia, osservando le gocce d’acqua che scendevano sulle sue labbra.
“Sei sicuro?” soffiò Dominique a pochi centimetri dalle labbra di James “non ti permetterò di tornare indietro, Potter”
James rise. Una strana gioia si stava facendo strada nel suo petto. Senza dire una parola, James le prese il volto tra le mani, posandole un casto bacio sulla fronte.
“Sì” mormorò. Dominique sorrise e azzerò la distanza tra loro. Le labbra di James erano fredde e morbide. La bionda gli succhiò il labbro, rendendo il bacio molto più passionale di quello che era iniziato.
Aveva James ovunque e le sembrava di non essere mai stata così felice. James l’attirò a sé, facendo combaciare il loro corpo, passandole una mano sulla schiena. Dominique si lasciò sfuggire un sospiro.
“Ti amo, James Potter”
*
Lily aveva fregato, con la collaborazione di suo cugino Fred e compagno di dormitorio di James, il Mantello dell’Invisibilità a suo fratello. Era emozionata per la serata che avrebbe passato con Scorpius.
Era il diciassettesimo compleanno del ragazzo, era diventato maggiorenne e Lily aveva deciso che passare il tempo nella stanza delle Necessità con lui era una bella idea.
Indossò il mantello e cautamente, raggiunse il corridoio del settimo piano. Al quinto incrociò Hagrid e per quanto le sarebbe piaciuto salutarlo, si limitò a non fare rumore.
Scorpius era già lì ad aspettarla: il signor prefetto non aveva molto bisogno di nascondersi. Era molto bello, con i capelli biondi che erano cresciuti e gli occhi grigi che guardavano in qua ed in là. Era stupendo sapere che stava aspettando lei.
“Buh!” urlò Lily, avvicinatasi all’orecchio di Scorpius, che balzò in avanti, il volto distorto dallo spavento.
Lily si tolse il mantello, incapace di trattenere una risata dovuta a questa reazione. Scorpius la fissava irritato.
“Sei scema?” urlò, toccandosi il petto con la mano “vuoi farmi morire il giorno del mio compleanno?”
Lily si asciugò una lacrima, mentre continuava a ridere divertita. Lo baciò sulla bocca, come a scusarsi.
“E tu saresti prefetto?” mormorò lei, sorridendo. Scorpius la fissò offeso. Quella ragazza l’avrebbe fatto impazzire.
“Cinque punti in meno a Grifondoro, signorina Potter” rispose, prima di prenderla tra le braccia e ridere. Lei però non era divertita.
“Aspetta il prossimo anno, quando anche io sarò Prefetto. Toglierò più punti che posso a Serpeverde” rise ironicamente Lily, un ghigno divertito sul volto.
“Non credo che tu diventerai prefetto” aggiunse il ragazzo “nessuno sano di mente può pensare che tu sia affidabile”
Lily lo morse, ridendo. Amava anche litigare con lui: nessuno la faceva divertire così. Neanche nei tempi passati…
“Sei un’idiota” mormorò Lily “ma ti amo”.
Scorpius le sorrise, un sorriso che gli arrivò sino agli occhi. La baciò con passione, assaporando ogni attimo passato con lei. Era ciò che di più si avvicinava al suo concetto di felicità.
“Ti amo anche io” rispose lui.
“Buon compleanno” aggiunse Lily, prima di riprendere a baciarlo.
 
“Questo letto è davvero comodo” disse Lily, oziosamente. La serata nella stanza delle Necessità si stava rivelando bellissima. Lei, da sempre contraria alle smancerie, era diventata un cioccolatino. Ma non riusciva, né voleva, farci niente: aveva ammesso di amarlo e lo amava davvero, con tutta se stessa. Sapeva benissimo di avere solo poco più di quindici anni, ma…Non era disposta e rinunciare a lui, una delle poche persone capaci di farla stare bene e anche, doveva essere onesta, a domare il suo caratteraccio. Ultimamente, notava lei, le persone tendevano ad andare più d’accordo con lei, persino James.
“Sì” ammise Scorpius, disteso accanto a lei. Era così comodo starsene lì, abbracciati, senza pensare a nulla.
“Lily” iniziò il ragazzo, dopo qualche momento di silenzio “stare qui con te…da soli… mi fa pensare a quanto ti desidero” disse, la voce incrinata dall’imbarazzo.
Lily arrossì. Non aveva mai pensato davvero ad andare così oltre con lui. Ma capiva cosa voleva Scorpius da lei. Lui voleva amarla completamente. Lei però non era pronta, non perché non lo amasse, ma perché aveva maledettamente paura. Scorpius interpretò il suo silenzio, baciandola e trasmettendole il messaggio che lei non doveva avere paura di negarsi a lui.
“Ho paura, Scorp” mormorò Lily, guardando un punto fisso nel soffitto. Le sarebbe piaciuto concedersi a lui per primo, quando sarebbe stata pronta. E lui lo sapeva, e questo gli bastava.
“Volevo solo che tu sapessi come mi sento” aggiunse lui. Lily annuì, imbarazzata.
“Quando sarò pronta…Vorrò solo te” mormorò lei, alzandosi. Scorpius la guardò preoccupato.
“Questo è per te” disse Lily, porgendogli una scatolina. Scorpius la aprì: conteneva un braccialetto nero, semplice, con un piccolo serpente.
“Non sai quanto mi è costato….” Mormorò Lily “fare finta di essere una Serpeverde”
Risero insieme, l’imbarazzo che ancora aleggiava tra loro. Ma si amavano e alla fine, per ora, per loro era abbastanza da essere schifosamente felici.
*
Ragazzi! Allora, vorrei tanto sapere che ne pensate! Se mi lasciaste la vostra opinione mi farebbe molto piacere! Grazie comunque anche solo per leggere questa mia storia! Grazie!
  
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