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Autore: the dreamergirl    29/02/2016    4 recensioni
[Post Mockinjay - Pre pilogo - Everlark]
La storia è ambientata dopo il ritorno di Peeta nel Distretto 12. Ho immaginato come avrebbero potuto reagire Peeta e Katniss al ritorno di Gale nel Distretto 12.
Dalla storia:
Peeta mi accompagna alla porta ma prima di aprirla si avvicina a me, mettendo le sue mani sulle mie spalle. Mi sta guardando negli occhi con un’intensità perforante quasi volesse imparare a memoria il mio viso. Poi lentamente fa salire le sue mani sul mio collo e poi sul mio viso. Questo semplice gesto fa esplodere in me tanti piccoli brividi che partono dal punto in cui le sue mani hanno toccato la mia pelle e si irradiano in tutto il corpo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gale Hawthorne, Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Suzanne Collins; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro
 
 
 

 
Ritrovarsi - Peeta



POV Peeta
 
Sono andato a fare shopping per il bambino con Lily. Io e lei non abbiamo più parlato del nostro bacio. Abbiamo ripreso la nostra amicizia da dove l’avevamo lasciata. Le sono grato per questo. Avevo paura di perderla per il mio rifiuto ma così non è stato. Abbiamo continuato a fare le cose che facevamo prima assieme e lei si è anche offerta di accompagnarmi oggi.
Annie, fino a qualche giorno fa, si era ostinata a non comprare niente per il nascituro, perché dice che porta sfortuna comprare qualcosa per il bambino troppo presto. Ora, però, mancano solo due settimane al parto e sono riuscito a convincerla a permettermi di comprare qualcosa. Credo però di aver esagerato. Ho comprato di tutto! Anche cose di cui non conosco l’utilità.
Io e Lily siamo carichi di pacchetti. In realtà, al negozio, si sono offerti di portare loro tutta la roba a casa ma potevano farlo solo domani pomeriggio. Io, però, ero troppo impaziente di far vedere i miei acquisti ad Annie.
- Peeta hai mai pensato di tornare nel 12?- mi chiede Lily all’improvviso mentre ci dirigiamo verso casa di Annie.
- Si ci ho pensato mille volte – le rispondo con sincerità. È il pensiero che tormenta tutte le mie notti.
- Quindi? Te ne andrai?-
- No. Almeno per ora non ho in progetto di partire –
Lily lascia passare un secondo di silenzio prima di rispondermi con convinzione: - Dovresti invece-
- Lily mi stai forse dicendo che ti sei stancata della mia compagnia?- le chiedo ironicamente perché non voglio davvero parlare del motivo per cui non voglio tornare.
- No. Ti sto dicendo che prima o poi dovrai affrontare le tue paure – mi dice lei seria.
La sua affermazione mi sciocca. Non per le parole, so che sono vere, ma per la capacità di Lily di leggermi dentro. Io ho davvero paura di rivedere Katniss, e non è solo per via dei miei episodi. Credo che la paura degli episodi sia solo una scusa ormai. In realtà ho paura di non riuscire a vivere a pochi metri di distanza da lei, vedendola amare un altro. Ho paura di non avere la forza di esserle solo amico. Non è questo che voglio. Non mi basta più ormai. Io voglio amarla con tutto me stesso. Lo voglio disperatamente da quando avevo cinque anni e non smetterò mai di volerlo.
Mi sento così egoista e vigliacco per questo.
- E poi sì, mi sono un po’ scocciata di vedere i tuoi occhi azzurri in continuazione- aggiunge Lily scherzosamente, facendomi una linguaccia.
Ha capito che non sono ancora pronto a parlarne e soprattutto a tornare per questo l’ha buttata sullo scherzo. Mi sorprende la capacità di Lily di comprendermi così appieno.
Lei continua a prendermi in giro per tutto il tragitto quando improvvisamente si blocca ed esclama: - Peeta! Abbiamo dimenticato di comprare la borsa che serve ad Annie in ospedale! Era l’unica cosa che ci aveva espressamente chiesto di prendere – il suo tono è incredulo. 
- Oh no! Hai ragione! Ci tocca tornare indietro allora- dico scoraggiato. Non mi va proprio di ritornare con tutti i pacchi nel negozio e non mi va nemmeno l’idea di andare a casa di Annie senza quella borsa.
Non posso credere che ce la siamo dimenticata. Era la prima cosa della lista.
- Non pensarci neanche! Io in quel posto con te non ci torno. Saresti capace di comprare l’altra metà del negozio che non hai ancora comprato- dice con un tono esasperato Lily.
In effetti mi sono lasciato trascinare dalla frenesia degli acquisti. Non ho mai comprato così tante cose in vita mia. Voglio, però, che il piccolo Odair abbia tutto ciò che gli serve. Si merita il meglio ed anche Annie.
- Ma non possiamo arrivare a casa di Annie senza ciò che ci ha chiesto!- protesto.
- Facciamo così io faccio una corsa al negozio. Non è lontano, ci impiegherò cinque minuti- propone Lily.
- No, vado io mentre tu puoi iniziare a portare alcuni pacchi da Annie - controbatto.
- No! No! È meglio che vada io. Tu ci impiegheresti un’eternità- mi dice lasciandomi i suoi pacchetti e mettendosi a correre verso il negozio.
 
