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Autore: Phobos_Quake 3    03/03/2016    0 recensioni
Tutti conoscono la leggenda della Dea Atena che si reincarna ogni qualvolta che un nemico minaccia la pace sulla terra e la difende con l'aiuto dei saints al suo fianco. Shun Kurumada, un giovane giapponese, scoprirà ben presto che i saints non sono affatto un mito e, insieme ad altri ragazzi, volente o nolente, entrerà a far parte del loro mondo.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andromeda Shun, Chameleon June, Cygnus Hyoga, Nuovo Personaggio, Unicorn Jabu
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Episodio III:
 
La Figlia Delle Stelle
 
 
 
"Il Collegio Delle Stelle" era uno dei più famosi orfanotrofi di Tokyo. È proprio qui che faremo la conoscenza della terza saint di questa storia. Fu chiamata Yuuri dal direttore dell'istituto, il signor Naoto Date. Era una bambina dai lunghi capelli d'argento e occhi di colore azzurro cristallo. Nonostante la sua condizione di orfana, aveva perso i genitori a due anni, morti in un incidente stradale, era sempre allegra, amante dello studio e piena di molti interessi. Primo su tutti, l'astronomia. Proprio grazie a questo suo interesse, il giorno di natale ricevette come regalo da parte del signor Date un telescopio e questo la rese felicissima. Non c'era sera in cui non perdeva occasione di osservare le stelle. Era la cosa che più amava al mondo ed era fortunata che l'orfanotrofio sorgesse in una zona poco illuminata, in questo modo non c'era niente che le impedisse di osservare il cielo. Per questa sua fissazione, gli amici, ma anche il signor Date,  la soprannominarono "La Figlia Delle Stelle" e la sua vita trascorse felice e tranquilla. Passarono gli anni. Due settimane dopo il suo decimo compleanno, Yuuri andò a dormire dopo la sua ennesima osservazione celeste. Si addormentò praticamente subito e dopo poco iniziò a sognare. Si trovò in un luogo imprecisato, pieno di fiori e c'erano anche costruzioni antiche sparse qua e là. Mentre camminava in quel ritaglio di paradiso, a un tratto avvertì un rombo e la terra tremò.
-Ma che diavolo...?-
Senza sapere come e perché, si ritrovò a correre e si arrestò quando vide in lontananza quello che sembrava un campo di battaglia a tutti gli effetti. C'erano corpi di gente morta ovunque, ma la cosa più curiosa era che tutti indossavano un'armatura. Molte erano d'oro, altre d'argento, altre ancora di bronzo ed infine molte erano di color viola scuro. Camminò senza timore, in mezzo a quei corpi ormai senza vita, e si ritrovò davanti nove figure in piedi. La prima era una bella ragazza dai capelli ocra dorati e gli occhi verdi, sulla mano destra portava uno scettro, sulla sinistra un enorme scudo ed indossava un'armatura dorata. Inginocchiati al suo fianco aveva sette giovani. Il primo, dagli occhi verdi e i capelli castani, indossava un'armatura d'oro con uno scudo sul braccio e un altro sopra il coprispalla destro posizionato in diagonale come se fosse un parasole. Poi c'erano sei giovani che indossavano tutti corazze di bronzo, tre di loro erano maschi e tre erano femmine. Di fronte agli otto guerrieri c'era solo un uomo, anche lui con addosso una corazza nera e con decori argentati, con capelli neri come la pece e stupendi occhi dal colore blu che sembravano due laghi profondi. Sulla mano destra impugnava una lunga spada molto affilata.
-È finita per te, Hades!- gridò la ragazza.
-Non è finita per me, Atena. Lo è per te!-
Yuuri osservava il tutto con perplessità e la sua mente iniziò a riempirsi di domande.
"Atena? Hades? Ma cosa...?"
Non capiva, ma non poté fare a meno di guardare. Era come se una forza misteriosa la costrinse a osservare a tutti i costi.
-Anche se ormai sono solo, la battaglia è vinta!-
-Continua a sognare!-
I sette giovani cercarono di contrastare il nemico lanciandogli onde di energia, ma senza procurargli alcun danno.
-Luridi vermi! Sparite!-
Il guerriero nero alzò la spada al cielo, ci fu un grosso bagliore e i sette giovani si ritrovarono a terra. Atena, invece, si era riparata con lo scudo, quindi era ancora in piedi.
