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Autore: Lissa Bryan    27/02/2016    6 recensioni
Ambientato durante il regno di "Maria la Sanguinaria" Tudor. Bella viene catturata da Edward per crescere sua figlia. Lui le promette di liberarla, un giorno, ma lo farà veramente? Intrighi di corte e pericoli dietro ogni angolo. Potranno, loro e il loro nuovo amore, sopravvivere?
Dal cap. 1
«Non aver paura, Selkie. Non ti farò del male.»
Lei emise un piagnucolio e raddoppiò gli sforzi per trovare la sua pelliccia, le mani che grattavano le rocce, come potessero aprirsi per darle la salvezza.
«Ho io la tua pelliccia», annunciò lui.
Lei si sedette, come se le avessero ceduto le ginocchia. «Ti prego», sussurrò. «Ti prego, ridammela.» I suoi enormi occhi scuri lo imploravano.
«No, non credo.» Lui la studiò per un momento.
«Farò qualunque cosa mi chiederai. Ti prego, però, ridammela.»
Lui scosse la testa e gli occhi di lei si riempirono di lacrime. «Ho bisogno di te», disse lui.”
Genere: Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Emmett Cullen, Jasper Hale, Rosalie Hale | Coppie: Bella/Edward
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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“THE SELKIE WIFE” è stato scritto da Lissa Bryan e tradotto in italiano da beate

A questo indirizzo potete trovare la versione originale

https://www.fanfiction.net/s/7598322/42/The-Selkie-Wife

 

 

 

 

Capitolo  42

 

Molti pensavano che Edward, Duca di Cullen, fosse diventato matto dopo la morte di sua moglie.

Il Duca aveva trasferito la sua famiglia nella Dower House. Cullen Hall era solo rovine; l’unica parte che era sopravvissuta era il salotto d’inverno e la cappella. Tutti si aspettavano che il Duca ripulisse il sito dai ruderi e cominciasse a ricostruire, ma i mesi passavano e l’unica cosa che faceva il Duca era camminare ogni giorno fino alla spiaggia. E lì rimaneva per ore, camminando lungo la battigia o sedendo sulle rocce fino al tramonto del sole.

Emmett stava un poco meglio, ma era andato a corte quando la Regina Elisabetta gli aveva scritto, richiedendo la sua presenza. Gli aveva restituito il titolo e inoltre aveva anche dato a suo figlio una baronia. Secondo le lettere che Kat e Bess gli scrivevano, Emmett stava lentamente uscendo dalla sua angoscia e tornando al mondo dei vivi. Se c’era qualcuno che poteva aiutarlo, queste erano Kat e Bess.

Il Duca si era rifiutato di parlare di ciò che era successo a Bella dopo che aveva portato via dalla casa il suo corpo terribilmente ustionato, perciò tutti avevano presunto che fosse morta per il fuoco, o poco dopo per le ustioni. Fu pianta molto. Il popolo avrebbe desiderato un funerale, così da poter porgere i propri rispetti. Alcuni portarono fiori sulle ceneri di Cullen Hall, e un gentiluomo della piccola nobiltà locale pagò silenziosamente perché fosse messa una placca di ottone in sua memoria sul muro dell’ospizio dei poveri.

Edward parlava al mare. Sapeva che Bella non era lì, ma non poteva farne a meno. Le mancava così tanto che si attaccava a qualunque connessione, non importa quanto esigua. Ogni giorno le parlava di quello che facevano i bambini, come andavano le opere pie che lei aveva fondato, gli ultimi pettegolezzi della corte… tutte cose che le avrebbe detto se fosse stata con lui, perfino qualche storiella che l’avrebbe fatta ridere e le avrebbe fatto brillare gli occhi.

La sorpresa che aveva preparato per Bella era il ritorno di Jasper e Alice. Desiderava che avesse visto la coppia insieme, perché sapeva che le avrebbe dato gioia vedere la sua amica così felice, e la loro bella bambina, chiamata come lei, in suo onore.

Jasper adesso era ministro della chiesa Anglicana e nuovo cappellano di Cullen Hall, e Alice era il nuovo bullo in famiglia, adesso che Kat era tornata dalla Regina Elisabetta. Era lei che costringeva Edward a mangiare, controllava le sue bevute e gli ordinava di andare a letto quando si faceva troppo tardi la sera.

Lui sapeva che stava bevendo troppo, e temeva di cadere in quella trappola come Emmett, ma era l’unico sistema per riuscire a dormire. Alice era decisamente paziente, e sedeva e ascoltava Edward straparlare su tutte le cose che erano successe a Bella da quando lei e Jasper erano fuggiti. Si svuotava di tutti i suoi ricordi e le sue angosce mentre svuotava i suoi bicchieri di birra.

Si rese conto una sera che stava parlando della pelliccia di Bella e gelò a metà parola, gli occhi sgranati.

«Non ti agitare», gli disse Alice mettendo una mano su quella di lui. «So cos’è Bella. Jasper me l’ha detto.»

