Serie TV > Sherlock (BBC)
Segui la storia  |       
Autore: Lory221B    03/03/2016    4 recensioni
Londra 1856. John, Sherlock, una storia proibita e un destino che li travolge e li separa per due anni. Ma sarà stato solo il destino a separarli? O qualcuno sta giocando con le loro vite? Tra tradimenti e ricatti, spunta una vecchia conoscenza dal passato.
(johnlock) (light sheriarty) (historical!AU)
Genere: Angst, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jim Moriarty, John Watson, Mary Morstan, Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap. 10 - Tempo variabile


Qualche mese prima

Magnussen era seduto nella sua elegante poltrona nera, intento a studiare il suo interlocutore. Moriarty era venuto a fargli visita e l’editore non ne era del tutto contento. Gli doveva molto, se non fosse stato per il suo contributo, non sarebbe mai riuscito a comprare i quotidiani e a pubblicare storie così interessanti e compromettenti, che gli avevano dato una certa rilevanza e influenza in Inghilterra. Ma lui puntava ad altro. Il potere era il suo scopo finale e Mycroft Holmes il suo obiettivo.

Sapeva però che i suoi interessi non coincidevano con quelli del professore.

- Devo chiederle di eseguire un nuovo ordine, Charles – fece Jim, annoiato.

Magnussen lo immaginava. Non sopportava di essere trattato come un cagnolino ma al momento non vedeva altra soluzione che fare buon viso a cattivo gioco. Sapeva che Moriarty era uno psicopatico e presto o tardi avrebbe  fatto qualcosa di stupido che lo avrebbe messo fuori gioco, doveva solo aspettare.

- Mi dica – rispose con finta cordialità Charles, incrociando le gambe.

- Le darò degli articoli scandalistici da pubblicare. Le verranno recapitati dopo mezzanotte e lei li pubblicherà senza fare storie, in prima pagina. Li firmerò io stesso, come Richard Brook -

- Perché? – chiede semplicemente Magnussen.

- Non le deve interessare il perché – rispose infastidito Jim; l’editore non doveva permettersi di sindacare i suoi voleri - Ma sappia che questo la aiuterà ad arrivare a Mycroft. So che è a lui che punta. - aggiunse

- In che modo? – ribatté Charles senza scomporsi.

Jim sembrò ancora più contrariato dalla risposta di Magnussen, sembrava si stesse ribellando, ma continuò – un giorno o più probabilmente una sera, Sherlock Holmes entrerà in casa sua, deve lasciarglielo fare. Stia tranquillo. Ci saranno i miei uomini a controllare la situazione. Sherlock avrà presumibilmente con sé una pistola.

- Mi ucciderà? – chiese Magnussen , quasi preoccupato della risposta.

 - La pistola sarà manomessa ovviamente, mi basta che prenda coscienza che avrebbe sparato. Se lei fa questo per me, le consegnerò Mycroft su un piatto d’argento - Una volta incriminato, tutta la famiglia Holmes andrà in rovina e Sherlock non avrà nessuno su cui fare affidamento pensò tra sé.

- Devo essere onesto prof. Moriarty,  voglio poter ricattare l’uomo più influente della gran Bretagna, sapere  che si piegherà a ogni mia richiesta. Non capisco questo infantile gioco che porta avanti con il piccolo Holmes -

Moriarty lo fissò, un leggero sguardo omicida – Le ho detto che raggiungerà i suoi scopi e questo deve bastarle. Non l’avrei messa alla direzione dei giornali più influenti dell’Inghilterra   se non la ritenessi intelligente Magnussen – rispose dandogli una parvenza di vittoria. Ora era certo che lo avrebbe eliminato. Poteva farlo personalmente, nessun testimone e Sherlock avrebbe visto in lui un alleato. Il piano diventava sempre più interessante.


***** *****


Sherlock si trascinò pigramente sulla nave, in direzione della cabina. Non era per niente una vittoria, era una sconfitta. Teneva al sicuro John, ma lui era di nuovo solo come non mai.

Nella sacca che portava con se, aveva avuto cura di riporre una foto di John, non aveva avuto modo di salutarlo per bene, ma voleva avere almeno un ricordo.

Non lo aveva più visto dalla recita a Hyde Park, non era nemmeno riuscito a dargli un vero e proprio addio e sta volta non aveva idea se e quando avrebbe potuto fare ritorno.

Aprì controvoglia la porta della sua cabina e per poco non inciampò nella sacca che trascinava con sé.

