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Autore: Lila_88    29/02/2016    1 recensioni
Christina lascia Seattle per dare un taglio al passato e ricominciare da capo. Ma, certe volte, il passato non da pace e ti gioca degli strani scherzi. Ed è così che nella vita di Christina si riaffaccia una vecchia conoscenza, mai dimenticata. (inizio nona stagione)
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cristina Yang, Izzie Stevens, Owen Hunt, Preston Burke
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nona stagione
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/***/ Luuunga premessa! Eccomi qua! Allora, per prima cosa, chiedo scusa per il ritardo accumulato! E' stato un periodo in cui ho avuto poco tempo per fare qualsiasi cosa e sono stata costretta ad allungare i tempo di pubblicazione. Bene, detto questo, so che l'aspettativa per questo capitolo era la cena imbarazzante a casa di Izzie e, anche di questo, chiedo scusa! Perché, di fatto, la cena è posticipata al prossimo capitolo! Il fatto è che ho preferito lasciare spazio ad un primo chiarimento fra Owen e Christina. Avevo pensato di scrivere direttamente della cena e di proporre il chiarimento con un flashback, magari. Alla fine, tuttavia, ho preferito essere più lineare per non creare confusione e andare in ordine cronologico. Spero che non me ne vorrete! A presto!! /***/



Capitolo 12



Quella giornata sembrava essere volata per molti di loro. Burke aveva sperato che la serata arrivasse il più tardi possibile. L’idea avuta da Izzie continuava a sembrargli quanto meno fuori luogo. Un conto era incontrare il marito di Christina e parlare con lui civilmente in ospedale. Un altro era averlo intorno, con Christina, per casa la sera stessa che l’aveva conosciuto. Forse doveva iniziare a preoccuparsi di fronte al suo astio nei confronti di quell’uomo. Avrebbe dovuto prendere come un campanello d’allarme i segnali che stava ricevendo nella sua testa dal momento che Christina era rientrata nella sua vita. All’inizio non gli era sembrata una gran cosa. Era convinto di riuscire a gestire la faccenda. Il suo rapporto con Izzie era stabile, basato su un amore che era maturato lentamente, col tempo, diversamente da quello passionale e istintivo che aveva condiviso con Christina. Pian piano, però, stare a contatto con lei aveva riportato alla luce la loro complicità sul lavoro. Fin lì, nessun problema. Eppure, da quando Christina era venuta a conoscenza della sua relazione con Izzie, e lui aveva scoperto che era sposata, le cose erano cambiate. Lui aveva cercato di tranquillizzare la sua compagna, ma non aveva potuto fare a meno di sentire del senso di colpa nei confronti di Christina, come se stare con Izzie non fosse giusto. Questo avrebbe dovuto dirla lunga, ma lui aveva scacciato quei pensieri. Tuttavia, incontrare Owen, dare un volto al marito di Christina gli aveva aperto gli occhi. non sapeva cosa provava, amava Izzie e non era più innamorato di Christina. Anche se non poteva dirsi del tutto indifferente a lei.


Meredith allontanò il cellulare dall’orecchio. Ok, chiamare Alex non era stata una buona idea. Avrebbe fatto meglio ad aspettare che lui sbollisse la rabbia, ma ormai era troppo tardi.

“Dimmi, Meredith, ti sarebbe costato tanto dirmi che Izzie sarebbe stata là?”
“Mi dispiace. A dire la verità, speravo di non incrociarla.”
“Che cosa? Quindi era questo il tuo geniale piano? Andare nell’ospedale dove lei e Burke lavorano e sperare di non incrociarla?!”
“Alex, cerca di calmarti, per favore! Lo so, ho sbagliato. Avrei dovuto parlartene, come avrei dovuto dire a Owen di Burke, però ormai le cose sono andate così, che posso farci?”
“Vuoi davvero che risponda alla tua domanda? Perché dubito che sarei diplomatico, credimi!”
“Va bene, senti, ho capito. Comunque Owen è stato più ragionevole di te. Alla fine lui e Burke hanno anche parlato.”
“Ah, scusami se non riesco a ragionare, davanti alla mia ex moglie malata di cancro che un giorno ha preso ed è sparita senza dare notizie per mesi!”

Con quell’ultima battuta, Alex chiuse la telefonata. Bene, il ritorno a Seattle prefigurava già un’altra lite.