Quando arrivo da Annie, carico di buste, entro in casa senza bussare come faccio di solito. È un vizio che ho preso da Johanna. La sua vicinanza inizia ad influenzarmi.
- Ehilà c’è nessuno? Mi venite ad aiutare con queste buste?- urlo.
Entro nel salotto dove sono sicuro di trovare Annie e Johanna sul divano ed infatti non vengo smentito e le trovo. All’improvviso sento, alla mia destra, un rumore di qualcosa che cade e si infrange in mille pezzi. Mi giro verso il rumore e rimango spiazzato dalla visione che ho di fronte.
- Peeta- mormora.
È Katniss. Sta lì su una sedia con la faccia sorpresa quanto la mia. Non posso credere che sia qui di fronte a me, in questo distretto, in casa di Annie. L’unica cosa a cui riesco a pensare è a quanto sia bella!
- Katniss – il mio è quasi un sussurro.
I nostri sguardi sono incollati fra loro, grigio contro azzurro. Non riesco a muovermi, a parlare. Il mio amore per lei, che non è andato mai via, si fa più forte, più prepotente. Si impossessa del mio corpo. È incontenibile.
Il mio cuore ha preso a battere in maniera incontrollata, sembra quasi come se volesse uscire dal mio petto per ricongiungersi alla sua metà. Metà che non appartiene a me purtroppo.
Vorrei correre ad abbracciarla, stringerla a me ma la consapevolezza che lei appartiene a qualcun altro, mi immobilizza. Non riesco a credere che lei sia davvero qui. Ho quasi paura che sia un’immagine del mio subconscio. Che stia diventando pazzo. Ma poi la vedo muoversi. Si alza. Muove un passo verso di me ma viene interrotta dall’entrata in scena di Lily. Lily. Mi ero dimenticato di lei.
- Eccomi qui. Missione compiuta – dice con un tono complice. Dal tono sembra affannata, deve aver corso dal negozio.
Io non mi volto per guardarla. Non riesco a distogliere il mio sguardo dalla visione che ho davanti.
- Lily questa è Katniss. Saprai sicuramente chi è. Katniss lei è Lily- dice Johanna. E capisco dal suo tono che si sta divertendo per tutta questa situazione.
- Piacere- dice Katniss titubante. La guarda in maniera dubbiosa e anche con un po’ di astio.
- Io….Piacere- risponde balbettando Lily.
Il suo tono spaventato mi riporta alla realtà. Mi giro verso di lei preoccupato. Come ho potuto dimenticarlo? Lily e Katniss insieme. Due ragazze legate l’una all’altra perché vittime di uno stesso gioco. Legate da una morte. Vittima e carnefice inconsapevole, vittima a sua volta di un sistema crudele.
Lily mi guarda e rivedo in lei di nuovo quello sguardo. Se vedere me le aveva fatto un profondo effetto, non oso immaginare cosa stia provando ora, davanti a Katniss.
  -Scusate ora devo andare – dice guardando me ma rivolgendosi a tutti, prima di girarsi e correre verso la porta.
Sono paralizzato. So che dovrei seguirla ma non riesco a muovermi di qui. Non se qui c’è Katniss.
- Cosa è successo alla tua ragazza Mellark? Sembra che abbia visto un fantasma- dice Johanna.
Le sue parole mi riscuotono. Devo fare qualcosa. Mi giro verso Katniss e la guardo intensamente. Anche in lei c’è dolore, ma è un dolore diverso. È il dolore di una persona che sembra aver appena ricevuto una brutta notizia. Katniss. La mia Katniss. Così bella.
Non posso, però, soffermarmi su di lei, ora. Devo trovare Lily ed assicurarmi che stia bene. Glielo devo. Mi ha aiutato molto.
