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Autore: Virgola4869    02/03/2016    7 recensioni
Aoko è disposta a far tutto pur di catturare Kid, anche a diventare una ladra.
Con l'aiuto della ex ladra parigina riuscirà nel suo intento?
Kaito si trova ad affrontare una volta per tutte l'organizzazione, che ha acquisito un nuovo membro.
Intanto nella vita di tutti i giorni la normale quotidianità di Saguru, Akako, Kaito e Aoko viene sconvolta da un nuovo arrivo...
Kaito e Aoko riusciranno finalmente a capire ciò che provano?
Questa è la storia di Kaito Kid e la Phantom Lady!
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akako Koizumi, Altro Personaggio, Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Saguru Hakuba
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 18

Non riconoscersi più

 

Tutti si voltarono lentamente per osservare la scena alle loro spalle. Gli occhi dei ragazzi si sbarrarono, rivelando un espressione di puro terrore. Quella ragazza che avevano sempre avuto accanto, che li aveva aiutati, sconfortati, ma era sempre stata dalla loro parte, ora gli si ricontorceva contro.

L'espressione di Rosannah era terrorizzata. Riusciva a sentire il gelo della canna della pistola premerle contro l'attaccatura dei capelli sulla destra e sapeva che con una semplice pressione sul grilletto avrebbe visto fuoriuscire dalla sua fronte una cascata di liquido rosso, anzi, forse non avrebbe avuto il tempo di osservarlo, sarebbe morta esangue molto prima.

L'altro braccio dell'assalitrice le si stringeva attorno al collo, quasi soffocandola. Prima di poter fare qualunque mossa sarebbe stata bloccata, o peggio, fatta fuori, ma per ora le serviva viva.

Le gambe erano bloccate da un ginocchio dell'altra, non avrebbe potuto tentare calci e non poteva sognarsi di pestarle un piede, sarebbe stato troppo semplice quella soluzione e il dolore troppo poco acuto.

- Sorpresi?- chiese la giovane stringendo più forte la presa sulla mora, che cominciava a gemere di dolore- Non potevate di certo immaginarvi che la dolce e incompresa Akako era in realtà l'esponente più pericoloso di un'organizzazione criminale, vero?

Nessuno sapeva cosa rispondere. Era inimmaginabile, doveva essere tutto un sogno, o meglio un incubo.

Kaito deglutì e chiuse gli occhi, per poi riaprirli, aspettando di trovarsi ancora nel suo letto, con la testa sul cuscino e la visuale del quadro del padre che gli sorrideva. Ma continuò a vedere solo la sorella che con quella pistola stava minacciando alla vita della sua fidanzata.

- P-perché?- chiese, non riuscendo a formulare altre frasi di senso compiuto.

La rossa li osservò uno per uno e scoppiò a ridere. Da lì la visuale era molto più interessante.

C'era il detective che mentalmente probabilmente stava facendo i ragionamenti più strambi per trovare la soluzione a quel caso troppo complicato anche per lui. Il gemello invece doveva aver staccato il cervello, perché gli occhi esprimevano il vuoto, come se oltre non vi fosse nulla, solo caos, confusione, disperazione.

I due ladri dietro invece sembravano impassibili, ma riusciva ad immaginare le gocce di sudore freddo che si stavano formando sui loro colli dalla tensione.

E infine c'era Aoko, legata dalla parte opposta della stanza, che non era molto sconvolta, ma aveva gli occhi pieni di lacrime e forse anche di qualcos'altro, forse... no, non poteva essere... delusione?

Davvero si aspettava una mossa così meschina da lei da non riuscire ad essere turbata?

La strega si morse un labbro leggermente arrabbiata a quella constatazione. Ora l'avrebbe fatta vedere a quella sgualdrina che aveva osato baciare Saguru. Era quella la cosa che proprio non le andava giù. Quel giorno a scuola si era trattenuta dal saltarle addosso e riservarle lo stesso trattamento che l'altra aveva usato con Rosannah.

