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Autore: siriopg    01/03/2016    1 recensioni
FF già esistente, l'ho rimessa per problemi tecnici della precedente.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jane Rizzoli, Maura Isles, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAP 5 ISDA Mi svegliai con un terribile torcicollo, mi ero addormentata sul divano ancora vestita e con il computer sulle gambe.
“Oh mio Dio, non riesco a muovermi” dissi a voce alta.
Sentii qualcuno alla porta, cercai la pistola, diedi un’occhiata all’orologio ed erano 07:30. Ci misi poco a capire che fosse Maura.
“Buongiorno, sei già pronta? da non credere, mi disse.”
“A dire il vero mi sono appena svegliata.”
“Sei incorreggibile, hai dormito sul divano?” disse iniziando a guardarsi intorno.
“Che stai cercando?.”
“Prove della tua cena e la bottiglia della birra.”
La guardai male.
“Non ho bevuto birra e… ieri sera ho cenato con il gelato. Ma prima che mi…”
“Jane, te l’ho detto devi stare attenta a quello che mangerai ora.”
“Si lo so ma ero sfinita, non succederà più.”
”Ti preparo qualcosa da mangiare, ti ho comprato un caffè dec delizioso. Vai a farti una doccia e a cambiarti.”
“Dec? stai scherzando? Casey non ha risposto.”
“Lo farà appena può, dai sbrigati.”
“Con calma Maura, non muovo il collo.”
“Ci credo, il divano è il peggior luogo dove poter dormire. E’ appurato che per la schiena fa malissimo, la spina dorsale ne risente.”
“Stop smettila, faccio presto.”
Arrivate alla centrale, scesi in laboratorio con lei. Volevo news da Susie sul caso e le mie
risposte. Maura andò a prendere tutte le cartelle e cercò la mia. Andammo nel suo ufficio e chiudemmo la porta per avere un po’ di privacy. Mentre lei leggeva io mi massaggiavo il collo.
“Quindi?” le chiesi, non tenermi sulle spine.
“Allora, hai finito il secondo mese, i valori sono quasi tutti nella norma a parte una carenza di ferro. Che rimedieremo con delle pillole da assumere una al ….”
“Cazzo, cazzo, cazzo…”
“Jane, non dire parolacce, con un ciclo di ferro torneranno a posto.”
“Maura non è il ferro… due mesi, sei sicura?.”
“Ti sembro una che scherza su queste cose, che c’è?. “
“Fai due conti, due mesi, la sparatoria con Paddy Doyle, Gabriel qui a Boston…
Ci fu un silenzio imbarazzante.
“Non ci credo, mi disse, non hai usato protezioni?.”
Ero entrata nella più profonda preoccupazione.
“Hai modo di farmi avere qualche oggetto di Casey? uno spazzolino da denti per esempio, lo farò analizzare.”
“Oh mio Dio, che ho combinato, sono una… cazzo devo uscire da qui, ho bisogno di aria, dissi correndo fuori.”
“Jane, aspetta vengo anch…”
Non le risposi e scappai da lì. Mi sedetti sulla panchina fuori in fondo alle scale e ripresi fiato. Maura non mi raggiunse e feci mente locale nella mia testa. Squillò il cellulare, erano Frost e Korsak che mi stavano aspettando. Con calma li raggiunsi ed iniziammo a parlare del caso.
“Buongiorno e scusate il ritardo, abbiamo novità?” gli dissi sedendomi alla mia scrivania.
“Sì, abbiamo notato che il pub è frequentato anche dai professori e l‘altra sera c’era anche il coach.”
“Frost non abbiamo nulla contro di lui, ogni indizio da esito negativo. Ci deve essere dell’altro. Il mio istinto dice che dobbiamo scavare sul nuovo articolo del giornalino. Ora leggo quelli che aveva già scritto, dissi. Voi andate al pub e se vedete Rondo fatevi dire cos’ha scoperto. 20 dollari dovrebbero bastare.
“Ok, a dopo, rispose Frost.
Avevo appena iniziato a leggere il primo pezzo quando mi arrivò un sms da Maura.
“Ehi, tutto bene, dove sei?. M.
“Si tutto ok, sono in ufficio, appena posso scendo. J.
“Ti aspetto. M.
Continuai a leggere ma non ero per niente concentrata, malgrado amassi il mio lavoro, le uniche cose di cui avevo bisogno erano pace e tranquillità. E una bella birra ghiacciata. Lessi tre articoli ma ero convinta che la cosa fosse del tutto inutile. Volevo e dovevo trovare quello a cui stava lavorando prima di essere uccisa. Mi presi una pausa e scesi in caffetteria.
“Ciao mà, mi fai un tè?” le chiesi.