Faccio uno sforzo immane per staccare i miei occhi da quelli di Katniss. Appoggio le buste sul tavolo e mi avvicino a lei. La stringo intensamente a me. Mi godo per un attimo il calore che provo nel sentire nuovamente il suo corpo stretto al mio. Una serie di sensazioni esplodono nel mio petto. Devo ricordare a me stesso che non posso rimanere qui. Devo accertarmi che Lily stia bene.
- Che bello vederti- le dico staccandomi da lei – Ora però devo andare anch’io. Scusami. Ci vediamo più tardi- dico girandomi in fretta e uscendo da questa stanza. Ho paura di voltarmi perché se lo facessi non riuscirei a trovare più la forza per andare via di qui. Il mio corpo, la mia anima e il mio cuore anelano la sua vicinanza, il suo calore, il suo profumo. Mi trascinano indietro come attratti da una forza gravitazionale. Ma non posso cedere. Devo trovare Lily.
Quando sono fuori faccio un profondo respiro. Cerco di concentrarmi. Dove potrà essere andata Lily? Fuori dalla porta mi guardo intorno ma non la scorgo da nessuna parte. Vedo però la porta di casa mia spalancata e capisco che deve trovarsi lì.
- Lily- grido quando entro.
-Sono qui – mi dice dalla cucina.
Sta bevendo un bicchier d’acqua e sta facendo dei respiri profondi. Sembra molto scossa.
- Lily- lei alza la testa e mi guarda.
-Scusa Peeta. Non volevo reagire così. È stato uno shock trovarmela davanti peggio di quando ho visto te la prima volta. Ho sentito la terra muoversi sotto i miei piedi. Avevo paura di svenire da un momento all’altro- dice mentre calde lacrime le scivolano silenziose sulla guancia.
- Mi dispiace essere scappata così. Tu non avresti dovuto seguirmi  però. Dovevi rimanere lì con lei- continua dispiaciuta.
Non posso credere che in questo momento si stia preoccupando per me. La generosità e la dolcezza di Lily mi sorprendono sempre.
- Non ti preoccupare. Ci sarà tempo per parlare con Katniss- le dico e spero disperatamente che sia vero, che riesca ad avere un’altra occasione.
Mi avvicino a lei e l’abbraccio. Sta tremando. Mi sorprendo a pensare di quanto questo abbraccio sia diverso dall’abbraccio che ho dato a Katniss pochi minuti fa. Un abbraccio intenso se pur fugace. Un abbraccio pieno di emozioni.
Caccio via questi pensieri perché voglio concentrarmi su Lily. Le voglio bene e voglio che stia bene, per questo la stringo più forte quando sento i suoi singhiozzi. Le accarezzo i capelli dolcemente fin quando non si calma del tutto.
- Mi sento male per quello che è successo. Devi pensare che io sia un’ipocrita. Ti ho detto che ho perdonato Katniss e poi reagisco in questo modo. Ma ti giuro che è vero. In cuor mio l’ho perdonata ma vederla davanti a me è stato troppo. Ho rivisto in un flashback la morte di mia sorella-
- Lily è normale che tu abbia reagito così. So che hai perdonato me e Katniss ma questo non ha cancellato il tuo dolore.  – le dico.
Lei continua a piangere sul mio petto. Vorrei fare di più per lei ma non so come aiutarla. Posso solo lasciarle sfogare il suo dolore. Dopo un po’ si calma e si stacca da me.
 - Grazie mille di tutto Peeta- mi dice dandomi un bacio sulla guancia e asciugandosi le lacrime con le dita- Ora, però, non perdere tempo con me e vai da Katniss- aggiunge.
- Non sto perdendo tempo. Sei importante per me Lily e non voglio che tu stia male- le dico sinceramente.
Le mi guarda intensamente con i suoi occhioni verdi, arrossati dalle lacrime.
- Anch’io te ne voglio Peeta e voglio che tu sia  felice per questo io ora devo proprio andare-