Seduto sul letto della piccolissima stanza, c’era John, gambe incrociate e sorriso beffardo di uno che era riuscito a sorprendere la persona più imprevedibile che conoscesse.

- L’abbigliamento da lupo di mare ti dona Sherlock -

- Cosa ci fai qui? Sei impazzito? - Fece il moro, prendendo il dottore per un braccio per farlo alzare e uscire dalla cabina. Il biondo si liberò velocemente dalla presa, dopotutto era un ex militare e fece cadere  Sherlock disteso sul letto.

- John, cosa stai facendo?- chiese terrorizzato che tutta la recita non fosse servita a niente.

- La mia idea era di saltarti addosso e farti urlare ripetutamente il mio nome. Ma se vuoi perdiamo tempo in spiegazioni. – rispose, iniziando  a togliersi la giacca.

- John?!? – urlò Holmes, cercando di mettersi seduto e pretendendo una spiegazione.

- Già urli il mio nome? Bravo, vedo che hai capito lo spirito – fece il dottore, spingendolo nuovamente disteso.

Sherlock aveva la bocca aperta, indeciso se assecondare le mosse di John o aspettare una risposta.

Il biondo rise e iniziò a spogliarlo con una certa urgenza   – Hai ragione, possiamo fare le due cose insieme – gli  sussurrò all’orecchio.

In lontananza sentirono il rumore delle onde che sbattevano contro lo scafo:  la nave aveva iniziato a procedere lentamente in mare aperto.

- Ho pensato che la tua idea era idiota! lasciarmi, di nuovo, intendo – fece Watson, liberandolo della camicia e dei pantaloni. Sherlock non sapeva se era più annebbiato dal desiderio o dalla follia di trovare John nella sua cabina.

- Così con l’aiuto di Lestrade e tuo fratello ho inscenato la mia morte – continuò prendendo a baciarlo sul collo, mentre l’altro cercava di mantenere qualche neurone acceso.

- Lasciarti andare sarebbe stato come darla vinta a Jim – continuo scendendo sui capezzoli, provocando il primo gemito per niente silenzioso del moro.

- Vedo che i tuoi punti caldi sono sempre gli stessi - sogghignò reclamando la sua bocca. Finalmente Sherlock reagì al calore inaspettato e prese a baciarlo a sua volta. Dopo tanto tempo avevamo  un bacio romantico e vivo, pieno di felicità e passione.

John lo abbracciò stretto e appoggiò la fronte sulla sua – Non ti lascerò mai più andare via, chiaro? Siamo sempre noi due contro il resto del mondo! –



****** ******

Mycroft si stava preparando a organizzare il funerale di Sherlock e doveva essere certo che Mary non indagasse sulla morte di John; sembrava se la fosse bevuta ed era talmente sconvolta da non volere vedere  il marito, con il cervello presumibilmente spappolato.

Quello che lo preoccupava era Moriarty, il piano era ingegnoso ma Jim non era un’idiota. Era credibile che Sherlock, solo e abbandonato, potesse optare per il suicidio, ma il professore era sempre stato un passo avanti a loro.

Lestrade bussò improvvisamente  alla porta del suo studio – Scusi se la interrompo – fece con una certa reverenza.

- Si accomodi ispettore. Non so dirle quanto le sono riconoscente per quello che ha fatto per mio fratello. Lei è stato il primo vero amico che abbia mai avuto –

- Non è mai stato un peso. Sono ancora convinto di quello che ho fatto a Oxford. Moriarty era colpevole, mi spiace solo di non essere riuscito a fermarlo all’epoca. Ma ora possiamo rifarci – fece mettendosi a sedere.

Mycroft sollevò lo sguardo dalle sue carte per guardare meglio l’ispettore. Era stato davvero un prezioso alleato e soprattutto fedele. Senza il suoi aiuto, nulla sarebbe stato possibile.

- La morte di Sherlock potrebbe indurre Jim a fare qualcosa di irresponsabile – constatò Mycroft. Sperava che la troppa sicurezza, unita alla follia, gli facesse fare un passo falso.

- A dir la verità, io avrei un’idea sig. Holmes – fece Lestrade.

Mycroft rifletté sul da farsi. – Anch’io, ma prima devo introdurmi a casa del professore. Devo recuperare del materiale. E non so nemmeno se lo tiene a casa sua -

- Il professore mi sembra di capire che sottovaluta gli altri, si crede più intelligente e intoccabile. Non vedo perché non dovrebbe tenere con se materiale compromettente. – rispose l’ispettore.