Beh, adesso anche la mora era alla sua mercé, ma non l'avrebbe trattata come una rivale, perché anche lei aveva dei motivi per volersi vendicare, per esempio quei due lividi sul collo che venivano a malapena coperti dal foulard. Così visibili e profondi. Aoko in fondo era forte, non andava sottovalutata.

Ma Akako sapeva come indebolirla. Da dentro, nel suo cuore, colpendo le persone che le stavano più care.

Avrebbe portato a termine la sua missione, anche a costo di dover uccidere chi voleva bene, chi era stato suo amico.

Si riprese da quel momento di minima pietà verso gli altri. Lei era una strega, stop. L'umanità non era nelle sue corde.

- Perché?- ripeté con tono sprezzante premendo ancora di più la canna sulle sopracciglia della sua vittima a causa della rabbia- Davvero una domanda così banale? Beh, ecco, la verità è che mi annoiavo, la vita non aveva più gusto, invece qui ogni giorno una nuova avventura, una grande scarica d'adrenalina dopo ogni missione. Non so, vedere le persone soccombere sotto i miei piedi sapendo che a me non sarebbe successo mi eccitava e mi eccita ancora.
Il disgusto, la compassione e la disapprovazione che si leggeva negli occhi di tutti era immenso.

Aoko a quel punto spalancò la bocca. Quella storia l'aveva già sentita, ma dove...

Doveva ricordarselo, ne valeva la sua vita, la loro vita, eppure non riusciva a concentrarsi con quel rumore di esplosioni che sentiva con l'orecchio appoggiato al muro.

Un momento...

Esplosioni?

 

Il pavimento fu mosso da una scossa di terremoto, molto probabilmente artificiale e dei pezzi di balconata cominciarono a cadere.

Tutti si inginocchiarono e si coprirono la nuca con le mani per non farsi prendere dalle inferriate che una dopo l'altra andavano a schiantarsi sopra il marmo del pavimento, provocando rumori sordi, che potevano udirsi benissimo pioché nessuno emetteva urli o gridi, o qualunque segno di paura, ma si sentiva solo quel rumore di quella catastrofe.

Il suono dello scoppio di una bomba, questa volta in quella stessa stanza fece tappare le orecchie a tutti. Fortunatamente proveniva dalla balconata, che in un secondo cadde ai lati, sprofondando nel terreno e lasciando nell'aria un odore di argilla, una vista offuscata dai granuli di polvere e un silenzio profondo e spaventoso.

 

Aoko sentì un dolore acuto alla coscia destra e aprì gli occhi, tossendo a causa della fuliggine. Fortunatamente le catene erano state spezzate e poteva muovere gli arti superiori abbastanza liberamente.

Abbasso le braccia doloranti e un po' insanguinate, anche se non facevano male, e scostò un lembo del tessuto un tempo bianco, ormai completamente sudicio e sporco, rivelando un taglio netto fatto da qualche asse di ferro crollato poco sopra il ginocchio.

Perdeva molto sangue e decise di strappare il tessuto dell'abito per fasciare la gamba. Quel vestito era diventato così corto che ormai non le arrivava neanche sotto il sedere, ma a lei non importava, nessuno in quella situazione avrebbe badato a lei in mutande, a meno che dopo aver ucciso gli amici non avessero voluto... violentarla?

Inorridì, ma si ricordò degli altri. Erano probabilmente lì, fra quelle macerie, coperti dal solaio, anche questo sprofondato, sotto quei massi di cemento armato.

Cominciò a gattonare, con le gambe che chiedevano pietà e venivano graffiate da qualche oggetto aguzzo, forse il vetro di qualche lampada rotta in mille pezzi.

Si mosse di qualche metro e finalmente sentì una voce, spezzata, che chiedeva aiuto. Cominciò a scavare con le mani e intravide delle unghie colorate sotto qualche grande sasso.

- Rosannah!- esclamò cominciando a scavare con grande furia- Tieni duro!

Un masso dopo l'altro la giovane riemerse e cominciò a tossire e a ispirare profondamente essendo a corto d'aria.