Non mi dà il tempo di rispondere che è già vicina alla porta d’ingresso. Prima di andarsene si gira e mi dice: - Sorridi Peeta. Katniss è qui ora. Potrai riprendertela- mi sorride ma non è il suo solito sorriso, è un sorriso che sembra avere un leggero retrogusto di rammarico.
Quanto vorrei che quello che ha appena detto Lily fosse vero. Quanto vorrei poter andare semplicemente nella casa accanto, prenderla per mano e portarla qui fra queste mura, dandole tutto l’amore che sento. Se fosse così facile lo farei ma devo ricordare a me stesso che lei ha scelto un altro, che lei ora sta con Gale, che sono le sue le braccia che anela attorno a sé, le sue labbra che desidera sulle sue, non le mie.
Quando Lily chiude la porta dietro di sé mi fermo un attimo a respirare e a pensare. Nella confusione e nel tripudio di emozioni che la vista di Katniss ha suscitato in me, non mi sono chiesto nemmeno una volta del perché lei fosse a casa di Annie. Non riesco a spiegarmi il motivo per cui lei sia qui nel 4. Ora che ci penso lei non avrebbe neanche il permesso di muoversi tra i distretti. È stata confinata al 12 dopo la morte della Coin.
Una parte di me vorrebbe che fosse qui per me. Ma non credo sia così, nessuno sapeva dove fossi in realtà nemmeno Haymitch. Deve essere successo qualcosa. Devo scoprirlo. Per questo mi dirigo verso casa di Annie.
Varco la porta lentamente. La speranza e la paura di rivedere Katniss rendono i miei movimenti piuttosto lenti. Quando arrivo in salotto mi guardo intorno ma Katniss non c’è, anche se in cuor mio me lo aspettavo, non posso non provare un moto di delusione. Volevo davvero rivederla, nonostante la paura, il dolore e l’amarezza.
 - È andata via subito dopo che sei corso dietro a Lily. Non prima di essere stata qualche minuto impalata di fronte alla porta dov’eri scomparso. Era sconvolta – dice Johanna.
- Johanna perché Katniss è qui al 4?- le chiedo ignorando il suo commento.
- Si. La madre ha avuto un attacco di cuore e lei è corsa qui per starle vicino-
-Cosa? La madre di Katniss ha avuto un infarto? Come sta adesso?- dico concitato, sconvolto da questa notizia.
- Sta bene. I medici dicono che è fuori pericolo ormai- dice tranquillamente Johanna.
Tiro un sospiro di sollievo. Katniss non può permettersi di perdere anche sua madre, per quanto il loro sia un rapporto difficile.
- Devo andare da lei. Devo sapere come sta- dico voltandomi per andare via.
- Peeta è tardi non ti faranno entrare per una visita ad un paziente in ospedale e Katniss sarà ritornata sicuramente lì- dice lei.
Mi blocco immediatamente perché so che Jo ha ragione. Ormai è tardi per andare in ospedale, dovrò aspettare domani mattina. Sarà una lunga notte la mia.
Mi accascio su una poltrona, sopraffatto dalle emozioni che mi hanno travolto in questi minuti.
Non riesco a stare troppo a lungo in silenzio per questo riempio il vuoto che mi assilla con alcune domande.
- Johanna come mai era qui da Annie?- le chiedo. In effetti se la madre sta male non capisco perché Katniss sia venuta a trovare Annie.
- Annie è andata a fare la sua visita di controllo in ospedale e l’ha incontrata. L’ha porta qui perché voleva farle e farci una sorpresa-
Oh Annie. Cara e dolce Annie. Non avrà minimamente pensato a quanto l’incontro fra me e Katniss potesse essere difficile. Nel mio cuore però la ringrazio, mi ha dato l’opportunità di vederla. Di rivedere i suoi occhi, di risentire il suo profumo, quasi una droga per i miei sensi. Avrei, però, preferito essere preparato a tutto questo. Johanna avrebbe dovuto avvertirmi.
