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Autore: Atra    01/03/2016    2 recensioni
Vi siete mai chiesti come sarebbe andata la storia di Final Fantasy VIII se Seifer avesse avuto una sorella?
Beh, io sì e questo è il risultato:
Il sangue è un vincolo.
E dai vincoli non ci si può liberare.
E non si può nemmeno scegliere senza farsi male.
O senza subire perdite.
Cosa scelsi io? Perché scelsi?
Quando avrei potuto cambiare qualcosa, feci tutto ciò che era in mio potere?
Il sangue è un vincolo.
Lo rimane anche quando è versato.
Potrai perdonarmi adesso, Seifer?

Buona lettura e spero che vi piaccia!
Genere: Azione, Comico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Seifer Almasy, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Legami'
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Lo sguardo dorato della Strega ammicca sinistro, così affilato e penetrante da farmi serrare istintivamente la mascella e irrigidire i muscoli per prepararmi a resistere al controllo mentale. Subito Edea solleva il mento:
-Non affannarti per nulla, Atra - sorride, tagliando l'aria con le unghie viola - Ho già visto quello che mi serviva-.
Maledizione, questa entra ed esce dalla mia testa quando le pare, insomma.
Per cercare cosa, poi? Se non me ne sono accorta, deve aver agito quando ero incosciente; forse sono svenuta proprio per questo.
Ma cosa sperava di trovare quella pazza nei miei sogni perversi?
La Strega coglie la mia domanda al volo ed emette una roca risatina, mentre io mi piego di nuovo in due, trafitta dall'ennesima stilettata di dolore.
-Sogni perversi? Credi davvero che quello fosse un sogno, umana?- mi chiede a sua volta, una smorfia sorpresa e saccente aleggiante sul viso.
Sollevo le sopracciglia e affronto nuovamente il suo sguardo, stringendo i denti per distrarre la mente dal sordo, persistente pulsare di sottofondo:
-Per essere un film di quelli pesanti sarebbe dovuto essere più lungo, non credi?- la rimbecco, mordendomi subito dopo la lingua.
Troppo tardi: il dolore mi colpisce di nuovo e all'improvviso, strappandomi l'ennesimo lamento a fior di labbra.
-Un potere così grande in una ragazza così irriverente - commenta in un sibilo a denti stretti - Non ti lancio un Novox solo perché hai detto qualcosa che mi interessa: hai parlato di sogni. Ne hai avuti altri?-.
La voce della Strega si fa impaziente e mi rendo conto che questa informazione le interessa davvero.
Beh, peggio per lei.
Un sorrisetto spavaldo mi incurva le labbra:
-Probabile...oppure mi sono sbagliata- le rispondo sibillina.
So che sto rischiando grosso: me lo segnalano Zell, che stringe di colpo la presa sulle mie spalle, e lo sguardo ammonitore di mio fratello.
Sono ben consapevole di questo, così come non dubito che Edea si prenderà comunque queste informazioni, con la mia collaborazione o senza; ma dato che io non lo voglio, me le strappi pure: non le concederò il piacere di ubbidirle come fa Seifer. Io non sono un cane.
Gli occhi della Strega si accendono di colpo, in contemporanea al suo respiro spezzato seccamente fra i denti, mentre questa volta lei solleva una mano, l'aria attorno a essa che disegna cerchi concentrici e tremolanti.
Un dolore straziante mi trapassa la testa, come una lama ghiacciata che lentamente lacera la pelle, affonda nella carne e sbriciola le ossa. Nello stesso istante il mio corpo è strappato alla stretta di Zell, poi una mano invisibile mi scaglia violentemente contro una trave di ferro.
Lo schianto pauroso del mio corpo sul metallo mi echeggia nelle orecchie, subito seguito dall'agghiacciante scricchiolio delle mie ossa, ma entrambi sono niente rispetto alla tremenda scarica di dolore che fa vibrare ogni mio singolo nervo.
Finisco a terra con un forte rimbombo delle lamiere sotto di me e attraverso gli occhi socchiusi vedo Zell scattare subito nella mia direzione.
-Non osare, umano- lo ammonisce la Strega, un ringhio sottile nella voce.
Controllo mentale.
Ne sento le dita fredde allungarsi bramose verso la figura che mi si avvicina.
Vorrei avvertirlo, ma il dolore affilato delle fratture (sicuramente qualche vertebra è incrinata, ma sospetto che la clavicola destra sia proprio andata), sommato a quello martellante della magia in corso e ai residui pulsanti di quello che ho appena patito, mi stordisce e riesco solo a guardare impotente.