“Che ti devo fare?.”
“Dai mà, sto andando da Maura.”
“Ah ok, tu cosa prendi?.”
“Un caffè grazie.”
Mi preparò i bicchieri e scesi in laboratorio.
“Jane, tutto a posto?” mi domandò subito.
”Tieni ti ho preso un tè…
“Tu cosa stai bevendo?.”
“Ho preso un caffè per non far insospettire mamma ma non lo bevo.”
“Facciamo a cambio, lo bevo io.”
“No grazie, ho lo stomaco chiuso.”
“Capisco il tuo stato d’animo ma devi mangiare e bere Jane. Non fa bene a nessuno il tuo digiuno. Ti sei calmata un po’?.”
“Diciamo che non ci penso, ho sbagliato a scrivere a Casey… e se non fosse figlio suo?. Maura, che ho combinato?.”
“Prima di farti prendere dall’angoscia, analizziamo il dna di Casey, poi ne riparleremo. Hai scoperto nulla del caso?.”
“Ho letto i vecchi articoli di Alice ma niente, gli altri sono andati al pub, spero ci sia Rondo con buone dritte.”
“Possiamo andare a prelevare il dna degli amici di Alice, così iniziamo ad rimpicciolire il cerchio dei probabili assassini.”
“Possiamo, vuoi dire tu ed io?.”
“Si dai, non ho un granché da fare.”
Sbuffai ma le diedi ascolto. Chiesi il mandato e andammo di nuovo alla BCU. Il rettore non c’era e ci affidammo alla segretaria, una buffa signora che si ricordava benissimo di Maura. Ci diede i nomi dei compagni di tutti i corsi di studio di Alice e tutti i nomi degli atleti. E’ noto che chi fa sport, tende a formare gruppi.
“Oh mio Dio dissi, ma quanti sono?, ci vorranno giorni.”
“Tranquilla, mi farò mandare degli aiutanti, lavoreremo sodo vedrai. Anzi, chiamo Susie e organizzo la cosa. “
“Ok, ci sistemiamo nell’infermeria, così sarai più a tuo agio.”
“Grazie” mi rispose quasi felice.
Avevo capito che lo stare lì le piaceva molto e non ero certo io a negarle la cosa. Prese il suo kit dalla macchina e s’impossessò dell’infermeria.
“Ti piace proprio stare qui eh?.”
“Oh si Jane, ho passato anni bellissimi.”
“Prima o poi dovrai raccontarmi qualcosa, qualche storia amorosa di cui non andare fiera?.
“No Jane nessuna ma Luke Parker mi aveva catturato il cuore.”
“Wow, dai racconta.”
Mentre sistemava i suoi attrezzi mi raccontò del suo amore folle per un ragazzo che inseguiva il sogno di diventare uno scienziato nucleare e andare sulla luna. Lo stesso ragazzo che le aveva fatto perdere la testa e in un compito prendere una A-.
“Inaccettabile” disse.
“Cavolo, A- Maura e come sei sopravvissuta?. Com’è andata a finire?.”
“Siamo stati insieme per un po’ e poi è finita.” 
Nel frattempo arrivò Susie con tutte le attrezzature e alcuni aiutanti. Montarono un vero e proprio ambulatorio medico con Maura a dare istruzioni. Presi la lista dei nomi e chiesi alla segretaria di andarli a chiamare in gruppi da dieci. Dal canto mio, andai a fare un giro al campo di football. L’odore dei solventi mi nauseava. CJ era in campo e lo ammirai ancora una volta. Quando il coach mi vide mi fece un gesto con la mano di andare da lui. 
“Ha davvero una bella squadra, gli dissi raggiungendolo.
“Si, novità su Alice?.” 
“Ci stiamo lavorando, aveva una vita alquanto segreta e seguiamo diverse piste.”
“Non sono stati i miei ragazzi detective, ne sono certo.”
“Davvero?
Stiamo prendendo il loro dna, quando avranno finito li mandi in infermeria.”
“Sarà fatto e se vi serve altro, basta chiedere. Conosco abbastanza bene l’università.”
“Grazie, lo farò.”
Mi era venuta fame e prima di tornare da Maura presi una merendina al bar. 
“Cos’è quello?” mi chiese subito.
“Mi era venuta fame e non ho trovato altro.” 
“Hai idea delle schifezze che ci mettono?.

“A dire il vero è una bontà ma…”
“Buttalo, ho io qualcosa per te.”
“Cosa?.”
“Si ti ho preparato un toast, mangia questo” disse.
“Non ci credo, non mangio cose che tieni nel frigorifero dei morti.”
Guardai il contenuto e lo trovai alquanto squallido.
“Non avresti un po’ di maionese?” le domandai scansando la foglia d’insalata.
“Mangialo e bevi dell’acqua. Qui ne abbiamo per molto, se vuoi puoi tornare a casa.”
“Si, ti aspetto per cena, cucino io.”
“Jane, non voglio cose fritte o imburrate.”
“Ok.”


   
 
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