Da altre parti della stanza altri macigni venivano spostati e anche il viso di Saguru, Kaito e Kid emersero alla luce. Ma... dov'era la Lady? E Akako?

- Sono morti- enunciò all'improvviso il detective scostando una roccia e mostrando la mano esangue di un uomo vestito elegante e di nero- Li hanno prima pugnalati e poi hanno fatto crollare tutto.

Aoko spalancò la bocca. Non ci stava capendo più niente. Perché fare un'azione così stupida? Se l'organizzazione avesse direttamente ucciso tutti sarebbero potuti andare avanti, invece avevano deciso di uccidere tutti gli scagnozzi in un colpo solo!

- La vera domanda è- cominciò il ladro, con il mantello ormai stropicciato e sporco di fuliggine, il monocolo con il vetro rotto e il cappello ammaccato- Chi ha piazzato le bombe?

- Io avrei un altro quesito- lo interruppe Kaito, attirando l'attenzione su di sé. Indicò le macerie e il punto dove prima si era svolta l'intera azione, sotto la balconata- Dov'è finita Akako?

Un click di una sicura di una pistola tolta e l'arma puntata alla testa della giovane.

- Allora sei rimasto- disse Aoko senza neanche voltarsi, riconoscendo il rumore della pistola dietro la propria nuca- Spider...

 

 

Tossì per qualche secondo, tentando di soffocare il rumore con una mano davanti alla bocca, ma la polvere nei bronchi era così tanta che dovette fermarsi all'interno della tubatura per riprendere fiato.

Era riuscita a farsi spazio fra le macerie prima che gli altri riprendessero i sensi ed ora si trovava nelle condutture che portavano al primo piano.

Gattonò per qualche altro metro, ma poi decise di tirare fuori la cartina dell'edificio, perché non sarebbe andata molto lontana senza una vera e propria meta.

Il suo obiettivo? Salvarsi la pelle.

Sì, molto egoistico, ma forse dopo fuori sarebbe riuscita a chiamare la polizia. Sempre se non fosse stato troppo tardi. Ma aveva una grande fiducia nei suoi alleati e sapeva esattamente come sarebbe andata a finire.

Loro vincevano sempre.

In più loro non sapevano cosa c'era sotto in realtà e non l'avrebbero mai saputo.

Trovò finalmente una grata da cui si poteva sbucare in una stanza del primo piano. Con una minima forza riuscì a staccarla e ci saltò atterrando sul pavimento come un felino.

Si alzò con eleganza, dando dei piccoli buffetti ai vestiti per togliere la polvere. Aveva tutto il tempo possibile, perché gli altri avrebbero avuto molto di cui discutere.

 

- Intelligente come sempre- le sussurrò all'orecchio il criminale.

Kaito strinse i pugni dalla rabbia, ma allo stesso tempo il terrore lo stava inondando e si sentiva paralizzato. Per un suo errore Aoko rischiava di rimanerci.

- Spider- enunciò Saguru con una goccia di sudore sulla fronte. Anche lui non si sentiva affatto calmo, quel mago era capace di tutto, avrebbe potuto ipnotizzarli e farli fuori in una volta sola, invece stava lì, a discutere- Com'è tutta questa calma?

Aoko tentò di scansarsi, ma l'uomo la prese in vita con un braccio. Opporsi era impossibile, ormai l'aveva capito. Doveva stare al gioco e non far fare scemenze agli amici.

Non aveva paura, sapeva come comportarsi. Certo se lì ci fosse stata Chikage...

- Perché, avete fretta di morire? Se volete vi accontento subito!- rispose il criminale beffardo e poi spostò il suo sguardo sulla giovane ladra, cominciando ad annusarle i capelli- Vaniglia.

Contro ogni previsione abbassò la pistola e la rinfilò in tasca, per poi spostare la mano che prima impugnava l'arma su una coscia della povera Aoko.

“Calma, mantenete la calma” pensò più che altro imbarazzata. Sì, il suo comportamento era strano, ma era stata istruita, mancavano dei tasselli per completare il mosaico e solo in quel modo, guadagnando tempo, l'avrebbe trovati.