-Dannato quel tuo scudo, ma non ti salverà per sempre!-
-Ora basta. È tempo di finirla!-
I due si diedero battaglia. La spada sembrava avere la meglio contro lo scettro della ragazza, tanto che Yuuri si chiedeva:
"Come può pretendere di vincere con quel patetico scettro? È spacciata!"
Invece, con sua somma sorpresa, la ragazza riuscì a conficcare l'arma nel petto del suo nemico che, sofferente, disse qualcosa, ma Yuuri non riuscì ad afferrare bene. Il corpo del guerriero svanì nel nulla e i sette guerrieri si alzarono e raggiunsero la ragazza. A un tratto, la scena davanti agli occhi di Yuuri cambiò. Si ritrovò in una soffitta che le sembrava decisamente famigliare. In mezzo a innumerevoli cianfrusaglie impolverate, vi era una strana scatola di bronzo con l'effige di un sestante e sotto di esso campeggiava una leva. Yuuri si avvicinò e rimase ferma a guardarla. A un tratto sentì una voce sussurrare:
-Tira quella leva!- le disse.
Si voltò, ma non c'era nessuno. Nonostante ciò, la voce continuò a ripeterlo e, senza rendersene conto, la sua mano destra si allungò verso la leva, ma prima che potesse toccarla, qualcuno gli mise una mano sulla spalla costringendola a voltarsi. Appena lo vide lo riconobbe. Era il guerriero con l'armatura d'oro.
-Chi... chi sei?- gli chiese.
Il misterioso guerriero dorato non le rispose, si limitò a sorriderle e a dirle qualcosa sempre sussurrando:
-La soffitta. Devi andare in soffitta e la troverai lì!-
A quel punto, Yuuri riaprì gli occhi. Sentiva che il cuore le batteva all'impazzata. Di sogni strani ne aveva fatti molti, ma quello li batteva decisamente tutti. La mattina dopo, il pensiero di quel sogno continuava a restare impresso nella sua testa. In particolare erano le parole del guerriero dorato quelle che più la tartassavano. Sapeva che si stava riferendo alla soffitta dell'orfanotrofio, perché in fondo era proprio quella che aveva visto in sogno. Ecco perché le sembrava di conoscerla. Le venne anche in mente di andare a vedere se la scatola c'era davvero o se era solo il frutto di un sogno, ma prima, decise di fare delle ricerche. Come avevamo detto, lei era una ragazzina molto studiosa e andava sempre in biblioteca per non essere disturbata da nessuno. Una volta lì, poté cercare il libro che le serviva, cercò "Atena", dopodiché iniziò a leggere il suo mito. Arrivata alla fine, si sentì un po' delusa.
"Sei proprio una bambina, Yuuri. Deciditi a crescere una buona volta!" si disse tra sé.        
Stava per chiudere il libro, quando un lieve colpo di vento voltò pagina e notò che c'erano ancora scritte poche righe. Parlava di come Atena continuasse a difendere la pace e la giustizia con il passare dei secoli, grazie al fatto che si poteva reincarnare in un corpo umano ogni volta che il male incombeva sul mondo, e vivesse in un luogo segreto chiamato Santuario. Inoltre, al suo fianco aveva ottantotto giovani, chiamati saints, che indossavano corazze chiamate cloth ed erano di tre tipi: oro, argento e bronzo.
-Quindi quei sei che ho visto erano bronze saints e quell'altro con lo scudo sulla spalla era un gold saint!- disse sussurrando.
Il libro riportava anche il fatto che i cloth, quando non venivano usati in battaglia, erano conservati in speciali scrigni a forma di scatola, chiamati Pandora's Box, e solo i saints erano in grado di aprirle.
"Ecco, era proprio questo che volevo sapere!" 
Chiuso il libro, tornò all'orfanotrofio. Continuò ad essere pensierosa. Rimase a pensare anche tutta la notte, finché, non si decise. Si alzò e si diresse silenziosamente nella camera del direttore. Sapeva che lì avrebbe trovato la chiave della soffitta e cominciò a cercare sempre senza far rumore. Certo, non era facile vedere al buio, ma fortunatamente quella sera la luce della luna era dalla sua parte. Dopo una breve ricerca, finalmente la trovò nel cassetto di una scrivania e uscì silenziosamente così come era entrata. Salì la scala a chiocciola che portava di sopra e aprì la porta con un leggero timore. Aveva come la sensazione di violare qualcosa di importante. Si sentiva come la moglie di Barbablù. Una volta dentro, la prima cosa che avvertì, oltre all'odoraccio di chiuso, era anche un profumo di colla bianca. Poi, si guardò attorno, come sempre i raggi della luna filtravano da una finestra semichiusa, quindi le permise di vedere bene e trovò appunto le stesse cianfrusaglie che aveva visto in sogno: giocattoli, libri e quaderni vecchi.  