-Fermati immediatamente-.
L'intensità della magia aumenta vertiginosamente e anche Seifer comincia ad esserne infastidito, tanto che sulla sua fronte si formano delle profonde rughe orizzontali.
Le mie orecchie iniziano a fischiare e ronzare, mentre le prime chiazze nere dell'incoscienza mi oscurano gli occhi, ma Zell continua ad avanzare imperturbabile.
-Muori allora, essere inutile-.
La Strega agita furiosa le dita e scaglia un'onda d'urto che si avvicina inesorabile a Zell facendo tremare le lamiere sotto di noi, prima di infrangersi contro di lui ed essere respinta con uno schiocco sonoro. Quando la magia si dissolve in particelle danzanti nell'aria, sento la dolorosa tensione del controllo mentale allentarsi e permettermi di recuperare un po' di lucidità.
Zell arriva finalmente accanto a me e mi scocca uno sguardo tra il preoccupato e lo stranito, soprattutto non appena nota la mia espressione.
-Stai bene?- mi chiede, da perfetto idiota qual è.
Ho solo appena colliso con una trave in ferro, sono cose che capitano, no?
Gli risponderei così, se solo non fosse un'altra la domanda che mi sale per prima alle labbra:
-Come diavolo hai fatto?-.
-Fatto cosa? - cade dalle nuvole lui, chinandosi su di me e scrutandomi confuso, prima di chiedermi con voce ansiosa: - Qualcosa di rotto?-.
-Schiena a pezzi e la clavicola destra rotta, credo- rispondo velocemente, mordendomi un labbro quando provo a muovere la spalla. Quindi lancio una veloce occhiata alla Strega, che ha una smorfia estremamente pericolosa scolpita sul viso, per poi riportare stancamente lo sguardo su Zell e metabolizzare la sua risposta alla mia domanda precedente:
-Aspetta un attimo, vuoi dirmi che non ti sei accorto che quella stava cercando di fermarti?!- bisbiglio stupita, cercando di non farmi sentire.
Niente da fare: la brevissima tregua è rotta dall'ennesima fitta alla testa. Mi mordo la lingua, mentre la voce della Strega si insinua gelida fra di noi:
-Ti ho sentito, sciocca. Piuttosto, di' al tuo ragazzo di venire qui: questo sì che è interessante-.
-Ci risiamo! Non è il mio ragazzo, porca miseria - sbuffo scocciata, prima di inarcare le sopracciglia - E comunque non credevo ti piacessero i gossip, Strega- non manco di sottolineare, guadagnandomi un'altra tremenda stilettata di dolore, che mi fa serrare la mascella con uno schiocco secco.
-Perché ti ostini ancora a tenermi testa, umana?- domanda infastidita lei, puntandomi addosso il suo sguardo dorato e penetrante.
In questo momento la mano di Zell mi sfiora esitante la schiena e preme leggermente sulle vertebre per controllarne lo stato; trattengo l'impulso di scrollarmela di dosso, infastidita dal contatto anche solo attraverso il tessuto del mio vestito, poi sussulto quando lui ne trova due incrinate:
-Scusa, Atra- mormora subito, cercando di risanarle con un'Energira che purtroppo avrà durata breve, non essendo le mie delle semplici ferite.
Stringo i denti e mi sforzo di sostenere lo sguardo tremendamente magnetico della Strega, prima di sibilare:
-Perché spero che prima o poi tu perda la pazienza e mi faccia fuori: a qualunque diavoleria io ti serva, preferisco morire piuttosto che diventare il tuo cane - poi mi rivolgo a Seifer, che a questa parola si è irrigidito - Senza offesa, fratellone- aggiungo velenosa, sussultando quando Zell trova anche la frattura alla clavicola.
Le labbra della Strega si incurvano in un sorriso che, come tutti gli altri finora, non mi piace per niente:
-Una Strega non ha mai perso la pazienza, sappilo; se fosse mai successo in passato, tutti voi non esistereste - spiega tranquillamente, prima di inclinare il collo - Vedi: se avessi voluto, l'impatto con la trave ti avrebbe polverizzata all'istante; invece ne sei uscita quasi illesa... - qui aggrotta appena le sopracciglia e sospira contrariata - ...forse anche troppo, per i miei gusti - commenta, sollevando poi un'unghia e alzando la voce - Zell, allontanati da Atra e avvicinati lentamente a me: voglio fare una prova-.