Tentò di abbassarsi il vestito per non farsi vedere da tutti, con scarsi risultati dato che ormai si era ridotto a poco più che uno straccetto.

Kaito, invece, era accecato dalla furia. Come osava quel lurido criminale toccare la sua Aoko?

- Tieni la mani a posto!- gli urlò Kid, sorprendendo tutti.

Spider sorrise e riportò la mano nella tasca, anche se il braccio andava ancora a stringere il busto della ragazza. Finalmente aveva potuto sentire quella voce.

- Ma come, io credevo che a questa giovane piacesse! Non ha mai tentato di opporsi! In più perché dovreste proteggere una di noi?

 

Indossò gli occhiali per la visione notturna e cominciò ad addentrarsi per i corridoi bui. Ogni tanto sentiva sotto i piedi qualche frammento delle lampadine di vetro che erano cadute dai lampadari dopo l'esplosione.

Ma che senso aveva? Una bella mitragliata e... Pfiù, sarebbero stati fatti tutti fuori.

Invece ancora una volta avevano messo su tutto quel bel teatrino. Qual'era il loro vero scopo?

Immersa nei pensieri urtò qualcosa. Abbassò lo sguardo e vide che si trattava di una gamba di una scrivania capovolta, che fuoriusciva da una porta socchiusa.

Senza fare troppo rumore la aprì lentamente e si tolse gli occhiali per premere l'interruttore della luce che aveva intravisto.

Un click e gli occhiali a terra... loro sapevano tutto.

 

- C-cosa intendi d-dire?- chiese Kaito tremante, tentando un appoggio su Saguru, ancora più confuso di lui.

- Non mi sembra così difficile!- esclamò Spider con una risata e cominciando ad accarezzare i capelli di Aoko, la quale storse il naso- È semplice la cosa. Io e questa ragazza avevamo fatto un accordo, se ci avesse aiutato a uccidervi sarebbe rimasta viva e non solo! Presto farà anche lei parte di noi, sarà la nostra Black Panter! Uno dei capi della nuova organizzazione che fonderemo Io, lei, il boss, il vice boss e Snake! Saremmo i capi supremi di tutto!

Il gruppo restò a bocca aperta. Quella non era la descrizione della loro Aoko, c'era qualcosa sotto, qualcosa che non stavano dicendo, qualcosa di estremamente importante, quel qualcosa che dovevano sapere per risolvere il mistero.

- A-Aoko, tu non puoi...

La ragazza annuì. Basta mezzi termini, presto sarebbe arrivato il momento della verità, lo sentiva vicino, sentiva che qualcosa sarebbe successo, ma in bene! Si lasciò accarezzare da Spider, anche se con un po' di disgusto.

- Io credo in Aoko!- esclamò Rosannah sorprendendo tutti e facendosi avanti con la solita voce stridula e viziata- Ci deve essere qualcosa sotto! Aoko non è fatta così, ci deve essere un secondo fine! L'Aoko che conosciamo noi è gentile e premurosa, questa qui non è la nostra Aoko!

Spider aprì ma bocca per rispondere, ma la ragazza si voltò e gli posò l'indice sulle labbra per zittirlo. Il mago mollò la presa sul bacino a la lasciò avvicinare ai suoi amici.

Kaito fece un passo per andare a recuperarla, ma lei fece segno di non avvicinarsi e sorrise. Un sorriso gelido, rammaricato, ma anche malizioso e spavaldo. Quel sorriso che ci si aspetta solo da... una ladra.

- Rosannah cara, hai ragione, questa non sono io! Aoko Nakamori non è mai stata una cattiva ragazza. È sempre stata una burlona, una bambina che parla in terza persona, che tutti prendono in giro. Ma un giorno vede la possibilità di farsi bella agli occhi di qualcuno, in particolare del padre. Quale sarebbe stato il modo per renderlo orgoglioso di lei? Semplice, la risposta era lampante: catturare il suo più grande nemico, Kaito Kid. E così una mattina come le altre ha messo in atto il suo piano e si è trasformata in...