"Ora, non mi resta che cercare la Pandora's Box... ammesso che ci sia davvero!"
I dubbi cominciarono ad affiorare, ma ormai era arrivata alla meta. Non era il caso di lasciare tutto in sospeso. Cominciò a cercare e poi la trovò in un angolo, proprio come nel suo sogno. Quando si avvicinò, la guardò attentamente e non c'erano più dubbi: era proprio lei, la Pandora's Box contenente il bronze cloth della costellazione del sestante. Come nel sogno, rimase ferma a fissarla per non si sa quanto tempo. Stava anche per allungare la mano senza accorgersene, ma quando realizzò si fermò e istintivamente si voltò. Pensava di ritrovarsi davanti il gold saint della bilancia, ma invece non c'era nessuno. Allora tornò con gli occhi sullo scrigno e dopo pochi secondi, afferrò la leva e la tirò a sé. Un bagliore intenso e bianco la costrinse a coprirsi gli occhi e quando li riaprì, anche lei si ritrovò al Santuario.
-E adesso, dove diavolo sono finita?- si chiese osservando i tredici templi che scorgeva in lontananza.
Poi guardò il contenuto della Pandora's Box. Era una sorta di grande modellino di un sestante costituito da pezzi di armatura di bronzo dal colore rosso.
-Quindi questo sarebbe il cloth?-
-Ben arrivata, nuova saint del sestante!- disse una voce femminile.
Yuuri si voltò e si ritrovò davanti una ragazza con i capelli verdi e indossava un candido peplo. La cosa curiosa, era che il suo volto era coperta da una maschera.
-Ehm... chi sei? Dove sono? Non sarà mica il Santuario?-
-Proprio così, mia piccola amica! Sei proprio nel luogo dove vivono i saints e la dea Atena! Il mio nome è Shaina!- rispose la ragazza.
Yuuri volle subito chiederle come mai indossasse quella maschera, ma Shaina la sorprese sfilando dal peplo un'altra maschera, completamente bianca e decorata solo da un piccolo rombo giallo oro sulla fronte.
-Indossa questa!- le disse porgendogliela.
La ragazzina la prese e si chiese il perché mentalmente. Una volta fatto si sorprese di come riuscisse a vedere bene nonostante non ci fossero fessure negli occhi.
-Ecco fatto. E adesso?-
La ragazza non disse niente e svanì nel nulla. Yuuri rimase spiazzata.
-Sh... Shaina? Dove...?-
-Ti chiedo scusa per questo spettacolo di bassa lega, ma June era impegnata quindi non poteva accoglierti!- disse una voce.
Yuuri abbassò lo sguardo e si ritrovò davanti Doko.
-S... spettacolo di bassa lega? Cosa intende dire?-
-Che l'ho creata io!-
A quel punto, Yuuri realizzò.
-Quindi lei è un saint, immagino!-
-Proprio così! Sono Doko, il gold saint della bilancia!-
-Il gold saint della bilancia...- disse Yuuri a bassa voce.
-Che cosa c'è?-
-Ehm... no è che... io... io l'ho vista in sogno. O almeno credo fosse lei. Certo, era più giovane!-
-Mi hai visto in sogno? Puoi raccontarmelo per piacere? Se te lo ricordi, naturalmente!-
-Sì, me lo ricordo perfettamente!-
Prima che potesse parlare, giunsero Shun e June. Doko presentò loro Yuuri, dopodiché i due si presentarono a loro volta.
-Bene, ora raccontami!-
Yuuri raccontò per filo e per segno ciò che aveva sognato e come poi venne a sapere dell'esistenza dei saints. Alla fine Doko rimase senza parole.
-Un sogno premonitore davvero incredibile! Sei davvero la reincarnazione di Ayame, la bronze saint del sestante di duecentocinquanta anni fa! Sicuramente è stata lei a guidarti attraverso il sogno e ti ha condotta al Pandora's Box!- disse.
-Ah, quindi quello che ha visto nel sogno non era lei? Credevo che fosse riuscito ad entrare nel suo sogno con qualche potere speciale!- disse Shun ingenuamente.
-Non sono così potente da poterlo fare. Sono un gold saint, non un dio!- disse Doko con un sorriso.
-Chiedo scusa, maestro!-
L'anziano sorrise ancora.
-Non preoccuparti!-