Mycroft fece una pausa, indeciso se potesse davvero raccontare tutto a Lestrade, ma decise di provare a fidarsi - Non voglio recuperare soltanto le lettere di John Watson -

- Lo avevo capito sig. Holmes, ma qualunque cosa sia non mi importa. Credo che ci siano cose che possono rimanere sepolte nel passato -



***** ******

Tre anni prima
 
Mycroft stava osservando il fratello; da quando aveva cominciato a subire i ricatti del professor Moriarty, era sempre più preoccupato per Sherlock e lo stile di vita solitario non era di aiuto per tenerlo al sicuro

Il fratello stava cercando di defilarsi dalla solita festa snob di casa Holmes, così Mycroft lo seguì in giardino per fumare una sigaretta, nella speranza di riuscire a scambiare qualche parola.

- Sherlock, perché non socializzi ogni tanto? – chiese avvicinandosi.

- Chi sei e cosa hai fatto di mio fratello? – rispose ironicamente.

- Noi non siamo uguali, come all’apparenza potrebbe sembrare. A me piace stare da solo, è la vita che mi si adatta. Tu invece ti sei adeguato alla solitudine, perché credi ti protegga -

- Non è così Mycroft – ribatté, non del tutto convinto.

- No? Puoi far credere agli altri quello che vuoi, ma non a me. Credo ti manchi terribilmente il calore umano fratellino – constatò Mycroft, sperando di stimolare in lui almeno una presa di coscienza.

- Di cosa stai parlando? -

- Non ti è mai capitato di incontrare qualcuno di interessante? -

- Lo sai benissimo che non provo niente -

- Non è vero, sei solo in attesa di qualcuno che ti travolga. Perché le tue conoscenze in materia si fermano a quello che hai letto sui libri. Ma non capita così, non succederà che un giorno ti troverai a sbattere contro qualcuno e ti innamorerai. Devi andare in giro, conoscere persone... -

- Come devo dirtelo che trovo tremendamente noioso e inutile quello che stai dicendo?  - lo interruppe Sherlock - Anzi, basta con questa festa. Lestrade sta cercando un ladro e io credo si trovi in qualche covo dell’East End. Potrei farci un salto proprio adesso. Magari socializzo Mycroft, come vuoi tu -

- Si e magari approfitti per farti qualche dose – rispose gravemente.

- Buona serata fratellone – gettò la sigaretta a terra e si diresse in contro al suo destino.


***** ******


John era disteso sul letto con Sherlock a fianco. Era piuttosto stanco e aveva una grande voglia di dormire. Ma il moro non era d’accordo, voleva parlare e recuperare tutto il tempo perso.

- Ti ricordi la prima volta che ci siamo incontrati? – chiese improvvisamente il moro.

- Dici quando mi sei sbattuto contro, insultandomi, poi sei andato in overdose, hai promesso di contattarmi e poi sei sparito? Quella volta? – rispose John sbadigliando.

- Messa così perde tutta la poesia – fece Sherlock piccato.

- È stato molto romantico, hai ragione – rispose ridendo.

- Ti sei mai pentito, di esserti trovato a passare nell’east end in quel momento? – chiese il moro facendosi serio.

- No mai, ero un uomo che girava per Londra in cerca di risse, non mi sarei mai abituato a una vita ordinaria – rispose altrettanto seriamente.

Sherlock alzò la testa per guardarlo intensamente e perdersi nei suoi profondi occhi blu; poi riappoggiò la testa sul cuscino - Credevo di non poterti interessare, per questo non ti ho cercato, non volevo stare male –

- Io non sono quel Victor, chiunque lui sia – ribatté John, sperando di avere qualche notizia sul misterioso ragazzo che avrebbe attirato la sua attenzione prima di lui.

Il moro sorrise – No, non lo sei – e non  aggiunse altri dettagli, non aveva voglia di parlare di Victor e dell’Università.

- Quindi Svizzera, sarà interessante – fece John, pensando alla destinazione finale. Non che gli importasse più di tanto il luogo. Gli bastava solo essere con Sherlock.

- Dici che sarà interessante? Erba, cioccolata, orologi, pecore, cascate... -

- Dai, smettila – lo interruppe John -  Sarà un angolo di Paradiso, il nostro angolo  –





   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: Lory221B