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Autore: cranberriesky    28/02/2016    5 recensioni
« Cos'hai in mano? »
« Questa? Era nel tuo cassetto. »
« Malfoy... Mettila giù... Attentamente, non ruotare la clessidra... » mentre diceva queste parole, Hermione si avvicinò a lui, sfiorandogli la mano che precariamente teneva il prezioso oggetto.
« Non toccarmi, mezzosang... »
Una luce abbagliante, poi una sensazione simile a quella della smaterializzazione.
I due caddero a terra, svenuti, la Giratempo distrutta a un metro di distanza.
Cap. II
Per una serie di sfortunati eventi, Draco Malfoy ed Hermione Granger si ritrovano catapultati nel passato e, per non finire nei guai con la comunità magica, sono costretti a trascorrere un anno di vita come semplici babbani.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Non-con | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Lost behind an oak
CAPITOLO X



Nei giorni seguenti, il rapporto fra Draco ed Hermione arrivò ad essere più stabile che mai. Non vi erano stati più litigi o dimostrazioni fisiche d’affetto, ma sguardi complici e disponibilità nell’aiutare l’altro. Nessuno aveva riportato a galla l’episodio di Natale, ma entrambi ci avevano certamente ripensato: ciò che era accaduto li aveva resi praticamente amici, e questo era innegabile. Ma, come aveva riflettuto Hermione, che senso aveva autodefinire il loro rapporto con un’etichetta?
Draco aveva avuto, da parte sua, pensieri simili, con la differenza che il definirsi amici non era contemplabile per una questione pratica: passato l’anno, infatti, i due sarebbero tornati alle loro precedenti vite, e chiunque lo avrebbe preso per pazzo, oltre che babbanofilo, nel sentirlo dire che Hermione Granger era magicamente diventata sua amica.
In queste giornate tranquille erano andati anche a trovare Joy, che nel vederli si era messa a saltare ininterrottamente, ispirando in Draco sensazioni di genuino amore mai provati prima. Quando la cagnolina gli era corsa incontro leccandogli tutta la faccia, Draco non si era scostato ma, anzi, aveva ricambiato l’affetto ricevuto con delle energiche carezze. La scena fu così struggente che Hermione persino si commosse, in un miscuglio di gioia e tristezza, riso e qualche lacrima.
 
Il 31 dicembre arrivò presto, ricordando nostalgicamente ad Hermione quanto si divertisse a festeggiarlo con i suoi ormai ex amici alla Tana. Draco, invece, era abituato a ben altri tipi di festeggiamenti. Soprattutto negli ultimi anni, con la scusa che fosse presente anche Astoria Greengrass, tanto apprezzata da Narcissa Malfoy, era riuscito a convincere i suoi a lasciarlo festeggiare nella lussuosa casa della famiglia Zabini. I genitori di Blaise, infatti, ad ogni capodanno si recavano per i festeggiamenti in Scozia, lasciando la villa in balia del figlio e dei più stretti compagni Serpeverde, Draco compreso.
Nel primo pomeriggio di quello stesso giorno, i due ragazzi si recarono nuovamente a casa della vecchia signora, dove stava Joy.
« Oh, ciao ragazzi. » disse lei, aprendo il cancello. In mano teneva il guinzaglio a cui era legata Joy.
« Buongiorno, signora. » rispose Hermione.
Draco prese con sé Joy e iniziò ad andare avanti per il sentiero, senza dire una parola.
« Lo scusi. Non riesce a mandare giù la questione. »
« Non preoccuparti, cara. Allora, stasera festeggiate? »
« Beh, ecco, niente di che. »
« Ma come, due ragazzi così giovani che passano capodanno in casa? »
« Non conosciamo nessuno qui. »
La signora alzò la mano, facendo un gesto d’attesa, e si allontanò in casa.
Dopo pochi secondi, tornò insieme a un giovane ragazzo.
« Questo è mio nipote, Tobias. È qui in visita. »
« Ciao. »
I capelli castani di Tobias sventolavano arruffati nel vento, mentre due occhi verdi guardavano dritti un’imbarazzata Hermione.
« Oh, ciao. Piacere, Hermione. »
« Wow. Insolito come nome. »
« Già… »
La signora si intromise fra i due, prendendo sotto braccio il nipote.
« Hermione cara, Tobias è di Londra. Stasera andrà a festeggiare in città, dovreste andare con lui. Hai ancora posto in macchina? »
« Certo, zia. »
« Oh, beh, devo parlarne con Draco prima. » rispose Hermione.
« Nessun problema. » disse Tobias.
« Bene, allora quando ci riporterete Joy ci farai sapere. » la signora fece un occhiolino in direzione di Hermione.
« Allora a dopo, arrivederci. » Hermione salutò e raggiunse di corsa Draco.
 
È davvero bello, pensò figurandosi Tobias nella mente.
 