Lui ha appena terminato di rimettermi temporaneamente in sesto e si solleva in piedi, scoccandomi uno sguardo terrorizzato e incerto. In risposta tiro le labbra di lato in una smorfia rassegnata: da qui non si scappa, un po' come dalla morte...il che è esattamente la stessa cosa, a dire il vero.
Zell deglutisce rumorosamente, prima di voltarsi e cominciare a camminare cautamente verso la Strega, che lo osserva compiaciuta, gli occhi ridotti a due fessure splendenti d'oro.
Improvvisamente lei solleva una mano e una lama di luce biancastra si dirama dalle sue unghie, dividendosi in cinque raggi che puntano alla testa, alle spalle e alle gambe di Zell...attraversandolo senza nemmeno scalfirlo, letali quanto raggi di sole.
-Impressionante: è ben più di quanto mi aspettavo- commenta, sollevando le sopracciglia sul suo solito viso di pietra inscalfibile.
Rimango a guardare basita, rannicchiata ai piedi della trave: come può essere che lui sia insensibile al potere della Strega, mentre io soffro anche solo alla sua presenza? E cosa vuol dire "è ben più di quanto mi aspettavo"?
Intanto Zell è arrivato quasi di fronte a Edea, davanti alla quale sorge in questo momento una barriera quasi invisibile, provvista di grossi e aguzzi spuntoni, che lui attraversa senza alcun problema. A questo punto la Strega cerca di allontanarlo con un'altra onda d'urto, che sortisce l'ennesimo effetto della prima.
-Fermati - gli ordina infine lei, la mano ancora sollevata, voltandosi poi verso mio fratello - A quanto pare, mi hai portato ben due cose interessanti-.
Cose?! Manco Seifer le avesse consegnato due soprammobili!
Una fredda stilettata di dolore mi coglie di sorpresa e fa cedere il mio gomito sinistro, al quale ero appoggiata per sforzare il meno possibile la schiena. Mi accascio a terra e poso la fronte sul metallo freddo, mentre sento nuovamente Zell correre verso di me.
-Ma...vuoi smetterla di entrare nella mia testa?!- ringhio frustrata, non appena la Strega mi lascia un attimo di tregua per riprendere fiato.
Edea si limita a sollevare il mento e far tintinnare fra loro le perle che le avvolgono i capelli:
-Voglio evitare che tu e il tuo...amico mi riserviate delle sorprese che poi mi spingano ad uccidervi. Sarebbe un gran peccato... - la Strega sfodera un teatrale sorriso dispiaciuto, che poi si spezza quando torna a muovere le labbra - ...nel senso che sarebbe uno spreco- si affretta a precisare infatti, voltandosi poi verso Seifer:
-Il piano ora risulterà un po' più facile. Ti farà sicuramente piacere lavorare al fianco della tua sorellina ancora per qualche tempo - commenta, l'accenno di un sorriso che deforma la sua voce - Ora, i prossimi dettagli-.
Mentre la Strega comunica gli ordini a mio fratello, Zell si accuccia accanto a me e mi osserva turbato.
-Come va?- mi domanda solo, sicuramente riferendosi ben poco alle mie fratture.
Mi mordo un labbro e annuisco appena, cercando di nascondere lo spettro della mia anima ferita che sento aleggiare chiaramente sul mio viso.
Quindi Zell si alza in piedi e mi tende una mano, prima con prudenza e poi più decisamente; rimango a osservarlo stranita, ma lui mi incalza con un gesto insistente:
-Dai, mettiti in piedi. Al resto pensiamo al momento-.
Invece io punto lo sguardo sul volto compiaciuto e obbediente di mio fratello, sentendo subito la mia rabbia amara risvegliarsi:
-Avresti dovuto ucciderla prima, quando ne avevi l'opportunità. A quanto pare sei immune al suo potere e nemmeno so come fai- osservo semplicemente, con una punta di invidia che stranamente non sfugge a Zell:
-Senti: ne so quanto te, se non meno. Non mi è mai capitato molte altre volte di avere un incontro ravvicinato con una Strega, sai - ribatte aspramente e con una smorfia disgustata - Ma se l'avessi attaccata, tuo fratello...-.
-Lascia stare mio fratello - lo interrompo seccamente - Avrei dovuto capirlo prima, maledizione. La Strega l'ha manovrato sin da stamattina e qui si spiegano i suoi repentini cambi d'umore. Io l'avevo notato sin dall'inizio, ma non avrei mai immaginato che...- sospiro nervosamente, prima che la Strega si volti all'improvviso e ci interrompa:
-Basta chiacchiere, voi due. Alzatevi e venite qui: non abbiamo molto tempo-.