- ORA BASTA!- urlò Saguru esasperato e con una vena che pulsava sulla tempia. La sua storia l'aveva sentita e risentita, non stavano lì per quello!- Non una parola in più Nakamori! Io voglio capirci di più, vorrei cominciare dall'inizio e questa è già storia inoltrata! Prima di tutto io voglio sapere il passato di Kid!

Il detective indicò il ladro e simultaneamente Kaito, che apparve alquanto infastidito dall'interruzione dell'amico.

Quella era la cosa meno importante per lui.

- Oh, ma voi fate comodi- disse Spider indietreggiando fino a toccare il muro con le spalle per appoggiarsi- Avete così tante cose da spiegarvi, che io posso benissimo aspettare qui e prendermi un tè. D'altronde state solo per morire, tanto vale che vi diciate tutto.

La situazione si può dire che era abbastanza comica. Non aveva niente a che fare con lo scene che si vedevano spesso nei film con tutto che finisce con una bella sparatoria e tutti morti... lì erano vivi, non c'erano pistole a tiro, potevano scappare da un momento all'altro, eppure volevano restare lì, il posto dove tutti i segreti sarebbero stati svelati.

- Bene Spider, vuoi divertirti? E allora ti intratterrò con una bella storia!- disse esasperato Kaito. Voleva sapere tutto e l'unico modo per farlo era dire tutto. Si guardò intorno e poi indicò Kid- Vedete questo ladro? Beh, lui non è il vero Kid!

Saguru lo guardò interessato. Stava davvero per confessare tutti i peccati? Il falso Kid invece sollevò un sopracciglio. Voleva proprio vedere che spiegazione avrebbe dato ora davanti a tutti, senza far saltare la copertura.

Invece la giovane ladra si avvicinò di un passo e così fece l'altro. Ad ogni singola parola si avvicinavano sempre di più, quasi fosse una sfida.

- Lo sappiamo- disse atona Aoko guardandosi le unghie.

-E sai anche perché sei qui?- chiese Kaito beffardo.

- Come esca di Kid!- rispose la ragazza innervosita.

- Ma allora sai la vera identità di Kid!- esclamò sorpreso il ragazzo- Altrimenti perché vorrebbero una ragazzina come le altre?

- IO una ragazzina come le altre? Ma fammi il piacere!- disse Aoko alterandosi sempre di più. L'amico cosa poteva sapere di chi fosse lei veramente. Non poteva criticarla in quel modo senza sapere niente.

- Ah e sentiamo, chi saresti? Una regina, un'aristocratica, una...- ormai erano vicinissimi, potevano sentire i loro respiri sulla pelle dell'altro e Kaito era intenzionato a batterla, a battere quell'essere che ormai non era più la sua amica d'infanzia, ma che stranamente... lo divertiva. Purtropp a metà della sua lista di cose che non era l'altra lo fermò bruscamente dandogli uno schiaffo

- Una ladra! Ok, io sono una ladra! Sono la Phantom Lady!- lo interruppe di scatto la ragazza. Ormai l'aveva detto.

Il giovane la guardò un po' shockato massaggiandosi la guancia che aveva ancora disegnata sopra la cinquina. Cosa andava blaterando l'amica? Lei una criminale? Le avevano fatto il lavaggio del cervello? Poi in particolare quella ladra? Non aveva niente a che fare con lei, erano completamente diverse!

Saguru deglutì, stava venendo tutta a galla e troppo velocemente, in un momento troppo poco opportuno.

Rosannah intanto guardava da una parte all'altra con lo sguardo di una che ci stava capendo poco e niente, quando all'improvviso connetté il cervello, cosa che nessuno dei due ladri aveva fatto durante l'intera discussione.

- Scusa Kaito, ma se lei è la Lady e l'hanno presa per far venire Kid, mentre tu sei venuto perché dicevi che se l'avevano presa era colpa tua allora tu sei...