« Perché ci hai messo tanto? » le disse Draco, mentre Joy tirava per proseguire lungo il sentiero.
« La signora Clark mi ha presentato suo nipote, Tobias. Ci ha invitati ad una festa a Londra, stasera. »
« E tu vorresti andarci? »
« Non lo so, tu? »
« Dipende. Com’era questo Tobias? Uno sfigato? »
« Direi di no. » disse Hermione arrossendo leggermente.
« Allora ok. » rispose Draco, facendo spallucce.
 I due proseguirono il cammino in silenzio. Draco avanzava distante da Hermione, tenendo il passo della energica Joy, mentre lei rimase più indietro camminando lentamente.
 
Carino e gentile, pensò. E poi che sorriso.
Hermione si trovò ad arrossire di nuovo. L’idea di passare la serata con Tobias la elettrizzava. Finalmente, da quando Ron l’aveva fatta soffrire, aveva ritrovato l’interesse verso il genere maschile. Non che volesse provarci con lui, ma di certo qualche pensiero malizioso non poteva guastare.


***

 
Ritornando verso casa, Draco ed Hermione si erano dati appuntamento con Tobias per le 22.30 di quella sera, quando lui sarebbe andato a prenderli in auto al cottage. Dopo aver cenato, Hermione si chiuse in bagno senza dire niente, e rimanendoci per parecchio tempo. Quando vi uscì, assomigliava all’Hermione della festa di Halloween: gli occhi erano leggermente truccati con dell’ombretto sul tono del marrone e mascara, sulle guance un velo di fard pescato e le labbra rosee. L’unica cosa diversa, erano i capelli.
« Non riesco a farci niente, ma che ho fatto per meritarmi questo cespuglio? » disse recandosi verso Draco.
Quando lui alzò lo sguardo su di lei, alzò le sopracciglia stupito, rimanendo per un attimo senza parole.
« Stai… Stai bene. » le disse.
« Ehm, grazie… Ma odio i miei capelli. »
« Perché ci tieni tanto? Li hai sempre così, dopotutto. »
Hermione, che voleva tenere la cotta per Tobias per sé, evitò di rispondere, sbuffando e tornando verso il bagno.
« Aspetta. » le gridò dietro Draco.
« Sì? »
« Posso preparati una pozione, se ci tieni tanto. »
« Davvero? »
« Sì, non ci vuole niente. Qualche volta la faccio per me. »
Hermione non poté trattenere una risata.
« Scherzi? »
« No, scema. Ci tengo alla mia chioma. »
Hermione continuò a ridere, provocando un ampio sorriso sul volto di Draco.
« Vai a vestirti, io mi metto al lavoro. Ah, dovresti mettere quel vestito di Halloween. »
« Dici? »
« Sì, ti stava bene. »
Hermione alzò un sopracciglio.
« Quanti complimenti nel giro di un minuto. »
« Che dire, Joy ispira il mio lato tenero. »
Poi, passandole di fianco e guardandola negli occhi, Draco oltrepassò Hermione e si chiuse nella sua stanza.


***
 

Quando Tobias bussò alla porta, Hermione sfrecciò di fronte a un sorpreso Draco per andare ad aprire la porta.
 
« Ciao. » disse intimidita.
« Ciao, Hermione. » rispose lui, guardandola dal basso verso l’alto.
Draco afferrò la sua giacca e porse il cappotto ad Hermione.
« Fa freddo fuori, copriti. »
« Grazie, Draco », rispose lei afferrando il cappotto.
Un minuto dopo, erano tutti e tre in macchina.
 
« Allora, voi due da quanto state insieme? » chiese Tobias per rompere il ghiaccio.
« Veram… »
« No! Non stiamo insieme! » Hermione rispose velocemente coprendo la voce di Draco. « Siamo solo amici. » continuò.
« Ah. E come mai vivete insieme? Se posso… »
Questa volta Draco non provò nemmeno a proferir parola.
« Ci siamo presi un anno sabbatico da scuola e… I suoi genitori non l’hanno presa molto bene. Quindi ho pensato di ospitarlo. »
« Capisco. Gentile da parte tua, Hermione. »
« Già, molto gentile. » commentò seccato Draco.
« Vi dispiace se accendo la radio? »
« No, fa’ pure. » rispose Hermione.
Tobias allungò la mano e cominciò a macchinare con i pulsanti della radio, fino a fermare il segnale su un canale di musica.
 
I don't believe that anybody feels
The way I do about you now
 
And all the roads we have to walk are winding
And all the lights that lead us there are blinding
There are many things that I would
Like to say to you
But I don't know how
 
Because maybe
You're gonna be the one that saves me
And after all
You're my wonderwall
 
Mentre Hermione guardava fuori dal finestrino fantasticando sugli occhi di Tobias, Draco ascoltò attentamente il testo della canzone, pensando che non avesse assolutamente alcun senso.
« Che roba è? » chiese.
« Oasis! Ma dove vivi? » rispose Tobias ridendo.
 
Draco alzò gli occhi, pensando che avrebbe fatto volentieri una strage di babbani.
Dopo circa mezzora, le luci di Londra iniziarono ad intravedersi dalla statale.
« Ci siamo. » ruppe il silenzio Tobias.
 