Tempo.
Improvvisamente mi ricordo di Rinoa: che ore saranno? La missione avrà già avuto inizio?
Non faccio in tempo a reprimere il pensiero per nasconderlo ad Edea, che lei me lo strappa subito dalla mente e si rivolge a Seifer:
-Che cosa ha in mente di fare questa Rinoa?-.
-Maledizione- mugugno, afferrando distrattamente la mano di Zell e rimettendomi in piedi. Nel frattempo mio fratello ha già spifferato tutto, da bravo cagnolino.
A proposito di cagnolini...Fujin e Raijin sono scappati a gambe levate o sono ancora qui? Fossi un po' meno malconcia li riempirei di botte, dato che finora sono stati completamente inutili...anche se per loro non è una novità, eh.
-Seifer, manda i tuoi due tirapiedi ad avvisare il comandante: che avverta Deling di raddoppiare le scorte e ritardare la partenza del treno- ordina Edea, prima di rivolgere la sua attenzione alle espressioni risentite di me e Zell:
-Oh, presto capirete anche questo - sorride, osservando Seifer tornare al suo fianco dopo aver spedito dei recalcitranti Fujin e Raijin sul montacarichi (erano ancora nascosti dietro la cassa, che vergogna) - Ma prima ci sono cose più importanti...-.
-Atra, vieni qui da me, da brava- comincia subito mio fratello, tendendomi la mano con un sorriso affabile sul volto.
Il suo sorriso.
Il mio sorriso, quello che dedica solo a me e in rari casi.
Spalanco gli occhi e non riesco a impedire che si riempiano di lacrime, quindi cerco di muovere velocemente lo sguardo tutto intorno per asciugarli senza darlo a vedere.
Nel farlo scorgo il letale bagliore dell'Hyperion abbandonato a terra, ancora sporco del sangue di Roger; subito un forte senso di nausea mi fa arricciare il naso e mordere un labbro così forte da tagliarlo con i denti.
-Atra? Cosa c'è?- mi domanda contrariato Seifer, aggrottando le sopracciglia, ma senza spogliarsi di quel sorriso così falso eppure così reale da togliermi il respiro.
"Cosa c'è", fratellone? Beh, ci sono tante cose, non trovi?
-Non ti fidi di tuo fratello? È disarmato, non vedi?- si inserisce impaziente la Strega, sebbene una nota di divertimento nella sua voce mi giunga pungente e urticante come veleno.
Sento la mano di Zell pungolarmi piano la spalla sana e a questo punto deglutisco a fatica, quando colgo l'allusione: è vero, non ho altra scelta.
-Non sia mai- borbotto quindi fra i denti, cominciando a camminare lentamente verso Seifer, che allarga il sorriso rivolgendosi questa volta alla sua Strega.
Maledizione, almeno fosse contento di vedere me.
Mi avvicino lentamente, mordendomi ancora un labbro per non farmi sfuggire alcuna parola di troppo; quando arrivo davanti a lui, Seifer mi afferra la mano sinistra e la stringe forte, sempre sorridendo.
Oh no, non c'è affetto in questo gesto e nemmeno nel suo sorriso.
C'è solo la volontà di non farti scappare.
La volontà di trattenerti, di impedirti fisicamente di fare qualcosa.
-Vuoi parlare alla Strega dei tuoi...sogni, Atra?-.
La volontà di non lasciarti scelta.


Salve a tutti, chiedo scusa per quest'assenza durata secoli ma la scuola non mi dà tregua, uff.
Comunque finalmente sono riuscita a pubblicare e far procedere la storia, che si sta lentamente avviando alla conclusione della sua prima parte: mancano 6 capitoli, tenetevi forte!
Qui le cose si fanno più interessanti: avete scoperto il ruolo di Zell in tutta questa storia e più avanti verranno chiariti anche i motivi della sua immunità al potere della Strega. D'altra parte, Edea ha scoperto il piano di Rinoa & Co. e ha subito preso provvedimenti.
Forse in questo capitolo vi aspettavate che Atra fosse costretta ad usare la macchina del tempo. Eh, qui i piani si sono completamente ribaltati e le prerogative della Strega sono cambiate, come vedremo meglio nel prossimo capitolo.
Adesso i riflettori sono puntati sul primo confronto tra fratello e sorella da quando sono arrivati sulla torre di Dollet. Aspettatevi di tutto, dico solo questo.
Al prossimo aggiornamento (che cercherò di fare il prima possibile, promesso)! Ciaaaaaao!
   
 
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