A quel punto, toccò a Doko raccontarle i fatti, di cosa rappresentasse esattamente quel sogno e tutte le altre cose che aveva già detto a Shun prima e a June poi. Quando l'anziano finì di parlare, toccò a Yuuri.
-Posso chiederle una cosa, o meglio, due cose signor Doko?-
-Tutto quello che vuoi!-
-Se non sono indiscreta, posso chiederle quanti anni ha? Nel sogno lei era giovane, credo sui diciotto anni, quindi ora dovrebbe avere...-
-Duecentosessantotto anni!-
Yuuri rimase a bocca aperta e non solo lei, ma anche Shun e June. Non gliel'avevano mai chiesto per timidezza.
-I... i miei più sinceri complimenti! Davvero!-
Doko sorrise.
-La seconda domanda qual'è?-
-Vorrei chiederle... come mai io e June dobbiamo portare una maschera sul viso?-
-Posso risponderle io, maestro?- intervenne June.
Lui le fece cenno di sì con il capo e sorrise. Quando June finì di parlare, Yuuri scosse la testa.
-Che legge assurda!- disse.
-È quello che ho detto anch'io!-
-Sono d'accordo con voi, ma purtroppo è così che deve essere. Mi spiace!- disse Doko.
-Le leggi sono fatte per essere modificate, lo sa?- disse Yuuri.
-È vero, ma dovrai rivolgerti ad Atena per questo!-
-Una volta trovata, non è detto che non lo faremo!- disse June.
-Quindi, in definitiva io sarei la nuova bronze saint del sestante? Colei che succede a quella che ho visto nel mio sogno?- chiese Yuuri.
-Sì, ma questo solo se lo vorrai. Come ho detto anche a June e Shun, dipende solo da te. Se accetti il tuo destino di saint, dovrai sostenere un allenamento durissimo. Io non forzo nessuno! La scelta spetta solo a te! Ovviamente, anche per te vale lo stesso discorso di Shun e June: non sarò io ad allenarti, ma lui...-
Con i suoi poteri fece comparire un silver saint.
-Lui è Nikol, il silver saint della costellazione dell'altare! Era il maestro di Ayame, quindi ti allenerai sotto la sua guida!-
-Capisco, ma vorrei pensarci su!-
-Ma certo! Nessun problema! Voi due, accompagnatela agli alloggi e poi riprendete l'allenamento!-
-Sì, maestro!- dissero entrambi.
June la prese sottobraccio e insieme a Shun la condussero agli alloggi, piccole case di pietra destinate ai saints.
-Eccoci qua. Per qualunque cosa, non esitare a chiamarci!-
-V... vi ringrazio. Siete molto gentili!-
-Molto bene, noi andiamo!- disse June.
-Un momento...-
-Sì?-
-Io adoro leggere. C'è per caso una biblioteca da queste parti?-
-Ma certo!-
I tre raggiunsero in pochi minuti la biblioteca.
-Eccoci qua!-
-Grazie infinite! Scusate ancora per il disturbo!-
-Disturbo di cosa? Non preoccuparti!-
I due bronze saint la salutarono e la lasciarono sola. La biblioteca, in realtà, era solo un pretesto. Yuuri aveva bisogno di un luogo tranquillo in cui restare a pensare e nulla al mondo la metteva più a suo agio di una biblioteca. Rimase a pensarci su a lungo, ma non riuscì a prendere subito una decisione definitiva. Ci vollero un paio di giorni, ma alla fine prese la sua decisione e andò davanti a Doko:
-Sono con lei, maestro!-
Il vecchio sorrise.
-Sono davvero contento che tu abbia deciso!-
-Sì, ammetto che è stata molto dura per me, ma dopotutto, forse questa vita sarà decisamente più interessante di quella che avevo!-
Doko continuò a sorridere, dopodiché ricreò l'illusione di Nikol.
-Iniziamo l'allenamento, Yuuri!- disse il silver saint dai lunghi capelli castani e gli occhi color verde acqua.
-Sono pronta, maestro Nikol!-

 
Nota 2: Yuuri del sestante e Nikol dell'altare compaiono nel romanzo Gigantomachia.
 
Nota 3: Yuuri l'ho già sfruttata in altre mie fanfiction: Il Cavallino E La Volpe, in un piccolo cameo, Il Ritorno Del Sacro Imperatore e Saint Seiya Chapter 0.
 
Nota 4: Il titolo del capitolo è una citazione al racconto di Oscar Wilde "Il Figlio Delle Stelle".
 
Nota 5: Il Collegio Delle Stelle è proprio quello che si vede nel manga e nell'anime dove c'è anche Miho, la ragazza di Seiya.
 
Nota 6: Il nome e il cognome del direttore del collegio sono gli stessi del protagonista del manga e anime L'Uomo Tigre.
 
Nota 7: Il Profumo Di Colla Bianca è un riferimento alla canzone omonima della band Locanda Delle Fate.  
   
 
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