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Autore: venusmarion    26/02/2016    1 recensioni
Raccolta di drabble e flashfic su the 100, per lo più IC, qualche AU, out of prompts.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Octavia Blake, Raven Reyes, Un po' tutti
Note: AU, Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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TERNO! Tre prompt, tre fic, una tag. 

#PARENTING
 

#1. Imagine your OTP arguing over whose hair color they think their baby will get.
GENETICS ISSUES
( 72 words)
«Castano,» disse Bellamy.«Castano scuro. Lo dice la genetica.»
Clarke roteò gli occhi, accarezzandosi la pancia. «Ma se tu non capisci niente di genetica. Potrebbe anche averli biondi.»
«Il biondo è recessivo,» fece Bellamy. «E non puoi negarlo. L’ho chiesto a tua madre.»
«L’hai chiesto a mia madre?» Clarke si mise a ridere, incredula.
Bellamy abbozzò un sorriso. «Non mi lancio in una discussione di genetica con te senza prima un minimo di preparazione, Dottoressa Griffin.»

#2. After their first child, character A learns character B is actually pretty good at lullabies
LULLABY FOR A STORMY NIGHT
(261 words)
Laelia piangeva senza sosta da un’ora abbondante. Clarke  non sapeva più cosa fare per calmarla. La sua migliore arma di solito con le persone era la diplomazia, ma con una neonata di un mese e mezzo non funzionava granché. «Non so più come tenerla,» disse.
Bellamy mise a posto gli ultimi piatti appena lavati, e si asciugò le mani umide sui pantaloni. «Ci provo io.» Prese Laelia con un gigantesco sorriso stampato sulle labbra. «Hey, principessa.»
La bambina strepitò. 
«Forse sta male,» fece Clarke. «Non è normale che pianga in questo modo.»
Bellamy inclinò la testa verso quella della bambina. «No, vuole solo il papà.» Cominciò a cullarla, dondolandola nel proprio braccio. E poi fece una cosa che Clarke non gli aveva mai visto fare. Si mise a cantare. 

«Little child, be not afraid
The rain pounds harsh against the glass
Like an unwanted stranger
There is no danger

I am here tonight»

Lealia trattenne il respiro per un attimo. Osservò il viso di Bellamy come se non capisse da dove provenisse quel suono così rassicurante che era la sua voce. 

«For you know, once even I
Was a little child
And I was afraid
But a gentle someone always came
To dry all my tears
Trade sweet sleep the fears

And to give a kiss goodnight.»

Clarke si lasciò cadere su una sedia. «Chi lo sapeva che eri un cantante.» 
Distogliendo per un istante l’attenzione dalla ninnananna, Bellamy le strizzò un’occhio. «La cantavo ad Octavia.» 

Well, now I am grown
And these years have shown
Rain's a part of how life goes
But it's dark and it's late
So I'll hold you and wait
'til your frightened eyes do close1.
 

1. Lullaby for a stormy night, Vienna Teng


#3. Imagine your OTP comforting their child after their pet dies and making a little funeral fot it

ABOUT BATS' PARADISE & MAGIC CHAMOMILE
(284 words)

Clarke si strinse contro il fianco il corpicino esile di sua figlia. «Il Signor Otto adesso è in un posto migliore, tesoro.»
Laelia tirò su con il naso, soffocando un singhiozzo. Stava facendo del suo meglio per dimostrare che era grande e che piangere era da bambini, ma il Signor Otto era stato il pipistrello migliore del mondo e lei ne sentiva già la mancanza.
«Ecco fatto.» Bellamy si alzò da terra, spazzandosi via il fango dai pantaloni. «Clima da funerale,» disse, scrutando il cielo. Nell’aria si respirava ancora l’umidità del temporale della notte passata.
E a Laelia il commento venne su spontaneo. «Il Signor Otto amava la pioggia.» Scoppiò in lacrime all’ultima sillaba, staccandosi dall’abbraccio della madre per fiondarsi in quello del papà. Era con lui che aveva trovato il Signor Otto sotto la veranda. Ed era lui che gli aveva appena dato una degna sepoltura. «Papà!» strepitò Laelia.
Bellamy la strinse forte, posandole un bacio tra i capelli. «Va tutto bene. Ha ragione la mamma, lo sai? Il Signor Otto è in un gran bel posto.»
Tra i singhiozzi di Laelia, uscì distinta una sola parola. «Dove?»
«Nel paradiso dei pipistrelli,» intervenne Clarke. «Con i suoi amici pipistrelli.»
Lealia riemerse dall’abbraccio di Bellamy. «Ha i suoi amici?»  
I genitori la rassicurarono in coro. «Certo.»
«Starà benone» disse poi Bellamy. «Non essere triste per lui.»
Lealia si asciugò le lacrime con il dorso di una mano. «Non sono triste,» disse con un ultimo singhiozzo. Poi si indicò il petto, lì dove una morsa inedita le si stava spandendo. «Mi fa male qua.»
Clarke le tese una mano. «Vieni. So quello che ci vuole.»
«Una camomilla magica,» disse Laelia.
Con un piccolo sorriso, Clarke annuì, afferrando le dita di sua figlia. «Sì, tesoro. Una camomilla magica.»

 
  
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