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Autore: spongansss    02/03/2016    2 recensioni
Emma aveva sempre cercato di controllare la sua vita, nulla era mai riuscito a distruggere i suoi piani, tranne l'arrivo di Henry, finché un incontro le ha fatto capire che le nostre vite non possono essere controllate fino in fondo.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3
Profumo di cannella


 
Regina andò a prendere Robin e Killian all’aeroporto mentre Emma accompagnava Henry dal suo amico.
Regina saltò letteralmente addosso a Robin causando in Killian una risata sommessa, non sapeva se dipendesse solo dal fatto che quella scena fosse incredibilmente comica o anche dal fatto che quei due fossero squisitamente teneri.
Certo lui non era il tipo da smancerie in pubblico, era sempre stato restio a questo genere di cose. Credeva che in un rapporto vero e profondo non ci fosse bisogno di dimostrare nulla a nessuno, bastava sapere quello che si provava l’uno per l’altra, e per questo bastava essere in due, il pubblico non serviva.
Regina e Robin si strinsero per quella che lui ritenne un’eternità, solo dopo lei gli si avvicinò per presentarsi.
Killian non poté fare a meno di notare di quando fosse bella quella donna e si ritrovò a fissarla per un momento. Osservò tutto il suo viso, i suoi occhi neri e profondi, la pelle perfetta e le sue labbra carnose colorate di rosso. Notò anche la bellezza del suo corpo quando si stavano incamminando verso la macchina poiché rimase qualche passo dietro la coppia.
Quando Regina andò dal lato opposto della macchina rispetto a lui e Robin, non poté fare a meno di sussurrargli, sperando di non farsi sentire da lei: “Bell’acchiappo, amico!”



Arrivati a casa, trovarono tutti i loro amici ad attenderli.
C’erano Mary e il suo fidanzato storico David, Ruby e un paio di amiche: Elsa e Anna, accompagnata da Kristoff, il suo ragazzo. Poi c’era Graham, il migliore amico di Robin, uno dei tanti uomini che Regina sperava sarebbero riusciti a scaldare il cuore di Emma.
Nel momento dell’ingresso di Robin si creò una gran confusione, in quanto tutti corsero ad abbracciarlo.
In quel momento Killian, come predetto, si sentì un po’ fuori luogo e si maledisse per non esser riuscito a convincere Robin a lasciarlo a casa.
Il pensiero durò solo un fugace attimo perché i suoi sensi furono rapiti da un inebriante profumo di cannella di cui non riusciva ad identificare la provenienza. Adorava la cannella, doveva scoprire da dove provenisse quell’odore, ma in quel caos difficilmente sarebbe riuscito ad identificarlo. Probabilmente proveniva dalla cucina, pensò. Rimase in uno stato di estraneazione, come fosse in trance, per un tempo che neanche lui sarebbe stato in grado di definire. Si risvegliò quando Robin cominciò a presentarlo a tutti gli altri.
Rimase particolarmente colpito dalla quantità di belle ragazze dalle labbra rosse di cui era circondato il suo amico. Doveva chiedergli quale fosse il suo segreto.

Il gruppo si spostò verso il tavolo, era arrivato il momento che Emma attendeva di più: la cena.
La sua visione cinica del mondo le faceva preferire quel momento a quelli degli slanci affettuosi. Aveva un ottimo rapporto con il suo cibo e mai l’avrebbe sostituito con le persone.
Regina e Robin andarono a prendere le ultime cose rimaste in cucina e lui le confessò di aver avuto un’idea riguardo il bel irlandese e l’orfanella di ghiaccio.
-“Lo so che l’hai pensato anche tu quando l’hai visto: lui sarebbe perfetto per Emma.”
-“Robin, lo sai, non vuole che ci mettiamo in mezzo e non credo che questa volta sarà diverso.”
-“Perché mai non si fa aiutare? E’ la tua migliore amica, possibile che non ascolti nemmeno te?”
-“Lei pensa di non avere bisogno di aiuto e, francamente, forse ha ragione. Se non si sente pronta, non credo che le nostre spinte possano aiutarla, sai. Penso ci arriverà da sola, prima o poi.”
-“Non so, io li vedo molto simili: hanno sofferto molto, credo potrebbero trovarsi.”
-“Senti, se dovrà succedere, succederà. Questa volta non mi metterò in mezzo, gliel’ho promesso. Ti prego, non farlo nemmeno tu.”
-“D’accordo, come vuoi. Ma sappi che questo non mi fermerà dall’interferire con Killian. E poi guardali, sono anche seduti vicini!”
-“E non pensi che questo possa essere un caso?”
-“Potrebbe essere un segno, no?”
Regina rispose a quella provocazione con un sorriso, non sapeva più cosa dire. Prese un paio di bottiglie, lasciò che Robin prendesse la teglia ti lasagne e si diressero in sala.