***


La festa in questione si svolgeva in una chiesa sconsacrata dai profili gotici, che in qualche modo a Draco ricordò Hogwarts. Quando si voltò per condividerne il pensiero con Hermione, lei era già sparita insieme a Tobias verso il tavolo del punch.
Maledetta. Non mi trascinerà mai più ad un appuntamento con quel coso.
Draco cominciò ad avanzare tra la folla, studiando il comportamento dei ragazzi babbani ad una festa. In fondo, non era così diverso rispetto a quello dei maghi. C’era persino qualcuno che fumava quella roba che Blaise gli aveva fatto provare una mattina. Il ricordo gli sembrò così lontano che sentì un vuoto allo stomaco. Assicurandosi che Hermione fosse lontana, si avvicinò al bancone del bar e ordinò un amaro.
 
« Sei solo? »
Una ragazza dai capelli ondulati scuri e lunghi fino alla vita si avvicinò a Draco, ammiccando.
« In realtà… Sì. Sì, sono solo. »
« E cosa ci fai solo? »
« Mi hanno abbandonato. »
« Capisco. » la ragazza si avvicinò. « Se vuoi, posso farti compagnia. Sono Roxanne. Ma puoi chiamarmi Roxy. » continuò.
« Draco. »
Roxy lo prese per mano senza rispondere, e lo trascinò dietro sé verso il centro della pista da ballo.
 
23.30
Manca un’ora alla fine, pensò Draco.
Manca un’ora a un nuovo inizio, pensò Hermione.
 
Con i rispettivi compagni, Draco ed Hermione si trovavano entrambi in pista. Mentre Hermione dava il meglio di sé disinibendosi come mai prima, Draco cercava di star dietro a Roxy. In realtà, non gli importava niente di lei. Sì, era sexy, e sì, l’avrebbe baciata a mezzanotte, ma tutto ciò che voleva era essere a casa.
Con Hermione.
No, non con Hermione.
A casa, questo gli importava.
E invece era lì, in mezzo al casino, e nonostante questo fosse praticamente ciò che aveva sperimentato negli anni passati, si sentiva a disagio. Dal canto suo, Hermione si stava godendo la festa e Tobias, che da quando stavano ballando non le aveva ancora tolto le mani dai fianchi. Questo dettaglio non era sfuggito all’occhio attento di Draco, che si irretì leggermente. Non che gli importasse, ma come lei lo aveva aiutato, lui non avrebbe permesso che uno sconosciuto le avrebbe fatto del male.
« Allora, mi baci o no? » disse Roxy all’improvviso, interrompendo i pensieri di Draco.
« Adesso? »
Roxy lo guardò indispettita, poi, come nulla fosse, gli infilò la lingua in bocca. Di rimando, Draco la spinse via.
« Ma che fai? »
« Pensavo volessi baciarmi. »
« No. »
« Ma che problema hai? Ci credo che ti hanno lasciato solo. Idiota. »
Draco dovette contare fino a dieci per non scagliarle dietro una fattura orcovolante.
Poi, notando che Hermione non si era degnata di guardare un secondo verso di lui, si diresse verso l’uscita, inoltrandosi nell’ex cimitero che si trovava sul retro della chiesa. Facendosi strada sul sentiero, raggiunse un’alta quercia e si sedette su una grande pietra. Poi, prese la testa fra le mani e chiuse gli occhi.
 
23.50
Ad un certo punto, Draco fu distratto da due voci che si avvicinavano da quella parte. Una, inconfondibile, era di Hermione. L’altra, probabilmente, apparteneva a Tobias.
Senza far rumore, Draco si alzò, nascondendosi dietro l’albero. Se non voleva passare la serata con quella Roxy, di certo e più non voleva passarla con quei due piccioncini.
 
« Sei bellissima, Hermione. » la voce di Tobias arrivò chiara a Draco. Si trovavano lì, a pochi passi da lui, nell’oscurità.
« Anche tu. » rispose di rimando lei.
« Quando ti ho vista con Draco, ho pensato che doveva essere fortunato ad averti. »
« Ma io non sto con lui. »
« Ed è la notizia più bella che potessi ricevere. »
Draco sentì la solita risatina di Hermione, e ne fu leggermente geloso.
« Comunque… » iniziò Hermione. « Comunque non siamo neanche così amici, io e Draco. »
A quelle parole, Draco sentì l’ennesima fitta nello stomaco.
« Che intendi? » rispose Tobias.
« La nostra è una convivenza quasi forzata. È complicato. Poi lui mi ha sempre disprezzata, insultata. Ad essere sincera, è piuttosto spregevole. »
« Hermione. » la fermò Tobias. « È mezzanotte. »
« Oh. Auguri. »
« Auguri. »
Come poté immaginare Draco, i due si stavano baciando.
Non potendo muoversi per evitare il fruscio dei cespugli, rimase in silenzio, ferito, dietro la quercia.
 
  
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