- Almeno tu, però, potevi anche venirmi a cercare per avvisarmi che lei era qui – dico con un tono velato di rabbia.
- Primo non ne ho avuto il tempo e secondo a quale pro avrei dovuto farlo? Ti saresti nascosto per tutto il tempo del suo soggiorno qui nel 4?- dice con ironia.
- No, ma almeno mi sarei preparato - e avrei preparato anche Lily, penso.
- E perché dovevi essere preparato? Non è che c’entra Lily in tutto ciò? Ho visto la sua espressione alla vista di Katniss. Non ditemi che state davvero assieme! Questo si che sarebbe uno scoop!-
-Non stiamo assieme. Lily doveva semplicemente andare via- le dico. Non voglio spiegare le sofferenze di Lily a Johanna. Mi sembrerebbe di tradire la sua fiducia.
- Si e io ci credo. Comunque Lily non era la sola ad essere sconvolta. Hai visto la faccia di Katniss quando ho chiamato Lily la tua ragazza? – dice divertita. Non capisco proprio cosa ci trovi di divertente in tutto questo.
- Non avresti dovuto chiamarla così. Ti ho detto tante volte di non farlo. Comunque non credo che fosse sconvolta per questo. Non ne avrebbe alcun motivo. Lei ha scelto Gale. Mi vede solo come un amico-
- Io non ho visto Gale con lei oggi. Tu?-
- Non significa niente. Magari lui non ha potuto lasciare il distretto o è rimasto in ospedale- le dico più per convincere me che lei.
- Secondo me non è qui con lei- dice Johanna in tono convinto.
- Vedremo. Io ora vado. A domani- le dico dirigendomi verso la porta.
Fuori ritorno a respirare. La testa mi scoppia. Ho bisogno di camminare e di pensare.
Senza accorgermene mi ritrovo davanti all’entrata dell’ospedale. Entro con passo incerto. Un’infermiera mi ferma chiedendomi di cosa abbia bisogno. Le chiedo se sia possibile vedere un paziente ma lei nega fermamente. Cerco di convincerla ma è irremovibile. Sono tentato di chiederle se almeno mi può chiamare Katniss, ma so che non sarebbe giusto allontanarla dal letto di sua madre o da qualcun altro. Sconfitto, rimango al di fuori di questo ospedale. Guardo le finestre illuminate da una tenue luce, chiedendomi quale sia quella che cela Katniss al mio sguardo. Non posso credere di essere così vicino ma anche così distante da lei.
Non posso fare a meno di chiedermi se ci sia anche Gale con lei. Se lei si sia rifugiata tra le sue braccia in cerca di conforto. Caccio questa idea dalla testa. Non mi importa davvero. Quello che voglio è solo che Katniss stia bene. Domani andrò da lei. Ho bisogno di vederla e di starle vicino. Se lei lo vorrà le darò il mio aiuto e il mio conforto come sempre. È l’unica cosa che posso fare per lei, l’unica cosa che lei ha sempre voluto da me. 





Note dell'autrice:

Ecco qui l'incontro visto dal punto di vista di Peeta. Come vediamo Peeta è combattuto dall'idea di fare la cosa giusta e seguire Lily e  seguire il suo cuore e rimanere con Katniss. Come sappiamo Peeta è una persona fondamentalmente buona, per questo fa la cosa giusta assicurandosi che Lily stia bene. 
Spero vi sia piaciuto. 

Ringrazio tutti coloro che hanno lasciato una recensione e soprattutto chi segue la mia storia fin dall'inizio e continua a farlo. Ringrazio tutti i nuovi lettori, anche quelli silenziosi. Un grazie va anche a chi ha inserito la mia storia fra le seguite, le preferite e le ricordate. Siete tutti importanti per me, rappresentate uno stimolo a fare sempre meglio, grazie di vero cuore.
  
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