«Te l’ha detto?»

«Non devono esserci segreti tra marito e moglie», replicò Bella.

Sveglia. Documenti. Mangiare. Scendere al mare e parlare con Bella. Mangiare. Bere. Dormire. Ripeti. Aveva sette anni di questo, da sopportare. Sette anni di vuota, miserabile esistenza.

E se non fosse tornata allo scadere dei sette anni? A dire la verità, sei anni, nove mesi e ventiquattro giorni, Edward teneva il conto. Singhiozzò di questa paura con Alice, una sera in cui era ubriaco, e lei disse che era certa che Bella sarebbe tornata. Lei amava Edward e Alice sapeva che sarebbe tornata non appena avesse potuto. Bella era sveglia, disse Alice. Di sicuro avrebbe trovato il modo di aggirare l’incantesimo che la teneva lontana da lui.

Edward scese alla spiaggia e andò a sedersi dove aveva visto per la prima volta Bella, gloriosamente nuda nel sole, i capelli scuri di zibellino fluenti sulla roccia sotto di lei. L’aveva catturato nel momento in cui l’aveva vista, pensò. Era Bella che aveva guardato, notando a malapena le altre due fanciulle selkie che giocavano con lei sulla battigia.

Era quello che sperava stesse facendo adesso, giocare al sole da qualche parte, ridente e spensierata. Forse in una di quelle calde terre esotiche che gli aveva descritto. Edward si strinse un po’ di più la sua sopravveste. Qualche fiocco di neve volteggiava nell’aria rigida e le pietre dove sedeva erano scivolose per il ghiaccio. Sapeva che Alice temeva che potesse scivolare e cadere, sbattere la testa, e svenire, annegando prima che qualcuno si rendesse conto di ciò che gli era successo. Le aveva promesso di stare attento, ma sapeva di essere troppo preso dai suoi ricordi per badare ai suoi passi. Era solo per misericordia di Dio che non si era ancora fatto male.

Si sistemò su una delle rocce preferite, quella che aggettava sul mare. Se guardava abbastanza a lungo nelle sue profondità, a volte immaginava di vedere il suo viso.

«Ciao, amore», disse. «Ward ha di nuovo chiesto di te, stamani. Alice ha cambiato discorso. Ho paura che cominceranno a pensare che ci sia qualche vergognoso segreto.»

Avevano detto ai bambini che Bella era “via”. Anche se il mondo di fuori credeva che Bella fosse morta,  non poteva sopportare di dire questo ai suoi figli. Margaret ricordava Bella che la portava via dal fuoco, ma nient’altro oltre questo. Forse il ricordo di ciò che aveva visto, Bella aggredita, la lotta tra lui e il Predicatore Jacob, era semplicemente troppo traumatizzante per lei da accettare. Lui non cercò di farla ricordare. Ci sono cose che è meglio dimenticare.

«Mi chiedo se hai sentito cosa è successo al Vescovo Bonner. Sembravi sapere così tante cose del mondo umano, la prima volta che sei venuta da me, quindi immagino che tu lo sappia. Ha rifiutato di riconoscere Bess come capo della chiesa, così il consiglio l’ha imprigionato. L’hanno trovato morto sul pavimento la mattina dopo. Gli si è rotto un vaso sanguigno in gola ed è si è soffocato nel suo stesso sangue. Una fine adatta per “Bonner il Sanguinario”, penso. Quello che mi chiedo è se questo ha qualcosa a che fare con la promessa che ti aveva fatto, la promessa di vederti bruciare, una promessa che non ha mantenuto. Ho sentito che non hanno potuto neanche fargli un servizio funebre perché temevano che il popolo lo disseppellisse e ne disonorasse il corpo. Lo hanno seppellito a mezzanotte e poi segretamente hanno spostato la tomba in un altro luogo.

La Regina Bess mi ha mandato un’altra lettera chiedendomi di andare a corte», continuò Edward, la voce bassa. «Pensa che mi aiuterà, come ha aiutato Emmett. La sua corte è un posto allegro, mi hanno detto, con musica, balli e feste. Dev’essere molto diverso da com’era con Maria. Ma non potrei sopportarlo.

Mi chiedo del nostro bambino, Bella. Lo terrai con te o me lo manderai? Nelle leggende, le spose selkie mandano le loro sorelle a portare i bambini umani ai loro padri. Non riesco a immaginare che tu faccia una cosa così, perché ami i tuoi figli, ma devo dirti che io spero che tu lo faccia. Avere qualche contatto con te, anche solo incontrando le tue sorelle, sarebbe…»

La sua voce si spezzò. «Per il respiro di Dio, Bella, mi manchi così tanto. È come se metà del mio cuore mi fosse stata strappato dal petto, lasciando una ferita aperta che non guarisce. Non posso vivere senza di te; mi limito ad esistere. Emmett è l’unico che capisce, perché anche il suo cuore non c’è più. Forse lui potrà riprendersi. Spero che ci riesca. Ma io, io so che non potrò mai guarire.