 

No, no, no! Non poteva essere! Loro non potevano esserne veramente convinti! Allora era tutta una trappola nella trappola? Ma come avevano fatto a prevedere le loro mosse? Neanche una strega in gamba quanto quelle della sua stirpe avevano tale potere. Di poter cambiare il futuro, quando in realtà era impossibile.

Fece un giro su sé stessa per osservare tutte le pareti della stanza tappezzate tutte da foto dello stesso soggetto: Kaito Courbeau.

Prese un giornale per terra e poi un altro e un altro ancora. Riguardavano tutti furti fatti di recente, ma ce ne erano alcuni ancora più vecchi, risalenti a 8 anni prima, durante la sua prima apparizione a Tokyo.

Scostò qualche foto appoggiata su un tavolino e sotto tutti quei ritagli trovò finalmente l'indizio che confermava il sapere dei nemici: una foto di Harry Nezu.

Quel vecchietto!

Quel maledetto vecchietto che era apparso a sua volta 8 anni prima!

Effettivamente i collegamenti da fare non erano così difficili. Risalivano tutti ad una certa data che era stata impressa nella sua mente... il giorno della morte di Toichi.

 

Aoko spalancò gli occhi. Osservò Kaito per qualche secondo, il quale aveva avuto la sua stessa reazione. Cominciò a tremare e sentì gli occhi inumidirsi. No, non ora, doveva mostrarsi forte!

“No, no, no! Rosannah mente, non ha senso, lui non è Kid!” tentò di convincersi la ragazza.

Cadde in ginocchio con la testa fra le mani e ansimante. Ormai le lacrime erano uscite e sembrava non volessero più fermarsi.

C'erano troppe coincidenze. Tutte le volte che l'amico spariva ecco che compariva il ladro e poi la sensazione che quando lo baciava sembrava non indossasse veramente una maschera...

“ Smettila Aoko, è tutto uno scherzo della tua mente! Ragiona a mente lucida” pensò fra un singhiozzo e un altro. Il suo pianto era udibile per tutti i corridoi, tanto era disperato.

Kaito invece indietreggiò di qualche passo. Ora che la vedeva così assomigliava così tanto alla ladra di cui si era innamorato, con cui aveva passato il momento più bello della sua vita.

“Aoko non può essere la Lady, vero? Lei aveva più forme, lei era più sensuale, maliziosa” tentò di farsi venire in mente tutti gli aggettivi contrari al carattere della ragazza, ma ora davanti quel pianto non vedeva solo la ladra o solo la liceale, ma le loro immagini sovrapposte e ormai non c'era più dubbio, la riconosceva.

Entrambi alzarono la testa e si guardarono in faccia con gli occhi lucidi e increduli.

- Tu sei Kid.

- Tu sei la Lady.

 

“Devo trovare il modo di avvertirli!” pensò la giovane correndo con alcuni fascicoli in mano.

Non poteva andare tutto a rotoli così.

Finalmente aveva capito! Aveva capito chi ci fosse dietro tutto ciò! Come poteva essere stata così ceca! Lei in fondo aveva sempre saputo chi fosse il boss!

- È per questo che non possiamo lasciarti andare- disse una voce roca e maschile alle sue spalle.

Li sentiva, erano in tre dietro di lei e dalle loro ombre poteva riconoscerli.

- Non mi aspettavo niente di meglio dai numeri uno e due e da te, Snake!- disse tentando di sembrare divertita, quando in realtà si stava mordendo le labbra dalla tensione.

- Bene, ora- disse l'uomo più paffuto estraendo una pistola e tenendola sotto tiro- Seguici e aiutaci a completare i nostri piani se non vuoi che tutto ciò venga reso noto... capisci cara Lady?

Nota d'autrice:
Se qualcuno ci ha capito qualcosa me lo dica e gli faccio un monumento.
La storia durerà qualche capitolo più del previsto e per quanto riguarda quel nome che probabilmente nessuno di voi si ricorda... rivedetevi l'ultimo episodio di Magic Kaito, è quel vecchietto che appare nel caso di Kaito Courbeau.
Sul ritardo invece... non mi pronuncio che è meglio.
Xoxo
Virginia

   
 
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