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Autore: anakinskywalker    29/02/2016    0 recensioni
Nico si trova a prendere lezioni di nuoto da un maestro che lui vede come un po' più di un semplice maestro
-sono gradite recensioni!-
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Annabeth Chase, Hazel Levesque, Nico di Angelo, Percy Jackson, Will Solace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Oh l’uomo e la sua patetica esistenza.-

Frase semplice e concisa. Una “summa” di tutti i torbidi pensieri del semidio appoggiato alla staccionata. Quanto poteva essere semplice rendere una persona infelice? E quanto ancora poteva essere più semplice renderla felice? A volte gli uomini sono esseri così egoisti che non riescono ad interrompere il flusso continuo e monotono delle proprie preoccupazioni per pensare anche solo un momento a chi li circonda. Perché invece di guardare con aria indifferente chi ti passa di fianco non gli sorridi? Perché non eviti di dire qualcosa di sgradevole e, magari, metti in luce un pregio del tuo prossimo? Perché non capisci che il mondo non è solo tuo e che pure le altre persone, persino coloro che incontri per caso per strada, hanno un cuore, dei sentimenti e delle emozioni?
Nico era sempre rimasto basito dall’incuranza dell’uomo nei confronti dei propri simili, ma dopo tanto tempo buttato dietro a inutili pensieri era arrivato alla conclusione che non era affar suo, e che non sarebbe stato lui a cambiare l’andamento del mondo, non ora che era felice. Il cielo azzurro si stava lentamente tingendo di arancione, e una dolce brezza scompigliava i capelli color carbone del ragazzo. Era tutto così tranquillo attorno a lui e, finalmente, anche dentro di lui.
Vide in lontananza avvicinarsi la sagoma di un ragazzo ben piazzato. Lo riconobbe, nonostante i capelli oro fossero diventati rossi a causa dell’imminente tramonto. Si staccò entusiasta dalla staccionata, abbandonando le braccia accanto al busto, come se volesse far arrivare ad ogni parte del suo corpo quella sensazione di completezza che lo stava invadendo lentamente. Respirando profondamente colse l’odore del mare, che lo resero ancora più sereno. Sì Percy, ma anche no. Il mare non era più quel simbolo che gli riportava alla mente i due grandi occhi verdi del semidio, ma col passare del tempo era diventato qualcosa di più.
Dopo che Percy lo aveva “involontariamente” palpato, Nico era morto, si era rinchiuso nel suo bozzolo e sarebbe morto veramente se il pantheon greco non avesse avuto già qualcosa in mente per lui. Fu la volta di Will, che sfondò la porta della sua cabina pur di sapere come stesse. Da quel giorno la farfalla che era in Nico decise che forse era ancora troppo giovane per non uscire dal bozzo e che avrebbe vissuto la propria vita, e questo fu proprio ciò che fece. All’inizio era stata dura: girare solo, per il campo, con una folla di semidei che ti fissa e ti sussurra alle spalle non è cosa da poco, però quando il figlio di Ade era sull’orlo di una crisi, ecco che sopraggiungeva celermente il figlio di Apollo, che, mettendogli un braccio attorno alla spalla, lo portava in riva al mare per parlare e farlo calmare.
Ovviamente nemmeno la storia con lui era iniziata rosa e fiori, ma quando mai qualcosa andava rosa e fiori nella vita disastrata di un semidio? Nico aveva fatto fatica a fidarsi di lui, tanto da rischiare di perderlo diverse volte, ma la pazienza, la costanza e l’amore di Will alla fine erano stati ricambiati e ricompensati in diversi modi che non sarebbe appropriato elencare …
Il mare quindi rappresentava quella serenità che il figlio della morte aveva raggiunto e che possedeva dentro di se ormai da un po’ di tempo. 
Will arrivò di corsa da lui, con i bermuda bagnati e un asciugamano appoggiato sulle larghe spalle. – scusami, mi sono accorto solo adesso dell’ora- disse ansimando – spero di non averti fatto aspettare troppo-. Nico si perse qualche secondo negli occhi limpidi di lui, per poi risvegliarsi dal suo viaggio e dire – ci mancherebbe, per te potrei aspettare tutte le ere degli uomini- e guardandolo dolcemente lo baciò. Un bacio casto e veloce, uno di quei baci che si usano solo nelle coppie ormai affermate da tempo e che niente e nessuno mai riuscirà più a disfare.
Appoggiando la mano bianca sul fianco abbronzato del ragazzo, i due diedero le spalle al mare, per tornarsene al campo, dove li stava aspettando una tavola imbandita, piena di tutte le prelibatezze che un qualsiasi ragazzo potrebbe desiderare.
Percy? Eh, Percy se ne stava con Annabeth sdraiato su un prato a guardare il tramonto mozzafiato di quella sera, non preoccupandosi affatto degli avvenimenti passati. Si era scusato con Nico, aveva fatto mente locale e aveva messo ben in chiaro con se stesso la propria eterosessualità e tutto era tornato come prima per lui, se non addirittura meglio.

Come al solito d’altronde.
  
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