Christina e Owen erano seduti su una panchina di un parchetto vicino all’ospedale. Entrambi sapevano che avevano bisogno di avere quella discussione. Eppure erano seduti su quella panchina da un po’ e nessuno dei due accennava a parlare. Alla fine, fu Owen il primo ad aprir bocca.

“Perché non mi hai mai detto che il tuo ex lavorava qui?”
“Oh, andiamo! Con tutte le cose di cui dobbiamo parlare, proprio da qui vuoi iniziare?”
“Beh, in fin dei conti, credo che sia la parte più facile, quindi perché no...”

Come dargli torto, pensò Christina.

“Credo di non averne mai sentito la necessità. Non l’ho mai considerata come una cosa importante di cui parlare. Fra noi ci sono così tante cose in sospeso, che Burke non era nella lista delle cose che avrei voluto dirti quelle poche volte che ci siamo sentiti. Ogni volta, finivamo a parlare dell’incidente e allora tutto il resto sembrava superfluo.”
“Già e ogni volta che il discorso cadeva sull’incidente, tu trovavi il modo di troncare la conversazione e di riagganciare.”
“Si, esatto. Perché sono andata via da Seattle per lasciarmi l’incidente alle spalle! Non riuscivo a camminare per i corridoi dell’ospedale perché ad ogni angolo rivivevo sempre quei dannati giorni nel bosco! E’ per questo che sono venuta qui!”
“In questo modo però ti sei lasciata alle spalle anche me. Noi siamo sposati e, per quanto sia difficile per te venire a patti con le conseguenze dell’incidente aereo, non puoi semplicemente abbandonare tutto. Vuoi davvero dirmi che, da quando sei qui, i tuoi ricordi non ti hanno mai perseguitato? E’ davvero servito tutto questo per guarire le tue ferite?”

Per Christina stava già diventando difficile mantenere la calma. Owen aveva perfettamente ragione. Quel trasferimento non aveva cambiato niente. L’incidente e le sue conseguenze erano impressi dentro di lei e non sarebbe mai potuta andare tanto lontano da dimenticare. Owen le mise una mano sulle sue, poggiate sulle ginocchia.

“Christina, sei mia moglie e ti ho quasi persa. Hai idea quanto sia difficile per me saperti così lontana? E non parlo solo della lontananza fisica. Tu sei così distante che, a volte, mi sembra di non conoscerti neanche più. A volte mi sembra che questo matrimonio non abbia più senso. Eppure non posso rassegnarmi a rinunciare a te, perché ti amo. Io ti amo, ma a volte mi chiedo se la donna che ho sposato esiste ancora e semmai tornerà da me.”

Christina teneva lo sguardo basso. Si rendeva conto che andarsene da Seattle era stata una decisione egoistica. Non aveva tenuto conto di Owen, che, subito dopo l’incidente, le era stato molto vicino, prendendosi cura di lei. Aveva voluto allontanarsi e si era lasciata alle spalle, con noncuranza, anche il suo matrimonio. Anche se i suoi sentimenti erano stati contrastanti nell’ultimo periodo, con Burke che era rientrato inaspettatamente nella sua vita, amava ancora Owen. Owen era stato la sua cura, dopo Burke e anche dopo il disastro aereo. E lei come lo aveva ripagato? Lasciandoselo alle spalle come se non fosse importante.

“Non so se potrò essere mai la donna di prima. Qualcosa dentro di me si è spezzato e non sono sicura di riuscire ad aggiustarlo. Hai ragione, venire qui non è servito a molto. Mi porterò dentro per sempre le conseguenze dell’incidente e sto imparando a conviverci. Mi dispiace per averti lasciato indietro, ma non potevo rimanere in quello stallo. So di averti ferito e so anche di non poter pretendere che tu stia ad aspettarmi.”
“Christina, dove vuoi andare a parare? Mi stai forse lasciando?”
“Ti sto lasciando libero di scegliere. Ti sto dicendo che non ho idea di quanto tempo mi servirà per venire fuori da questo casino che ho dentro. Ti sto dicendo che capisco quanto sia ingiusto costringerti a sopportare i miei problemi. Non posso prometterti niente, in questo momento della mia vita. Non posso prometterti che, d’ora in poi, andrà meglio, perciò non posso fare altro che lasciare la piena scelta a te.”

Christina si alzò e si allontanò, lasciando Owen a riflettere.


  
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