Mentre la coppia era intenta a conversare in cucina, gli ospiti presero posto a tavola e il caso volle che Emma e Killian si sedessero vicini.
A quella distanza era chiaro da dove provenisse il meraviglioso profumo di cannella, e quando Emma spostò una ciocca di capelli Killian ne ebbe la certezza: il profumo meraviglioso, quello che l’aveva distratto appena entrato, apparteneva a quella bellissima chioma bionda.
Non seppe neanche lui dove trovò il coraggio, ma l’istinto lo fece avvicinare a quella creatura eterea per sussurrarle nel modo meno evidente possibile: “Ehi, sai che hai un buon profumo?”
Forse la ragazza di fronte a lui lo sentì, Ruby, si chiamava Ruby. La vide fissarli e sorridere di nascosto. Si sentiva un idiota, non aveva idea del perché l’avesse fatto. Certo, aveva espresso quello che pensava, ma quel pensiero era del tutto inopportuno, e lui lo sapeva. Perché mai l’aveva fatto?
Tra l’altro lei non aveva neanche risposto. Aveva visto le sue guance chiare arrossire, e in quel momento aveva pensato che con quel colorito fosse ancora più bella.
Non sapeva che cosa gli stesse succedendo, quella ragazza non era neanche lontanamente il suo tipo, eppure l’aveva stregato, incatenato. Sarà stato il profumo? Neanche lui riusciva a spiegarsi quello che gli stava succedendo, aveva solo bisogno di cambiare aria un momento, così chiese dove poteva trovare il bagno e andò a nascondersi.
Si guardò allo specchio respirando profondamente, si sciacquò la faccia sperando che l’acqua fredda l’aiutasse a schiarirsi le idee.

Emma, intanto, riceveva delle occhiate da Ruby che non riusciva ad interpretare, anche se temeva di aver capito a cosa si riferisse l’amica.
Approfittando della sedia vuota che Killian aveva lasciato, Ruby le si avvicinò e cominciò la conversazione che Emma sperava non sarebbe iniziata.
-“Carino no? Poi, andiamo, ti ha fatto un bellissimo complimento e tu neanche l’hai degnato di uno sguardo. Suvvia Emma, almeno grazie potevi dirglielo. Secondo me l’hai colpito.”
-“E’ stato avventato e inopportuno, non sono stata in grado di rispondergli. Al suo ritorno gli stendo il tappeto rosso così rimedio, che ne pensi?” Credeva che a quel punto l’ironia fosse l’unico mezzo per fermare Ruby che era partita in discesa libera.
-“Andiamo Emma, è un così bel ragazzo. Se le avessi io le sue attenzioni, mi ci butterei, invece tu nulla, di ghiaccio. Perché mai Emma?”
-“Stellina, se lo vuoi, io te lo lascio. E poi, queste storie me le sarei aspettate da Regina, non da te. Hai deciso di fare le sue veci finché è in cucina?”
-“Ma guarda, sta arrivando, se vuoi le restituisco il suo ruolo subito.”


Regina arrivò e Ruby trovo subito il modo di mettere Emma in imbarazzo.
-“Eccoci qui, possiamo iniziare. Ma Killian dov’è?”
-“E’ andato in bagno. Sai, Regina, ha fatto un complimento alla nostra dolce Swan ma lei non l’ha degnato di uno sguardo. E, sai, io lo capisco, ci sarei rimasta male anche io. Regina, diglielo che avrebbe dovuto almeno ringraziarlo.”
Emma voleva sprofondare, tentò di nascondersi tenendo basso lo sguardo. Sperava che se li avesse ignorati, l’argomento sarebbe caduto. Speranze vane, Regina e Ruby insistevano, finché l’argomento diventò interesse comune a tutto il tavolo. Ormai tutta l’attenzione era concentrata su di lei. Pensò di non essersi mai sentita così in imbarazzo, se avesse potuto si sarebbe scavata una buca e si sarebbe nascosta al suo interno fino alla fine della serata.
Suono di una porta che si apre, passi nel corridoio. Finalmente la discussione imbarazzante lasciò spazio ad altri argomenti dall’utilità ignota. Il ritorno di quell’uomo così sfacciato l’aveva salvata. Forse ora avrebbe dovuto ringraziarlo per davvero.










Angolo dell'autrice
Finalmente i nostri due protagonisti si incontrano, succede ancora poco tra loro, ma bisogna avere pazienza.
Spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto. Aspetto il vostro riscontro.

 
   
 
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