So che tu non potrai tornare da me per sette anni, ma se potessi anche solo vederti… anche da lontano. Io… Bella, io non credo che sopravvivrò a questo.»

Le lacrime gli scorrevano sulle guance e cadevano nell’acqua sottostante. Le sue spalle erano scosse dalla forza dei suoi singhiozzi.

La settima lacrima cadde nell’oceano diffondendo dei piccoli cerchi, poi una testa scura sbucò nel punto dove era caduta. Edward gelò per lo shock. Una testa di capelli scuri emerse e poi enormi occhi scuri, e poi Bella stava uscendo dal mare, la pelliccia nella mano. Il suo corpo risplendeva, intonso dalle cicatrici delle ustioni, la pancia leggermente rotonda.

«Bella?» sussurrò. «Sei davvero tu?» Era diventato matto sul serio, stavolta, immaginando di vedere ciò che desiderava vedere di più al mondo? Se era così, era una pazzia meravigliosa, e lui sperava che durasse.

«Sì, Edward, sono davvero io.» Bella allungò la mano e gli accarezzò la guancia.

«Come può essere?» chiese, afferrando le braccia di lei, come se temesse che questo miracolo finisse.

«Edward, come fa una fanciulla a chiamare un amante selkie?»

«Versa sette lacrime nel mare», disse lentamente, la voce morbida di meraviglia mentre comprendeva cosa lei intendesse.

«Hai spezzato l’incantesimo», disse, sorridendo tra le lacrime che le brillavano negli occhi.

«Perché non me l’hai detto?» chiese lui.

«Lo sapevi già. Se io ti avessi detto di farlo non avrebbe funzionato, perché le lacrime non sarebbero venute dal tuo cuore.»

Le mise la mano sulla pancia. «Il nostro bambino?»

«Forte e in salute», disse Bella. «Lui o lei nascerà alla fine di aprile.»

Lei prese la sua mano e vi mise la pelliccia. «Amore mio, sai cosa succede quando una selkie la sua pelliccia a qualcuno?»

«No.» Questa era una parte della leggenda che non gli avevano mai detto.

«Succede che lega il suo cuore e la sua anima a quella persona per l’eternità. Io sono tua, Edward. Per sempre.»

«Io non sono immortale come te. Invecchierò e morirò.»

«Io invecchierò come te», disse lei. «E quando tu lascerai questa vita, comincerai quella successiva. Le nostre anime si ritroveranno e saremo di nuovo insieme. Vita dopo vita, per sempre.»

Si tolse la sopravveste e la mise sulle spalle di lei. Insieme, attraversarono le rocce affilate fino alla spiaggia e poi su per il sentiero. Bella sospirò quando vide le macerie annerite della loro casa, ma poi gridò deliziata alla vista della Dower House. Non era ordinaria, perché nulla nella vita di un Duca può esserlo, ma era la cosa più vicina al sogno di lei che lui poteva offrirle.

La loro casetta vicino al mare.

 

 

 

 

 

Note storiche

-          Molte tenute avevano una Dower House, una residenza più piccola, ma sempre grande, pensata per le suocere. Per esempio, se Bella sopravvivesse a Edward, diventerebbe la Vedova Nobile e, nel momento in cui Ward si sposasse, verrebbe mandata a vivere in quella casa, così che la nuova Duchessa di Cullen possa subentrare a Cullen Hall.

-          Il Vescovo Bonner morì nel 1569. Il destino che io gli ho riservato, fu in realtà quello di un uomo di nome rev. Nicholas Noyes, uno dei carnefici nei Processi delle Streghe di Salem. Sarah Good gli disse appena prima di essere impiccata che lei non era una strega, e se l’avesse uccisa, Dio gli avrebbe dato sangue da bere. Morì circa venti anni dopo di un’emorragia alla gola che lo fece annegare nel suo stesso sangue.

Alla sua incoronazione, Bess rifiutò di permettere a Bonner di baciarle la mano. Come Enrico VIII, Bonner negò l’autorità papale, ma mantenne vedute cattoliche conservatrici, e così quando salì al trono un governante protestante, si rifiutò di prestare il Giuramento di Supremazia. Passò gli ultimi anni della sua vita dentro e fuori dalla prigione, accusato di celebrare ancora messa. La moderazione di Elisabetta è ben illustrata in questo caso. Se fosse stato un ministro protestante a celebrare spavaldamente funzioni durante il regno di Maria, sarebbe stato bruciato in quattro e quattr’otto. Bonner non capiva l’ostilità nei suoi confronti e una volta disse (presumibilmente con la faccia seria) “ Dicono di me che cerco il sangue, e mi chiamano ‘Bonner il Sanguinario’, mentre Dio mi è testimone, non ho mai ricercato il sangue di un uomo in tutta la mia vita…”

 

 

 

  
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